Riduttore tensione di rete

Salve, ho trovato lo schema di un semplicissimo circuito per ridurre la tensione di rete a valori bassi senza l'uso del trasformatore. In pratica si tratta di una resistenza e un condensatore collegati in serie al carico e tra loro. Da quello che ho capito, questo circuito sfrutta la reattanza capacitiva del condensatore su cui si genera una caduta di tensione. Ci sono però alcuni aspetti che non mi sono molto chiari:

1-Perchè si preferisce usare un condensatore piuttosto che una resistenza di valore equivalente alla reattanza del condensatore?

2-Come si comporta il circuito al variare del carico collegato?

3-In termini qualitativi, che differenza c'è tra questo sistema e il trasformatore?

4-A cosa serve la resistenza (in genere di pochi ohm) collegata in serie al condensatore? Ho letto che limita la corrente ma non ho capito in quale caso.

Grazie!

Kirk

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kirk
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za di

Perch=E9 non disspia potenza attiva e quindi non scalda.

Male, molto male. Risente delle fluttuazioni di tensione che possono anche danneggiare il carico. Minore =E8 il carico, maggiore =E8 la tensione ai suoi capi. Spesso si utilizzano zener in simili configurazioni.

Il costo, il peso ed il volume. Comunque, il condensatore =E8 un metodo utilizzato per potenze molto basse e non isola dalla rete. Il trasformatore garantisce l'isolamento galvanico e pu=F2 essere dimensionato per potenze rispettabili Garantisce una buona stabilit=E0 della tensione di uscita indipendentemente dal carico.

al

Un aspetto molto serio =E8 rappresentato dai disturbi di rete che possono avere una frequenza parecchio pi=F9 alta dei 50 Hz. In simili circostanze, la reattanza del condensatore =E8 parecchio ridotta e sottopone il carico ad extratensioni. In altre parole, il condensatore rappresenta una scorciatoia per i disturbi. La resistenza in serie evita che l'effetto catastrofico sia totale.

Prego. :)

Piccio.

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Piccio

Il 10 Mar 2009, 21:48, "kirk" ha scritto:

di

Perchè non dissipa potenza attiva, mentre la resistenza trasforma in calore l'energia che non usi.

Male, cioè se il carico varia, anche la tensione varia seguendo la legge di Ohm.

Si usa solo per piccolissime potenze, di solito qualche watt. Inoltre non hai una tensione costante e non sei isolato dalla rete.

al

Quando colleghi il circuito alla rete, il condensatore molto probabilmente avrà una a tensione diversa da quella istantanea della rete e perciò si verificherebbe una forte sovracorrente che potrebbe provocare danni. La resistenza in serie limita questa sovracorrente a un valore massimo noto.

-------------------------------- Inviato via

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tonny

Qualcuno la chiama anche "sedia elettrica dei poveri"... è una cosa decisamente pericolosa, ed altrettanto decisamente sconsigliabile :)

Ciao!

--
73 es 51 de i3hev, op. mario

Non è Radioamatore, se non gli fuma il saldatore!
- Campagna 2006 "Il Radioamatore non è uno che ascolta la radio"

it.hobby.radioamatori.moderato
http://digilander.libero.it/hamweb
http://digilander.libero.it/esperantovenezia
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i3hev, mario

Se consideriamo poi che oggiorno si trovano trasformatori da 1VA, 0,5VA e

0,25VA con dimenzioni di 1"X1" non vedo perchè imbarcarsi in soluzioni anacronistiche:-)

Sono contrario a tutte le applicazioni che mi portano la rete non isolata su circuiti elettronici!!!! Sarà che faccio dimmer da 15 anni....sarei gia carbonizzato e cotto con le patate se usassi elettronica a rete:-)) ciao Rusty

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Rusty

Rusty ha scritto:

Progetti dimmer con trasformatori?

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James T. Kirk

"James T. Kirk" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mynewsgate.net...

No, semplicemente isolo la parte di gestione da quella di potenza:-))) Poi ormai si rielabora sostanzialemnte sempre la stessa cosa in formati e dimensioni diverse:-)) Ho decisamente campato di rendita:-)) il copia incolla di orcad funziona benissimo:-) Ora mi stò divertendo con i led, un mondo nuovo con problematiche nuove:-) Cmq qualche scossa continuo a prenderla, specialmente quando quelche furbo in produzione mette triac con tab non isolato perchè magari ne aveva un centinaio da smaltire e messo fra le migliaia che se ne accorge?!! ciao

>
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Rusty

Rusty ha scritto:

Quindi sostanzialente fai un giro di nastro sul potenziometro, separandolo q.b. dalla coppia triac-diac? :-P

Quelle servono a ricordarti che sei vivo e di f.f.

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James T. Kirk

"James T. Kirk" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mynewsgate.net...

Diac?? chi è costui? l'ultimo lo comprai in un negozio di carabattole elettroniche nel 1979:-DDD

Come l'unigiunzione, il diac, un diodo al germanio in vetro OA95 e un transistor AC127 sono nel mio personale museo dell'elettronica:-))

ciao Rusty

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Rusty

Rusty:

Come stai a 2N3055 datati 7814?

Quando l'ho tirato fuori dal cassettino, guarda un po' cosa c'era rimasto impigliato. Lo riconosci?

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F. Bertolazzi

del

Se vuoi ho pronte le scansioni di 2-3 articoli sull'argomento, non mi costa niente inviartele, dimmi solo a che indirizzo.

mandi

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cabernet berto

Pero', nel campo che frequento (delle caldaie) per il controllo di giri delle pompe e ventilatore del bruciatore ormai e' tutto fatto cosi', direttamente dalla rete, Se ne conosci i difetti daresti una letta alla domanda che vado a fare a Piccio?

mandi

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cabernet berto

Io sapevo solo della limitazione citata da tonny, quindi, dato che ne sai di piu' ti chiederei una cosa: Mi capita di riparare circuiti(piccoli) che prelevano direttamente dalla rete l'alimentazione per gli integrati tramite il C o un mosfet, nonostante un filtro completo in ingresso (VDR, C di filtro, L modo comune, C di filtro) i condensatori elettrolitici a valle, anche se in parallelo a uno zener, dopo diversi anni riducono la loro capacita (100-220uF) fin quasi a zero. Converrebbe per aumentarne la durata montarne di tensione di lavoro piu' alta, di capacita' piu alta, un qualcos'altro (di veloce?) in parallelo, altro? Grazie.

mandi

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cabernet berto

n

Giovincello! Beccati questo:

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Piccio.

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Piccio

questo:

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Quelli bianchi confezionati poco in chiaro sono CDP1801U e CDP1801R. I primi processori NMOS della storia.

Nuovi imballati!

Piccio.

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Piccio

Piccio:

questo:

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Sì, ma cosa te ne fai senza il controller seriale?

E di un 8080 senza generatore di clock, bus controller, timer, PIO?

Tu ce l'hai uno Z80 della SGS? E uno dei primi microcontroller a 16bit (NEC)? E una SRAM della Toshiba col logo anni 20?

E un A/D così lussuoso da averci persino il punto rosso? Ah, ce n'è anche per chi chiede come mai penso che gli AVR siano superiori ai PIC (16).

Tsk.

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L'integrato nel bicchierino metallico è facile da indovinare. Guarda caso ha ancora i pin belli nuovi...

PS: Hai idea di cosa siano quei Nitron NC2259 e 60? Da dove saranno piovuti?

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F. Bertolazzi

Bada, che tiro fuori i Nuvistor e l'intermittenza termica sotto vuoto in vetro!

--
Gianluca
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LAB

La stessa cosa che se lo avessi. :(

Lo sborrone. :)

Ci inciampo.

1) Ho degli 8 bit NEC finestrati, pagati una fortuna (78CP14 credo). 2) S=EC, ben pi=F9 di una e di molte altre marche, anche delle 2114 (4x1024)

Io il punto rosso lo metto sulle schede difettose... :|

Per capirlo non serve neppure il pensiero. Mi rammarico, come gi=E0 espresso in passato, di avere scelto un NICK che comincia per PIC; un PIC-NICK

Pfui.

Io ne ho delle cassettiere intere del mio "campionario". Nuovi (anni '70).

No. Anche io posseggo integrati cos=EC misteriosi che potrebbero essere stati smontati da un ordigno termonucleare...

Piccio.

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Piccio

Piccio ha scritto:

Ocio che se mi ricordo dove li ho messi, sparo una foto di un paio di display nixie ... :-P Cmq di 2N3055 ne ho ancora perfettamente in forma.

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James T. Kirk

Pestando alacremente sulla tastiera Piccio ebbe l'ardire di profferire:

Puah... robetta. Puoi vantarti di possedere *numerosi* integrati logici della serie DTL? Io si... ;-)

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Reply to
Due di Picche

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