Trasformata di Laplace

Ciao a tutti,

vorrei un vostro parere sull'analisi del classico circuito Ponte Di Diodi+Condensatore con Carico in parallelo. (Posto il fidocad per evitare disguidi)

Per la trattazione analitica del transitorio iniziale (Calcolo del valore massimo e disegno della corrente di inrush, disegno della tensione sul condensatore) ci si pu=F2 avvalere della trasformata di Laplace? O bisogna ricorrere al metodo che si basa sul graficare le forme d'onda? Oppure sono calcoli troppo complessi e si da tutto in pasto al simulatore?

Grazie per le rispo, Saluti!

[FIDOCAD ] MC 50 40 0 0 210 MC 50 40 1 0 210 MC 60 50 0 0 210 MC 60 30 1 0 210 MC 90 45 0 0 180 MC 100 45 0 0 115 MC 35 40 0 0 480 LI 35 40 35 30 LI 35 30 60 30 LI 70 40 90 40 LI 90 40 90 45 LI 90 40 100 40 LI 100 40 100 45 LI 90 55 100 55 LI 50 40 45 40 LI 45 40 45 55 LI 45 55 90 55 LI 60 50 60 60 LI 60 60 35 60 MC 110 40 0 0 010 MC 110 55 0 0 020 TY 110 45 5 3 0 0 0 * Vo
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Ing Junior
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Per la trasformata del condensatore 1/sC , nel dominio della variabile complessa S ma per quanto riguarda i diodi devi tenere conto della rd , cioè di una resistenza dinamica di valore costante per ogni valore della variabile S.

"Ing Junior" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@d55g2000hsg.googlegroups.com... Ciao a tutti,

vorrei un vostro parere sull'analisi del classico circuito Ponte Di Diodi+Condensatore con Carico in parallelo. (Posto il fidocad per evitare disguidi)

Per la trattazione analitica del transitorio iniziale (Calcolo del valore massimo e disegno della corrente di inrush, disegno della tensione sul condensatore) ci si può avvalere della trasformata di Laplace? O bisogna ricorrere al metodo che si basa sul graficare le forme d'onda? Oppure sono calcoli troppo complessi e si da tutto in pasto al simulatore?

Grazie per le rispo, Saluti!

[FIDOCAD ] MC 50 40 0 0 210 MC 50 40 1 0 210 MC 60 50 0 0 210 MC 60 30 1 0 210 MC 90 45 0 0 180 MC 100 45 0 0 115 MC 35 40 0 0 480 LI 35 40 35 30 LI 35 30 60 30 LI 70 40 90 40 LI 90 40 90 45 LI 90 40 100 40 LI 100 40 100 45 LI 90 55 100 55 LI 50 40 45 40 LI 45 40 45 55 LI 45 55 90 55 LI 60 50 60 60 LI 60 60 35 60 MC 110 40 0 0 010 MC 110 55 0 0 020 TY 110 45 5 3 0 0 0 * Vo
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Geppo

resistenza *differenziale*, non dinamica

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Stefano

Non userei la trasformata di laplace, perche' e` abbastanza macchinoso. A parte le condizioni iniziali, dovresti sapere con un altro metodo quanto e` lungo l'intervallo di validita` del circuito che poi analizzi con laplace.

Meglio lavorare nel dominio del tempo, trovare gli intervalli di validita` del modello e poi eventualmente usare laplace (anche se continua a sembrarmi una brutta idea). Devi comunque mettere i parametri parassiti del codensatore, diodi e sorgente e poi risolvere equazioni differenziali :).

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

La resistenza dinamica come la definisci?

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Intanto grazie a tutti delle risposte :D

Avrei per=F2 ancora dei dubbi residui:

1) Che cosa si intentende con intervallo di validit=E0 del circuito che si analizza con laplace? Non l'avevo mai sentito, provo a dare una mia interpretazione: sarebbe l'intervallo di tempo in cui vado a valutare il circuito una volta ottenuta l 'antitrasfomata di Laplace (cio=E8 la funzione nel tempo)?

2) Il metodo delle equazioni differenziali mi piace per la sua rigorosit=E0, vorrei chiedere per=F2 un parere: se si vuole solo una stima della corrente di in rush il metodo dei grafici (cio=E8 dai disegni approssimati delle forme d onda supposte delle correnti e delle tensioni si ricavano i dati voluti ) pu=F2 andar bene o =E8 meglio evitare? PS questo =E8 il metodo che ci hanno insegnato al Poli.

Ciao a tutti e buona domenica ;)

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Ing Junior

Un circuito che commuta, oppure cambia nel tempo (diodi chiusi/aperti) lo suddividi in tanti intervalli temporali, durante i quali il circuito e` tempoinvariante e praticamente lineare. All'interno di ciascuno di questi intervalli usi laplace (con le opportune condizioni iniziali) e antitrasformi per sapere le condizioni finali da passare al prossimo intervallo come condizioni iniziali. E` parecchio macchinoso. Se poi all'interno di ogni intervallo il circuito non e` lineare, niente laplace :(

Probabilmente basta. In quale corso te lo hanno insegnato, e quale docente?

Ovviamente si puo` sempre usare un simulatore circuitale, ricordando pero` che questi programmi sono dei GIGO (pronuncia gaigou :)), garbage in - garbage out: se non usi modelli precisi ricavi schifezze.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

:(

ima

e?

Franco come al solito sei ultra competente :) In ogni caso me lo hanno insegnato al corso di Elettronica di potenza al Politecnico di Torino. Il Docente =E8 il grande Franco Maddaleno, guru degli alimentatori switching. Devo dire che il metodo dei grafici si =E8 rivelato molto intuitivo e utile :) Per carattere per=F2 mi piace sviscerare i problemi, per questo ho posto il quesito sul metodo di Laplace. :)

Tra l altro Franco hai anticipato il mio prossimo quesito: a proposito di simulatori circuitali, ho provato a simulare il circuitino di cui sopra, ebbene ho notato che il picco della corrente di in rush avviene prima del picco della semionda di tensione, mi aspettavo per=F2 che il picco di corrente coincidesse con il picco di tensione. Ora non so se =E8 il simulatore ad aver preso fishi per fiaschi ma se la simulazione =E8 corretta allora deduco che il condensatore si carica alla tensione di picco molto velocemente (appunto in rush), per=F2 che anticipasse il picco della semionda di tensione....mmm sono un po perplesso.

Saluti e ancora buona domenica! :D

PS Non so se avevi letto un mio post precedente dove davo uno spunto di riflessione sui progettisti di elettronica analogica, che sembrano sempre pi=F9 merce rara in Italia, tant'=E8 che, come ho detto nell altro post, quando in ufficio ho detto che voglio imparare per bene a progettare elettronica analogica mi hanno quasi irriso...Vorrei il tuo autorevole parere su questa situazione...cosa ne pensi? Come mai si buttano tutti sul digitale/firmware (almeno questo =E8 quello che vedo in ditta, e siamo abb grossi)? Personalmente sono molto tentato di tornare al Poli a farmi un dottorato in elettronica di potenza....

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Ing Junior

Ho fatto anch'io quel corso, ma non ricordavo di metodi grafici. Comunque direi che la cosa migliore siano equazioni differenziali lineari (o quasi) per un intervallo di tempo, poi si passa al circuito equivalente successivo con un altro set di eq diff, per le quali ricavi dal set precedente le condizioni iniziali, e vai avanti cosi`.

Credo dipenda da come hai modellato il circuito e l'accensione.

Perche' l'analogica (e la radiofrequenza) e` una zona di nicchia, pero` e` divertente. Se puoi permetterti di stare altri tre anni in universita`, fai il dottorato, che ci si diverte e si rischia di imparare qualcosa :)

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

mai sentita, ma il termine fa pensare ad un qualcosa che cambia nel tempo.

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Stefano

=E8

ro

Hai ragione Franco, rivedendo gli appunti il metodo grafico era di un altro corso :( La memoria mi ha giocato un brutto scherzo.

Il tuo metodo comunque mi ha dato molta soddisfazione, alla fine il risultato ottenuto =E8 una cosa del genere

In rush(t)=3D exp(-Kt)*sin(Wt+f)

che concorda con le forme d onda ottenute dal simulatore.

Ora vado a studiarmi la saturazione del nucleo nei trasformatori :)

Grazie ancora per il prezioso aiuto ;)

Saluti e buona giornata, Junior.

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Ing Junior

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