Intervista interattiva con Righini, Responsabile di Nuova Elettronica

Se avete domande da fare, Righini si =E8 reso disponibile:

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le-nuova-elettronica

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Emanuele
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Emanuele ha scritto:

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C'è poco da chiedere, per molti di noi NE è morta, e di suicidio! :)

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El_Ciula

Il 06/12/2011 08:36, Emanuele ha scritto:

Righini ha idee molto balzane sul concetto di Open Source (

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). E c'e' ancora gente che aspetta di vedere i sorgenti dei suoi prodotti.

Non voglio nemmeno entrare nel discorso di chi per primo ha reso disponibile un computer in scatola di montaggio (bisognerebbe capire cosa intendiamo per "computer"), di certo NE e' arrivata sul mercato quando erano gia' disponibili molte schede didattiche assemblate e in kit.

Piu' in generale mi sembra una intervista contenente una posizione debole, basata su un passato "che fu' " e che "non torna piu'", e rinunciataria per il futuro.

In ogni caso, onore delle armi. Verissimo.

Righini: capisco perfettamente le difficolta' di mantenere in piedi una realta' come NE, in un paese come il nostro, e in questo tempi (sono anche io imprenditore), ma credo, da collega, che un atteggiamento piu' determinato, negli obiettivi e nelle posizioni, sia auspicabile.

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Englishman

Ricordo che lo ZX80 in kit lo vendevano già da qualche tempo, sulle riviste americane e inglesi.

Concordo pienamente. Sui firmware proprietari hanno indubbiamente ragione: molte aziende impongono di tenerli chiusi, perciò NE deve adeguarsi. Ma esiste anche la possibilità di non stare al gioco e farseli in casa, così come il resto dei progetti, o magari dai lettori stessi in cambio di premi. La partecipazione che offrivano altre riviste negli anni 70-80 in questo senso è molto superiore al rapporto unidirezionale che ha sempre caratterizzato NE.

(dall'intervista)

A parte ogni commento sulla scelta sconsiderata di VB, questa è una delle cazzate più grandi che abbia mai letto. I sorgenti dei demo è implicito che siano pubblicati, altrimenti cade del tutto lo scopo per il quale si pubblica il demo stesso che è quello di informare su come produrre software per quell'interfaccia, ovvero motivarne l'acquisto del kit. In sostanza, almeno in quel caso hanno pubblicato quei sorgenti perchè conveniva loro, altrimenti sono abbastanza certo che non l'avrebbero fatto. Non sono gli unici ad avere questo difetto, ma sarà bene che si adeguino in fretta perchè il mondo sta cambiando.

Quasi vero. Far sparire il disegno dello stampato dagli articoli proprio mentre si affermava la fotoincisione a livello hobbistico è stato un tipico colpo basso commerciale.

Tutto vero il discorso su CAN-Bus e limitazioni tecnico legali, ma questo non ha impedito ad Elektor di pubblicare roba per "mettere le mani" dentro ai sistemi automotive.

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asdf

asdf ha scritto:

Come ti quoto!!!

E aggiungo, proporre appositamente doppiafaccia quando nella fase intermedia (del passaggio) si presentava in trasparenza la seconda faccia con solo 2-3 connessioni sbrogliabilissime a mano nella faccia inferiore e senza necessità di schermatura.

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El_Ciula

"El_Ciula" ha scritto nel messaggio news:4ede19e8$0$16649$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

Oltretutto, quando altri omaggiavano a centro rivista i lucidi con i cs o, addirittura lo stampato bell'e pronto del circuitino del mese..

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James T.Kirk

James T.Kirk ha scritto:

Per quello nei miei scaffali rimase posto solo per gli schemari...

La rivista in caso di progetto non immediato la prestava qualche amico.

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El_Ciula

Il 06/12/2011 14:26, asdf ha scritto:

Guarda, rispondo velocemente a tutti: tutto dipende da che parte vuoi stare, e che cosa vuoi fare, e agire di conseguenza, tenendo presente la mutatissima realta' del mercato.

Due miei amici carissimi, editori di una decina di testate una di cui dirette concorrente di NE, e altre nel campo informatico, ad un certo punto hanno semplicemente chiuso, visti i costi di gestione e il mercato sempre piu' ridotto. Non hanno voluto fare il passo verso Internet e hanno deciso di dedicarsi semplicemente ad altro.

Nel frattempo per alcuni settori specifici dell' hobbistica (Hifi e radio) sono cominciati a spuntare come funghi siti specializzati, e alle volte con un livello di autorevolezza assoluta (non uso di proposito la parola professionalita').

Capisco sia estremamente difficile, specialmente per chi e' rimasto legato ad una certa visione delle cose e, sopratutto, ad usa eredita' personali da scontare (cosi' come traspare dalla intervista) l' andare avanti, ma questo, oggi, in questo mercato, e' difficile se non impossibile, come si e' fatto fino ad oggi.

L' alternativa e' quella delle scelte di rottura, IMO.

Certo che i livelli (non solo tecnici, ma di diffusione o di ruolo), di Wireless world, di VHF Communication, di Ton+Klang, di Elektor, di L' Audiophile, noi ce li sognamo... anche perche' ce li vogliamo sognare, ma questa e' una altra storia.

Era un mio personalissimo giudizio guardando la rivista dal n 1 in poi, e tenendo conto del fatto che ha resistito fino ad adesso, come rivista generalista... certo che se ripenso a CQ elettronica degli anni 76-82, con Medri, Vidimar, Zella, ed altri...

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Englishman

Lo ZX80 era quello di Clive Sinclair.

nei primi anni 70, se volevi un computer dovevi fartelo in scatola di montaggio tu. Nei fini anni 70 (il PC di NE era del 1979) potevi comprare, ma farselo in casa era ancora nettamente conveniente.

Il computer di NE all'inizio non aveva neanche un nome e comunque era stato progettato dai genovesi di LG Micro, che poi hanno litigato con Montuschi per una faccenda di sistema operativo (montuschi vendeva il sistema operativo della TRS-80 clonato e taroccato, mentre i genovesi vendevano il CP/M, a costo maggiore)

Una rivista non piove dal cielo, ci vuole competenza nella direzione e ci vogliono nuovi collaboratori competenti. Esiste anche in ciclo vitale di

5-10 anni al massimo, poi gli argomenti si esauriscono e le competenze diventano superate.

la riviste di adesso ha in comune con la rivista del 1970 solo il logo in copertina. Il Righini puo' avere tutte le intenzioni del mondo, ma non puo' scrivere da solo, ci vogliono i collaboratori. Se non li trova, chiude. Ha tirato i remi in barca anche Steve Ciarcia!

Il mondo dei radioamatori e' in declino, ammazzato prima dalle radiotrasmettitori industriali e poi dai telefonini. Il mondo del hifi e' e' in declino. Il mondo dei gadget e' stato travolto da tonnellate di cagate cinesi. Resiste l'elettomedicale, che pero' purtroppo e' una cagate dal punto di vista della efficacia biologica.

Dove punti?

La rivista italiana piu' vivace attuale mi sembra Elettronica In, che adesso fa divulgazione e cultura, ma per anni e anni ha campato vendendo telecomandi assemblati in due pezzi ibridi (uno per il ricevitore e uno per le codifiche). la conclusione e': non e' piu' tempo di componenti discreti, ma di moduli premontati (GPS, GSM, Arduino ecc.).

Se volte usare una parola nobile parliamo di "integrazione". Se vogliamo parlare terra terra, siamo diventati tutti kittaroli.

Ai tempi di NE, il fatto che i loro kit funzionassero sempre possiamo vederlo sia come un vantaggio (per pochi soldi, avendo la competenza, ti potevi fare un PC, un organo, alcuni strumenti), ma possiamo anche dire che e' sempre stata la rivista della pappa fatta (a differenza di riviste tipo CQ, elettronica Flash ecc. dello stesso periodo '80), in cui l'articolo era sempre un prototipo avventuroso.

Si' ma NE suggerisce anche che e' la redazione quella che fa il progetto. Dovrebbero dire che il progetto viene spesso commissionato a terzi, e che i terzi si riservano i diritti.

Io ho sempre fatto i circuiti fino a quando si potevano fare con il pennarello, con i trasferibili diretti e con i fogli di acetato + trasferibili.

Quando la filatura e' diventata piu' complessa e potevo avere la basetta a 5000 lire dal concessionario piu' vicino, il gioco non ha piu' valso la pena.

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Giacobino da Tradate

A me sembra la solita diagnostica in cui non si mette le mani su niente e si leggono i soliti codici ODBII "pubblici".

Poi ammetto che e' non un articolo banale, in quanto evita di usare il solito chip elm127...

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Giacobino da Tradate

Non ci sono le riviste semplicemente perche' manca la base di praticanti, mancano le competenze, mancano le scuole, manca la cultura di base che alla fine esprime certe riviste. Cellar circuit nasce una certa industria e da una certa epoca, e probabilmente adesso ci saranno delle riviste cinesi che noi ce la sogniamo, e non passiamo neanche copiarla perche' non parliamo mandarino.

Tu nel burundi ti aspetti una rivista di tecnologia del pozzo e della danza della pioggia, ma non una rivista di microcircuiti. Fine.

Conclusione: le riviste italiane riflettono la cultura media degli hobbisti medi italiani.

Certamente' e' stata una stagione d'oro, ma era legata a una serie di persone e di circostanze (beccattini poteva provare a inventare un computer italiano, perche' nel frattempo in california erano gia' usciti certi chip grafici che gli semplificano la parte video)

Finita la stagione, il Totti ha perfino dato il benservito al ragioniere, che se ne e' andato sbattendo la porta e portandosi via meta' dei collaboratori. Detto questo, anche CQ elettronica, intesa come marchio, e al pari di NE, esiste ancora anche lui.

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Giacobino da Tradate

Giacobino da Tradate ha scritto:

Ok, ma questo solo se ci si limitava ad avere il progetto così come proposto, con anche dei limiti come quelli imposti dal pinout di certi componenti. Cosa che puo' interessare ad un niubbo solamente.

Quando si comincia a masticare la materia la cosa piu' interessante è capire il perchè (e a questo va fatto un plauso x le spiegazioni dettagliate di molte cose, introvabili altrove) e adattare l'idea alla propria necessità, il che comporta modifiche (magari minime) e il rivedere il CS, ed un conto è disegnarlo da zero, un'altro fare modifiche...

Io sono uno che 1 CS "standard" non lo ha mai avuto in casa.

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El_Ciula

Fermati che sto trattenendo a stento le lacrime...

Per il resto non posso che concordare.

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asdf

Ecco, hai colto nel segno. Quello che offre oggi l'editoria è il frutto della richiesta sempre minore di materiale di qualità e di cultura tecnologica in generale. Perciò non mi meraviglierei affatto se mi si dicesse che le riviste di esoterismo (magie e minchiate simili, non hi fi per ricconi e minchiate simili) vanno a gonfie vele tanto quanto quelle di gossip.

Pensa che oggi gli americani (e gli USA sono ben lontani dall'essere un modello di cultura) hanno oneste riviste come questa, che non saranno QEX, ma due cose le insegnano.

Noi la stessa identica rivista, uguale persino nel nome (tradotto), ce l'avevamo 55 anni fa.

Vabbè, ho tralasciato Popular Mechanics, Home Power e altre, ma il concetto è quello: oggi il pubblico non vuole sapere, e non vedo nessun segno di cambiamento in vista, anzi.

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asdf

Il 06/12/2011 17:21, Giacobino da Tradate ha scritto:

Come non quotare, nel paese del calcio e delle puttane 24h?

P.S. Per i piu' dubbiosi: andate in edicola e poi guardate la TV o andate in giro.

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Englishman

Il 06/12/2011 18:35, Englishman ha scritto:

PPS: Per coloro ancora piu' dubbiosi:

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Ri-PPS: una volta un gelataio mi voleva menare perche' volevo pagare un gelato da "due euro e 50" con "due euro e mezzo". Pensava lo pigliassi per il culo.

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Englishman

Il 06/12/2011 17:23, El_Ciula ha scritto:

Quoto... anche io non ho mai realizzato un progetto copiandolo esattamente com'e' sulla rivista, ma devo dire che NE, piu' che altre, mi ha dato parecchi spunti per i miei progetti personalizzati.

Ricordo le spiegazioni dettagliate e rigorose di qualche anno fa', ho notato anche su questo aspetto un progressivo peggioramento negli ultimi numeri

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Giuss

Emanuele ha scritto:

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Ma le avete lette le risposte del Righini sul forum a chi ha fatto delle osservazioni sacrosante?

Ecco, ora è chiaro il motivo del "suicidio" se c'è questa apertura nei confronti di lettori storici, la rivista è già morta e sepolta e per scelta.

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El_Ciula

Il 07/12/2011 07:52, El_Ciula ha scritto:

Vorrei non averle lette.

Purtroppo non posso che quotare.

Pazienza, ci sara' piu' spazio per le prossime riviste.

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Englishman

Il 06/12/2011 16.40, Giacobino da Tradate ha scritto:

dunque, il Montuschi ha clonato e taroccato il sistema operativo ?

o.

he

ah, ora ho capito il paragrafo sui firmware proprietari ma NON di NE.

pero' una buona parte di quei firmware puo' essere estratta e disassemblata, se proprio uno vuole guardarci dentro per capire e poi magari modificarlo; ma se si preferisce la pappa pronta...

--=20 saluti lowcost

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lowcost

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