Anche i trasformatori piangono...

Devo alimentare un carico che assorbe circa 115 mA, con una tensione pari a

250 Vdc.

Mi serve un trasformatore che (primario connesso alla rete elettrica Enel) sia capace di sopportare il carico suddetto senza calare di tensione. Non pretendo che i 250 Vdc sotto carico rimangano fissi al milliVolt, ma quello che sto usando scende da 250 a circa 220 Vdc dopo circa 30 minuti.

Gradirei molto evitare tutto questo.

La tensione al primario, ripeto, è quella della rete Enel. Tensione e corrente al secondario (tenendo presente, appunto, un assorbimento pari a circa 115 mA sotto 250 Vdc) quali devono essere, prima di andare incontro al classico duo "ponte di diodi - elettrolitico di livellamento"?

A chi mi posso rivolgere per un singolo pezzo del genere, con costi (ovviamente) "ragionevoli"?

Grazie anticipate.

Ciao.

Chogokin Z

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Chogokin Z
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In "spannometrici wattoni": quasi una trentina di watt. Giusto?

Potresti provare con un paio di trasformatori da 50/60 VA primario

220volt secondario 12, 24 o 48 (da preferire il 48...). Colleghi i due secondari e uno dei primari lo mandi alla rete. Il secondario rimasto (che sarà 220 volt circa...) lo adoperi per la c.c.

Non lesinare con l' elettrolitico/ci di filtro dopo il ponte. Credo dovresti farcela.

(p.s. Se trovi i trasformatori con secondario a 110 meglio ancora....)

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Adam

Il primario rimasto, immagino. Che vantaggio ha usare i due trasformatori? Disaccoppiarsi dalla rete?

Nel senso di abbondare con la capacità?

Perché sarebbe meglio il 110V ?

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Andrea D'Amore

Si, hai ragione. Volevo dire primario. Mi sono confuso nel confondermi!... :-)

Nessuno. Anzi... Il rendimento è sicuramente minore.... Ma in mancanza di un trasformatore con il secondario desiderato (vuoi perchè si ha fretta o perchè non si sa dove recuperarlo; insomma, in tutti quiei casi in cui bisogna fare un po' di alta tensione), e non si sa come fare, e se non ostano ragioni di spazio, l' adoperare due trasformatori in sifatto modo è un valido ripiego. Funziona.

Si, certo.

Per la stessa ragione per cui si preferisce trasportare l'energia elettrica a suon di chilovolt... Correnti minori a parità di potenza.

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Adam

Ma se mette un 220/48 e un 48/220 non dovrebbe ritrovarsi con la 220V all'uscita del blocco? O meglio se fossero accoppiamenti ideali, dovrebbero essercene ancora meno, mentre l'OP voleva 250V, o mi sono perso qualcosa?

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Andrea D'Amore

Giusto.

Non credo sia fattibile, nel mio caso. Il trasformatore che sto cercando lo devo sostituire a quello che già c'è sullo stampato (non è di quelli in bagno di resina, bensì è il tipo classico con la calotta metallica e le due flange laterali fissate a vite sul circuito). Quindi mi serve un pezzo UNICO, con le caratteristiche elettriche già presentate (ripeto: DEVO avere 250 Vdc SUL CARICO con 115 mA di assorbimento). Se me lo fanno con le misure adatte per metterlo dentro la calotta di quello da cambiare, ho fatto tombola.

Il problema è che non ho molti elettrolitici da 400 Vdc di isolamento. Se servissero quelli da 16/25 Vdc, ne ho da vendere. Se posso, mi arrangerò.

Ciao.

Chogokin Z

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Chogokin Z
[cut...]

Embè?...

Non mi è molto chiara la prima parte... Chi èst OP?...

Chogokin Z disse: "Devo alimentare un carico che assorbe circa 115 mA, con una tensione pari a 250 Vdc." Ergo, egli favella in termini di continuata tenzione. Con un ondulatorio, fra lo 205 di mala sorte od un prossimo 220 allo ingresso dello elemento radrizzatorio, est possibile lo pensamento di una sortita dallo medesimo, con lo ausilio dello relativo elettroliticone al prode calcagno, di una continua voltata da 250. E agognato sufficiente correntamento...

Altro nin'zo... :-)

--

Saluti - Adam
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Adam
[cut...]

Mi dispiace. Non ho inteso bene tue rali necessità di cui più sotto.

Hasta la proxima.

--

Saluti - Adam
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Adam

Chogokin Z ha scritto:

Mi sa che questo agli amici e' sfuggito. Per avere 250V continui in teoria basta un trasformatore con secondario da 176V (che raddrizzati a vuoto diventano appunto 250).

Non ci dici se l'apparato dispone di uno stabilizzatore dopo il raddrizzatore, cioe' se questi 250 devono essere considerati gia' "prodotto finito" o se vengono successivamente "maneggiati" e possono dunque avere una certa tolleranza nei valori.

Nel caso di "prodotto finito" non e' semplice forse neanche farselo progettare il trasformatore, perche' di solito sono un po'sovradimensionati, e comunque la tensione di rete puo' variare, per cui variazioni del 10% me le aspetterei in ogni caso. L'unico parametro certo e' la potenza del trasformatore che non farei al di sotto dei 40W (se non aumenta troppo di dimensioni).

ciao Claudio_F

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Claudio_F

Si, ma con 115 mA il secondario non puo' certo considerarsi "a vuoto"...

Sembrava fossero 250 Vcc (o poco meno) con un carico di 115 mA...

Con un po' di manualita' associata ad un minimo di pazienza, si potrebbe anche tentare il riavvolgimento...

Saluti.

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Tomaso Ferrando

Aspetta, io devo avere 250 Vdc SUL CARICO, mentre questo GIA' assorbe i suoi

115 mA circa.

Niente stadio stabilizzatore. Solo raddrizzamento (ponte di diodi) e filtraggio/livellamento (elettroliticone). Dopodichè, il carico.

Il trasformatore che sto usando (e che devo cambiare) ha un secondario a 230 Vac A VUOTO, che raddrizzati e filtrati/livellati diventano 320 Vdc circa A VUOTO. Sul carico, dovrebbero scendere a 250 Vdc, ma dopo mezz'ora di assorbimento (115 mA circa) il tutto finisce a 220 Vdc circa (e penso che se lasciassi tutto acceso più a lungo andremmo ulteriormente sotto).

Pensavo anche io di "sovradimensionarlo", ma non ho esperienza nè teorica, nè pratica di trasformatori di alimentazione per azzardare le caratteristiche da passare a chi dovrà, poi, realizzarlo. Avrei pensato ad un secondario 250 Vac - 200 mA. Raddrizzato e filtrato/livellato, andrebbe a 350 Vdc circa A VUOTO. Sotto carico (ovvero, erogando i 115 mA che sono praticamente metà della corrente max disponibile), dovremmo scendere ai fatidici 250 Vdc. E, se le mie ipotesi reggono, restarci.

D'accordo per la tolleranza alle variazioni della rete, ma che IN CONDIZIONI NORMALI faccia il suo lavoro senza gettare la spugna (come fa il trasformatore che sto usando).

Sicuro. Un 250 Vac - 200 mA (secondario) corrisponde ad un 50 W circa. Il tutto, giustamente, se le dimensioni lo permettono.

Ciao.

Chogokin Z

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Chogokin Z

SONO 250 Vdc su un carico che assorbe 115 mA a quella tensione.

Delucidazioni?

Ciao.

Chogokin Z

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Chogokin Z

30
A
o

Non mi sembra un difetto da trasformatore. Anche se surriscaldato un trasformatore mantiene praticamente la stessa tensione al secondario, ovviamente a parit=E0 di carico e tensione al primario. Per abbassarsi la tensione al secondare dovrebbero andare in corto alcune spire del secondario, ma un simile guasto non =E8 reversibile e provoca un violento surriscaldamento.

Verifica che quando la tensione dc scende:

- L'assorbimento del carico resti invariato, o anzi diminuisca;

- Il ripple non aumenti, le cause potrebbero essere:

-- l'elettrolitico di livellamento

-- il ponte che si apre per met=E0

- Non ci siano protezioni termiche autoripristinanti sul primario.

Ciao.

lucky

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lucky

Beh, dopo la fatidica mezz'ora, l'assorbimento scende di qualche milliAmpere (da 115 a 110 mA circa).

L'elettrolitico a valle del ponte è un 68 uF/400 Vdc. Il ponte è realizzato con 4 diodi 1N4007, ciascuno dei quali ha in parallelo un poliestere da 10nF.

Il ripple come faccio a misurarlo (l'unico strumento a mia disposizione è un ICE 680R)?

No.

Ciao.

Chogokin Z

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Chogokin Z

Sì infatti (rispondo quì ad Adam perché il suo messaggio in simil-provenzale mi ha inquietato) mi era sfuggito.

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Andrea D'Amore

=E8 un

Puntale nero alla boccola "Output", puntale rosso in una delle portate per tensione alternata (direi 10V). Lettura sulle scale per tensione alternata (quelle rosse). Per avere la tensione di ripple piccopicco devi grosso modo moltiplicare per tre la lettura.

Con 68uF e 115mA dovresti avere circa 15Vpp di ripple, ovvero leggere circa 5Vac sul tester.

Mi sembra che hai sempre parlato di misure sulla dc, ma hai provato a misurare l'uscita del trasformatore in ac?

Ciao.

lucky

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lucky

Chogokin Z ha scritto:

a 230

ca A

ento

si

Sentite le novita' comincio a sospettare dell'elettrolitico... hai fatto =

caso se dopo quei fatidici 30 minuti scotta o se e' un po'gonfio?

Direi che a questo punto e' indispensabile conoscere il ripple (che=20 facendo una misura in continua produce una tensione inferiore e=20 funzionalmente introduce ronzio)... che a parita' di corrente assorbita, =

dipende sempre appunto dal condensatore (o come dicevano da un diodo del =

raddrizzatore saltato).

Ciao Claudio_F

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Claudio_F

Non l'ho ancora fatto, e per stasera non credo di riuscirci. Domani, salvo imprevisti, faccio la misura.

Allora,

- ho misurato la tensione del secondario del trasformatore A VUOTO: 235 Vac fissi come piramidi,

- ho misurato la tensione del secondario con il carico applicato (ovviamente, A MONTE del ponte raddrizzatore e dell'elettrolitico di livellamento/filtro): 200 Vac, che dopo mezz'ora di assorbimento (sempre a

115 mA circa) diventano 195 Vac e tendono anche a meno..

Non credo che sia colpa dell'elettrolitico e/o del ponte. Il ripple è ancora "non pervenuto", ma (salvo prova contraria) mi preparo ad un cambio di trasformatore.

Ciao.

Chogokin Z

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Chogokin Z

Non l'ho notato, faccio sudare il trasformatore per altri 30 minuti e controllo.

Per il ripple se ne riparla domani.

Ciao.

Chogokin Z

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Chogokin Z
[cut...]

Non ci meteri la mano sul fuoco... Visto che non puoi arrangiare diversamente, se non con un trasformatore di pari dimensioni, mi sono messo a fare due ragionamenti (se tali si possono chiamare...).

Anche se rileggendo i tuoi post non ne trovo traccia, parto dal presuposto che il trasformatore, nel mentre che cala la tensione ANCHE sul secondario, tenda a scaldare. E anche bene... Ora, da quello che mi è potuto capitare in ambito industriale, anche con trasformatori monofase, se qualche spira è a donnine di facile costumi, il trasformatore darà SUBITO una tensione più bassa. Oltre a ronzare e scaldare, da farci le uova, dopo qualche tempo. Il tuo, invece, "parte" da subito bene. Cioè con tensione piena sul secondario. E incomincia a calare, accompagnato da un aumento di temperatura, man mano che passa il tempo...

A questo punto mi vien da pensare a tutto quello che c'è subito dopo il transformatore. Ovvero (escludendo il carico, visto che la corrente si mantiene su valori più o meno stabili dall'inizio alla fine): il raddrizzatore o l'elettrolitico.

Una prova ti rimane da fare ancora, secondo me (non mi sembra tu ne abbia parlato nel threadi): scollegare il raddrizzatore e far funzionare il trasformatore senza nulla dopo. Davvero a vuoto. Oppure, misurare la corrente assorbita a MONTE del raddrizzatore (cioè i puntali messi fra il capo del secondario e il radrizzatore medesimo). Rispettivamente:

a) - il trasformatore non dovrebbe più scaldare. Se non ha dei avvolgimenti a bagasce (ooops pardòn!...) non ha motivo... b) - se è colpa del complesso radrizzatore/elettrolitico, allora la corrente che dovresti trovare sarà sicuramente superiore a 115 milliamperes, hi!...

E ora vò a dormire...

--

Saluti - Adam
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Adam

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