vers. defin. "stira&ammira TURBO"

salve come da richiesta vi posto i risultati definitivi del sistema "stira &ammira" mfatto ,modificando un plastificatore. il circuito di test è questo:

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il contorno del circuito è di 10 mils e le 2 scritte sono di circa

5 mils di spessore. la T ottimale di lavoro è di 200°C, la carta migliore da usare è quella patinata di riviste di moda o roba simile e non bisogna abbondare troppo con il toner in fase di stampa, ovvero, conviene fare delle prove ; perchè mi sono accorto che se c'è troppo toner sulla carta ,al momento della "pressatura" sul pcb questo tende a spandersi e quindi una pista viene in realtà + larga di quella stampata. con la mia stampante (600dpi Lexmark) conviene usare le impostazioni normali o leggermente scuro. fare 5 o 6 passate ruotando il pcb (inserendolo non sempre dallo stesso verso) dopo di che lasciarlo qualche min. in acqua e poi togliere la carta prima con delicatezza e poi strofinarci sopra con il pollice, in modo delicato. Il rame + pulito e liscio è, e meglio viene il tutto. io lo pulisco con una povere abrasiva (VIM) e poi lo lucido con una carta vetrata ultrafine o con una spazzola dura, o l'incontrario.....
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emi
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"emi" ha scritto nel messaggio

Lo schema del controller di temperatura lo avevi gia' postato?

Il fatto dell'espansione del toner e' dovuto a temperature troppo elevate, ho appena fatto un test con due print identici stampati entrambi con Canon LBP660 e toner caricato al massimo, uno e' venuto bene l'altro con piste leggermente piu' larghe, nel secondo probabilmente avevo insistito troppo con il ferro.

Io ho messo a punto il metodo seguente: strofino con paglietta di ferro fine e pulisco con alcool denaturato (quello che si usava per disinfettare e pulire) il toner gradisce questa superficie sgrassata con alcool e non ha difficolta' ad incollarsi sul rame, ovviamente la carta dev'essere patinata e sottile. Faccio solitamente solo pochissimi ritocchi perche' qualche punto non perfetto lo trovo sempre.

Ciao Celso

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Celsius

...cut...

Perfetto! Ora pero' devi dirci di piu' sul plastificatore modificato: dettagli, foto, schemi e quant'altro! Ciao e grazie

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Ulx

Ulx ha scritto:

salve il plastificatore l'ho comperato da Carrefour perchè era in offerta insieme ad una taglierina a lama rotante che mi serviva. gli ho dato

39? di tutto ; penso che con circa 25? si possa trovare il solo plastificatore. unica cosa importante da guardare è che sia del tipo a "caldo"! perchè esistono anche quelli detti a "freddo". cerca su internet o negli ipermercati (il mio è sicuramente di provenienza cinese...) magari quelli + professionali costano di +. però una volta fatto è per sempre! gli schemi elettrici e del pcb li trovi qui:

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le foto non penso siano fondamentali, in quanto ho tolto dal plastif. i termostati bimetallici che regolavano la T ed ho messo il mio sensore (una termocoppia realizzata con 2 fili di estensione tipo K) e il circuito l'ho alloggiato entro un contenitore plastico della Gewiss 100x100 mm, montato sopra il plastif. stesso. quindi nulla di particolare. emilio

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emi

Celsius ha scritto:

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non penso. ho provato a 190°C e mi da gli stessi risultati e problemi. a 180°C il toner inizia ad attaccarsi male; quando stacchi la carta ci sono delle zone in cui non ha aderito. secondo me bisogna stare sui 190-

200°C e provare a cambiare le impos. del toner della stampante. considera che qui la press. di trasfer. è sempre uguale e costante

penso che ogni sistema vada bene. l'importante è ottenere una superficie lucida e pulita.

io sino ad ora,usando le impostazioni giuste del toner e 200°C, non ho mai fatto nessun ritocco. per es. : ho escluso carte tipo forno o traslucida da disegno perche mi davano cattivi risultati. emilio

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emi

"emi" ha scritto nel messaggio

OK, grazie.

Non ho mai provato con il plastificatore che probabilmente applica pressione e calore costante ed uniforme, con il ferro sono sicuro che l'espansione delle piste dipende dal calore in eccesso, in effetti il primo print (quello con piste allargate) e' stato fatto con il ferro scaldato al massimo e quando l'ho stirato ho visto del fumo provenire dalla carta, indice di calore eccessivo, stirando il secondo probabilmente il calore del ferro era diminuito per il trasferimento di calore al primo print ed a quello che c'era sotto, in effetti non ho piu' visto fumo.

Anche questo e' probabilmente dovuto alla migliore uniformita' di calore e pressione, sulle carte ed il metodo di distacco siamo d'accordo, devo ancora riprovare il primo metodo che usavo cioe' il distacco a caldo della carta, che mi permetteva d'evitare il passaggio nell'acqua ed il difficile distacco di particelle di carta, specialmente nei fori che io uso come guida per la punta del trapano.

Ciao Celso

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Celsius

Grazie Emilio, gentilissimo. Questo schema l'ho gia' visto.... dove? boh.. Immagino che J1 sia l'ingresso della termoresistenza, vero?

Cosa intendi esattamente con "una termocoppia realizzata con 2 fili di estensione tipo K"??

Questo circuito controlla la temperatura, ok; ma il tempo? il pcb "passa" nel plastificatore ed esce dall'altra parte, oppure resta dentro per un certo tempo? ...sai ci sono un saco di tipi diversi di plastificatori...

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Ulx

Ulx ha scritto:

facilmente nel precedente post, dove l'avevo messo

non una termoresistenza ma una termocoppia

per realizzare una termocoppia basta avere i 2 fili che compongono la termoc. stessa. ovvero, se prendi un filo di Ni ed uno di NiCr e li attorcigli in punta ai realizzato una termoc. tipo K. la quale genera un segnale pari a 40uV/°C. se prendi un filo di Cu ed uno di Costantana realizzi una termoc. tipo T che da circa 48uV/°C; con un filo di Fe ed uno di Costantana fai una J che da 51uV/°C. quindi con 2 semplici fili super economici puoi realizzare un sensore di T che puo arrivare sino a 1000°C (K), 750°C (J) e 400°C (T). naturalmente per il nostro caso viene tralasciato il discorso della compensazione del giunto freddo, ovvero non viene compensata la temp. ambiente.

i plastif. sono realizzati da 2 rulli , accostati,che vengono scaldati e che ruotano tra di loro. tu appoggi il pcb con la stampa tra i 2 rulli, la rotazione trascina in avanti il pcb che viene scaldato dalla temp. e il toner trasferito dalla press. esercitata dai 2 rulli.

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emi

"emi" ha scritto:

Ciao, forse mi sono perso qualche tuo vecchio post.....sinceramente non riesco a capire la modifica che hai fatto. Sullo schema indichi J1, J3 ma non specifichi a cosa li hai collegati. Ma il plastificatore "originale" perchè non andava bene? Ho cercato con google i tuoi vecchi post sull'argomento ma non ho trovato niente :( Ciao.

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Giacomino

...scrib...scrib... segnato tutto! GRAZIE!

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Ulx

Ulx ha scritto:

ciao ricordati che i fili ,tranne che dove si forma la giunzione di misura, devono essere isolati tra di loro. puoi usare delle guaine sottili al silicone o in fibra di vetro. emilio

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emi

Giacomino ha scritto:

J1 è il segnale di ingresso della termocoppia (1=+ e 2=-) ,a J3 va collegato il carico, ovvero resistenza scaldante opportunamente cablata con le 220V (il triac si comporta come un interruttore....)

no, perche la T era intorno ai 140°C, e a quella T il toner non fonde e quindi non si riesce a trasferire dalla carta al rame.

era presente 1 solo post circa 1 sett. prima. (questo progetto è molto recente.....)

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emi

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