Il giorno Sun, 10 Jan 2010 12:15:56 +0100, "fittizio" ha scritto:
Dipende dalla categoria del prodotto che vai a certificare. I limiti (di emissione o di suscettività) possono variare a seconda dell'apparecchiatura In campo industriale ad esempio i limiti sono diversi dal commerciale, o anche apparecchiature elettromendicali hanno normative di prodotto diverse, e tra loro alcuni tipi possono avere normative specifiche, come ad esempio gli inverters per azionamento motori.
E' una cosa molto burocratica e abbastanza complicata.
Si, in teoria dovresti rivolgerti ad un laboratorio, salvo che tu non sia assolutamente sicuro che l'apparecchiatura è entro i limiti e non venga usata in applicazioni pericolose. Era il discorso che faceva Lucky nel caso del circuitino col pic e quattro componenti alimentato a bassa tensione. In quel caso se ti senti al sicuro puoi autocertificare, naturalmente sotto la tua responsabilità.
Se invece produci dispositivi che possono essere pericolosi conviene essere sicuri che ogni dispositivo sia rispondente alle norme, non basta più nemmeno il fascicolo tecnico.
Conosco un azienda che produce saldatrici automatiche che verifica a campione le apparecchiature e su alcuni tipi mi dicevano che ogni singola macchina viene testata sia in emissione che in suscettività. D'altra parte loro hanno diversi casi all'anno di gente che si ferisce magari premendo il pedale nel momento sbagliato o prendendo il pezzo rovente, e in caso di infortuni il giudice decide sempre di sottoporre a verifica della rispondenza a tutte le normative l'apparecchiatura. Inoltre in caso di non corrispondenza, anche l'assicurazione può rifiutarsi di pagare, quindi in loro sono stati costretti ad agire così per dormire tranquilli.
A bizzeffe, ci sono pure libri sul come farlo.
-- ciao Stefano