valutare potenza trasformatori

ciao...

una domanda che può sembrare sciocca: come si fa a valutare la potenza di un trasformatore di recupero? Potrebbe, in qualche modo essere funzione (in maniera spannometrica!) delle dimensioni, del peso? Ho recuperato un trasfo 230V - 35V che è enorme, più o meno un cubo di dimensioni introrno ai 9-10cm di lato. Quanti ampere potrebbe erogare un mattone del genere? Inoltre, mi sono sempre chiesto: se ad un trasformatore, mettiamo, da 1A richiedo di fornire 2A, ci collego cioè un carico che assorbe 2A, che succede al trasfo? Si siede ed eroga max 1A o si danneggia/brucia?

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nixs
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nixs ha scritto:

Ciao, la potenza di un trasformatore dipende da alcuni fattori ... Quello principale è l'area del nucleo, e quindi questa deve necessariamente essere nota, misurando come meglio possibile le due dimensioni, lunghezza e larghezza del nucleo (non di tutto il trasformatore, del solo nucleo interno, dove alloggia il rocchetto degli avvolgimenti), che è un'operazione difficile da fare, senza smontare il nucleo stesso. Si può fare un calcolo indicativo, utilizzando questo metodo semplificato, che esclude alcuni parametri, ed utilizza un valore medio per altri (ad esempio, assume un valore medio della permeabilità magnetica dei lamierini che compongono il nucleo).

Si prendono lunghezza e larghezza del nucleo in millimetri e si moltiplicano tra di loro, ottenendo l'area del nucleo in millimentri quadrati.

Poi si moltiplica l'area del nucleo per sè stessa, cioè si eleva al quadrato l'area del nucleo.

Il risultato ottenuto lo si divide per 13500.

Infine, il tutto, si moltiplica per 0,83, e si ottiene la potenza in Watt approssimata di quel trasformatore ...

Ad esempio, poniamo che un trasformatore di recupero, abbia un nucleo che sia largo 40mm e lungo 60mm, avrà un'area di 40*60=2400 mmq

La seconda operazione è elevare al quadrato, quindi 2400*2400=5760000

Facendo poi 5760000/13500 si ottiene 426,6 periodico

Infine, 426,6 moltiplicato per 0,83, dà 354,13 periodico.

Possiamo quindi dire che quel trasformatore sarà all'incirca da 350 Watt.

Direi proprio di no ... Come ti ho spiegato precendentemente, il parametro che ti permette di risalire facilmente alla potenza è praticamente solo l'area del nucleo

A parte che il concetto di 'enorme' è del tutto relativo ... Per me quello è un trasformatorino da qualche centinaio di watt ... Prova a recuperare le dimensioni del nucleo, ed applica il metodo che ti ho suggerito ....

La corrente di cortocircuito di un trasformatore è molto maggiore di quella di targa, quindi i 2A riuscirà a fornirli, ma dopo un breve periodo si riscalderà tanto da fondere l'isolamento, mandare in cortocurcuito le spire, e bruciarsi irrimediabilmente.

Luca

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Luca - IW1QIF

On 6 Set, 14:20, Luca - IW1QIF wrote: ?

Mi sono sempre chiesto che senso ha calcolare con 3 o addirittura 4 cifre significative un valore che, a causa sia delle misure fatte che dei limiti del metodo di calcolo, sar=E0 approssimato al 20% quando va bene... ;-)

Io la farei pi=F9 semplice: sezione del nucleo in cm^2 elevata al quadrato e applicare eventualmente (ma non =E8 detto che sia necessario) un fattore di sicurezza 0,7 - 0,8 col che il trasf del tuo esempio risulterebbe avere potenza compresa tra 350 e 500 watt *circa*.

Un metodo basato sul peso del trasf =E8 stato proposto dal solito Franco in un vecchio thread. Google aiuta ;-) Ciao

Tullio

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TTT

Ho misurato in maniera precisa il nucleo (si vede abbastanza bene) che misura 32 x 32 mm

bene, col procedimento suo mi viene: [(32 * 32)^2 / 13500]* 0,8 = 65W circa

col tuo viene: (3,2 * 3,2)^2 * 0,8 = 84W circa

faccio una via di mezzo e considero 75W ok?

Ora, quanti ampere può erogare? E giusto questo calcolo?

75 W / 30V = 2,5 A

Se si... per bestia che è... speravo di più!

Grazie per l'aiuto.

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nixs

Però, a rileggere i vostri messaggi mi sorge un dubbio (si parla di lughezza del nucleo).

Posto quello sotto un disegno schematico del ferro (senza avvolgimenti), io ho misurato la superficie A, o devo misurare la B?

[FIDOCAD] LI 215 60 215 170 LI 215 60 55 60 LI 55 60 55 170 LI 55 170 215 170 LI 80 75 80 155 LI 80 155 120 155 LI 120 155 120 75 LI 120 75 80 75 LI 190 155 190 75 LI 190 75 150 75 LI 150 75 150 155 LI 150 155 190 155 LI 75 45 235 45 LI 235 45 235 155 LI 215 60 235 45 LI 215 170 235 155 LI 150 155 170 140 LI 80 155 100 140 LI 55 60 75 45 PP 120 60 150 60 170 45 140 45 3 LI 170 140 170 75 LI 170 140 190 140 LI 100 140 120 140 LI 100 140 100 75 TY 145 20 20 15 0 0 0 * A PP 120 155 150 155 150 75 120 75 1 TY 100 100 20 15 0 0 0 * B
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nixs

Passo numero zero:

La prima operazione da compiere e` di riconoscere i vari avvolgimenti per mezzo di un ohmmetro. Si puo` cosi` determinare se il trasformatore e` un vero trasformatore o un autotrasoformatore, quanti avvolgimenti ci sono, e avere un'idea di quali sono gli avvolgimenti a tensione piu` elevata (maggiore resistenza in continua)

Primo passo: stima della potenza

La potenza apparente di un trasformatore e` abbastanza difficile da stimare, in quanto questo parametro dipende essenzialmente da come si riesce a raffreddare il trasformatore, dal rendimento che si accetta e dalle variazioni della tensione di uscita passando da vuoto a pieno carico (regolazione di uscita).

Un trasformatore da 100VA nominali puo` essere usato per correnti di uscita e quindi potenze significativamente maggiori (anche 200VA), a patto di raffreddarlo bene (ad esempio ventola, funzionamento intermittente), accettando una riduzione del rendimento e una maggiore caduta di tensione sotto carico.

Per trasformatori di normale utilizzo ci sono due metodi per valutaree la potenza di esercizio. Il primo consiste nel misurare con un calibro le dimensioni della gamba centrale del nucleo, dove sono avvolti gli avvolgimenti, e calcolarne l'area Afe. La potenza apparente P (in voltampere) e` all'incirca data da

P=k*Afe^2

dove l'area della gamba centrale e` in centimetri quadrati e il coefficiente k va da circa 0.9 a 1. L'esponente non dovrebbe proprio essere 2, il suo valore "esatto" e` circa 1.75, ma in questo modo e` molto piu` facile da calcolare e per potenze non troppo grandi l'errore viene assorbito nel coefficiente k.

Il secondo modo di stimare la potenza del trasformatore consiste nel pesarlo su una normale bilancia (ad esempio da cucina). Detta M la massa in grammi, la potenza apparente in voltampere e` all'incirca data da questa relazione:

P=(M^1.19)/60

Massa in grammi elevato 1.19 e risultato diviso per 60

Un trasformatore che pesa 2kg ha un rating di potenza di circa 150VA.

Le due relazioni, all'apparenza completamente diverse, in realta` sono frutto della stessa teoria, basata su un parametro chiamato prodotto delle aree. Per i curiosi i capitoli 3 e 5 di [1] spiegano tutti i dettagli, senza ricavare pero` la formula finale. I coefficienti sono stati ottimizzati, usando dei best fit ai minimi quadrati, per trasformatori professionali nel range 20VA-500VA.

Da ricordare che le dimensioni di un trasformatore in funzione della potenza dipendono quasi esclusivamente dalla possibilita` che ha di dissipare calore e dal massimo aumento di temperatura previsto in sede di progetto. Ad esempio un trasformatore da 100VA progettato per scaldarsi di max 25 C oltre la temperatura ambiente puo` essere usato a

140VA: scaldera` di 50 C oltre la temperatura ambiente (e la regolazione sara` peggiore).

Secondo passo: misura del rapporto spire

Questo e` facile: si collega un generatore di segnali sinusoidale regolato a 50 Hz circa sull'avvolgimento a tensione maggiore (tipicamente quello con filo piu` sottile e resistenza piu` elevata). Si misura con un multimetro la tensione del generatore, che deve essere dell'ordine di qualche volt. Si misurano poi le tensioni degli altri avvolgimenti. Il rapporto delle tensioni fra i vari avvolgimenti da` il rapporto spire.

La ragione di mettere il generatore sull'avvolgimento a tensione maggiore e` perche' si vuole evitare di avere in giro tensioni elevate. Se si sta provando un trasformatore da 230V a 9V e si applicano 9V sull'avvolgimento a bassa tensione, si ottengono un paio di centinaio di volt sull'altro avvolgimento, e non fa piacere toccarli.

Se conoscete la convenzione dei pallini per gli avvolti, sapete anche come fare a pallinare gli avvolgimenti in questa fase della misura :).

Terzo passo: stima delle tensioni di lavoro

La stima della tensione di lavoro puo` essere fatta misurando l'induzione nella gamba centrale del trasformatore per mezzo di una spira ausiliaria. E` necessario il solito generatore di segnali sinusoidali e bisogna misurare le dimensioni della gamba centrale del nucleo su cui sono avvolti gli avvolgimenti.

Per trovare le tensioni di lavoro, bisogna aggiungere una spira di prova che passi attorno al nucleo centrale. In pratica si aggiunge un ulteriore secondario di una spira soltanto.

Si inietta una tensione sinusoidale a 50 Hz su un avvolgimento, e si misura la tensione inietta Vgen e la tensione che si ha ai capi del secondario ausiliario Vaux.

In un trasformatore, la tensione che si ha per ogni spira dipende dalla velocita` delle variazioni di flusso (e quindi anche dalla frequenza di lavoro). La tensione efficace per ogni spira (i volt per spira) e` data da

Vsp=2*pi/SQR(2) * Afe*Bmax*f/10000

dove Afe e` la sezione della parte centrale del nucleo, in centimetri quadrati, Bmax l'induzione massima in tesla (tipicamente dalle parti di

1T-1.3T), f la frequenza in herz e 10000 serve a covertire la sezione del nucleo da centimetri quadrati a metri quadrati. Il fattore 2 pi (greco) deriva da una derivata del seno, e la radice di due a denominatore serve per passare da valore di picco a valore efficace nelle sinusoidi.

Semplificando la formula si ha che la tensione efficace per spira, in condizioni normali vale Vsp=Afe/45. Con una sezione di 10 cm2 la tensione efficace normale per ogni spira dovrebbe essere 0.22V circa.

A questo punto e` fatta: misuriamo la tensione efficace che il generatore sta applicando a un avvolgimento Vgen, misuriamo la tensione sul secondario da una spira Vaux. Con una semplice proporzione possiamo trovare la tensione di lavoro Vsec del secondario su cui stiamo iniettando il segnale. Vsec:Vgen=Vaux:Vsp cioe`

Vsec=Vgen*Vaux/Vsp

Vgen e Vaux sono misurate, Vsp e` calcolata. Data la tensione su un avvolgimento, con i rapporti spire misurati prima si trovano quelle di tutti gli altri.

Quarto passo: stima della corrente

Brutte notizie: la stima diretta della corrente di ogni avvolgimento non e` facile da fare :(.

Se c'e` un solo secondario, la corrente di secondario e` data dalla potenza del trasformatore diviso per la tensione di secondario (tutti dati gia` noti). Se ci sono piu` secondari, la corrente e` proporzionale alla sezione del conduttore di ciascun secondario.

Purtroppo non si puo` dare un valore "fisso" di densita` di corrente. Il valore di 3A/mm2 non e` sempre rispettato: si puo` andare da 5A/mm2 per trasformatori piccoli meno di 2A/mm2 per trasformatori piu` grandi. La ragione e` la stessa per cui al polo nord non ci sono topi ma orsi bianchi :)

Si puo` fare una stima della densita` di corrente J (in ampere al millimetro quadro) in base alla potenza del trasformatore, ma e` una approssimazione molto grossolana in quanto dipende da come viene raffreddato il trasformatore, da quanto e` l'aumento di temperatura ammesso... comunque dovrebbe essere una cosa di questo genere:

J=5.4 P^(-0.163) Potenza elevata a -0.163, risultato per 5.4

dove P e` la potenza in watt stimata precedentemente e J la densita` di corrente in ampere al millimetro quadro.

Quinto passo

Il quinto passo non c'e`, e` solo per ricordare che le dimensioni di un trasformatore dipende praticamente sempre solo da limitazioni di tipo termico (e di rendimento). Per far passare piu` potenza il nucleo non deve essere piu` grande, deve essere piu` grande per dissipare meglio la potenza termica che viene generata principalmente negli avvolgimenti.

Riferimenti

McLymann- Transformer and Inductor Design Handbook - CRC Third edition

2004.
--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

"kfm" ha scritto nel messaggio news:Qu5pm.11250$ snipped-for-privacy@news.siol.net...

il che conferma i 70W circa ipotizzati! Grazie a tutti

-- ciao!

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nixs

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