orologi digitali e temporizzatori

In uno sprazzo di lucidità *zooeb* ha scritto:

Con i quarzi si realizzano degli oscillatori molto stabili. Nota la frequenza generata, si contano semplicemente gli impulsi e quindi se ne deduce il tempo trascorso.

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Ciauz
HyP

Una delle caratteristiche dei materiali rigidi ed elasitici e` quella di vibrare con una loro frequenza caratteristica (pensa ad esempio a un bicchiere di cristallo che quando viene colpito da` una ben determinata nota). Il quarzo e` un materiale rigido ed elastico, che ridotto in sbarrette vibra con una sua frequenza caratteristica. D'altra parte il quarzo ha anche un'altra proprieta`, e` piezoelettrico, che vuol dire che quando lo si deforma, tira fuori un po' di tensione (*) sulla sua superficie, e quando si applica tensione lui si piega.

Abbiamo quindi un materiale che ha una frequenza di risonanza

*meccanica* molto stabile e precisa, e questa risonanza la si vede anche nel mondo elettrico grazie alla piezoelettricita`. Un circuito elettronico collegato a due facce della piastrina di quarzo provvede ad eccitare continuamente le oscillazioni e a tirare fuori un segnale elettrico a frequenza pari alla risonanza *meccanica* della sbarra di quarzo.

Una volta che si ha un segnale periodico di frequenza precisa e stabile, basta contare le oscillazioni del segnale elettrico e si sa quanto tempo e` passato. I quarzi degli orologi mi pare siano a 32768 Hz (o era la meta`?). ALtri quarzi sono a frequenza piu` alta. Ad esempio quelli usati nelle apparecchiature di precisione sono tipicamente a 10 MHz o a

5 MHz, ma si basano sempre su una oscillazione meccanica della piastrina di quarzo.

(*) per i puristi: lo so che non e` cosi`, ma non mi pare di fare una trattazione con i tensori dielettrici :)

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Franco

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