Misurazione del fattore di potenza

Una curiosità: come si fa (faceva) in maniera analogica a misurare il cosphi?

In digitale immagino che non sia così difficile: si campionano corrente e tensione e si calcola la "distanza" tra due punti (per esempio attraversamenti dello zero).

Ma prima dell'vvento dei processori come si faceva?

Boiler

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Boiler
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Boiler ha scritto:

**** DISCLAIMER ****

Pericolo idiozie non trascurabile

**** DISCLAIMER ****

Se non ricordo male, con un accrocchio simile al "contatore dell'Enel" si può calcolare la potenza attiva assorbita da un certo carico. Contemporanamente, un Voltmetro ed un Amperometro analogici (sempre basandosi su misure di potenza, alla fin fine per quel che ricordo), possono darti i valori di ampiezza di V e I separatamente.

Da queste due misure, facendo il rapporto (Pot_Attiva)/V*I ti ricavi il cos (phi).

Scusa ma non ho sottomano niente che assomigli anche vagamente a "misure elettriche" in zona.

M
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Michele Ancis

In maniera diretta con cosfimetri (fasometri?) o per via indiretta mediante misure di potenza attiva/reattiva.

Oltre non ricordo... ma se vuoi vado a vedere sui polverosi testi!

Saluti.

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Tomaso Ferrando

Mi basta se mi dai una vaga idea di come funzionano.

Grazie Boiler

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Boiler

Sono strumenti elettrodinamici e sono ancora in uso.

Quello monofase =E8 costituito da una bobina fissa amperometrica e da due bobine mobili voltometriche. Le due bobine voltometriche sono disposte incrociate a 90gradi meccanici tra loro, rigide tra loro, sospese senza molle antagoniste e ovviamente meccanicamente accoppiate alla lancetta indicatrice. Una bobina voltometrica =E8 alimentata attraverso una resistenza, quindi con corrente in fase con la tensione di linea, mentre l'altra bobina voltometrica =E8 alimentata attraverso una induttanza, quindi con corrente 90gradi in ritardo sulla tensione di linea. Non essendoci molle antagoniste, l'equipaggio mobile trova un equilibrio in base alla nullit=E0 dell'effetto elettrodinamico delle due correnti voltometriche con la corrente amperometrica. Approfondendo si scopre che il valore assoluto delle correnti =E8 ininfluente, supposto che siano almeno abbastanza forti da poter trascurare gli attriti della sospensione dell'equipaggio mobile. Ovviamente quando lo strumento non =E8 alimentato la lancetta pu=F2 indicare qualsiasi valore ed =E8 libera di ciondolare.

Per intuire il funzionamento, immagina che per cosfi=3D1 una bobina voltometrica (quella alimentata da resistenza) =E8 percorsa da corrente in fase con la corrente di quella amperometrica e ha quindi tendenza massima ad allineare l'asse magnetico con la bobina amperometrica. Mentre l'altra bobina voltometrica (quella alimentata da induttanza) =E8 percorsa da corrente in quadratura con la corrente di quella amperometrica e ha quindi tendenza nulla ad allineare l'asse magnetico. Per cosfi=3D0 =E8 la bobina alimentata da resistenza ad essere in quadratura e quindi a non avere tendenza, mentre quella alimentata da induttanza =E8 in fase (o controfase) e quindi ha massima tendenza ad allineare (in una direzione o nella opposta secondo se cosfi 0 capacitivo o induttivo). Per altri sfasamenti le due bobine voltometriche hanno componenti contrastanti di tendenza ad allineare, che trovano equilibrio in una via di mezzo.

Spero di non aver fatto troppa confusione.

Ciao.

lucky

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lucky

Vedi la risposta di lucky.

Saluti.

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Tomaso Ferrando

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