Due stupide domande. :-)

Cosa accade se due generatori di tensione - ad es. uno di 10V, l'altro di 25V - vengono collegati in parallelo tra di loro, ed in parallelo hanno una resistenza di carico da 1K?

Stando alle mie scarse conoscenze di elettronica, dovrebbe esplodere l'universo. :-) Scherzi a parte, non lo so, un po' come se si collegassero in serie due generatori di corrente... boh!

Inoltre, supponendo di avere nelle nostre case una tensione *continua* di 220V, e di avere 10 oggetti (chessò, lettori dvd, decoder, eccetera) che necessitano ognuno di un'alimentazione di 22V, non li si potrebbe collegare "in serie" tra di loro, su un'unica presa di corrente, in modo da non necessitare di alcun trasformatore?

Presa --- Lettore --- Decoder --- ... --- PS3 --- Presa

Scusate la stupidità delle domande, non credo neppure io sia possibile fare ciò, ma se per accendere 3 led da 3V in serie ho bisogno di 9V, volevo capire perché, al di là del lato pratico, per accendere 10 oggetti da 22V non si potrebbe utilizzare una tensione da 220V...

Saluti, Salvatore

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Salvatore
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Ho scelto il caso di tensioni diverse perché nel caso di due generatori di tensione V uguali, la tensione risultante sulla R di carico dovrebbe essere pari a V, mentre la corrente erogata dovrebbe raddoppiare (oppure raddoppia la durata delle due batterie considerate insieme). Confermate?

Per quanto riguarda il caso di tensioni diverse, ho trovato questo:

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Uhm, avete già assegnato il premio 2009 per la domanda più stupida? :-D

Saluti, Salvatore

Reply to
Salvatore

l'universo forse non esplode.... ma gli alimentatori si! :-P Prova ad ignorare la resistenza e calcola quanta corrente si riverserebbe dall'ali 25V verso quello 10V !! (ovviamente suppongo che il tuo sia un esercizio "teorico", se fai veramente un collegamento simile tutto dipende da come sono costruiti gli alimentatori...)

Il giochino dei 10 utilizzatori in serie funzionerebbe *solo* in caso di 10 resistori tutti uguali.... una PS3 non è uguale ad un decoder e sopratutto non sono dei resistori! !!

--
http://space.tin.it/io/andrea.fa
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Andrea F

Andrea F ha spiegato il 08/01/2009 :

in più dovrebbero essere tutti accesi per garantire che la catena serie sia collegata e......tutti funzionamenti perchè se uno solo non usasse la sua parte di tensione...gli altri se ne troverebbero troppa!!!! Bacio Cai

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Claudia

i =A0 10

tutto

Il "non usare la sua parte di tensione" significa che e' un circuito aperto o che e' in corto?

Saluti.

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Tomaso Ferrando

Nel suo scritto precedente, Tomaso Ferrando ha sostenuto :

ipoteticamente giusto per smontare la sua convinzione della serie degli apparecchi .....in cc se no la serie non si chiude!!! Bacio Cai

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Claudia

Il 08/01/2009, Claudia ha detto :

lo so che in realtà non è un'ipotesi buon ama...è solo ed esclusivamente per smontare il volo pindarico del post iniziale..... :D :Dù Bacio Cai

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Claudia

E se non si chiude chi o cosa si troverebbe "troppa tensione"?

Saluti aperti.

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Tomaso Ferrando

Tomaso Ferrando scriveva il 08/01/2009 :

mi pare di averlo detto nel primo post...se non si chiude addio serie! kk Cai

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Claudia

Certo, ma e' questo che mi sfugge:

"... perch=E8 se uno solo non usasse la sua parte di tensione...gli altri se ne troverebbero troppa!!!! "

Grazie.

Saluti.

Reply to
Tomaso Ferrando

Nel suo scritto precedente, Tomaso Ferrando ha sostenuto :

allora.... se uno volesse considerare (come il nostro amico ) gli utilizzatori alla stregua dei led o delle lampadine (resitive) sulle catenarie di illuminazione sono possibili diverse strade:

1- sono in serie quando accesi e ognuno ha una caduta di tensione (nel caso resistivo funziona alla perfezione nel caso di utilizzatori un pelino meno) la somma delle quali fa la nostra tensione di alimentazione (nell'esempio era 10 apparecchiature 23V ciasuno alimentati con 230V totali) 2- qualcuno non è acceso....nessuno può funzionare pechè la serie non è chiusa 3- qualcuno non è acceso ed è sostituito per assicurare la funzionalità da un cc....(x accesi per 23V non da 230V a meno che x non sia 10)

RIPETO...volendo trattare gli utilizzatori come resistivi (seguendo cioè il volo dell'iniziatore del discorso.....lontano dalla realtà lo so) kk Cai

Reply to
Claudia

"Salvatore" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@4ax.com...

forse se fossero ideali,ma essendo reali la corrente fluirà da quello a v+ alta a quello a V+ bassa attraverso la loro inevitabile resistenza interna

per cui mal che vada "il fenomeno potrebbe rimanere circoscritto alla nostra galassia" (da quale film è tratta la frase in virgolette? )

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blisca

tra

"Ritorno al futuro?" Ho vinto qualcosa?

Piccio e Nonna Papera.

Reply to
Piccio

nostra

"Ritorno al futuro?" Ho vinto qualcosa?

Piccio e Nonna Papera.

giusto!!!

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blisca

Partiamo dal presupposto del Ns. Amico: "Inoltre, supponendo di avere nelle nostre case una tensione

*continua* di 220V" e magari in regime stazionario...

Meglio dire quando sono attraversati dalla stessa corrente, no?

Che hanno di strano gli "utilizzatori"? (siamo sempre in continua...)

on =E8

Dunque... vediamo un po'... Almeno uno non e' acceso e gli altri sono accesi ma non funzionano e quindi sono penti per colpa di quello che non e' acceso... Come si fa a distinguere quello non acceso dagli altri che non funzionano e sino spenti?

Se e' tollerata una sovratensione del 10%, possiamo accettare che uno degli elementi componenti la serie sia in corto?

Una genialata! Ma perche' proprio un corto? Perche' non usare di quei dispositivi scoperti recentemente caratterizzati da una "soglia di conduzione"? (Qualche lampadina pero' e' meglio lasciarla: non si sa mai quanto la gonna copra il ginocchio...).

Quello che importa e' che non vari la loro "resistenza", non che siano puramente resistivi.

In cui si presupponeva l'alimentazione in continua...

Abbastanza...

Saluti sfasati... No, che siamo in continua!

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Tomaso Ferrando

Non saprei come impostare i calcoli. Ricordo che un tempo utilizzavo il principio di sovrapposizione degli effetti. Ipotizzando idealmente che E1=25V Rs1=25ohm e E2=10V Rs2=10ohm, e cioè che il rapporto tra tensione erogata e resistenza interna sia uguale, se "spengo" E2, ottengo I'=E1/Rs1=+1A; se "spengo" E1, ottengo I''=-1A (spero che il segno sia giusto), quindi alla fine otterrei una corrente I pari a... zero. Se invece ho sbagliato segno :-)), allora otterrei una corrente pari a 2A.

Dovrei pensarci, a quest'ora è difficile usare la mente. In generale, comunque, dovrebbe essere I = E1/Rs1 - E2/Rs2, quindi finché le E e le Rs, o solo i loro rapporti, sono valori tra loro vicini (ad es. quando si usano due pile "uguali"), non dovrebbe esplodere alcunché, penso. :-)

Mettiamo che ai capi della PS3 ci sia una ddp di 22V: se dividiamo questa ddp per la corrente assorbita dalla console, non otteniamo una sorta di resistenza/impedenza/boh "complessiva" della PS3?

Eppoi, se tra ogni oggetto ci fosse uno "stadio di separazione"?

Cioè, non si possono trattare la PS3 e gli altri oggetti come fossero delle scatole chiuse che hanno una resistenza d'ingresso ed una d'uscita

- così come si fa con lo studio degli amplificatori operazionali, ad esempio - e mettere tra di essi degli "stadi separatori", nel caso sia necessario adattare quei circuiti così diversi tra loro?

Va be', dai... scherzavo. Mi rimetto a studiare l'abc dell'elettronica, che non credo di averla capita proprio bene bene. :-)

Saluti, Salvatore

Reply to
Salvatore

Uhm, se io metto due resistenze uguali in parallelo, ognuna delle due non è forse "attraversata dalla stessa corrente"? Eppure le due resistenze per definizione non sono in serie... no? :-)

Piuttosto, "quando appartengono ad uno stesso ramo" andrebbe bene?

In un ramo come --R1--|D--R2--, dove con |D volevo indicare un diodo contropolarizzato :-), sarebbe possibile trovare che la corrente che attraversa R1 è diversa da quella che attraversa R2? Io direi di no: se il diodo non fa passare corrente (lasciamo perdere eventuali correnti parassite), in R2 non arriva corrente, ma neppure in R1: giusto?

In generale, al di là di resistenze e diodi, è sempre vero che in un ramo circola sempre la stessa corrente per ogni suo componente?

Be', è il primo della serie, quello più vicino al negativo della presa. :-)

Esiste un termine tecnico, da usare al posto di "resistenza"? Inoltre, come si calcola la "resistenza" di una PS3? Tensione ai capi, fratto corrente assorbita va bene? :-)

Saluti, Salvatore

Reply to
Salvatore

Certo, ma la frase non finiva li', di seguito c'era anche questo" "... ognuno ha una caduta di tensione (nel caso resistivo funziona alla perfezione nel caso di utilizzatori un pelino meno) la somma delle quali fa la nostra tensione di alimentazione".

Piu' che "parassite", magari "di perdita"?

Certo: vale quanto hai detto in precedenza.

a.

Di solito e' quello vicino al "+" perche' e' li' che c'e' "piu' corrente"!

Certo: carico. (il termine resistenza era tra virgolette...)

Nel caso specifico si, ma senza virgolette perche' in questo caso e' un numero seguito da un'unita' di misura e non un oggetto fisico (un carico).

Saluti anche a Te.

Reply to
Tomaso Ferrando

tensione

sia

e
)
i
e

Comincia con la banale elettrotecnica...

Buona fortuna.

P.S.: in teoria non scoppia niente: la corrente e' meno di mezzo A.

Nuovamente.

Reply to
Tomaso Ferrando

Il Thu, 08 Jan 2009 19:33:47 +0100, blisca ha scritto:

credo che si aritorno al futuro 2 :)

--
Ciao!
Andrew McBlues
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Andrew McBlues

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