Riscaldare per induzione

Salve a tutti.

Premetto che non sono un grande esperto di elettronica.. ma sono incuriosito da una cosa. Prima di arrivare all'oggetto del thread.. vorrei partire dalla base. L'induzione.

Tempo fa avevo un piccolo spazzolino elettrico la cui batteria si ricaricava per induzione.. almeno presumo, dato che non c'erano contatti ma solo plastica nell'alloggiamneto. Sono rimasto incuriosito dalla cosa ed ho iniziato a cercare informazioni varie sull'induzione.. senza peraltro trovare granchè che spiegasse come funziona il tutto.. se voi conoscete qualche url dove posso trovare info su questo metodo di trasferimento di corrente.. ben vengano :).. la curiosità impera!

Veniamo all'oggetto del thread. Sarebbe possibile realizzare un qualcosa che si riscalda per induzione? Ovvero.. esempio stupido: Io ho una bella coperta con la resistenza al suo interno.. e al fondo del letto il mio bel circuito che magicamente alimenta la resistenza della coperta. Butto la coperta sul letto e questa inizia a scaldarsi senza essere collegata a nulla. In questa (ipotetica) situazione.. quanto è complesso il cicuito? Immagino poi che più è alta la distanza tra il circuito indotto da quello induttore, maggiore deve essere la potenza.. è così?

Vabbè. Intanto mi accontenterei di trovare delle basi per capire come funziona.. se poi qualcuno ha qualche idea sulla secondo ipotesi.. non necessariamente una coperta, puo' essere anche qualcos'altro.. è la prima cosa che mi è venuta in mente.

Saluti!!

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ricaricava

a grandi linee: pensa a un trasformatore. hai due avvolgimenti fisicamente separati, facendo circolare in uno una corrente variabile si ha una corrente indotta nel secondo avvolgimento. ovviamente nel caso del trasformatore i due avvolgimenti sono avvolti sullo stesso traferro e con diversi accorgimenti per poter concatenare quante più linee di flusso possibili. ma in sostanza il principio è questo. ovviamente non puoi avere una corrente continua ma tipicamente si usa un oscillatore. poi raddrizzando più o meno alla buona quello che "ricevi" sul tuo apparecchio (dipende a cosa ti serve quell'energia) puoi alimentare piccoli carichi.

ciao! Marco

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Marco Trapanese

Quindi con un induttanta (usata come "ricevitore") e un diodo zener (usato per raddrizzare) sarebbe possibile accendere un led?

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Ice

Sotto il letto l'induttore e sopra il leto la coperta che si riscalda per induzione, bella idea! Peccato che il povero tizio nel letto viene irradiato dal campo elettromagnetico, i cui effetti non sono ancora del tutto noti.

Comunque in linea di principio rti servirebbe un alimentatore ad alta frequenza e alta potenza, come quelli dei fornelli elettrici a induzione

Passo

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Passo

Immaginavo ci fosse questo piccolo dettaglio del campo elettromagnetico ;-) .. cmq era solo un esemio, come dicevo. Ne faccio uno diverso di esempi.. diciamo che io voglia scaldare una superficie più ridotta e in modo leggero.. sarebbero gli stessi problemi, ipotizzando una discreta vicinanza tra induttore e indotto (diciamo nell'ordine di 1-2cm)? Perchè pensando al mio spazzolino elettrico.. le dimensioni erano contenute e credo anche l'assorbimento..

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ExTrEmE

mmm.. penso di aver capito in linea molto generale. Sai indicarmi un sito dove c'è una spiegazione completa su tutto?

Diciamo che era mia intenzione avere una superficie che si riscalda in modo leggero (tipo 38C° per darti un'idea). Per questo mi era venuta in mente la termocoperta.. perchè è la cosa che più si avvicina a quello che avevo in mente. In pratica una superficie con una resistenza all'interno che si riscalda per induzione..senza fili quindi. Poi quando avro il mio pezzetto di stoffa riscaldato..me lo friggo.. pero' sarò soddisfatto :)

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ExTrEmE

Esistono i forni ad induzione. L'azienda per cui lavoravo prima costruiva trasformatori per forni ad induzione. L'unico problema è che tali forni sono per acciaierie, dunque le temperature raggiunte sono di alcune centinaia di gradi, e anche le tensioni in gioco erano elevate. Comunque il principio è quello del trasformatore.

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Vincenzo

io sto realizzando un riscaldatore, utilizzando uno stadio oscillante=20 basato su un tl494 che pilota un piccolo trasfotrmatore che, a sua=20 volta, pilota un poderoso ponte ad H (4 irfp460, 450v 20A 0,24ohm)=20 necessario per alimentare un grosso traformatore in ferrite,=20 direttamente con la tensione di rete rettificata e stabilizzata da 4700 =B5F di capacit=E0. Il primario =E8 formato da 80 spire di filo da 2,5mmq; = il=20 secondario sar=E0 formato da 10 spire di filo da 30mmq collegate in=20 parallelo ad un elemento riscaldante formato da una ventina di spire di=20 rame per trasformatori da 2.5mm, avvolte in aria.

ponte ad H 1 2

------------- | | UUUUUUUUU

------------- trasformatore in ferrite +-UUUUU-+ | | +--UU---+ spire avvolte in aria

quando un pezzo di metallo viene inserito nell'avvolgimento riscaldante,=20 si comporta come una spira chiusa e per induzione magnetica si=20 surriscalda (anche oltre i 1000-1500*C)

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andrea87

"Ice" ha scritto nel messaggio news:7hJDb.2957$ snipped-for-privacy@news1.tin.it...

Anche senza Zener, il led funge da solo da raddrizzatore (è pur sempre un diodo) Con qualche avvolgimento anche in aria e un led, se vai vicino ad una antenna in trasmissione lo vedrai accendersi. Ciao

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Marnic

Non conosco il tuo spazzolino ;-) Credo però che tu lo debba inserire in un supporto o sede, se così è all'interno dello spazzolino potresti avere un avvolgimento (che funge da secondario di un trasformatore) e un piccolo circuito per caricare la batteria, la sede o il supporto sono semplicemente un avvolgimento che fungono da primario. Ciao

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Marnic

infatti. Questo è un disegnino esplicativo.. spero si veda bene..

| | | | Spazzolino elettrico | | ----- ----- ___ | | | | Base | | ---------------------

Quindi bassa potenza e frequenza e dimensioni sono abbinabili solo ad una soluzione 'ad incastro' di questo tipo?

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.-=] ExTrEmE [=-.

[CUT]

Interessante. Quindi immagino che per riscaldare una resistenza secondo l'esempio fatto in un altra risposta .. sia le dimensioni che le potenze in gioco sarebbero molto minori.. Riporto qui il secondo esempio.. Due bei panni di stoffa di piccole dimensioni (diciamo un tovagliolo per redre l'idea) con all'interno una resistenza.. il tutto da mantenere a circa

38-40 gradi. Idealmente sarebbe da fare senza inserimenti vari.. ma solo avvicinando l'indotto all'induttore.. Pensi che sarebbe fattibile una cosa del genere? Che voltaggi, correnti e assorbimenti potrebbero entrare in gioco?

'Sta cosa mi sta facendo incuriosire troppo :)

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.-=] ExTrEmE [=-.

Wow! Ma volendo fare direttamente il passo successivo: se io ho un induttanza da k uH, qual è la frequenza che massimizza le correnti indotte? Insomma: qual è la relazione che lega numero di spire, sezione, geometria del ricevitore e frequenza?

Grazie ancora

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Ice

Questo deriva da un progetto che hai fatto prima di cominciare la realizzazione, oppure e` uno schema che hai visto da qualche parte, oppure ancora e` della serie "proviamo a farlo cosi`, credo che possa andare, poi vediamo"?

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Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco

Usare l'aria come 'veicolo' per il campo magnetico (traferro) ti comporta talmente poca conduttività magnetica che dovresti mettere in gioco potenze molto elevate, diciamo sufficienti a creare disturbi a tutto il vicinato. Per non parlare poi della presunta nocività della cosa ! Recentemente i media hanno fatto tutto un cancan per pochi milliwatt delle antenne dei telefonini, puoi immaginarti se arrivi tu fresco fresco e 'spari' qualche kilowatt!

He, he, tanto vale che ti riscaldi i piedi direttamente con un magnetron da microonde!

P.S. Questa cosa esiste e si chiama radar-terapia (o si chiamava, perchè parlo di c.a. 10 anni fa).

Ciao

ooo ^_^ ooo

2n1711 - Rik Ben

".-=] ExTrEmE [=-." ha scritto nel messaggio news:4k_Db.17750$i snipped-for-privacy@news.edisontel.com...

circa

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2n1711 (Rik Ben)

si, esattamente come quegli aggeggini da incollare sul cellulare...

se poi metti un condensatore in parallelo al led, dopo lo zener, migliori la luminosità (per la cronaca è un elementarissimo ricevitore/demodulatore AM...)

Marco

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Marco Trapanese

si, esattamente come quegli aggeggini da incollare sul cellulare...

se poi metti un condensatore in parallelo al led, dopo il raddrizzatore (perchè zener ? meglio uno schotty o uno al germanio semmai), migliori la luminosità (per la cronaca è un elementarissimo ricevitore/demodulatore AM...)

Marco

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Marco Trapanese

mmm... io un po' di tempo fa avevo fatto delle prove avvolgendo una cinquantina di spire in aria con del sottilissimo filo di rame e collegando un led + condensatore. se non mettevo il diodo (un BATqualche cosa, uno schotty insomma) non si accendeva il led. quello che non mi è charissimo è come trovare la giusta geometria della bobina (numero di spire, diametro e tipo di filo) per massimizzare il trasfrimento di potenza. poi, per risparmiare spazio avevo avvolto la bobina sulla guaina di un coassialino, ho tolto il frutto centrale a ci ho fatto passare al suo posto il diodo raddrizzatore: come si calcola il campo EM all'interno del solenoide che contiene un conduttore percorso da corrente ? se fosse semplice dielettrico, come le bobine "normali" la cosa è più fattibile, ma con il conduttore come si fa ?

ciao! Marco

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Marco Trapanese

ho fatto alcune prove con il mio primo riscaldatore, alimentato a 30V

10A. Avvivicinando una lampadina da 12v attaccata a 5 spire di filo da 1,5mm alle 4+4 del riscaldatore (pilotato da uno zvs mostruoso) la lampadina si accendeva fortemente.
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andrea87

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