Ho letto dei vostri post di risposta a chi chiedeva dove trovare alimentatori con caratteristiche di tensione e corrente date. Voi ritavate in ballo la legge di Ohm. Della serie: vuoi che la tua resistenza debba essere percorsa da 3A. bene, allora sappi che la tensione da applicare è: V =R*I Ma, nella pratica, un alimentatore deve pur avere un limite di corrente da erogare. Se cioè metto una resistenza piccolissima ai capi del generatore di tensione, non è detto che avrò sempre una corrente come previsto da Ohm. Cosa accade quindi? Io penso che la corrente sarà semplicemente minore e pari al massimo "nominale", che credo sia scritto sugli alimentatori.
Stesso discorso per una batteria da 1.5V: cosa significa 750 mA? Credo questo limite massimo. E credo anche che quanta più corrente ungeneratore eroga, tanto prima si consuma la batteria, tanto più si consuma sulla bolletta, ecc. Giusto?
Se prendo un tester e lo dispongo in parallelo ad una batteria per la misura della corrente (cosa che andrebbe fatta intercalando l'amperometro in serie nel circuito), vista la bassissima resistenza dell'amperometro, devo aspettarmi che mi legga il valore maz di corrente scritto sulla batteria stessa?
Infine: cosa analoga si dovrebbe dire per il contatore dell'enel: se collego troppi aggeggi alle prese, non faccio altro che aumentare il numero di resistenze disposte in parallelo, riducendo la resistenza totale ed aumentando la corrente. Anche qui c'è un limite, no? Magari poi è espresso in termini di potenza, ma c0è: e superarlo non significa far scattare quel dispositivo detto magnetotermico?
Grazie