Curiosita' continua per elettrodomestici

Ok, la cosa importante e` che verifichi quanto hai capito con qualcuno che ne sappia molto piu` di te. Il molto deriva dal fatto che in questo modo puo` facilmente vedere possibili imprecisioni che possono portare a incomprensioni o errori.

NOn era mia intenzione. Se sai come sono fatte le giunzioni, e che tensione richiedono per funzionare (ogni singola giunzione intendo), dovresti essere a posto. Se poi sai anche perche' funzionano, meglio ancora!

Non esiste nessuna espressione che dia la potenza di un magnete permanente. Proprio non e` definibile.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco
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Guarda qua:

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$File/2CSC400002D0901.pdf

da pagina 47 in avanti.

Altri produttori che sicuramente hanno questo genere di prodotti a catalogo sono: merlin gerin, gewiss, siemens...

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leah

No: in un mos N, per averlo in piena accensione devi avere una tensione gate source di circa 10 V (5V per i logic level). Se metti il gate a

12V, il source per ben che vada e` dalle parti di 6V o 7V e il transistor scalda. E` il problema di pilotaggio degli hi-side.

Ad avere il tempo potrebbe essere divertente. Quello che non ho capito e` se montate alcune celle fatte a discreti, e quindi si puo` vedere come funziona dentro una cella dinamica, con tanto di charge sharing e sense amplifier, oppure se interfacciate una ram dinamica gia` esistente a qualcos'altro.

Appunto! non capisco se fate l'interfacciamento di una ram o se la fate a discreti.

La linea che attiva la riga di celle e` la word line, o linea di select. Le due linee che citi tu sono gli ingressi e uscite dei dati (di solito in colonne) e si chiamano bit lines o data in/out. Mi pare strano che siano chiamate WL.

Guardalo che e` bello, confronta strutture a pass transistor con quelle a totem pole.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Guarda che potenza efficace non ha senso. C'e` il valor quadratico medio della tensione, della corrente, che sono proporzionali alla corrente.

Su quale libro hai trovato potenza efficace? Che cosa esattamente ti fanno calcolare?

Nel mio futuro prossimo non ho l'esame di comunicazioni elettriche, quindi per il momento sto tranquillo.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Ho giusto imparato di recente come si comandano i mos a canale N in hi side :-)

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

già che ci siamo ci metto dentro una question: ho un N-MOS da 10A 100V con VGS_TH_MAX=4V, VGS_MAX=20 E' configurato in source comune e lo piloto con un segnale digitale il cui stato alto è compreso tra 7V e 9V. La corrente che deve chiudere I_MAX=1A.

Qualcuno mi ha messo in guardia dicendo che la soglia del MOS è troppo alta e rischio di scaldare e rompere il transistor. Io sono propenso a non crederci (e le prove pratiche mi danno ragione per il momento, prototipo alla mano).

Idee? Osservazioni?

Ste

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PeSte

Servirebbe la rdson del mos, con vgs=10V (o meglio la sigla del mos :-).

In primissima battuta, visto che sei a densita` di corrente non troppo elevate, puoi usare le equazioni del mos a canale lungo (i mos di potenza non si comportano proprio cosi`, ma per l'inizio va bene).

Allora in zona ohmica hai che Id=kn ((vgs-vth)vds - vds^2/2). Se guardi cosa capita per vds abbastanza piccolo, hai che la resistenza del mos e` data da rdson=1/(kn(vgs-vth)).

A questo punto hai il coefficiente kn, e puoi usarlo nella equazione di prima e trovare la vds che salta fuori (oppure, se il mos e` in zona satura, e tu NON vuoi che sia li`, lo verifichi con l'altra equazione Id=kn/2 (vgs-vth)^2.

Le approssimazioni fatte sono che il mos sia di quelli "vecchio stile", mentre nei mos di potenza nel canale capitano un po' di casini (saturazioni di velocita`...). Inoltre nella rds on si e` trascurato il termine di Vds, che potrebbe essere importante specie per i mos ad alta tensione, a causa della loro maggiore rds, e si e` attribuita al mos attivo tutta la rdson, mentre ci sono altri contributi, non ultimo il bonding.

In ogni caso ho la netta sensazione che basti ed avazi.

In ogni caso, prendendo ad esempio un irf520 (rdson 270 mohm con Vgs=10V e Vth=4V), hai che kn=circa 600 mA/V^2. Il che vuol dire che con 7V di gate, in saturazione farebbe passare Id=600/2 mA/V^2 *(7V-4V)^2=2.7A che sono molti di piu` di quello che hai tu, e quindi il mos e` in zona triodo.

Si puo` provare a calcolare la Vds che salta fuori (ma credici poco, causa tutte le approssimazioni)

1A=0.6 A/V^2 ((7V-4V)Vds - Vds^2/2) risolvendo l'equazione si trovano circa 600 mV. (salvo papere o cantonate). Direi che ci stia dentro.

Controlla comunque le curve del mos: ad esempio su

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figura 1 2 e 3 risolvono i tuoi problemi (sempre ricordanto che sono curve tipiche, non garantite)

Perche' non usi un logic level e ti togli tutti i problemi?

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

[...

In effetti... SPD11N10 di Infineon, Rds_on=0.17ohm

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[...]

eheh...soliti litigi con l'ufficio acquisti...spesso devo (giustamente) cominciare i nuovi progetti con componenti già a magazzino, già movimentati e montati su schede in produzione....ah...sinergie gestionali ;-)

Grazie per l'infarinata di teoria, adesso mi copio le equazioni e faccio due conti

Ste

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PeSte

"PeSte" ha scritto nel messaggio news:ljgse.11216$ snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...

[...]

I dati che ho sono Rds_on=0.17, Vgs=7, Vth=4 (direi che questo è il worst-case)

Dalle tue equazioni ho

kn=1/(Rds_on*(Vgs-Vth))=1.961A/(V^2)

da cui

Id=kn/2 (vgs-vth)^2=8.8A

mi sembra buono, a questo punto mi sento autorizzato a scrivere

P=R*I^2=0.17W

giusto?

Ste

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PeSte

Non fare nessun conto: le figure 6, 7, 8 e 9 rispondono ai tuoi dubbi. Se proprio vuoi trasformarle da tipiche a worst case, puoi aiutarti con i valori numerici delle tabelle.

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Franco

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(L. Wittgenstein)
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Franco

Se poi la bestiola che ha progettato il circuito ha utilizzato il simbolo di terra per rappresentare il comune del circuito, il differenziale puo' anche non scattare, ma l'elettrovalvola di certo non si eccita. Sempre che la parte elettronica faccia quello che deve fare e non "soffra" per il fatto di essere a stretto contatto con la 220AC...

Ma non sono in grado di dare un giudizio in quanto di elettronica ne so proprio poco tant'e' che non distinguo un SCR da un TRIAC...

Saluti.

Tom.

--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
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Tomaso Ferrando

Pestando alacremente sulla tastiera Franco ebbe l'ardire di profferire:

Qui:

--
Flight School = Higher Education 
News 2000 [v 2.06] - http://www.akapulce.net/socket2000
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Due di Picche

Dunque dunque... analizziamo bene il circuito. Premetto che non è il mio campo e sono molto ignorante nella pratica... però...

E' evidente che chi ha progettato quel circuito è un pazzo che non ha la minima idea di quello che sta facendo.

Dunque... lui collega un capo dell'SCR ad un non ben precisato polo della

220. Potrebbe essere il neuto o potrebbe essere la fase.

Se fosse il neutro, il circuito non funzionerebbe perché con l'SCR in conduzione la tensione tra C e D sarebbe quella tra neutro e terra. In impianti TT o TN, è pressapoco zero volt. In impianti IT è flottante :)

Se fosse la fase significherebbe che che la corrente passerebbe dalla fase alla terra, quindi scatto del differenziale.

Senza contare che il sistema non è isolato, un guasto dell'SCR porterebbe

220V in tutta la parte a bassa tensione.

Se ricordo bene, essenzialmente lo SCR funziona per un unico verso della corrente mentre il TRIAC è bidirezionale.... però ne so davvero poco...

Ciao,

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Daniele Orlandi
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Daniele Orlandi

leah ha scritto:

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$File/2CSC400002D0901.pdf

Parlavamo di magnetotermici che avessero una protezione differenziale di

500 mA integrata.

Artemis

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Artemis

Daniele Orlandi ha scritto:

Un'ultima osservazione e con questo chiudo il thread (mi ha stancato, veramente):

^^^^^^^^^^^^^

Questa l'ho scritta io nel post del 13/06/2005 alle 23:14

Artemis

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Artemis

Franco ha scritto:

E chi lo dice tu? :)

Non si poteva misurare la corrente assorbita tramite la fase?

Come no... dovresti accorgertene, se segui attentamente non solo i miei post.

Appunto.

Arrivato ad una certa età, oltre a studiare, dovresti impegnarti in qualcos'altro...

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Artemis

Franco ha scritto:

E cosa importante: verificarla col newsgroup è da folli, perché ti mette più dubbi e non sai chi ti risponde. E ancora, si mette in dubbio ciò che è giusto, solo perché chi scrive ha una certa reputazione. Da questo, si capisce che gli ordini di grandezza di nozioni diventano ordini di grandezza di cazzate, sparate senza senso. Questo è quanto.

Le intenzioni si misurano prima di metterle in atto.

Ok.

Qualcosa che esprime lavoro, non esprime una potenza? Eppure sono convinto che se tu volessi, qualcosa la tireresti fuori...

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Artemis

Franco ha scritto:

Ti ho parlato di CD4007, se cerchi il componente capisci tutto.

L'FPGA era riferito a te, non a noi :)

Tutto ha un senso sul quaderno. Te l'ho detto, abbiamo studiato qualcosa richiedeva delle word line, adesso abbiam lasciato WL per comodità.

Artemis

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Artemis

Vero. Pero` se ti risponde alex, daniele, peste, due di picche, tommaso ferrando (e mi ci metto anch'io) e` molto probabile che abbiano ragione e possa imparare qualcosa.

Se uno ha una certa reputazione, e` perche' normalmente dice cose corrette.

Non necessariamente.

Non c'e` proprio verso.

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Franco

Herz, mein Herz, sei nicht beklommen und ertrage dein Geschick.
(H. Heine)
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Franco

Conosco il CD4007. Pero` non so cosa volete fare. Posso immaginare che facciate una cella dinamica, ma dato che non so esattamente cosa fate, lo stavo domandando.

Non mi sembra una cosa saggia cambiare i nomi dei segnali. Nell'ingegneria la proprieta` dei termini e` essenziale.

Le memorie sono organizzate a matrice, con linee "orizzontali" e "verticali". Le chiamate nello stesso modo? Vedi ad esempio la slide 15.

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Franco

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(H. Heine)
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Franco

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