Problema di messa a terra

Ho un problema con il nuovo ufficio che ho preso in affitto. L'impianto elettrico è sprovvisto di messa a terra, pur essendoci un quadro elettrico con tanto di "salvavita". Ora, per poter rifare l'impianto elettrico, interno o esterno che sia, devo attendere il nulla osta delle belle arti, visto che lo stabile è classificato come "monumento storico". Questo nulla osta potrebbe metterci anche mesi ad arrivare, ma io intanto devo trasferirmi in quell'ufficio per lavorarci d'estate. Considerando che al momento la dotazione di apparecchiature elettriche è composta minimamente da un personal computer con il suo bravo monitor, rischio qualcosa a collegare questi dispositivi alla presa di corrente che non ha la messa a terra ? Posso realizzare io autonomamente una messa a terra "casalinga" in attesa del nulla osta delle belle arti per il nuovo impianto elettrico ?

Ringrazio anticipatamente chi potrà aiutarmi e consigliarmi.

Bart

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Bart
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Bart ha scritto:

Non ricordo la normativa, ma alcuni edifici (quelli storici) non richiedono la messa a terra ...ma forse mi sbaglio e qualcuno piu esperto potrà meglio erudurci... Cmq... Non seve la terra per il funzionamento del salvavita....è solo un buon aiuto

ah ah ah.....io ho fatto il servizio civile con questi esseri smidollati....se speri che bastino *SOLO* 6 mesi ...allora credi ancora in babbo natale.... ma io intanto

bah.... io personalemete eviterei piuttosto il viziaccio che ha qualcuno di inserire riduttori di passo uno sull'altro o di mettere ciabatte una in serie all'altra...con un evidente sovraccarico dei singoli...per non parlare della precarietà dell'accoppiamento meccanico degli stessi. Se il pc è ben fatto (non assemblato) e se eviti di toccare il case mentre c'è la spina attaccata ) non ci *DOVREBBERO* esser problemi (ma il condizionale è d'obbligo) Per il monitor invece non ci dovrebbero esser problemi (l'involucro di plastica aiuta!!!)

Piuttosto controlla che il salvavita funzioni correttamente premento il tasto di test....

EVITA cmq soluzioni sbigative come mettere un filo di massa sui tubi dell'acqua perchè è da omicidio (c'è gente che ci ha lasciato la pelle mentre si faceva la doccia perche l'impianto di terra era stato fatto in questo modo e la sfiga che non è cieca, quel giorno ci vide benissimo)

NO è un reato penale, e se qualcuno si fa male son azzi tuoi. Ti serve un elettricista autorizzato e un progetto firmato da un perito elettrotecnico regolarmente iscritto all'albo o equipollente (ingegnere ma le tariffe aumentano)

adesso non ti agitare...puo benissimo essere che tutto sia in regola...e non succeda niente... pero un controllino da un tecnico lo farei fare se fossi in te... Ciao

--

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Caronte

se riesci a portare un cavetto di rame sino al terreno, e li piantare un dispersore, hai realizzato una connessione a terra provvisoria.

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emilio

Apri la scatola di una spina e guarda il polo di terra, se non è collegato allora non hai la messa a terra, se è collegato al neutro, allora hai un impianto TN-C.

Nel primo caso non saprei, io solleciterei il nulla osta e farei mettere a norma l'impianto con un buon impianto di messa a terra (che non è banale come piantare un paletto in terra).

Nel secondo caso, puoi stare più tranquillo, sempre che i magnetotermici siano coordinati con le correnti di cortocircuito :)

Non te lo consiglio. Se non fatta a regola d'arte può creare molti inconvenienti.

Ciao,

--
Daniele Orlandi
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Daniele Orlandi

Hai dipendenti? In tal caso il DPR547/55 OBBLIGA ad avere l'impianto di terra. Tra l'altro, come hanno fatto ad affittartelo senza impianto a Norme? In base alla 626 dovresti avere tutte le carte a posto (cmpresa la valutazione dei rischi) Se aspetti la valutazione delle belle arti, puoi benissimi chiudere. Per venirne a capo, innanzi tutto chiama un elettricista SERIO e fatti fare una prima valutazione dello stato dell'impianto. Dopodiche, per risolvere il problema della mancanza del conduttore di protezione e dei relativi dispersori (comunemente detta terra), potresti optare per dei trasformatori d'isolamento locali.Tieni conto che senza conduttore di protezione la garanzia sui pc decade in quanto il relativo filtro antidisturbo posto all' ingresso non funziona (non ha la via di fuga) ed inoltre la compatibilita' elettromagnetica fa a farsi benedire Se sei in un condominio (con ascensore) l'impianto di terra DEVE esserci. Ricordati che se colleghi qualche cosa e qualcuno si fa male, ne rispondi PENALMENTE.

-- Saluti Bruno

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Bruno

Innanzitutto grazie per la solerzia e la dovizia di particolari con le quali mi avete risposto. Brevi risposte a tutti.

Per Caronte :

- non credo in babbo natale, per questo mi preoccupo !

- il pc è ben fatto perché l'ho assemblato io :-)

- il salvavita funziona regolarmente

- l'idea di un impianto di messa a terra casalingo l'ho accantonata viste le opinioni di molti, un pc ed un monitor non dovrebbero creare problemi, l'elettricista non può fare neanche un buco nel muro senza il nulla osta delle belle arti (a meno che uno non se ne freghi, ma questo è un'altro discorso!), comunque dice che l'impianto anche così non dovrebbe dare problemi

Per Daniele Orlandi :

- il polo di terra non c'è proprio, l'impianto risale alle calende greche

Per Bruno :

- l'ufficio altri non é che una stanza (abbandonata da tempo) all'interno di un maxi-ufficio da 8 stanze tutte con gli impianti a norma, quindi me l'hanno affittato (amici miei) pensando che anche in quella stanza l'impianto fosse a norma, peccato che alla fine non è risultato così

Alla fine della fiera credo proprio che collegherò pc e monitor all'unica presa di corrente che c'è in quella stanza, anche senza messa a terra, mentre per il nulla osta delle belle arti solleciterò qualche amico in Vaticano visto che il palazzo è di loro proprietà.

Ancora grazie a tutti e buon weekend !

Bart

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Bart

Sappi che un pc collegato a un impianto senza messa a terra è a elevato rischio di saltare, per via delle correnti statiche che si depositano sulle armature metalliche e che non hanno possibilità di scaricarsi da alcuna parte. Se il pc lo installi vicino a un calorifero creati una messa a terra con un filo morsettato sulle tubazioni in ferro dell'impianto di riscaldamento (molti ti diranno che è pericoloso ma fidati che di veramente pericoloso ci sono ben altre cose).

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Davide

Uh? Se sono correnti allora non sono statiche e viceversa :)

Non ci sono né correnti, né elettricità statica in gioco. Quello che succederà è che non collegando la terra, i vari filtri antidisturbo dei dispositivi non a doppio isolamento (tipicamente il PC e il monitor) trasmettono una tensione di 110V sullo chassis.

Non sono pericolosi ma li puoi percepire con il dorso della mano.

Il problema nasce se colleghi assieme due di queste apparecchiature quando non sono collegati in fase. Tra i due c'è (da scollegati) una tensione di

220V, collegandoli assieme la tensione si annulla (o quasi) ma c'è della corrente che scorre attraverso la schermatura del cavo e potrebbe creare dei disturbi (errori di comunicazione, ronzii, etc...).

I tubi del riscaldamento potrebbero non essere una buona terra e pure quelli dell'acqua e in caso di contatto tra fase e massa potresti trovarti tensioni pericolose.

Ok, con il differenziale il pericolo si riduce molto... ma sarei più cauto a suggerire certi accrocchi :)

Ciao,

--
Daniele Orlandi
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Daniele Orlandi

Caronte ha scritto:

Non riesco ad immaginarmi come possa intervenire il differenziale tramite il pulsante di test se non è presente il collegamento di terra. Per quanto ne so io il differenziale interviene in caso di sbilanciamento della corrente tra fase e neutro. Ciò può avvenire per esempio in caso di dispersione verso terra, ma, se hai solo due fili a disposizione (fase e neutro), come agisce il pulsante di test?

Ciao Alberto

--


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Alberto Marturini

Il pulsante di test non usa la terra neanche quando c'=E8. Il pulsante di test collega tramite una resistenza uno dei poli sul lato in uscita del TA differenziale con un altro dei poli sul lato in entrata del TA differenziale. Ho volutamente parlato di poli e non di fase/neutro perch=E9 fase e neutro sono _sconosciute_ al rel=E9 differenziale.

Appunto, come detto sopra la corrente di test passa solo in un polo del TA differenziale e si richiude senza passare nell'altro polo.

Spiegato l'arcano.

Ciao.

lucky

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lucky

di

Non vedo il problema a condividere l'impianto di terra degli uffici confinanti...

ciao sandro.

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sandro

sulle

Se un PC accumula tensioni statiche, se ne stara' buono li' finche' nessuno lo apre per toccare le zampette dei chippetti. Ma i danni puoi farli anche con la terra attaccata, in questi casi. Il pericolo e' nella possibilita' di avere il telaio metallico sotto tensione per quello che riguarda la sicurezza degli operatori, e il funzionamento non ottimale dei filtri per quello che riguarda gli alimentatori.

un

ci

Se fai una cosa del genere sei matto. Innanzitutto, non e' detto che funzioni. Secondo poi, te la senti tu, di rischiare una dispersione sull'intero impianto di riscaldamento...?

ciao sandro.

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sandro

Vero. Ma se non ha un progetto e qualcuno si fa male, sono cavoli...

ciao sandro.

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sandro

"Caronte" wrote in message news:bMWne.1483335$ snipped-for-privacy@news4.tin.it...

quadro

aiuto

La presenza dell'interruttore differenziale (MOLTO impropriamente chiamato salvavita perche' spesso non salva proprio niente...) non esclude per NESSUN motivo la necessita' dell'impianto di messa a terra. Soprattutto se ci sono elettrodomestici con telai metallici, come i PC, che non solo non dispongono nemmeno di un interruttore bipolare di spegnimento (in caso di emergenza) ma sono addirittura alimentati con alimentatori switching che non brillano proprio, per isolamento dalla rete... Unico aiuto all'uso di un differenziale (per cio' che riguarda la parte di messa a terra), e' che si possono avere resistenze di terra molto piu' alte che con normali interruttori automatici, viste le sensibilita' dei primi. Nella pratica, con l'uso di soli interruttori automatici si e' obbligati a realizzare impianti di terra praticamente perfetti con bassissime resistenze di dispersione, altrimenti gli interruttori non si aprono e le scocche degli elettrodomestici rimangono sotto tensione. Detta in parole pratiche, se hai una corrente di 16A di apertura automatica e una corrente di 30ma di apertura differenziale, usando un interruttore differenziale ti puoi permettere una resistenza di terra 500 volte piu' alta di quella che devi avere con un interruttore automatico semplice. Terra, che realizzi gia' quasi piantando un chiodo nel muro... Ma questa e' solo una questione di prevenzione in caso di malfunzionamento di dispersione, poiche' comunque si progetta l'impianto di terra per la corrente di apertura nominale dell'automatico, e non per quella differenziale.

ciao sandro.

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sandro

"sandro" wrote in news:rUpoe.1491260$ snipped-for-privacy@news4.tin.it:

impropriamente anche perchè è "salvavita" è un nome commerciale registrato dalla BTicino.

AleX

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AleX

lucky ha scritto:

Grazie per la risposta.

Alberto

--


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Alberto Marturini

sandro wrote: [CUT]

e questa da dove arriva? Forse puoi farlo con i TN-C o in quei condomini dove l'enel installa la propria cabina di trasformazione. Teoricamente l'impianto e' un TT, ma in pratica rimane un TN-C

Supponiamo di avere un'interruttore generale da 32A Per far intervenire il magnetotermico nel tempo previsto di 0,4 secondi, supponendo un curva C, ti servirebbe una corrente di corto verso terra di

250A, ottenibile con una resistenza inferiore a 0,9 ohm, assumendo un coordinamento con una tensione massima di 220V. Con un magnetotermico differenziale da 32A idn 0,03A la resistenza necessaria scenda a meno di 1600 ohm, cin una tensione di contatto massima di 50V

L'impianto di terra , al giorno d'oggi, viene progettato per essere coordinato con i differenziali. E poi quello che conta REALMENTE non e' il progetto, ma principalmente le verifiche finali che permettono di accertare il corretto coordinamento delle protezioni.

-- Saluti Bruno

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Bruno

Sicuro, di questo? Si costruiscono impianti di terra e ci si rimette nelle mani del solo differenziale? Perche' se ad aprirsi non sara' questo (per qualunque motivo), l'automatico non lo fara' mai con i 1600ohm di resistenza di terra... Se cosi' fosse, mi potrei anche accontentare di un intervento superiore ai

0.4secondi, piuttosto che lasciare una fase in fuga e un telaio in tensione. In questo caso, con una decina di ohm di resistenza di terra te la cavi e fai aprire un automatico qualsiasi.

delle

Come sarebbe a dire... quando si fa' il collaudo si fa' la pipi' sui pozzetti cosi' la salinita' migliora la dispersione... poi... arrivederci... Questo fatto che il progetto non conta lascia il tempo che trova, poiche' il progetto e' l'unico documento firmato al quale deve attenersi l'esecutore dell'opera. Se poi esso o chi per lui non segue le direttive, son cavoli di chi mette in opera il lavoro. Vuol dire che in caso di malfunzionamenti, chi ha commissionato il lavoro dovra' scegliere se rivalersi sul progettista perche' incapace o sull'esecutore perche' non sa leggere.

Se invece come dici tu il progetto non "contasse", a prenderlo nel cosiddetto e' l'utente finale, il quale si vedra' rimbalzare le responsabilita' dal progettista all'esecutore, all'infinito in un continuo scaricabarile. Io credo piuttosto che di fronte ad una causa civile per una eventuale contesa, un giudice se lo guarda eccome il progetto, per capire dove sono localizzate le responsabilta'.

ciao sandro.

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sandro

I 0,4 secondi sono stabilita da una norma CEI. Comunque sia, per rispettare questa tempistica devi per forza di cose far lavorare il magnetotermico in zona d'intervento magnetico, e quindi, a meno che non usi interruttori in curva B, diventa relativamente dura coordinare l'impianto di dispersione con la curva d'intervento. Chiaro che piu' il valore e' basso, minore sara' la tensione presente sul conduttore di protezione (e anche gli eventuali scaricatori lavoreranno meglio)

Il progetto e' un "ALLEGATO" alla dichiarazione di conformita', per cui il primo responsabile e' sempre e comunque l'installatore. Che poi la legge abbia delle contraddizioni (l'elettricista non puo' progettare oltre un certo limite, ma deve accorgersi se ci sono degli errori nel progetto) non ci piove, ma di fronte ad un'incidente, se l'elettricista dimostra che sono state rispettate le norme e dalle verifiche finali eseguite risultava tutto a posto, sicuramente ti assolve. Ti posso assicurare che ho visto tantissimi progetti fatti con il "taglia e incolla" o con programmi commerciali che alla fine davano solo una serie di numeri senza senso. Un buon collaudo finale, opportunamente documentato, ti salva il culo da eventuali modifiche dell'amico del proprietario o dal "fai da te". E' chiaro che in fase di costruzione dell'impianto non ti porti mai al limite della norma, ma ti tieni un certo margine di sicurezza. Per esempio, puoi sempre montare 2 differenziali, uno da 300mA per il montante e uno da 30mA per l'appartamento. Il coordinamento lo farai con il 300 mA (resistenza inferiore ai 160 ohm) anche se in realta' potresti coordinarlo con il 30mA.

-- Saluti Bruno

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Bruno

e

di

Per quanto sia ovvio, che si tenda a seguire una normativa se questa permette di contenere un costo... Non discuto su quello che e' il panorama reale della situazione. Il discorso e' che essendo in Italia, con quel contorno di costume che c'e' a fare i lavori, correre sul filo della legalita' gia' in fase di progetto, si traduce automaticamente nell'essere certamente fuorilegge alla fine del lavoro... La mia era una provocazione. Purtroppo, faccio sempre l'errore di considerare gli impianti come se fossero quelli di casa mia. E io non mi metterei a casa 1600ohm di terra... tutto qui.

ciao sandro.

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sandro

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