a scuola il professore ha spiegato la legge di Ohm cioè V = R * I e chiaramente I = V/R Ma in un semplice circuito senza resistenze non si dovrebbe avere I = V? Invece secondo la legge otterrei una divisione per 0. In pratica l'intensita di corrente non e' la tensione che subisce l'effetto delle resistenze?
"Noixe" ha scritto nel messaggio news:en38gc$khg$ snipped-for-privacy@aioe.org...
Credo che faresti bene a chiedere al prof di rispiegare... :-)
Cmq, se il tuo "semplice circuito senza resistenze" è, appunto, senza resistenze, come fai ad attribuire un valore a R nelle formule? Una resistenza che non esiste, mica vale zero. Fai un esempio di cosa intendi per "semplice circuito senza resistenze".
In un equazione ad es.: x = 0 posso anche supporla come x + y = 0 ponendo y = 0
In un circuito in cui ho un generatore e nessuna resistenza che valore assegno alla R nell'equazione
V = R * I ??
A meno che la legge di Ohm non valga in questi casi.
Generatore che alle 2 estremità ha un conduttore che le collega. Un corto-circuito che magari in pratica e' inutile ma io voglio capirlo in maniera teorica da giustificare l'equazione di Ohm quando non c'e' nessuna resistenza.
Si appunto ma se non c'e' nessuna resistenza io immaginavo che la tensione dovessere equivalere all'intensità dato che non e' soggetta ad alcuna resistenza.
"Noixe" ha scritto nel messaggio news:en3b58$qg7$ snipped-for-privacy@aioe.org...
Stai confondendo "nessuna resistenza" con "resistenza zero". Per "nessuna resistenza" si intende "resistenza infinita", cioè uscite del generatore isolate, non collegate a niente. Per "resistenza zero" si intende "zero Ohm", cioè cortocircuito. Un generatore ideale è in grado di far scorrere attraverso una resistenza da zero Ohm, una corrente infinita.
Esatto.Per nessuna resistenza si intende un resistenza infinita per cui V=R*I dice che qualunque sia I (per I diverso da 0) si ottiene una tensione infinita oppure I=V/R dice che per qualunque V (con V diverso da INFINITO) la corrente è 0
"Alessandro1958" ha scritto nel messaggio news:45953134$0$19106$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...
Siccome non c'è nessuna resistenza, ma c'è un percorso che la corrente può percorrere, il valore sarà quello della resistenza del "filo". Nel caso ideale i fili hanno resistenza 0. La legge di Ohm è sempre valida, per cui, come tu stesso hai notato poco sopra, la corrente tende ad infinito.
Nel caso pratico, una corrente infinita è certamente impossibile, in realtà i fili hanno una resistenza diversa da 0 e lo stesso vale per il generatore. La corrente sarà di un valore certamente elevato, limitato solo da queste resistenze parassite.
P.S. Ti consiglio di non fare esperimenti in questo senso, se cortocircuiti anche solo una batteria la corrente può salire anche a centinaia di ampere, che possono causare riscaldamenti eccessivi in qualche componente del circuito. Bene che ti vada si brucia qualcosa.
Sì, infatti quando vai a comprare un litro di latte torni a casa e ti ritrovi nella borsa della spesa anche un chilo di zucchero e un pacco di caffè, solo perchè quando sei uscito di casa avevi voglia di un cappuccino. (scusa, ho malditesta :-)
Uh??
---CUT da un altro post ------- Ok, come immaginavo, tutta colpa della discrepanza tra teoria (matematica pura) e pratica (applicata all'elettronica) :)
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V=RI è un modello matematico di un fenomeno reale. E come tutti i modelli è...Un modello, non è la realtà. Di conseguenza ci sono dei casi estremi (R=0) in cui fallisce. Tirare in ballo gli infiniti e gli infinitesimi serve solo a confonderti di più le idee. Il problema è che la legge di Ohm è una legge macroscopica che descrive in qualche modo l'interazione tra gli elettroni (la corrente) e gli atomi del metallo conduttore. È macroscopica perchè non descrive la singola interazione, ma un numero ENORME di interazioni mediate. R = 0 vuol dire in pratica che il numero di queste interazioni è molto piccolo, come avviene ad esempio nei superconduttori. Un altro esempio di modello, anzi, il primo modello della storia (a quanto ne so), è la legge di Newton F=m a (F=forza, m=massa, a=accelerazione). È una legge bellissima che funziona benissimo per quasi ogni applicazione: Hai un oggetto di massa m, gli applichi una forza costate, e questo è soggetto ad un'accelerazione costante. Peccato che sia una "grossolana" semplificazione della realtà, come ci ha insegnato Einstein, perchè questo oggetto quando si avvicina alla velocità della luce comincia ad aumentare la sua massa...Già ma finche non ti avvicini alla velocità della luce, che te ne importa? Non è una questione di Teoria e di Pratica. Tutto di pende da quanta "matematica" usi e da quanta "realtà" guardi.
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