Scarica di un condensatore

"i3HEV, mario" ha scritto:

Dubito che troveresti un fisico che condivida questa affermazione.

Vedi?

il calore, ma non voglio allargare il discorso).

Io direi che la carica toale (= somma delle cariche) in un

Avrai due cariche opposte sulle due armature. Se hai due condens. in serie le cariche da considerare sono 4: due armature per ciascun condensatore. Procedendo dal positivo verso il negativo troverai quella che hai chiamata Qt, poi -Qt, poi di nuovo Qt, poi ancora -Qt.

Sta nel fatto che non si sa che cosa sia quella che tu chiami "carica totale".

LAB ha scritto:

carica.

Se per "carica totale" s'intende quello che ho detto io, la somma di

Non cambia, ma non serve a niente :-)

Suppongo che quella che mario ha chiamato "carica totale" sia un'altra cosa. La chiamerei "carica attiva" o come preferite, ma non "totale".

essere un pezzo singolo, oppure una serie, un parallelo, un serie-parallelo ... quello che volete. Sta di fatto che possiede due terminali ai quali posso collegare un generatore per caricarlo, o una resistenza per scaricarlo, ecc. Per caricarlo a una certa d.d.p. debbo spostare dal generatore alle armature (connesse ai terminali) una certa "carica attiva": la stessa in valore assoluto ma con segni opposti sulle due armature.

Assunto uno dei terminali come riferimento, chiamo "carica attiva" Q quella che passa da quel terminale verso il condensatore quando lo carico.

relazione Q = CV.

invariata se si cambiano le connessioni interne...

attiva.

Quando smonto la serie e la trasformo in un parallelo, collego elettricamente le due armature positive dei due condensatori "interni". Dato che *entrambi* avevano carica CV/2, il conduttore costituito dalle due armature ha ora carica CV.

scarico.

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Elio Fabri
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Elio Fabri
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treno

i.

ai

sa. Il vettore spostamento era definito come quello che univa il punto iniziale ed il punto finale, che non cambiano trasformando il sistema di

riferimento - in altri termini, la norma del vettore spostamento era identicamente uguale alla distanza tra i due punti. A posteriori vedo anche dei buoni motivi per una diversa definizione, ma quando prepari

discutere con i prof... :)

anche qui, evidentemente, partiamo da definizioni diverse: se avessi detto che questa era una misura diretta, mi avrebbero cacciato non solo agli esami di fisica, ma anche a quelli di misure... :-o

ricordo ad esempio la "teoria unificata del segnale" di Cariolaro e Pierobon, uno strumento di analisi indubbiamente molto potente ma che

Ciao!

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73 es 51 de i3hev, op. mario 




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i3HEV, mario

ehm... La carica si conserva! :)

Ciao!

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73 es 51 de i3hev, op. mario

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i3HEV, mario

a

quando l'ho fatta... :)

e?

lo scopo era proprio stimolare l'OP a ragionare su questo: la carica

rmatura

ue

nde da cosa effettivamente stai combinando. Ma se uno prende la carica di un

problema, giocando solo con i numeri si arriva facilmente a conclusioni che non vogliono dire niente, o che non si riescono a capire...

Ciao.

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73 es 51 de i3hev, op. mario 




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i3HEV, mario

i3HEV, mario ha scritto:

Non era diversa, Mario, e' la stessa identica definizione, accettata *unanimemente* in Fisica. Nel riferimento del treno la posizione iniziale e finale della persona coincidono e lo spostamento e' nullo (la distanza spaziale tra gli eventi in questione e' nulla), nel riferimento della Terra non coincidono e lo spostamento non e' nullo (la distanza spaziale tra gli eventi in questione non e' nulla). La conseguenza e' che il lavoro di una forza, che dipende dallo spostamento del suo punto di applicazione, *non* e' invariante per cambiamento di riferimento. Io penso che tu ti confonda con un diverso (e vero) risultato: il vettore spostamento, *assegnato un riferimento*, non dipende dalla scelta eventuale dell'origine del riferimento, cioe' e' invariante per traslazioni, infatti dati 2 raggi vettori posizione, variando l'origine comune delle posizioni, entrambi i vettori risultano variati dello stesso vettore e ovviamente la loro differenza, che e' il vettore spostamento, rimane invariata.

Ciao

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Giorgio Bibbiani
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Giorgio Bibbiani

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