Sulla potenza dei trasformatori

Ciao,

ho due domande che riguardano i dati di targa dei trasformatori...

1) quando leggiamo - ad esempio - 400VA, questo numero si riferisce alla massima tensione sul secondario per la massima corrente che vi scorre (o la somma se vi sono più secondari), giusto? Bene, allora questo mi dice anche che la massima *potenza attiva* che il mio trasfo può sopportare è di 400W, giusto? A parte altre questioni, si può prendere allora i 400VA come indicazione per il trasformatore adatto, conoscendo la potenza che sarà richiesta all'alimentatore di cui farà parte?

2) quando parliamo di *autotrasformatori* e ne leggiamo i dati di targa, il ragionamento è identico o no? Per come ho capito io, si, ma un amico mi ha detto che "si devono raddoppiare le richieste", cioè se mi servono 400W devo prendere un autotrasformatore da 800VA....che mi dite?

Grazie,

M
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M.A.
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Trascurando la magnetizzante e confidando nella qualita' del TRF, si.

Chedi al tuo amico di spegarti il perche' e poi raccontacelo.

Comunque cerca di evitare gli autotrsformatori: e' sempre meglio non avere l'ENEL fra le mani.

Buona fortuna.

Tom.

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Tomaso Ferrando

In data Sat, 8 May 2004 13:49:50 +0000 (UTC), Tomaso Ferrando ha scritto:

Cos'è il TRF?

Sarà fatto...

Ti riferisci al fatto che non isolano la continua? Spiegati pliis :)

Grazie!

M
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M.A.

Ovviamente finche' si parla di "potenza attiva", ossia se si collega un carico resistivo al secondario. Se raddrizzi e filtri le cose vanno in maniera diversa: in peggio, ovviamente!

Nuovamente.

Tom.

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Tomaso Ferrando

Il coso, il TRasFormatore.

Non ti isolano dall'alimentazione primaria, in quanto uno dei due capi del "secondario" e' connesso "secco" alla rete di distribuzione e l'altro capo... praticamente anche.

Saluti.

Tom.

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Tomaso Ferrando

Per essere pignoli è la somma delle massime potenze apparenti erogate dai secondari. Per ogni secondario la massima potenza apparente è il prodotto della sua tensione a pieno carico per la sua corrente a pieno carico.

No. Può erogare al massimo 400VA. Quanta potenza attiva dipende dal cosfi. Per un carico puramente resistivo la potenza attiva coincide con la apparente, per altri carichi la potenza attiva sarà sempre inferiore alla apparente.

Non capisco abbastanza bene cosa intendi per "potenza che sarà richiesta all'alimentatore di cui farà parte". Se è un carico in corrente alternata:

- o conosci la potenza apparente del carico e allora il trasformatore deve avere una potenza di targa pari o maggiore,

- o conosci la potenza attiva del carico e allora il trasformatore deve avere una potenza di targa pari o maggiore a Pattiva/cosfi. Se c'è di mezzo un raddrizzamento la questione è assai più complicata.

Fondamentalmente non c'è differenza per la questione della determinazione della potenza di targa, ma tiene presente che:

- L'autotrasformatore non isola il circuito secondario dal primario, quindi toccando il secondario si prende la scossa, per intenderci.

- L'autotrasformatore a parità di potenza è più piccolo, più leggero e quindi anche meno costoso; tale vantaggio è più consistente per rapporti prossimi a 1:1. Per questo motivo gli stabilizzatori a gradini usano autotrasformatori con peso anche 20 volte inferiori a trasformatori della stessa potenza.

Penso che si riferisca a una abitudine pratica per autotrasformatori a prese multiple, ad esempio con sia entrate che uscite a 110V, 160V,

220V, 260V, 380V. In tal caso la potenza erogabile dipende da quale entrata e quale uscita sono utilizzate. In pratica l'autotrasformatore avrà una potenza di targa diversa per ognuna delle possibili combinazione di entrata/uscita. Siccome i costruttori semplificano indicandone una sola, si cerca di abbondare...

Ciao.

lucky

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lucky

In data Sat, 8 May 2004 16:46:17 +0000 (UTC), lucky ha scritto:

Hai ragione, mi sono spiegato malissimo ma è quello che intendevo: sommare le potenze apparenti.

..non capisco dove stia la differenza con quello che ho scritto: la *max* potenza attiva che può sopportare è...

Uhm si...ora vedo meglio..Se io so che il mio carico assorbe, ad esempio

400W, con un cosfi di 0.8, allora al trasformatore sarà richiesto 500VA...fuori dalla sua portata. Non ci avevo riflettuto. Non basta l'assorbimento di potenza attiva, ma ci vuole anche lo sfasamento. Comunque...in realtà io pensavo ad un raddrizzamento..per cui le cose si fanno più complicate: immagino ci siano problemi di armoniche generate dalle nonlinearità del ponte a diodi...ma qui mi fermo. Se hai voglia, spiega :)

OK grazie. Il mio amico ha semplicemente "raddoppiato" e l'ha imputato al fatto che fosse un "autotrasformatore"...boh, devo innanzitutto chiedere a lui cosa intendesse.

Ciao,

M
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M.A.

In data Sat, 8 May 2004 15:03:32 +0000 (UTC), Tomaso Ferrando ha scritto:

Come ho chiesto a Lucky, se vuoi spiega :)

M
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M.A.

In data Sat, 8 May 2004 15:13:58 +0000 (UTC), Tomaso Ferrando ha scritto:

C'è ancora qualcosa che mi sfugge: per quanto so io, in un trasfo primario e secondario sono isolati *in continua*. Ora, visto che dalla rete esce AC, non vedo bene quale sia il vantaggio.

M
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M.A.

In un trasformatore 'normale' c'è un isolamento galvanico tra primario e secondario, mente nell'autotrasformatore non c'è isolamento. Ne consegue che ti ritrovi la fase della rete anche sul secondario dell'autotrasformatore, con conseguenze molto pericolose.

Luca

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Yoyo

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