Abbastanza OT lavoro!

Ciao a tutti, mi rendo conto che questo non e' il NG piu' adatto, per questo tipo di domande, ma non so dove chiedere, quindi abbiate pazienza :-).

Mi sono reso conto, che mi piace particolarmente l'eletronica analogica, e vorrei arrivare a fare il progettista in questo campo.

Dalla mia, se pur limitata, esperienza mi sono reso conto che i periti, come me, ricevono offerte maggiormente per quel che riguarda le mansioni piu' manuali dell' elettronica, montaggio e collaudo, mentre i lavori piu' tecnico-teorici, come appunto la progettazione sono riservati agli ingegneri.

Innanzitutto vi chiedo se questa impressione che mi ha dato il mondo del lavoro, sia realistica o meno!

In secondo luogo mi servirebbe un consiglio: considerando che fra pochi mesi inizia l'anno accademico, per l'obbiettivo che mi sono preposto, mi consigliereste di iscrivermi all'uni? 3 o 5 anni ( considerate che ne ho

26 ?

Ultima domanda, poi la smetto di scocciarvi: Quali sono le zone d'Italia con piu' offerta?

Grazie a chiunque vorra' aiutarmi!

Francesco.

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Francesco
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Per come va l'università adesso non hai molta scelta: fai 3 anni e poi ti devi laureare. Se poi vuoi fai altri 2 anni e ti specializzi. Cmq l'unica cosa che posso dirti è che la laurea di 3 anni di adesso è il diploma di laurea di qualche anno fa o giù di lì... per arrivare dove dici tu almeno almeno 5 anni poi master, ecc, ecc... Per quel che ne so il settore a cui miri è molto più sviluppato e remunerato all'estero ma non tutti sono disposti a spostarsi Inoltre i primi 3 anni di ingegneria elettronica/informatica/tlc non si differenziano poi tanto, ci saranno 5 o 6 esami diversi in tutto. Più che altro questi 3 hanni prevedono esami piuttosto generali: fisica LA e LB, analisi LA, LB e LC (LC solo per gli elettronici), fondamenti di informatica LA e LB, elettrotecnica, elettronica LA, LB , LC, LD (LC e LD solo per elettronica, LD opzionale). E ancora: reti logiche, matematica applicata, reti di tlc, sistemi operativi e tanti altri! (Vai sul sito del tuo ateneo e vedi un po' i programmi completi del triennio)

Ciao!

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ice

Mi dovro' dare una mossa!

E la situazione da noi com'e', qual'e' la citta' piu' importante da questo punto di vista?

Grazie per la dritta.

Ciao!

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Francesco

Caro Francesco, in effetti è vero ciò che dici, cioè la progettazione e riservata agli ingegneri, salvo rare eccezioni. Se la tua passione è tanta, il mio consiglio (mi sono laureato in ing. tlc a Bologna nel 2001) è quello di inscriverti ad una laurea breve. Detto sinceramente, a 26 non me la sentirei di affrontare un ciclo di studi lungo ed impegnativo come quello in ingegneria. Inoltre, se lavori e studi contemporaneamente i tempi, inevitabilmente, si allungano. Per consolarti, ti posso dire che anche per gli ingegneri non è tutto rose e fiori. Gli stipendi sono piuttosto bassi e trovi poche aziende disposte ad investire con corsi di aggiornamento e affiancamento ad ingegneri con esperienza. Le zone migliori sono quelle di Milano, Torino e Roma. Oppure l'estero, cosa che mi sarebbe piaciuta moltissimo, ma sai com'è, essite anche la vita privata e ci sono delle priorità da rispettare, che nel mio caso non riguardano il lavoro!!! Saluti e In bocca al lupo!!

FLA

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FLA

Piu' che altro, cercando di fare le cose molto velocemente non ne uscirei prima dei 31.

No...non mi consola la cosa...:-(

Per quanto riguarda lo stipendio, pur di fare il lavoro che voglio, mi accontento di campare, per lo meno all'inizio!

Grazie infinite per le info!

Ultima cosa:

Nell'ottica di un datore di lavoro, c'e' molta differenza fra uno che ha fatto i 3 anni e uno che ne ha fatti 5?

--

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Francesco

mi intrometto nella discussione per dire che con il nuovo ordinamento non sono ancora usciti (almeno qui a Milano, ma credo sia più o meno così in tutta Italia) i primi ingegneri dei 5 anni... se qualche ateneo avesse iniziato prima, sarbbero comunque pochi e solo un anno non basta per capire come risponde il mercato. io sono nella situazione di dover decidere a settembre che fare, 3 o 5, e purtroppo non è facile capire come reagiranno i datori di lavoro.

Marco

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Marco Trapanese

capire

i

Per rispondere sia a Marco che a Francesco, ti posso dire che la differenza in fatto di conoscenze e difficoltà degli esami è notevole. Ti basti pensare che i compiti d'esame per le lauree brevi erano i nostri esercizi di esempi in aula. Per quanto riguarda i datori di lavoro, la loro conoscenza di questioni "universitarie" rasenta lo zero per cui per loro l'"ingegnere" è quello classico con laurea lunga. Ma forse è giusto così. Mi è capitato di avere a che fare con persone che si spacciavano da ingegneri con la laurea breve, cosa che, anche dal punto di vista legale, è sbagliata. E' chiaro che un diploma universitario ha un valore aggiunto rispetto al diploma superiore, ma in pochi lo sanno. Salvo poi il fatto che, laurea o diploma, il culo te lo devi fare in azienda e, credimi, in pochi sono disposti ad aiutarti, soprattutto se hai una laurea. Saluti

FLA

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FLA

FLA wrote: ...cut...

Ma per le aziende che ti vogliono assumere, non sarebbe piu' semplice fare un test di ingresso per capire se le cose le sai o no?

E' chiaro che un test non dia una visione assolutamente realistica della persona, ma secondo me potrebbe essere veramentre utile per chi ti deve assumere!

C'e' qualcuno che li fa in giro, oppure tutti si basano sul titolo di studio?

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Francesco

Principalmente l'assunzione è conseguenza del curriculm vitae, quindi titolo di studio, conoscenza lingue ed esperienze lavorative. Alcune aziende fanno anche dei test, specialmente se i candidati sono molti, per fare una prima scrematura. Ad esempio in Nokia fanno una due giorni di test, non individuali, ma collettivi, perchè loro sanno benissimo che quandi esci dall'università hai solo della teoria, e vogliono vedere se sai lavorare in team. Io, ad esempio, lavoro come progettista in una ditta che si occupa di ricezione di segnali Tv e SAT e quando mi hanno assunto ho sostenuto un banale test di ingresso (un paio di filtri Chebychev). L'esperienza viene col tempo e questo i datori di lavoro lo sanno benissimo. In parole povere, la mia impressione è che si cerchi più la persona "affidabile" e che sappia lavorare in gruppo e per obiettivi che la "testa d'uovo" che sta rinchiuso nello stanzino davanti al PC. Questo tipo di persone le puoi trovare nei laboratori di ricerca e, solitamente, sono sfruttate oltre ogni limite. Non sono, invece, utili in aziende in cui sono richieste relazioni interpersonali (colleghi e/o clienti). Ovviamente IMHO. Saluti

FLA

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FLA

Dipende. Se ti cerca qualcuno che ha bisogno che gli risolvi problemi e gli fai guadagnare, allora il titolo di studio non c'entra niente. Di solito questo e' il caso di aziende con pochi dipendenti o artigianali, anche perche' si vede subito che cosa sai fare e se non gli vai bene fanno presto a mandarti via, pero' anche tra queste aziende c'e' ci sono quelle che per vari motivi cercano persone con un determinato titolo di studio. Nelle aziende piu' grosse l'assunzione avviene piu' guardando i titoli di studio, test e colloqui perche' c'e' un ufficio del personale che se deve assumere la responsabilita'. Se poi nel mercato del lavoro sia piu' richiesta la laurea breve o lunga non lo so, ma io penso che uno all'universita' ci dovrebbe andare soprattutto per imparare piuttosto che per ottenere un titolo, quindi a quel punto, dopo aver gia' studiato per 16 anni, i due anni in in piu' gli cambiano poco la vita, mentre possono fare una grande differenza culturale.

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Valeria Dal Monte

Valeria Dal Monte ha scritto:

(...)

Tutto vero però devi pur tener conto che 26 anni sono sempre 26 anni, per Francesco come per chiunque altro. Anche la mente ha i suoi limiti fisiologici e, con l'andar degli anni, ti pianta sempre più spesso. In effetti, per quello che conta la mia esperienza (puramente da autodidatta), mi sembra che si possa dire che, al di là delle doti personali, dopo i 30 anni la mente vive praticamente di rendita su quanto è riuscito a imparare prima. Le cose veramente nuove sono molto ma molto più difficili da imparare e tenere a mente. Quello che si impara meglio sono effettivamente "aggiornamenti" o "upgrades" di quanto in un modo o nell'altro conosci già (per esperienza o altro, anche solo in modo subliminale). Tutto IMHO ovviamente; banalmente può anche semplicemente essere solo un mio problema di rincoglionimento precoce! ;-)

Ciao! Piercarlo

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Piercarlo

Hai ragione, non avevo letto questo particolare. Pero' le capacita' di apprendimento sono molto variabili da individuo a individuo, mi ricordo che ad alcuni esami del biennio mi sono trovata assieme ad un 50enne che aveva ripreso gli studi dopo quasi 30 anni e passava con tutti 30 e lode! Comunque sta a Francesco decidere se si sente in grado di studiare. Pero' secondo me sbaglierebbe a studiare solo nella speranza di ottenere un lavoro migliore. Alla fine si troverebbe, se gli va bene, a 31-32 anni nel limbo dei neolaureati con tutto quello che segue. Visto che e' perito, gli consiglierei di entrare in una azienda, fare un lavoro che gli piace anche se non fosse il massimo delle sus aspirazioni, ma farlo bene. Tra cinque anni probabilmente sara' in una posizione molto migliore di qualunque neolaureato e con prospettive mediamente migliori anche a lungo termine. Se nel frattempo se la sente, che studi pure, ma senza porsi l'obiettivo di laurearsi in 5 anni. Anche se ci impieghera' 10 anni, intanto avra' migliorato la sua preparazione e questo gli sara' utile in ogni caso per il suo lavoro.

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Valeria Dal Monte

"Valeria Dal Monte" ha scritto nel messaggio news:aCdEc.25861$c snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

[super cut]

Dico la mia. Pelo: 25 anni, diploma di laurea in ingegneria elettronica al Poli di Milano (poi convertita in laurea di primo livello).

Sono finito a lavorare in una piccola ditta che si occupa di aerospazio e NGL (next generation lithography, cioè le prossime macchine per la produzioni di integrati detto brutalmente).

Ultimamente mi sono un po' pentito di non aver fatto i 5 anni perchè magari so qualcosa di elettronica, ma mi mancano un sacco di basi di fisica e meccanica che mi rendono molto complicato capire a fondo cosa c'e' dietro le cose. Se fossi finito a programmare microcontrollori e progettare un po' di elettronica lì attorno, probabilmente mi sarebbe bastato quanto imparato, e forse mi sarebbe piaciuto un po' di più il lavoro (se qualcuno assume... ;-).... ma questa è un altra storia!

Ciao Pelo

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Pelo

...cut...

Questo lo pensavo anch'io, infatti ho fatto il collaudatore, me lo avevano venduto come il lavoro piu' qualificato che viene offerto hai periti ( ovviamente in generale, non voglio certo dire che un perito al massimo possa aspirare a questo, ma di solito e' questo che ti offrono ). E vedendo com' e' il lavoro ho deciso di puntare piu' in alto!

Ho paura che questa sia una chimera, da quel che ho capito girando qualche azienda, preferiscono farti specializzare nel tuo campo che farti cambiare mansione! Quindi IMHO se sei un collaudatore o un montatore, li rimani, magari aumentano le responsabilita', ma dalla produzione non ti scolli.

Anche su questo non sono molto d'accordo, io la vedo piu' cosi':"prima mi laureo, prima riesco ad andare a fare il lavoro che sogno". E se il lavoro che sogno riesco ad andare a farlo prima di essermi laureato ( improbabile ma possibile ), allora posso laurearmi con calma!

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Francesco

Senti Francesco, capisco benissimo i tuoi dubbi e le tue ambizioni. Anch'io quando mi sono iscritto all'università sognavo di fare il lavoro più bello e remunerato del mondo, una volta laureato. La verità è un po' diversa, nel senso che te la devi sudare, la laurea è solo il punto di partenza. Se vuoi impegnarti nello studio, fallo ma solo per te stesso, se pi ti sarà utile nel lavoro (e lo sarà) tanto meglio. Ricordati che se ti dicono che una laurea in ing. è dura, non ci credere, lo è molto di più di quel che si pensa!! Altri frequentatori dell' NG te lo potranno confermare. Con questo non ti voglio dissuadere, anzi, ma non partire col presupposto di volere un posto migliore od una stipendio maggiore, perchè con ogni probabilità atterrai tutto ciò solamente dopo parecchi anni di esperienza. Personalmente non mi sono affatto pentito dei sacrifici fatti per laurearmi, soprattutto quando hai a che fare con altri professionisti ti trattano con ben altro rispetto rispetto ad un diplomato (non che ritenga giusta la cosa, ma così stanno i fatti), ma se lo avessi fatto per soldi sarebbe stato meglio una laurea in odontoiatria o similari ma probabilmente non avrei avuto gli stimoli per finire. In ogni caso, ho conosciuto periti molto più in gamba di tanti ingegneri, a dimostrazione del fatto che sono le persone che contano, non le pergamene. Saluti

FLA

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FLA

Valeria Dal Monte ha scritto:

Concordo in pieno con tutto quello che dici. Voglio solo aggiungere un particolare secondo me importante (e che è un po' anche la chiave del mio modo di andare avanti): oltre un certo limite di tempo (30 anni o giù di lì) alcuni treni sono inevitabilmente "persi" e, se si vuole studiare solo per migliorare il proprio stipendio, si rischia di incorrere solo in deludenti e frustranti perdite di tempo... che oltrettutto più si va avanti e più te lo danno col contagocce. La chiave per andare avanti è, oltre a non porsi un "traguardo" temporale che verrà al 99% disatteso, farlo semplicemente per se stessi, per il piacere di farlo e, se così si può dire, anche per il "gusto artistico" di volerlo fare. A me, per esempio, dell'elettronica ormai, come prospettiva professionale, non me ne può più fregare di meno. Però mi piace un casino e la continuo per i fatti miei anche se non ne ricaverò mai una lira: queste ormai, opportunamente "downsized" in euro, le guadagno da un'altra parte.

Ciao! Piercarlo

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Piercarlo

Questo che hai appena detto mi interessa particolarmente, in particolare, quando parli del posto migliore ( ho letto come sottonitendo progettista ), che si ottiene solo dopo molta esperienza, cosa intendi? Questa cosa mi interessa particolarmente in quanto io, mi sono fatto la convinzione che, se non ti assumono gia' per svolgere quella mansione, non la svolgerai mai. Quale tipo di mansione ha come livello superiore la progettazione!

Specialmente quando scrivi che i soldi non sarebbero stati uno stimolo per finire, questo lo condivido in pieno!!!

Non posso che condividere!

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Francesco

C'è sempre tempo per imparare e poi dato che ormai lavori non hai fretta. Secondo me è positivo cercare sempre di studiare e di approfondire. Ci si arricchisce sempre.

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Bennny

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