Ciao a tutti, leggendo il thread sul vecchi ed il unovo ordinamento, mi e' sorto un dubbio atroce, ma cosa deve conoscere un progettista, quali sono le qualita' che deve avere?
Io, che ho fatto l' ITIS, ero convinto che un ingeniere arrivasse ad avere una cultura tale, da permettergli senza tanti sforzi di fare carriera, a questo punto devo ricredermi?
La cosa che mi interessa particolarmente pero' e' sapere come lavora un progettista, mia meta ( forse irraggiungibile ).
Quali sono le conoscienze, capacita' che deve avere?
Il giorno Thu, 18 Dec 2003 20:32:02 GMT il buon Francesco scriveva ...
Pazienza, perche' ne avrai bisogno tanta. Umilta', perche' c'e' sempre da imparare. Intelligenza, perche' altrimenti non fai il progettista ma vai a fare il politico.
Il titolo di studio e gli studi fatti contano molto relativamente .... conta l'esperienza e la voglia .
Voglia di imparare !
Ciao.Alberto.
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Alberto Rubinelli - A2 SISTEMI posted with Gravity 2.60b
Via Costantino Perazzi 22 - 28100 NOVARA (NO) - ITALY ICQ 49872318
E-Mail : alberto@retrocomputing.net Tel. 0321 640149
Web : www.retrocomputing.net Fax 0321 391669 BBS 0321 392320
Permettimi una cattiveria...finche scriverai "conoscienza" e "ingeniere" sei sulla strada sbagliata. Se accetti un suggerimento ricorda che non conta sapere solo di elettronica per essere un progettista.
"Francesco" ha scritto nel messaggio news:WxoEb.199573$ snipped-for-privacy@twister2.libero.it...
Il giorno Thu, 18 Dec 2003 23:16:18 GMT il buon Francesco scriveva ...
Ops ... allora scusa .... magari sei un pensionato :) Forse non ho letto tutto il testo originale, pensavo si parlasse di un ragazzo che si accingeva ad un lavoro :)
Ciao.Alberto.
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Personalmente ho piu' fiducia in un progettista che conosca meglio l'elettronica e l'inglese dell'italiano. Purtroppo la mentalita' italiana e' sempre stata quella di considerare ignoranti, o comunque subculturati, coloro che non hanno la cosiddetta cultura umanistica, anche se magari sono ottimi scienziati. Non voglio dire che saper scrivere correttamente sia inutile per un tecnico, ma non mi formalizzerei piu' di tanto. E poi basta guardare gli statunitensi, ho avuto a che fare con ingegneri che scrivevano piu' sgrammaticati di un bambino delle elementari eppure il loro lavoro lo sapevano fare meglio di qualunque ingegnere italiano.
"Alberto Rubinelli" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@News.CIS.DFN.DE...
No, sono abbastanza giovane ho 25 anni, ma non ho mai trovato un posto di lavoro in questo campo, il che non sognifica che non abbia mai lavorato, anzi, questa e' la mia prima "vacanza forzata", e non vedo l'ora che finisca!
Mi permetto di non essere d'accordo con Valeria. L'elettronica si imparerà con l'esperienza e con gli anni di studio e professione. L'italiano e l'inglese (ma non solo) se perderai il treno, sarà difficile recuperarli e ti assicuro che se non riesci a scrivere o a spiaccicare due parole messe bene sarai relegato sempre come progettista al servizio di un progettista che magari saprà meno cose di te ma riuscirà a presentarle meglio e con migliori argomentazioni. Il fatto che ingegneri statunitensi siano ignoranti non avvalora il fatto che per essere progettisti non si debba sapere che la Divina Commedia sia stata scritta da un certo Dante Alighieri. D'altronde io cerco di copiare chi è più bravo di me non chi meno. Ciao.
"Valeria Dal Monte" ha scritto nel messaggio news:JkrEb.195111$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...
Comincia col valutare cosa ti interesserebbe fare:
Elettronica di potenza Alta frequenza Analogica Microprocessori Digitale Logiche Programmabili Video Audio Ecc. Ecc.
Cerca aziende dalle tue parti o dalle parti dove saresti disposto a lavorare e proponiti per un colloquio.
Non è che una persona da un giorno all'altro diventa progettista e non è come ti ha detto qualcuno che la scuola non conta.
Se hai fatto le "Orsoline" ti voglio vedere a sviluppare un'integrale per l'energia di un sistema pwm. :)
Non è che uno da un giorno all'altro di mette a fare inverter vettoriale da un megawatt, per cui io propongo :gavetta.
Per ora cercherei il campo d'azione ed opterei per dei colloqui.
Se invece hai del tempo/denaro da spendere cerca clienti all'altezza delle tue possibilita'.
Progettare significa studiare in continuazione il mercato della componentistica e dei fornitori, guardare con occhio acuto anche la concorrenza e capire dove siamo posizionati per "studiare" ed allinearsi alle richieste e quindi proposte per il mercato.
"Lucky" ha scritto nel messaggio news:A2yEb.200099$ snipped-for-privacy@twister2.libero.it...
Sono d'accordissimo anch'io con questo, e' chiaro che saper parlare e' importante, non ci sono dubbi!!! Credo anche di essere una persona con una buona proprieta' di linguaggio, si, ho fatto due errori nello stesso post, ma puo' capitare!
Non vorrei che quanto scritto sopra venisse considerato come un "eccesso di difesa", in quanto il post di Lucky non l'ho percepito come un affronto pesante alle mie capacita' linguistiche, ma non vorrei nemmeno essere considerato un semianalfabeta!
Se ho interpretato erroneamente il thread, me ne scuso, ma credo che questa precisazione fosse doverosa!
Per Francesco: ho solo espresso un mio parere che non voleva assolutamente essere un giudizio sulle tue capacità sia tecniche che linguistiche. Spero non te la sia presa, ti assicuro che non era un attacco personale.
Questo non vale solo per gli ingegneri; avendo lavorato sette-otto anni in una piccola fotocomposizione in cui di fatto ho svolto anche il ruolo di correttore di bozze "ufficioso" (se no col cavolo che le riviste uscivano per tempo...) posso dire che gli unici il cui saper scrivere, esprimersi e "comunicare" con qualità per così dire "garantita" erano all'epoca (quasi quindici anni fa!) giornalisti, redattori e laureati in italiano (almeno loro! :-). Con gli altri, anche fior di laureati nei loro campi (all'epoca avevo a che fare in prevalenza con medici e insegnanti di scuole superiori) bisognava sempre stare sul chi va là.
Nonostante questo posso assicurare che, nel loro campo specifico, erano e sono rimaste persone di prim'ordine.
Commedia sia
Questo, ti assicuro, non vuol dire praticamente nulla. Tra il possedere questo tipo di cultura e il saper comunicare correttamente non solo in italiano ma in qualsiasi lingua di cui si venga successivamente a conoscenza, ci corre veramente il mare. Con questo non voglio dire che il possesso di una cultura generale non serva; voglio solo dire che di per sè è in un certo senso "una radio senza altoparlante": l'altoparlante è la capacità di usare tale cultura nel momento in cui serve (soprattutto nel momento in cui occorre pensare con la propria testa!) ma anche la capacità di "comunicare" ciò che si vuole comunicare nei termini in cui si pensa di volerlo fare, senza tagli, senza aggiunte e senza fraintendimenti. Ed è questa un'arte che si impara col tempo e che, di per sè, il possesso di una cultura anche vasta non è in grado di garantire a priori a nessun livello.
Oltrettutto è un'arte che con quanto insegnano a scuola c'entra poco o nulla: a scuola avevo la media dell'otto in italiano eppure, quando cominciai a lavorare in fotocomposizione, avendo a supervisore un ex giornalista (ex di mestiere non di testa!) questi la prima cosa che ha fatto nei miei confronti è stato letteralmente DISTRUGGERE tutto quello che credevo di sapere di italiano e obbligarmi a ricostruirlo da capo...
Chi vuol intendere intenda!
Ciao! Piercarlo
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Se pensi che studiando Dante Alighieri riuscirai a progettare un buon circuito elettronico, fai pure. Personalmente io, in campo elettronico, preferisco imparare da un progettista yankee o cinese che non ha mai sentito nominare Dante Alighieri eppure sa progettare una motherboard e farla funzionare.
Dante alighieri non aiuta a progettare un circuito. Ma saper studiare qualcosa di astratto, leggere un testo e capirlo, e` un'ottima base per imparare successivamente altre cose.
Una dei problemi di molti studenti e` che non sanno capire quello che leggono, indipendentemente dal fatto che sia un racconto o un data sheet.
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Franco
Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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