Lo so, non si deve fare... [alimentatori in parallelo]

La domanda sorge dalle penose prestazioni dei moduletti

disposizione 24 V e volevo alimentarci una IP-Cam 5 V/1 A. Per precauzione gli ho fatto tirare fuori 1.6 A e a 20 V in ingresso per poco non ci rimetto un dito per il calore.

quasi inutili per moltissime applicazioni li vorrei usare

gli alimentatori in parallelo ma ho pensato che con una resistenza in serie di 1 Ohm (a proposito, come si dimensiona la resistenza in serie?) e un diodo su ciascuno ci avrei potuto provare.

sicuramente no. Se ho capito bene potrebbero esserci "rientri" di tensione assolutamente imprevedibili. E allora ho pensato che oltre a resistenza e diodo si poteva anche mettere un condensatore generosamente dimensionato

scarica e restitutisce tutto sull'integrato (ma forse si potrebbe mettere a valle del diodo in parallelo al carico).

piccole riduzioni di tensione tra l'uno e l'altro;

grassie come sempre.

Apx.

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Archaeopteryx
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se ne possono mettere diversi in cascata. Ma se mi dici di

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Archaeopteryx

tendo a prendermi sempre margini molto larghi. A meno di casi particolari e specifici (e.g. valvole, etc.) direi che se non posso mettere un dito sopra qualcosa di elettronico qualcosa non va e bisogna fare diversamente.

Comunque grazie della dritta, non avevo mai pensato ad alettare induttanze!

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Archaeopteryx

Certo, e nota che lo step down di cui ho linkato

ovviamente l'impossibile e non ho nemmeno guardato

riguardano l'integrato e presuppongono componenti buoni

troppo. Magari sul datasheet si trova l'info ma tanto so

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Archaeopteryx

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Integrato XL4015, suppongo questo:

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A vuoto mi pare che non scaldasse, per quanto posso ricordare.

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Archaeopteryx

C'e' da domandarsi perche' ne hai un cassetto pieno se neanche li hai testati a dovere.. come fai a dire che erogano 1,6A se non c'e' neanche il trimmer per la corrente? Nel datasheet della Texas fa vedere a pag.26 le curve di temperatura in base alla tens. di entrata e uscita, e si vede che con differenze minori IN/OUT si hanno temp. maggiori per un po' poi aumentando di molto tornano a essere maggiori. A 20Vin-5Vout ci sarebbero 45 gradi secondo le caratter. di circuito esemplifcate, elencate sotto, ad es. per dissipare usa uno strato di massa quadrato di 7,62cm li lato che funge per tutti i componenti pero'.

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Dav.P

0,65W, non mi sembra roba da scottare come dice..
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Dav.P

Mi riferivo al LM2596S della discus. precedente, ma vedo che e' un altro chip..

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Dav.P

Capita, ho appena confuso acido acetico e citrico su altro NG. Comunque per rispondere alla domanda, i modulini mi sono stati utilissimi in tante occasioni; per la conversione 12 => 5 V per alimentare arduini, moduletti accessori e cose del genere, inoltre ci abbasso di un volt e qualcosina la tensione per le strisce LED (ma non posso

cose) e solo di strisce led ne ho tante. Altri sono serviti per fare cose simili ad amici. Per questo con il tempo si sono accumulati. Che so, se ne ordinano dieci, se ne consumano otto e si torna col pack da 10, quindi iterando il procedimento si accumulano :D

Non li avevo mai messi alla prova con differenze di tensioni relativamente grandi.

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Archaeopteryx

Il 03/05/19 12:33, Bernardo Rossi ha scritto:

non sono regolatori di tensione lineari

tensione tra ingresso e uscita, anzi di solito diminuisce se la

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bye 
!(!1|1)
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not1xor1

Il 03/05/19 12:56, Archaeopteryx ha scritto:

al limite potresti sostituire l'induttore con uno in grado di sostenere la corrente nominale

sicuramente sono componenti sottodimensionati e l'induttore satura ad una corrente inferiore a quella dichiarata come massima nelle specifiche del modulo in oggetto riducendo l'efficienza totale del modulo

facendo un confronto delle dimensioni del toroide con quelle di induttori di pari valore venduti dai soliti distributori puoi stimare

conviene usare un componente specificato per una corrente almeno il

20% superiore alla massima prevista

specificate per un uso fino a 300kHz

i diametri sono rispettivamente 20mm e 23.5mm contro, a giudicare

detto sia idoneo alle frequenze usate

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bye 
!(!1|1)
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not1xor1

Il 03/05/19 12:21, Archaeopteryx ha scritto:

limitazione di corrente, una volta impostati tutti alla stessa tensione di uscita, userei delle induttanze di 1/10 di quella usata nello switching con in serie resistenze da 0.22-0.33 ohm e un bel condensatore low-ESR da 1000uF 10-16V in uscita

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bye 
!(!1|1)
Reply to
not1xor1

Il 04/05/2019 06:42, not1xor1 ha scritto:

[CUT]

Wau. Ho fatto il tuo stesso ragionamento ma non avevo pensato alla misurazione del toroide dalla foto presente su Ebay. I miei complimenti, davvero.

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Ciao, Renato
Reply to
Renato_VBI

Dici che certi alimentatori cinesi riescano a mantenere una tensione costante? Non bastano pochi decimi di volt per far sbilanciare la corrente in uscita?

dubito che ci possa riuscire.

Reply to
Franco Af

Il 04/05/19 14:57, Franco Af ha scritto:

di solito la tensione diminuisce all'aumentare del carico le resistenze di ballast servono proprio a compensare le inevitabili differenze tra i moduli mentre le induttanze riducono possibili interferenze

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bye 
!(!1|1)
Reply to
not1xor1

Dopo aver strapazzato l'unico neurone rimasto, Archaeopteryx il 03/05/2019 ha pensato bene di dire:

In questi giorni sto smanettando pure io con moduli DC-DC cinesi: di quali moduli stai parlando?

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Franco
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Franzthepanz

Questi, li avevo linkati in una delle mie prime risposte, eccoli qua:

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Archaeopteryx

Dopo aver strapazzato l'unico neurone rimasto, Archaeopteryx il 06/05/2019 ha pensato bene di dire:

ah ok non li avevo visti... Io ho usato parecchi LM2596, mai un problema, anche se il tuo

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Franco
Reply to
Franzthepanz

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