Alternatore e frequenza

Ciao, sono a chiedervi un vostro punto di vista, parere in merito a quanto segue:

parliamo di alternatori auto, un classico 12 poli (6+6), pertanto, se i ricordi scolastici non mi tradiscono, dovremmo essere difronte ad un alternatore trifase sincrono. Giusto ?

Bene, essendo il mio intendo quello di dover "leggere" la frequenza della tensione prodotta dallo stesso, senza collegarmi fisicamente all'uscita W, vi chiedo: se posizionassi un sensore ad induzione sulla cassa dell'alternatore, (quindi esternamente) che frequenza mi dovrei attendere secondo voi ? La stessa che leggerei all'uscita W ? Maggiore ? Minore ? Insomma, esiste una relazione matematica tra la frequenza al W e quella del sensore ?

maggiori rispetto a quella che avrei al W, se non posizionassi in modo corretto il sensore ?

Ogni vostro consiglio, opinione e ben accetta.

Cl@udio

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Per me puoi solo provare, come si fa adirti il punto giusto? Per leggere i giri Nuovaelettronica aveva usato una capsula nonmiricordocos a, insomma, per ascoltare l'audio.

Ho risolto il tuo problema? :-DDDD

mandi

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zio bapu

osa, insomma, per ascoltare l'audio.

capsula microfonica (cavolo se sto invecchiando).

mandi

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zio bapu

e:

No. (Sincrono con che cosa?)

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ferrando

Cl@udio ha scritto:

una F pari a 3 volte la F che troveresti sui morsetti

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emilio

emilio ha scritto:

Il progetto di Nuova Elettronica usava un "Captatore Magnetico", non un microfono, di quelli che, con una ventosa si posizionavano sui vecchi telefoni analogici per captare il campo magnetico della "forchetta"

vedi:

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qui un progetto trovato per caso , magari ti chiarisce le idee.

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Saluti 




Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono. 

Jan-Paul Sartre
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QuelloGrosso

Infatti ! Pero' ho fatto delle verifiche, ed effettivamente la frequenza rilevata

Azzardo un ipotesi?

come dire, sovrapposti, e quindi (FORSE) questo induce a rilevare, dall'esterno, una frequenza moltiplicata 3 ?

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anche se la risposta (come vedrai + avanti) me la sono in parte data.

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Cl@udio ha pensato forte :

emmnhh....

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bughiman

Dopo dura riflessione, bughiman ha scritto :

e anche :

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bughiman

rettificatore a sei impulsi), mentre se guardi la classica struttura di un alternatore trifase vedrai che gli avvolgimenti non sono affatto sovrapposti:

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Per cui questa cosa che dite non mi torna per niente.

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Fletto i muscoli e sono nel vuoto.
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dalai lamah

si, beh, a me non cambia nulla, non sono io quello che deve realizzare il circuito :-)

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alfio

Il 10/12/2015 19.22, zio bapu ha scritto:

cosa, insomma, per ascoltare l'

Non era un captatore telefonico, una bobina a induzione?

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Per un giacobinismo in salsa padana
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Giacobino da Tradate

avvolto su di un perno metallico.

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Quindi alla luce di quanto esposto da Bughiman e osservando la foto indicata da Alfio, la mia ipotesi traova un suo fondamento, vi sembra ? (Ipotizzavo qualche post piu' su: rilevo una frequenza x 3,

sono svrapposti)

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a scritto:

docosa, insomma, per ascoltare l'

Captatore telefonico, ecco cos'era.

"I 40 anni sono i migliori, ma ormai e' troppo tardi..."

mandi

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zio bapu

"emilio" ha scritto nel messaggio news:n4i3h9$32r$ snipped-for-privacy@virtdiesel.mng.cu.mi.it...

negli avvolgimenti dello statore si genera una tensione che e' alla stessa frequenza del campo magnetico rotante. gli avvolgimenti sullo statore se percorsi da corrente creano anche loro un campo magnetico contrario, ma sempre alla stessa frequenza del campo magnetico rotante. l'alternatore e' una macchina sincrona (anche se ferrando non e' d'accordo). le 3 sinusoidi sono sfalsate temporalmente, se guardi la tensione di uscita, e fisicamente sullo statore sono sfalsate meccanicamente, ossia gli avvolgimenti occupano cave diverse. se il captatore sta li fermo sullo statore, perche' dovrebbe essere investito da un campo magnetico a frequenza tripla ?

i disegni di cui parli non li ho trovati, hai un esempio ?

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alfio

alfio ha scritto:

Se lo scopo del post e' di misurare la velocita di rotazione del motore,

rapporto tra le pulegge da tenerne conto, ad un qualsiasi regime di rotazione si legge una frequenza dall'alternatore e quella deve fare apparire l'informazione giusta sul sistema di lettura . Se poi vogliamo anche tenere conto dello scorrimento delle cinghia sotto alti carichi che influenza la precisione , non se ne viene piu fuori...

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Saluti 




Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono. 

Jan-Paul Sartre
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QuelloGrosso

"QuelloGrosso" ha scritto nel messaggio news:c6bby.37616$ snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...

infatti io non sono interessato al progetto in se, volevo solo capire perche' il captatore esterno rileva una frequenza tripla rispetto al campo magnetico interno

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alfio

... essendo il mio intendo quello di dover "leggere" la frequenza della tensione prodotta dallo stesso, senza collegarmi fisicamente all'uscita W, vi chiedo: se posizionassi un sensore ad induzione sulla cassa dell'alternatore, (quindi esternamente) che frequenza mi dovrei attendere secondo voi ? La stessa che leggerei all'uscita W ? Maggiore ? Minore ? Insomma, esiste una relazione matematica tra la frequenza al W e quella del sensore ?

Quindi in buona sostanza, si voleva cercare di capire se esistesse una relazione matematica tra la frequenza del W e quella del captatore.

Cl@udio

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