Quando considerare tracce come linee di trasmissione...

Ciao a tutti questa volta la domanda non è inerente a pcb o a matrici di led

è un aiuto di comprensione...

Ho comprato questo libro...

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con non poca fatica sto cercando di comprendere ogni singolo concetto a volte dovendo approfondire separatamente determinati concetti base che, dato il target avanzato a cui è diretto il libro, vengono dati per scontato...

Non riesco a capire il paragrafo sulle linee di trasmissione o meglio.. mi riferisco a queste frasi...

> Critical lengths for pulses >> If as a digital engineer you work in terms of rise times rather than >> frequency, then a >> roughly equivalent rule of thumb is that if the shortest rise time is >> less than three times >> the travelling time along the length of the cable you should be thinking >> in terms of >> transmission lines. Thus for a rise time of 10ns in coax with a velocity >> factor (1/??r) of >> 0.66 the critical length will be two thirds of a metre

Non riesco a calcolare i miei nanosecondi di "rise time" considerando che ho un 16F628 cloccato a 4 Mhz il mio "rise time" di quanto sarebbe.. e che calcolo devo fare in pratica per ricavare la lunghezza dopo cui devo considerare una traccia come linea di trasmissione?!

per quanto riguarda gli effetti della linea di trasmissione (credo,spero) di aver capito che sia un fenomeno di induttanza che crea una differenza di potenziale nelle linee circostanti creando quindi un voltaggio inverso che andrà a influire nel segnale... sbaglio?!

grazie ancora a tutti per il vostro aiuto

Contrario

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Contrario
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Non ci sono grandi calcoli da fare per questo. Il tempo di salita dipender=E0 in gran parte dalle caratteristiche del componente (nel tuo caso un PIC) e non tanto dalla frequenza di clock. Ovviamente, il tempo di salita sar=E0 pi=F9 o meno elevato a seconda del carico (soprattutto capacitivo) collegato al piedino. Devi vedere i datasheet cosa dicono.

lle

Non solo. La teoria delle linee di trasmissione prende in conto i fenomeni propagativi. In altri termini, prende in conto che una variazione di un segnale emessa ad un punto A impiegher=E0 un po' di tempo per arrivare ad un punto B. Il succo =E8 che se queste variazioni sono relativamente lente, i fenomeni propagativi sono trascurabili perch=E9 avvengono sufficientemente in fretta rispetto a queste variazioni. Se le variazioni sono rapide, ci sono dei fenomeni (riflessioni multiple, per esempio) che diventano evidenti e che vanno presi in conto.

Semmai una tensione. Diciamo comunque che una linea di trasmissione non =E8 un'induttanza. Per vedere le cose sotto un altro punto di vista, se hai un segnale sinusoidale di frequenza f, la lunghezza d'onda nel vuoto sar=E0 lambda=3Dc/f dove c =E8 la velocit=E0 della luce nel vuoto. Quando questo segnale lo fai trasportare da una linea, verr=E0 rallentato di una certa entit=E0 e la lunghezza d'onda sar=E0 pi=F9 piccola. Inizierai a dover tener in conto degli effetti propagativi quando delle dimensioni caratteristiche del tuo circuito (che so, la linea pi=F9 lunga) saranno comparabili alle dimensioni della lunghezza d'onda.

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Darwin

Contrario wrote: Per il resto guarda la risposta di Darwin

Un'onda quadra a 4 MHz ha un periodo di 250 ns. Se vuoi che sia ragionevolmente quadra, i suoi fronti di salita e di discesa devono essere corti rispetto al periodo. Tipicamente vorresti avere un'onda che assomiglia a un trapezio con i lati quasi verticali, rispetto a un trapezio con i lati poco inclinati per cui il segnale assomiglia quasi di piu` a un triangolo.

Direi che per avere una ragionevole onda quadra i tempi di salita e discesa debbano essere dalle parti di un decimo del semiperiodo, quindi un 10-15ns. In realta` quello che li determina e` la tecnologia del generatore e il carico capacitivo che ci metti dietro.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Grazie ad entrambi per il vostro aiuto

Contrario

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Contrario

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