Disperazione burocratica

Salve a tutti,

ho progettato e costruito da me un sistema a controllo numerico per fare fori su circuiti stampati, e per lavori vari automatizzati di fresatura e modellatura di materiali. E' una specie di plotter che aziona un minitrapano, il tutto controllato da una PIC interfacciata ad un personal computer via RS232. Sono molto orgoglioso della mia creatura, perche' e' semplice, essenziale, economica ma allo stesso tempo estremamente funzionale.

Faccio parte della larga schiera dei disoccupati. Ho pensato di replicare in serie il mio prodotto e di venderlo a prezzo modico, a tutto vantaggio non solo mio, che realizzerei un onesto guadagno, ma anche di molti utenti che, spendendo una frazione del costo di sistemi equivalenti, acquisterebbero un attrezzo molto valido e utile.

Cosi', con molto entusiasmo, ho iniziato a perfezionare il mio prototipo, in vista di una produzione in piccola serie.

Ma il mio entusiasmo (anche dovuto alla prospettiva di uscire finalmente dal tunnel della disoccupazione, che in un paesino sperduto della Basilicata, dove vivo, e' davvero tremenda) si e' immediatamente spento quando mi e' stato fatto notare da un familiare come tutti gli apparecchi in circolazione (almeno quelli alimentati elettricamente) abbiano marchi di approvazione CE et simila.

Allora giungo finalmente al nocciolo della questione:

Io vorrei realizzare e vendere qualche pezzo del mio sistema, come prestazione occasionale, e dopo diciamo una decina di pezzi venduti, quando sono sicuro che la cosa funziona, fondare ditta individuale ed aprire partita IVA, per essere totalmente in regola. Onorerei i due anni di garanzia in proprio.

Potro' vendere il mio prodotto anche in assenza di tali certificazioni CE?

Se non e' possibile, cosa devo fare per ottenerle? E' costoso? Quanto?

Sperando nel generoso supporto di quelli di voi che conoscono la materia, porgo cordiali saluti.

Alfonso M.

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Alfonso
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In Italia fanno le leggi e noi italiani troviamo il modo per evaderle! Nel tuo caso puoi vendere senza approvazione CE se metti tutto in scatola di montaggio! tutto disassemblato! ciao

Hai qualche foto da inviarmi del tuo progetto? snipped-for-privacy@virgilio.it

"Alfonso" ha scritto nel messaggio news:CICkb.49465$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

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Saponetta

"Saponetta" ha scritto nel messaggio news:s2Dkb.17778$ snipped-for-privacy@news1.tin.it...

di

Ottimo consiglio, altrimenti soluzione B: metti il marchio CE, il tuo plotter basta che sia protetto contro la possibilità per l'operatore di venire in contatto con parti mobili pericolose, che sia ovviamente ben isolato, collegato a terra, fai un foglietto di istruzioni e tieni il progetto disponibile a richiesta, stampi col pc una etichetta CE e cel'attacchi sopra, come del resto fanno i fabbricanti, a meno che non rientri in particolari categorie esempio le macchine per lavorazione del legno, per il sollevamento e qualcos'altro che devono rivolgersi ad un ente certificato per l'apposizione del marchio. Per la cronaca esiste anche un marchio CE di tipo particolare, alla vista conforme al modello prescritto, ma nella pratica significa China Export....... questi marchi e leggine sono potenti mezzi di dissuasione per chi ha voglia di lavorare, mentre non sono neppure tenute in conto da chi sa come fare.

Ale

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~Ä~lessandro

"Saponetta" wrote in message news:s2Dkb.17778$ snipped-for-privacy@news1.tin.it...

di

Ni.Nel senso che i singoli componenti , il trapano ad esempio , deve essere certificato ce. Non e' cosi' semplice , se mi scoppia in faccia il prodotto poi c'e' da piangere (piu' il produttore). L'unica strada e' iscriverti come artigiano , senza partita iva , con costi relativamente bassi rispetto a un commerciante (dove ti serve la p.iva). Come artigiano puoi vendere (solo) le tue creazioni assemblate.In questo caso il trapano (certificato assolutamente CE) deve essere un componente che influisce in minima parte nella composizione dell'intero prodotto TUO (diciamo 10%).Poi *autocertifichi* l'intero prodotto CE assumendoti tutti i rischi connessi.Attenzione che la certificazione CE comporta dei RISCHI.Esempio : il trapano prende fuoco perche' l'isolamento dei cavi di corrente fanno schifo.La ditta a cui hai venduto ti fa causa.Tu ti rivali sulla ditta che ti ha fornito i trapani CE , e cosi' via.Altro esempio : Il piano di lavoro ha mettiamo una lama rotante che TU hai costruito *e* certificato , questa prende il volo e appuntisce le orecchie come spock =) al solito sfigato della solita ditta che ti fa causa.Sono tutti cavoli tuoi.Se vuoi un consiglio vendi a 50 euro in piu' il prodotto e quei 50 li metti in un'assicurazione che ti para il didietro in caso di guai , una causa persa per danni alla persona provocati da un TUO prodotto puo' costarti milioni di euro. La scatola di montaggio , o kit , puo' essere si senza CE , ma non i singoli componenti se potenzialmente pericolosi.Se tu mi vendi un kit e risparmi sugli elettrolitici prendendo i made in taiwan da 16v che a 12v mi scoppiano in faccia , vengo a casa tua e ti spezzo le ossa , primo =) secondo di chi e' la responsabilita' del prodotto scadente ? di chi ha certificato i singoli componenti.Uguale per il motore del trapano che mi prende fuoco. NON si puo' vendere un prodotto (e concordo sulla legge) senza certificazione CE , che comprende una miriade di test e accorgimenti piu' o meno validi. Ad esempio la disposizione dei cavi di alimentazione , non deve essere volante , e cosi' via.

Per non mettere la certificazione CE puoi vendere il prodotto come gadget , assurdo ma vero.Mi spiego meglio , tu non vendi un tavolo con un trapano che mi puo' accecare , ma lo vendi come gadget , con *destinazione d'uso* scritta nel contratto "soprammobile decorativo".Poi se io lo attacco alla corrente sono relativamente affari miei.Ti faccio ugualmente causa e probabilmente la vinco , perche' dovevi prevedere e non mettermi in condizione di arrecare danno (devi togliere fisicamente la spina di alimentazione).Gli avvocati ci vivono con le bellissime leggi italiane.....prova a fare un lavoro del genere in germania con il tuf ... ti mettono in galera in 10 secondi =).Attenzione che la CE non e' l'unica certificazione , dato che e' un'apparecchiatura elettrica (e non solo) collegata alla 220.

Ho avuto delle brutte esperienze con la CE , per fortuna risolte bene.(alimentatori pc di server che hanno preso fuoco e attaccato alla stanza , fortunatamente il cliente non l'aveva montato in un armadio ignifugo come specificato da contratto).

Penso di essermi spiegata senza usare termini troppo specifici , se hai bisogno altre informazioni chiedi.

Ciao , luna.

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<m00n

Il CE non è una certificazione ma una marcatura ed è richiesta per tutti i prodotti commercializzati nella UE. In poche parole è il costruttore (o importatore) che autocertifica la rispondenza del prodotto alle norme europee. Non c'è quindi bisogno di rivolgersi ad alcun ente certificatore ma devi comunque procurarti tutte le norme (UNI, ISO, CEI, ecc.) che trattano della tua macchina per verificare che sia progettata e costruita nel loro rispetto. Il progetto ed i risultati delle prove che effettui sul tuo prodotto sono riservati e non sei tenuto a diffonderli a nessuno salvo al Ministero delle attività produttive che è l'unica autorità che in caso di verifica o di sinistro può esigere tutta la documentazione. Come è stato riferito nelle altre risposte la marcatura CE ti rende responsabile in prima persona di tutto ciò che produci e commercializzi. Puoi comunque provare a rivolgerti alle associazioni di categoria (CNA Confartigianto, ecc.) che possono darti spiegazioni precise sull'iter da seguire e costi da sostenere.

Leo.

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leo

ha scritto nel messaggio news:4jFkb.314603$ snipped-for-privacy@news2.tin.it...

In che senso difettosa?

Il progetto deve essere prodotto a richiesta degli organi di vigilanza, che hanno l'obbligo di non divulgarlo ovviamente, per verificare la rispondenza alle norme di buona tecnica, questo accade in genere a seguito di un incidente, viene verificato che il fabbricante abbia eseguito il progetto secondo criteri corretti. (es. se prende fuoco un alimentatore... quanti A/mmq ha previsto?)

Assolutamente no, a meno che non si voglia chiedere l'IMQ o qualche omologo che sono facoltativi ed a pagamento.

Mi piacerebbe crederlo, ma purtroppo i casi di ritiro dal commercio si contano sulle dita di una mano di un vecchio falegname (cit. Bartolomeo Aloia) ricordo a memoria qualche termocoperta (dopo numerosi arrostimenti), qualche lucetta per albero di natale, dei rotoli di nastro isolante, una grattugia e poco altro...... magari anche un tester da 5 Euro, mentre certe categorie di prodotti cinesi andrebbero sequestrati in blocco, meglio ancora andrebbero affondate le navi.

Purtroppo gli operai le braccia le perdono ancora e non solo quelle, le ultime leggi (complici i cinesi) hanno portato all'arresto della produzione, ed al proliferare di professioni parassite, penso ai consulenti ai quali il datore di lavoro deve rivolgersi per far fronte alla miriade di obblighi, con il risultato che i soldi che potrebbero essere impiegati per migliorare la vita dell'operaio e la sicurezza attiva, rinnovo macchinari ecc. se li spartiscono il consulente, il medico, e l'ingenere, l'operaio invece deve lavorare anche per loro, alle condizioni di prima e senza prospettive.

Buonanotte

Ale

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~Ä~lessandro

"leo" ha scritto nel messaggio news:tAFkb.314620$ snipped-for-privacy@news2.tin.it...

C.V.D. ... :-(

Ale

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~Ä~lessandro

ha scritto nel messaggio news:GREkb.314562$ snipped-for-privacy@news2.tin.it...

costi

Scusa, ma questa storia che agli artigiani non serve la partita IVA dove l'hai sentita?

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Valeria Dal Monte

A prescindere dalla discussione sul marchio CE, ma a un privato moolto interessato, a quanto lo metteresti ? E cosa accetta come input (gerber) ?

Drugo

"Alfonso" ha scritto nel messaggio news:CICkb.49465$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

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Drugo

vendilo come kit.

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Lord Arthur / Inverse

Si chiedo venia , intendevo con tempi molto minori per l'assegnazione della p.iva , dato che non c'e' l'abilitazione alla camera di commercio e altre mille permessi come il registratore di cassa , meno registri vidimati ecc.

Ciao , luna.

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<m00n

"~Ä~lessandro" wrote in message news:IHFkb.314625$ snipped-for-privacy@news2.tin.it...

e'

Era , un esempio , intentevo cablaggio (e il resto) eseguito a regola d'arte.

ingeniere.

che

rispondenza

Non succede cosi' =).Sono perito tecnico del tribunale e non e' permesso neanche a noi , di vedere i progetti. A parte che in linea di massima sono depositati e brevettati (non viene reso pubblico MAI lo schema elettrico particolareggiato), ma molti sono sotto segreto industriale e propieta' intellettuale , ci mancherebbe che il primo pinco pallino come me con un mandato del giudice venisse a conoscenza dei segreti del tuo nuovo televisore al plasma da 2000 pollici , per poi rivenderlo al tuo concorrente.Posso al limite sempre con mandato controllare i piani di costruzione generali.

Ripeto , un *vero* progetto deve essere firmato da un ingeniere , e/o da un'ente certificatore. Tralasciamo la bonta' del progetto , ma se succede qualcosa e gli chiedo i progetti , cosa porto al giudice un foglio scritto a matita da lui firmato peppino ? Come fa a applicare i criteri corretti se non sa neppure cos'e' la certificazione CE ? Va a spanne ? Sara' piu' competente di un ingeniere ? La legge parla chiaro , e purtroppo lo spazio per peppino nel garage e' sempre meno ...

del

omologo

Perdio ! =) Direttiva 73/23 (materiale elettrico bassa tensione) e' il primo che mi viene in mente , poi c'e' la direttiva per apparecchi che possono creare perturbazioni magnetiche (trapano) , dispositivi di protezione individuale macchine da taglio e da foro , e poi hai voglia quante ce ne sono ..... c'e' anche la direttiva su come devono essere le guide del piano di lavoro che sorregge il materiale da forare ...

Appunto , imq e iso 900x non c'entrano con la CE.Quelli sono marchi di qualita' , indicano che il prodotto e' qualitativo *a livello commerciale* ma NON che e' sicuro(imq marchio italiano *qualita'*).La certificazione CE si intende applicata a prodotti conformi alle normative comunitarie pericolosi e associati a particolari rischi , come il fulminamento perche' usi cavo scadente o il motore di un trapano che esplode.Ritornamo al discorso di prima , chi mi (auto)certifica che non esplode tutto ? peppino o un ingeniere ?Nella decina di moduli che esistono per la ce , compilati quelli appositi al prodotto , la dichiarazione di conformita' chi la compila ? peppino non puo' perche' gli mancano i requisiti... anche se fosse in grado ci sono tante di quelle direttive da perderci la testa.

dovevano

arrostimenti),

No ti sbagli , sono decine ogni giorno e posso provarlo , basta fare un giro in un qualsiasi tribunale e contare le cause che fanno chiudere ditte , artigiani , commercianti , e ritirare i prodotti dal mercato per qualche magagna.

certe

ancora

E su questo sono piu' che d'accordo.

produzione,

il

migliorare

Beh ma il tuo ragionamento e' assurdo , come , io datore di lavoro (chiamiamolo padrone vah) investo in sicurezza con il rinnovo macchinari e BASTA ? Faccio di testa mia non avendo competenza nel settore ? vado a prendere i macchinari alla discarica , tanto funzionano e sono sicuri , lo decido io padrone ! non devo servirmi di un consulente in sicurezza che SA come fare il suo lavoro e applicare le GIUSTE leggi che proteggono l'operaio E la ditta ? non prendiamoci per il c*** , io padrone se posso ti faccio lavorare con una fresa di 50 anni fa' in mezzo alla polvere senza aspiratori.E la colpa per meta' e' degli operai che non sanno i loro diritti. Lo sai che un operatore al computer (si , una segretaria o un ragioniere o un programmatore) ha diritto a 15 minuti LIBERI alzato dalla sedia ogni ORA di lavoro ? sai che deve avere sedia e scrivania a una certa altezza ? lo sai che deve stare a una certa distanza dal monitor posizionato in una certa maniera ?.Vengono applicate queste leggi ? Di chi e' la colpa del padrone che se ne sbatte allegramente o dell'operaio che non fa valere quello che gli spetta per legge ? Il consulente (come me) il medico e l'ingeniere fanno il loro lavoro come l'operaio , con la differenza che conoscono BENE i loro diritti , e li sfruttano. Non sono le ultime leggi che hanno portato all'arresto della produzione , assolutamente.E' l'ignoranza e il non applicarle.La legge che impone una protezione all'operatore della fresa e' giusta , non credi ? Poi se il padrone e' ignorante perche' non la conosce e non vuole servirsi di un consulente per non pagarlo beh .. che si muova l'operaio allora a far applicare i suoi diritti.

P.s. ho lavorato in ditta e conosco i casini del sindacato eccetera.

Ciao =)

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<m00n

ha scritto nel messaggio news:Iqelb.325551$ snipped-for-privacy@news2.tin.it...

Non so con quali PM hai avuto a che fare, ma se l'incidente è serio, magari mortale si sequestra oltre che la macchina se si sospetta che sia mal progettata anche tutta la documentazione se non viene fornita spontaneamente, altro che segreto...... e ti garantisco che alla prospettiva di veder sigillati per anni gli uffici presso i quali sono custoditi i progetti, vengono fuori molto velocemente, oltretutto le invenzioni industriali le faceva Edison, un televisore può avere qualche brevetto di modello di utilità. Confermo che per le apparecchiature elettriche basta il marchio CE del fabbricante o di un suo mandatario, e non devono esserci neppure i progetti, ma devono essere producibili a richiesta, quindi se vuoi sapere la prassi corrente per gli avventurieri è la seguente: si prende un bel rotolo di nastro adesivio con i marchi CE, se ne taglia una fetta e si mette sull'apparecchio, anzi, non è neppure obbligatorio, basta che sia stampato sul libretto di garanzia. Questa è la prescrizione di legge. .......

ORA

Ogni due ore per l'esattezza, sto andando fuori tema, scusa, ma queste cose mi toccano professionalmente, se fossimo della stessa città potremmo incontrarci sul lavoro, non ce l'ho con te in particolare, ma ti garantisco che spesso il consulente più che all'interesse dell'operaio pensa al proprio, ed al massimo a quello del DdL che lo paga.

Ale

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~Ä~lessandro

ha scritto nel messaggio news:whalb.323565$ snipped-for-privacy@news2.tin.it...

della

Non so se i commercianti siano un caso particolare, ma in genere la partita IVA per qualunque attivita' viene assegnata in dieci minuti, code permettendo, basta andare negli appositi uffici con documento di identita' e niente altro. Per quanto riguarda l'iscrizione agli artigiani, non credo che sia la soluzione piu' economica. Quando sei iscritto, sia che guadagni o che perdi, come minimo devi sempre pagare l'iscrizione annuale e i contributi, che almeno qualche anno fa erano una botta di 5-10 milioni all'anno. Credo che sia piu' conveniente, se non si ha ben chiaro se e quanto si guadagnera', iscriversi semplicemente come industria e non come artigiano. In quel caso non si e' tenuti a pagare nessun contributo se vendi soltanto quello che produci, e non vendi a privati ma solo a ditte. Se vuoi vendere anche a privati allora devi necessariamente essere o artigiano o commerciante. Questo almeno fino a qualche anno fa, adesso puo' darsi che sia cambiato, prova ad informarti da un commercialista.

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Valeria Dal Monte

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