impianto elettrico a norma?

Feci mettere l'impianto elettrico a norma nel 1992, adesso dovro' affittare l'appartamento. La "messa a norma" del 1992 è ancora buona oppure la normativa è cambiate ed è necessario fare ulteriori lavori? Grazie

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calvax
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"calvax" ha scritto nel messaggio news:FHC%k.211479$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

Va bene, ma devi avere la dichiarazione di conformità da presentare, se ti viene chiesto (soprattutto dalle agenzie). Saluti

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lore

"calvax" ha scritto nel messaggio news:FHC%k.211479$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

Formalmente è ancora valida. Bisognerebbe però sapere cosa era stato effettivamente fatto, la data di realizzazione dell'impianto e le condizioni. In quel periodo, spesso la "messa a norma" consisteva sempre e solo nell'installare un differenziale vicino al contatore. Non sempre sufficiente. Potrebbe essere tutto a posto oppure, nel caso peggiore, che tu abbia in mano un pezzo di carta... anzichè un impianto del tutto sicuro.

Se ci sono l'impianto di terra, protezioni adeguate (magnetotermici e differenziale/i), prese con gli alveoli protetti (che impediscono l'inserzione di oggetti) e la dichiarazione di conformità, allora è quasi certamente in regola. Se manca qualcosa, è da verificare/approfondire meglio.

Comunque se per qualche motivo chiamerai l'elettricista, fagli comunque provare strumentalmente il differenziale e la terra. Dopo 16 anni, avrebbe diritto -almeno- di essere controllato (non solo con il tasto di prova presente sull'apparecchio). Imho meglio sostituito, ma non nè un obbligo, nè un consiglio previsto dalle norme. Per me però sarebbe sensato. In entrambi i casi, allegherei il rapporto di prova alla dichiarazione di conformità.

PS dando per scontato sia un appartamento ad uso abitativo. In caso di altri usi, la cosa si potrebbe complicare.

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Giorgio
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gs

Mi sa che non basta da quel che ho visto io.. poi mi sa e'cambiato non poco e magari sono cambiate pure le sanzioni.. no? Poi non c'era quella di non mettere prese vicino lavandini/doccie? Poi ho visto un libro sulle norme alto 5cm, possibile ne hai elencata pratic.1 ?

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Dav.p.

"Dav.p." ha scritto nel messaggio news:49400387$0$11371$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

L'impianto va comunque riferito alle norme di quel tempo tranne per l'adeguamento previsto con l'allora 46/90. Addirittura, zigzagando fra i cavilli legislativi e norme, ci sono illustri esponenti del settore che arriverebbero a sostenere (senza però sostenerlo) che in alcuni casi (sottolineato alcuni casi) si potrebbe ritenere adeguato un impianto ante 90 senza impianto di terra, purchè adeguato con altri altri requisiti previsti. Nessuno è d'accordo, so benissimo, compreso il sottoscritto.

Si, ma per vicino si intende a 60cm dal piatto doccia o vasca (la zona 2) non il lavandino che è in zona 3 cioè ammesse le prese

Beh, non voglio fare l'avvocato, ma anche il vocabolario è alto 10 cm, ma se (ad es:) si chiedie il significato di transatlantico basta citare alcune righe. Quel libro che hai visto parla anche di locali medici, di impianti industriali e tante altre cose. In ogni caso non si può descrivere qui i "2 cm" riguardanti le abitazioni.

In ogni caso, credo di capire la domanda fatta. Leggendo il bianco si chiede: consapevole che il proprietario è responsabile dell'appartamento affittato, cosa devo fare per farmi qualche sonno tranquillo senza incorrere in sanzioni, denuncie, problemi, ecc, ecc? La domanda potrebbe essere anche del tipo: quale pezzo di carta valido mi occorre?? Poi si sa benissimo, che l'impianto potrebbe anche avere lacune (molti impianti in regola hanno lacune), ma solo colpose e non volontarie da parte del proprietario (dico bene CALVAX?).

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lore

E' una strana regola..

Pensavo fossero roba anni 70' quelli..

Ma non la luce?

Appunto... l' aveva nominata come se fosse l'unica..

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Dav.p.

"Dav.p." ha scritto nel messaggio news:49400387$0$11371$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

Visto dove?

Ci sono tante cose, ma se l'OP scrive "impianto messo a norma", si suppone abbia in mano una dichiarazione di conformità. Per la quale l'installatore firmatario dovrebbe avere seguito le norme (del periodo) applicabili. Se ha "la carta" è formalmente a posto. Se poi volesse verificare, non farebbe nulla di male. A maggior ragione considerato l'anno indicato. Perchè:

- all'epoca si era in fase di transizione/recepimento della normativa da parte degli installatori. A complicare ulteriormente, il fatto che il decreto attuativo non fu disponibile fino ai primi mesi del '92;

-un escamotage diffuso era la sola installazione del differenziale. Facendo passare la dichiarazione di conformità di un piccolo lavoro, come riguardante tutto.

Comunque, in generale, il decreto 37/08 che a marzo ha sostituito la precedente legge 46/90, non chiede che l'impianto sia rispondente alle normative attuali. Richiede "solo" che l'impianto abbia la dichiarazione di conformità (o eventualmente di rispondenza). Che sia del 1992 come nel caso dell'OP, non è un problema. La dichiarazione deve però esserci. Inoltre, come ha già indicato lore, ritiene ancora "a norma", gli impianti realizzati prima del 1990, che soddisfano dei requisiti ridotti.

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Giorgio
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gs

"Dav.p." ha scritto nel messaggio news:49403e5d$0$14487$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

Unica cosa? Rileggi: "Se ci sono l'impianto di terra, protezioni adeguate (magnetotermici e differenziale/i), prese con gli alveoli protetti (che impediscono l'inserzione di oggetti) e la dichiarazione di conformità, allora è quasi certamente in regola."

Vuol dire protezione dai contatti diretti ed indiretti, da sovraccorrenti, corretto coordinamento linee/magnetotermici, ecc. Vero che non avevo indicato espressamente la verifica delle distanze nei locali contenenti vasche e docce *, ma fa parte delle cose implicite nel fatto di avere la dichiarazione di conformità. In quanto devono (dovrebbero), essere state fatte le opportune verifiche da chi rilascia la dichiarazione di conformità.

*nota che solo vasche e docce creano zone di rispetto ai fini normativi. Non i lavandini come hai indicato.
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Giorgio
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gs

Niente ho sbagliato, se e'ancora valida e' valida e basta, come le prese con le toppe che non le avra' e non le deve cambiare sicuro... varra' x i nuovi solo..

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Dav.p.

"Dav.p." ha scritto nel messaggio news:49403e5d$0$14487$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

Si, la luce ci può stare vicino al lavandino purchè non sia in zona 2 (60cm dalla doccia o vasca). CEI 64-8 figg 701a 701b e seguenti.

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lore

"Dav.p." ha scritto nel messaggio news:49403e5d$0$14487$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

Le norme subiscono varie fasi di aggiornamento nel tempo, e non sono retroattive (se non specificato, che però spetta alle leggi). Se non fosse così, ogni 3 o 4 anni dovremmo mettere sottosopra la casa per rifare l'impianto a norma. Pensa solo al nodo equipotenziale supplementare nei bagni dove ad un certo punto le norme hanno previsto di collegare a terra tutti i tubi metallici entranti nel bagno. Che si doveva fare? Smantellare tutti i pavimenti per accedere ai tubi e collegarli a terra? O rifare i tubi in plastica? Sai quanti impianti sono a norma anche senza questo nodo supplementare? E come lo verifichi? Lore

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lore

Approfitto dell'occasione e mi intrometto.

15 anni fa ho fatto l'elettricista da dipendente, i colori utilizzabili erano solo: gialloverde, blu, nero, marrone e grigio, gli altri erano riservati alla bass(issim)a tensione tant'e' che la ditta comperava il filo di due marche diverse per avere due colori differenti (per non incasinarsi con le invertite e deviate nello stesso tubo). Gialloverde e blu possono essere solo terra e neutro, ma perche continuo a trovare in impianti nuovi colori come: rosa, rosso, viola, bianco? Sono utilizzabili? Bisognerebbe limitarsi a quelli piu' sopra? Sono cambiate le norme? Grazie per l'eventuale risposta.

mandi

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-internet +cabernet berto

Io ho visto il rosso in case degli '80 e primi '90... il resto non so forse essendoci case con tipi di utenze div. e con vari interruttori generali x varie cose lo lasciano fare.. boh... x non fare confusione quando mettono mano.. anche se basterebbero targhette forse.. mi sa con quelli diversi si puo' solo fare la luce..

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Dav.p.

forse essendoci

e lo lasciano fare.. boh...

te forse..

Facendo qualche piccolo lavoretto volevo sapere dove stava il giusto, tanto per non rischiare di fare figuracce.

mandi

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-internet +cabernet berto

"-internet +cabernet berto" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@v5g2000prm.googlegroups.com...

Si. La prassi (da noi) è utilizzare nero, grigio e marron per le fasi delle varie linee (luci, prese, ecc). Gli stessi e/o gli altri colori, per ritorni, invertite, deviate, ecc.

Non troverai mai conduttori verdi o gialli (tranne nei cavi multipolari di piccola sezione ad uso citofonico per esempio). In quanto potendo essere confusi con il giallo verde, non vengono prodotti.

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Giorgio
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gs

elle

Ecco, avevo un librettino (un bignamino) sulle norme, ma vecchio e li i colori indicati erano appunto solo i canonici. Ti chiedo: i colori strani sulla 230V sono indicati in qualche norma o non li tratta proprio?(quindi e' un si fa ma non si dice)

i

Si, questo lo sapevo, e grazie per le spiegazioni !

mandi

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-internet +cabernet berto

"-internet +cabernet berto" wrote in news: snipped-for-privacy@b38g2000prf.googlegroups.com:

CEI 16-4 (CEI EN 60446) Vedi a partire da questo link e pagine successive:

formatting link

Ciao, AleX

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AleX

innews: snipped-for-privacy@b38g2000prf.googlegroups.com:

Perfetto !!! Grazie tante, hai fatto finalmente luce su un dubbio che avevo da un bel po'.

mandi

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-internet +cabernet berto

"-internet +cabernet berto" wrote in news: snipped-for-privacy@v5g2000prm.googlegroups.com:

Di nulla, figurati. :-) Avevo giusto il link a portata di mano.

Ciao, AleX

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AleX

Avevo necessita' di sapere se e dove si puo' frugare in rete web x trovare le info su come si dichiara un impianto elettrico a norma.. grazie... a tuc'

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Dav.p.

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