Disturbi d'alimentazione e microprocessori..

Ho appena terminato la realizzazione di una centralina di controllo per impianti solari termici e mi trovo ad affrontare un problema che deriva da una cattiva progettazione dell'alimentazione.

Lo stampato e' realizzato abbastanza bene; il circuito e' composto essenzialmente da un pic 16C73 che controlla un bus a 8 bit per la gestione degli ingressi e delle uscite ( 8 + 8 ) e la visualizzazione delle info sul display ( 2X20 linee), una memoria seriale 24lc16 per il salvataggio dei parametri, 4 rele e 4 pulsanti.

Ho realizzato L'alimentazione con un trasformatore da 220 - 2x9 volt 4 VA ( sul primario un vdr per il filtraggio dei picchi ), un ponte raddrizzatore, filtrato da una capacita' da 2200 mf 25 Volt e per la stabilizzazione un 7805 con in ingresso ed in uscita 2 condensatori, per evitare le autooscillazioni, da 2,2 mf 63V.

Come al solito ho progettato lo stadio di alimentazione in modo abbastanza dilettantistico dato che saltuariamente, durante la commutazione dei rele che comandano delle pompe, succede che il circuito si resetta .

Se scollego le pompe la semplice collutazione dei rele non produce nessun problema e da cio' deduco che il disturbo indotto dalle pompe entra dall'alimentazione a 220 Volt.

Il piedino MCLR del pic e' collegato al +5V con una resistenza da 10 K.

Cosa posso fare per rendere piu' robusta e sicura l'alimentazione del mio circuito ?

Grazie per l'aiuto, Fabrizio.

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Fabrizio Cattaneo
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Innanzitutto direi di mettere un filtro rete sulla 220, poi filtrare tutti gli I/O con un condensatore da 1000pF verso terra (non 0V ma GND giallo verde), considera che se devi certificare CE la tua apparecchiatura per commercializzarla una filtratura va comunque fatta. Se il disturbo passa ancora prova a inserire un varistore o GeMov tra i contatti del relè. (oltre al filtro RC che hai sicuramente messo, vero?)

Prova anche a mettere un condensatore da 10000pF tra il Reset e 0V.

Naturalmente hai messo i condensatori di bypass da 100nF sulle alimentazioni degli integrati e il diodo volano (volgarmente spegniscintilla) sui relè.

ciao Stefano

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SB

Ok, questo fa sempre bene.

Questa non la capisco. I casi sono due, se lo 0V e' collegato alla terra non vedo la differenza dal collegare direttamente i condensatori allo 0V. Se invece lo 0V e' isolato da terra, dei condensatori messi in quel modo daranno rogne allucinanti, mettendo anche in pericolo l'elettronica in caso di sovratensioni impulsive sulla rete. O sto sbagliando io qualcosa?

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Valeria Dal Monte

Sostituisci i relè meccanici con quelli statici a triac zero-crossing. Puoi anche farteli con dei semplici foto-accoppiatori sempre con il rilevamento dello 0. BYE

"Fabrizio Cattaneo" ha scritto nel messaggio news:ccuesd$h3o$ snipped-for-privacy@lacerta.tiscalinet.it...

gestione

sul

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Free

Beh, di solito lo 0V e la terra devono essere equipotenziali per la DC, ma è meglio che non lo siano per le alte frequenze.. Mi spiego meglio. In alcuni circuiti stampati io uso la 'massa sporca', una GND che viene connessa allo 0V in un punto solo, possibilmente tramite un induttanza (es. VK200 o BL01). Questa massa sporca, che di solito è una 'zona' o 'piano di massa', serve per creare una via di fuga ai disturbi, che sono riferiti a GND.

Le normative di solito obbligano a tenere 0V e GND equipotenziali, ma in un elettromedicale che ho certificato CE recentemente, pur avendo un alimentazione con il doppio isolamento che mi consente di non collegare lo 0V e GND, ho messo lo stesso i filtri verso GND, con un notevole aumento dell'immunità ai disturbi per la prova "burst". Questo anche perchè nonostante ci sia l'isolamento galvanico una strada 'capacitiva' verso GND e magari attraverso l'elettronica i disturbi la trovano lo stesso e io cerco di offrigliene una migliore direttamente a GND.

Quindi nessuna rogna allucinante, ma un miglioramento.

Naturalmente dipende molto dal layout dello stampato, in cui si deve fare in modo che la 'via di fuga' dei disturbi verso GND sia per loro davvero conveniente Poi occorre pensare a tutti i particolari, ad esempio i condensatori smd vanno meglio perchè non hanno quei 2 o 3 nHdi induttanza parassita del reoforo. Occorre che la GND sia buona, cioè direttamente sul telaio e magari con diverse viti, sempre allo scopo di ridurre le induttanze parassite, e non magari con un filo giallo-verde di 20 cm che è un ottima antenna.

ciao Stefano

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SB

Scusa perché attraverso l'induttanza? è una domanda da ignornate.

grazie!

coals

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coals

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grazie!

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coals

L' ho scritto nella riga di sopra. ;-) Lo 0V e la terra o GND devono essere equipotenziali per la DC, ma è meglio che non lo siano per le alte frequenze.

Se le due zone di massa sono connesse tramite un induttanza, la corrente impulsiva data dal ritorno del disturbo verso la GND trova un ostacolo se vuole andare a terra dalla parte 'pulita', quindi andrà verso la carcassa e non verso l'elettronica.

Tieni conto che il "burst" consiste di treni di impulsi che vengono inviati sui fili capacitivamente tramite una 'clamp', e hanno tensioni fino ad un massimo di 5KV con fronti di salita dell'ordine dei nS. In queste condizioni limite, se tutta quest'energia non trova una sua strada per andare alla GND finisce che gira per lo stampato, arriva sulle piste che vanno al microprocessore con effetti disastrosi, al limite anche distruttivi per i componenti.

In questo caso una separazione tra le zone di massa con un induttanza, che tende a crescere di impedenza al valore della frequenza, è un accorgimento molto utile per evitare effetti spiacevoli.

Per ragioni simili aiuta anche a superare la prova di immunità con la scarica elettrostatica.

Spero di essere stato chiaro,

ciao Stefano

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SB

hai messo i diodi sui relais?? in caso negativo, prova e vedrai che le cose si risolvono

saluti

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Rinux

grazie mille! sei stato cristallino!!!

;)

coals

--

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coals.

Vi ringrazio per le risposte... rispondo un po a tutti dato che alcune non mi sono chiare.

Intendi sulla bobina in antiparallelo ? Non li ho messi dato che ho usato il driver ULN 2003 che mi sembra li abbia integrati.

( non ne sono sicuro, forse qualcuno puo' illuminarmi ? ).

Cosa consigli ?

No... non l'ho messo.... Forse intendi un filtro che elimini le sfiammate ? hai qualche suggerimento per il filtro RC ? ... come lo faccio.

Provo subito....

Questo si

No... questo no... penso che intendi anche tu quelli in antiparallelo sulla bobina.

Vi ringrazio a tutti, Fabrizio.

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Fabrizio Cattaneo

abbia

Scusa, ma come l'hai proggettato sto circuito se non sai le caratteristiche più elementari di ciò che hai usato?

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_________________________________________________
Edmondo Di Tucci www.powernetsi.it/edmondo icq: 228646758
La vera felicità è quando sposi una ragazza per amore
e poi scopri che è anche ricca.
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Edmondo Di Tucci

caratteristiche

Perche' in questo progetto ho reciclato lo stadio d'uscita di un mio precedente lavoro fatto nel 97... leggendo i post mi e' venuto un leggero dubbio di aver toppato. Non'e' cosi dato che poi ho verificato che il diodo e' presente nel ULM

2003.

In ogni caso la mia esperienza e' limitata nel dimensionamento dello stadio di alimentazione; nelle altre cose normalmente non'ho problemi.

F.

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Fabrizio Cattaneo

Vero, li ha integrati

Esistono filtri rete da stampato o da pannello, dipende da come è fatta l'apparecchiatura, ce ne sono diversi modelli es. li fanno l'Arcotronics o la Rhode-Scwartz, prova su RS o dal tuo venditore di componenti. L'ideale è uno da pannello con terra sul telaio.

Il filtro in genere è un RC da 100ohms-100nF/630V, il varistore da

350V, in parallelo al contatto. Le sfiammate che vedi sono onde elettromagnetiche ad ampio spettro che disturbano il tuo circuito.

Quelli dell'ULN bastano

ciao Stefano

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SB

abbia

ci sono solo se hai collegato il pin 9 (che è il comune dei diodi) dell'ULN2003 alla tensione di alimentazione dei relais

saluti

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Rinux

Si ho visto... Il pin 9 va' collegato all'alimentazione per polarizzare i diodi. Era gia' collegato cosi...

Ad ogni modo ho risolto il problema mettendo dei VDR in parallelo ai contatti del rele' che comandano le pompe. Le extratensioni in apertura probabilmente passavano all'alimentazione e con i vdr le ho probabilmente fortemente attenuate.

Ciao, F.

Reply to
Fabrizio Cattaneo

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