Il salvavita senza messa a terra serve?

E' una questione molti dibattuta, sopratutto fra i tecnici che magari per sentito dire o per propria intuizione asseriscono che:

1) il salvavita senza messa a terra funziona 2) Il contrario di sopra; senza messa a terra non serve a niente 3) il salvavita è inutilizzabile su vecchi impianti con piccole dispersioni (ma questo non ha a che fare con la presenza o assenza di messa a terra)

Il punto 3 mi sembra certo, ma dei primi due quale è vero?

Grazie

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Atlas
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L'interruttore differenziale, impropriamente chiamato "salvavita", per salvare la vita necessita di un buon impianto di messa a terra.

Reply to
Valeria

"Atlas" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@news.supernews.com...

Il "salvavita" funziona in base alla dispersione verso terra di una corrente. Senza un buon impianto non funge. Discorso diverso è l'adattamento su vecchi impianti, ci sono diverse tipologie d'intervento. Tolleranze + alte (ciò non vuol dire che comunque non funzionino!) sopperiscono a dispersioni croniche.

Ciao, Lorenzo.

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"Adoro i piani ben riusciti"
                Col. John "Hannibal" Smith
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Lorenzo (M1A1)

Molto molto dibattuta ....

Si, funziona ... Se una persona tocca la fase, e chiude il circuito verso terra con una corrente superiore alla soglia del differenziale, questo interviene interrompendo il circuito .... Ma questo è solo uno dei motivi per cui si utilizza l'interruttore differenziale in un impianto elettrico !

No, per quanto detto sopra, senza messa a terra il differenziale funziona comunque !

Il secondo motivo per cui viene impiegato il differenziale, è quello in cui poniamo, un elettrodomestico tipo la lavatrice ha una dispersione internamente, tale che la carcassa metallica dell'elettrodomestico stesso si trova ad una certa differenza di potenziale verso terra, se l'impianto di terra è inefficiente o inesistente, il differenziale non interviene, o meglio, interviene solamente quando una persona, ad esempio, toccando la carcassa della lavatrice, chiude verso terra il circuito. Se invece è presente un impianto di terra efficiente, non appena si verifica questa condizione di pericolo, il differenziale interviene ancora prima che si verifichi il rischio di folgorazione !

Il salvavita è tarato per 30 mA di corrente differenziale massima, dopodichè interviene. Io considero una dispersione verso terra, o comunque una corrente differenziale superiore ai 30 mA come un GUASTO dell'impianto potenzialmente MOLTO PERICOLOSO, quindi piuttosto che non installare l'interruttore differenziale, io mi concentro nell'eliminazione della dispersione, e successivamente all'installazione del differenziale !

Saluti Luca

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........Lentamente muore chi abbandona un progetto prima d'iniziarlo, chi
non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce   

Pablo Neruda
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IW1QIF - Luca

Certamente funziona senza terra. Il differenziale, come dice il suo nome, si assicura che la somma algebrica delle correnti che lo attraversano sia 0. (ovvero la I che passa nel conduttore di fase deve essere uguale alla I del conduttore neutro).

Ciao Mirko

"Atlas" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@news.supernews.com...

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Strelnikov

"Atlas" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@news.supernews.com...

Ha una sua utilità, perchè il neutro dell'enel è messo a terra, quindi anche senza impianto ti può "salvare la vita" se tocchi la fase o un elettrodomestico "a massa".

Non è a norme però imho serve.

Se le dispersioni superano la corrente di intervento il salvavita scatta, e sono correnti molto basse (solitamente 30mA).

Ciao,

Muttley

Reply to
Muttley

dopodichè

Qualcuno con un po' di senno, si trova, ogni tanto...

ciao sandro.

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sandro

per

Su questa affermazione non sarei d'accordo. Si misurano anche decine di volt rispetto alla terra, sui "neutri". L'aggettivo "neutro" e' riferito alle fasi e non necessariamente al potenziale di terra. Non facciamo confusioni.

Tutto questo, senza contare che tra due impianti di "terra" distanti, ci possono comunque essere delle differenze di potenziale...

ciao sandro.

Reply to
sandro

"sandro" ha scritto:

Infatti, neutro e terra non devono essere confusi. Anche se hanno entrambi potenziale nullo, assolvono a funzioni completamente diverse.

Comunque, legge 46/90. Art. 7. Installazione degli impianti:

  1. Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d'arte utilizzando allo scopo materiali parimenti costruiti a regola d'arte. I materiali ed i componenti realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell'Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano (CEI), nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regola d'arte.
  2. In particolare gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di messa a terra e di interruttori differenziali ad alta sensibilità o di altri sistemi di protezione equivalenti.
  3. Tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore della presente legge devono essere adeguati, entro tre anni da tale data, a quanto previsto dal presente articolo.
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Valeria

"Valeria" ha scritto nel messaggio news:439964a0$0$7313$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

Si, tuttavia funziona lo stesso.

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Stefano

"Stefano" ha scritto:

Interviene con un ritardo maggiore, però. Se una persona crepa e l'impianto lo hai progettato tu, una condanna per omicidio colposo non te la toglie nessuno (a meno di andare in prescrizione con la ex-Cirielli).

Reply to
Valeria

"Atlas" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@news.supernews.com...

Un tecnico dovrebbe semplicemente dirti che un impianto per essere sicuro e a norma di legge deve essere dotato di entrambe le cose, interruttore differenziale e messa a terra... che poi il "salvavita" funzioni "in parte" anche senza beh.. chissenefrega! ;-)

E' come se tu stessi chiedendo "beh ma se con l'ABS ho le gomme lisce l'abs funziona uguale??" :-)

Ciao,

Enrico.

Reply to
Enrico

"Valeria" ha scritto nel messaggio news:4399b241$0$13253$ snipped-for-privacy@reader2.news.tin.it...

salvavita SI o NO in questo caso direi meglio di niente!!!!!

esulo dal discorso (nemmeno molto) ART.3 è qui casca l'asino NESSUNO e dico nessuno o pochissimi (amministratori a parte sistemando le parti condominiali si sono parati il postreriore) ha adeguato gli impianti (a differenza di quanto fatto con le caldaie) o impainti a gas in genere, ora adeguare l'impianto elettrico alla 46/90 E' un obbligo, (oltre che vivamente consigliabile) ma pochi lo sanno poi per quelli realizzati prima del 1990 le cose non cambiano poi molto soprattutto se lo vendi (l'acquirente ha diritto alla conformita' o ad un congruo sconto per rifare l'impianto) che viene chiesto sistematicamente il differenziale è il minimo indispensabile per avere un minimo di sicurezza in più unito ad un buon impianto di terra e dei magnetotermici contro i corto circuiti (insomma un impainto a regola d'arte giunte e sezione dei cavi comprese) ciao paperino

Reply to
paperino

Non è questione di senno .... Vorrei che tutti si mettessero una mano sulla coscienza, al di là del discorso di firmare la certificazione (e poi vorrei vedere con i miei occhi chi appone la firma per certificare un impianto con una corrente di dispersione >30mA) .... Chi di voi direbbe al cliente 'Signore, non si può installare il differenziale perchè nel suo impianto c'è una dispersione, arrviederci e buonasera' ... Io non dormirei alla notte, pensando che prima o poi toccando la lavatrice questo ci può rimanere con il sorriso .... Io CERCO l'elettrodomestico in dispersione (nel 95 ... facciamo 98% dei casi non è l'impianto, ma è un elettrodomestico), e si elimina la causa.

Luca

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non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
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Pablo Neruda
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IW1QIF - Luca

IW1QIF - Luca ha scritto:

Sì, ma una cosa è controllare le dispersioni degli elettrodomestici e delle varie utenze, un'altra è la progettazione di un impianto di messa a terra. Anche quando saranno eliminate tutte le perdite da elettrodomestici, può ancora capitare che un bambino tocchi i fili della corrente...

Reply to
Valeria

Forse non si è capito bene dal mio messaggio precedente. Correggo l'ultima affermazione che ho fatto, perchè avevo lasciato sottointeso che dopo aver cercato ed eliminato la dispersione, posso procedere tranquillamente all'installazione di un interruttore differenziale, certo che questo non interverrà continuamente per dispersioni dovute a gusti (peraltro pericolose e che NON DEVONO esistere), ma interverrà solo in caso di guasto o contatto accidentale. Io non concepisco un qualsiasi impianto elettrico privo di interruttore differenziale, o comunque di adeguate protezioni contro la folgorazione, in generale non concepisco un qualunque impianto non a norma, tale da creare potenzialmente pericolo per le persone.

Luca

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........Lentamente muore chi abbandona un progetto prima d'iniziarlo, chi
non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce   

Pablo Neruda
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IW1QIF - Luca

"Valeria" ha scritto nel messaggio news:4399ba25$0$16205$ snipped-for-privacy@reader3.news.tin.it...

??? Prova ad analizzare le curve di intervento di un differenziale.

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Stefano

"Stefano" ha scritto:

formatting link
:

[...] Per evitare che sia un corpo umano a realizzare il ponte fase-terra e agevolare il lavoro dell'interruttore differenziale è necessario che gli apparecchi con carcassa metallica siano collegati ad un adeguato impianto di messa a terra. Si parla, in questo caso, di protezione contro i contatti indiretti.

Invece, nel caso in cui una persona tocchi una parte che è normalmente in tensione, come ad esempio un conduttore elettrico non isolato, si parla di contatto diretto. Anche in questo caso l'interruttore differenziale fornisce, nella maggior parte dei casi, una buona protezione, purché sia del tipo ad alta sensibilità, cioè con corrente differenziale nominale minore o uguale a 30 mA, ed abbia un tempo di intervento sufficientemente breve (pochi millisecondi). Da notare che la presenza dell'interruttore differenziale non esime assolutamente dall'obbligo di predisporre un impianto di terra realizzato a regola d'arte. [...]

[...] L'impiego dell'interruttore differenziale è disciplinato dalle normative:
  • Legge 5 marzo 1990 n. 46 (Norme per la sicurezza degli impianti) * DPR 6 dicembre 1991 n. 447 (Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n. 46, in materia di sicurezza degli impianti) * Legge 1 marzo 1968 n. 186 (Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici.)
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Valeria

"Stefano" ha scritto:

Dimensionamento quick & dirty:

- Hai un interr. differenziale con I_d = 0.03 A

- Sappiamo che il corpo umano resiste fino a 50 V

I dispersori di terra dovranno avere quindi un'impedenza (minima) pari a R = 50 V / 0.03 A

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Valeria

"Valeria" ha scritto nel messaggio news:439af96c$0$27592$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

Quella è la resistenza di terra (misurata in ohm e non in Ampere), non la resistenza del dispersore. Senza contare che poi è quella *massima* non la minima per essere a norma.

Puoi anche non avere il differenziale, ed in tal caso ci metti la corrente del dispositivo di protezione del cavo (per esempio 10 A) per 10 o per venti (a seconda della classe del dispositivo di protezione), cioè 50/ (10*10) =

0,5 Ohm ed in tal caso si capisce è che difficile ottenere una resistenza di terra del genere. Per cui un impianto di terra caratterizzato da una resistenza di terra alta (come 1000 ohm per esempio) che senza differenziale sarebbe uno schifo, diventa valido con la presenza di un differenziale.

E' ovvio che è necessario un buon impianto di terra per essere a norma, tuttavia quando ti dicevo di controllare le curve di intervento intendevo che al di sopra della corrente nominale di intervento il tempo che impiega il differenziale ad interrompere il circuito è praticamente lo stesso. Tutto qui.

Personalmente poi metterei un differenziale da 10mA in bagno anche se non obbligatorio per le norme.

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Stefano

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