Vorrei imparare ma...

Alcuni mi hanno consigliato per iniziare a pasticcire con l'eletronica di leggere il volume di Nuova Elettronica. Quindi per seguire un approccio pi=F9 pratico che teorico ho deciso di iniziare a leggere questo volume. Dopo aver letto di resistenze, condensatori e diodi, con relative formule, il manuale sottopone all'attenzione del lettero un circuito che ha lo scopo di far lampeggiare due fotodiodi. Ho riportato il circuito qui

formatting link
i2FZkE?feat=3Ddirectlink Bene, se seguo la guida assemblerei il tutto e vedrei funzionare, come descritto, il tutto. Il problema =E8 che sinceramente non capisco perch=E8 quel circuito funziona in quel modo. Perch=E8 i condensatori vanno messi in quella posizione, e ele resistenze, il trimmer etc...? Questo nuova elettronica non lo spiega. E io come faccio a capire come si mette insieme un circuito funzionante per uno scopo che io mi prefiggo? Dove posso studiare questo, tornando alla madre di tutte le domande? Grazie ancora per le risposte. Saluti.

Reply to
Giovanni Ruggieri
Loading thread data ...

Dove posso studiare questo, tornando alla madre di tutte le domande? Grazie ancora per le risposte. Saluti.

ma prima di arrivare a pagina 65 ci sono 64 pagine , leggendole forse qualcosa in piu si capisce . e poi c'e google , putroppo, perche e troppo facile cercare quello che non si sa , forse era meglio quando si sfogliavano i manuali ed i data book

formatting link

un link fra i tanti che spiegano come funziona un 555

Reply to
kfm

Giovanni Ruggieri ha scritto:

Bene, questa e' una domanda precisa riguardante un caso preciso. Innanzitutto in quel circuito si usa l'integrato NE555 che, come ogni=20 integrato, si puo' considerare una piccola scatola nera da usare secondo =

le specifiche del costruttore e di cui non e' indispensabile conoscere=20 lo schema interno, se non nei blocchi principali e le loro=20 caratteristiche (ad esempio quanta corrente puo' fornire sulle uscite,=20 che range di tensioni accetta sugli ingressi e sull'alimentazione ecc).

Nel datasheet, ad esempio:

formatting link
e' riportato inizialmente il contenitore con i nomi dei pin, a pagina 2=20 c'e' il block diagram che e' quello piu' utile, si vede che c'e' una=20 serie di tre resistenze da 5k ciascuna (da cui il nome 555) che servono=20 a generare delle tensioni di riferimento interne (basta la legge di=20 ohm;) che vengono "comparate" con le tensioni threshold(soglia) e=20 trigger provenienti dall'esterno. I comparatori comandano un flip flop=20 la cui uscita va a comandare contemporaneamente un transistor per la=20 scarica del condensatore esterno e uno stadio di uscita (indicato con il =

triangolo) che fa capo al pin 3.

Ora, per comprendere appieno il funzionamento del 555, bisognerebbe=20 studiarsi i comparatori di tensione, i flip flop, gli stadi di uscita=20 push-pull e open-collector (e basta ancora la legge di Ohm), ma anche=20 senza tutto questo che viene col tempo, lo si puo' usare profiquamente=20 lo stesso prendendo spunto dai molti schemi in cui viene usato.

I punti base sono: quando la tensione sul pin trigger(2) scende sotto 1/3Vcc il flip flop=20 commuta, l'uscita(3) va alta e il transistor di scarica(7) non conduce,=20 in questa condizione il condensatore c2 del tuo schema si carica=20 attraverso la serie di resistenze R1 R2 R3. Quando la tensione del=20 condensatore raggiunge 2/3Vcc, valore sentito dal pin threshold(6), il=20 flip flop commuta di nuovo, l'uscita va bassa e il transistor di scarica =

si attiva portando a massa il pin 7 (come un interruttore che chiude=20 verso massa). C2 inizia quindi a scaricarsi attraverso R2 R3, finche' la =

tensione non scendera' di nuovo sotto 1/3Vcc dando il via ad un nuovo cic= lo.

Con la formula di carica e scarica del condensatore dovresti poter=20 calcolare quanto tempo dura la fase di carica e quella di scarica (ai=20 diversi valori possibili del trimmer R3).

E la parte sinistra e' fatta.

A destra hai l'uscita, questa e' di tipo push pull (si vede che e'=20 composta dai 2 transistor q22 e q24 dello schematic diagram), l'intero=20

555 si puo' cioe' pensare come un commutatore che porta sull'uscita o=20 l'alimentazione Vcc o la massa (e in pratica con un commutatore si puo'=20 effettivamente fare).

Nel primo caso (uscita alta, conduce q22) si accende il led dl2 (e anche =

qui per calcolare la corrente basta la legge di Ohm), nel secondo=20 (uscita bassa, conduce q24), si accende dl1.

E anche la parte destra e' fatta.

Sul datasheet possiamo leggere alcuni valori importanti, come la massima =

corrente che puo' gestire l'uscita (200mA), la massima e minima tensione =

di alimentazione (4.5 - 18V), e la tensione sull'uscita nello stato=20 alto/basso (VoH VoL) che come si vede non raggiunge esattamente ne' la=20 massa ne' la Vcc (questo e' utile per dimensionare le resistenze dei led)= =2E

Rimane da dire perche' quei valori e non altri? Ad esempio perche' la R1 =

da 1K e non 10k o 100k? Un primo motivo e' che la R1 entra in gioco nel=20 calcolo del tempo di carica di c2, e per avere un lampeggio il piu'=20 simmetrico possibile e' meglio che sia molto piu' bassa della serie=20 R2+R3. L'altro e' che non si puo' mettere troppo bassa perche' durante=20 la fase di scarica tutta la corrente in essa circolante viene assorbita=20 dal pin7 (mi aspettavo di trovare scritto sul datasheet il suo valore=20 massimo ma non lo vedo).

Nelle pagine successive del datasheet ci sono alcuni schemi tipici con=20 consigli di utilizzo e/o approfondimenti, e in particolare quello di=20 figura 13 corrisponde al tuo schema (astabile).

Ecco piu' o meno la trafila ;)

Claudio_F

Reply to
Claudio_F

Beep!:) Grammaticalmente parlando non è così sbagliato definire i LED dei fotodiodi, anche perchè possono funzionare come tali seppur con bassi rendimenti, ma di solito i fotodiodi sono diodi che la luce la rivelano, mentre i LED la emettono. Nel tuo caso il circuito fa lampeggiare due LED.

Non lo spiega perchè trovi tutto nei data sheets (le documentazioni della casa produttrice) dell'integrato in questione. Ma credo che NE abbia comunque pubblicato qualcosa in merito; il 555, come il 741 prima, è uno di quegli integrati così versatili da meritarsi interi numeri di riviste dedicati interamente a loro.

Mi permetto un consiglio però: inizia con i transistor e solo quando li hai capiti passa agli integrati. Un lampeggiatore come quello che segue non è più complicato di quello con il 555, ma studiandone lo schema e vedendolo funzionare ti permette di capire un mare di cose che la struttura a scatola nera degli integrati tiene nascoste.

formatting link

Reply to
asdf

asdf ha scritto:

schema e=20

Azz, lo sapevo che saltava fuori quell'astabile. E' un circuito bastardo! :D Non e' per nulla immediato, costringe ad occuparsi subito di fronti=20 d'onda e tensioni negative (oh, non che sia un male anzi, e' solo un=20 gran casino se non si hanno sott'occhio i diagrammi temporali)... gli=20 elettrolitici si caricano leggermente con polarita' opposta e le=20 giunzioni be rischiano ogni volta l'esaurimento nerv... ehm, il breakdown= :P

Claudio_F

Reply to
Claudio_F

ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here. All logos and trade names are the property of their respective owners.