Piattaforma inerziale di precisione - che ci mettono dentro?

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Che roba ci mettono dentro per arrivare ai centesimi di grado sul pitch&roll ?

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RobertoA
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Giroscopi, accelerometri e presumo tanti ma tanti sensori di compensazione. Del resto anche un giroscopio da aereo

immaginare cosa si riesca a fare oggi.

Non sarei sorpreso se ci fosse dentro pure un GPS anche se

piattaforme sono garantite autosufficienti ma le due cose non collidono).

accelerazioni in qualche complicato modo tenderanno a cambiare il comportamento del giroscopio stesso; per

dalla regolazione dei motori.

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Archaeopteryx

Il 03/02/2021 13:01, RobertoA ha scritto:

Nell'ultimo che ho aperto, che somigliava a questo ma era diverso, c'erano 2 trimmer e 2 pesi di zama e poco piombo.

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El_Ciula

Incuriosito ho trovato or ora un bel malloppone sull'argomento; pare che i giroscopi ora siano basati sull'effetto Sagnac e si usano anche sensori fatti come un diapason, le accelerazioni ovviamente modificano gli

memorizzato un tabellone con gli scostamenti dal valor

accuratezza), e un sacco di altra roba; se il diapason non

moderno poco ci manca. Non capisco nemmeno di cosa si stia parlando; la matematica sarebbe pure gestibile, ma le idee che ci sono dietro sono veramente molto complesse.

Dopo letture del genere, quando leggo certi individui che

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Archaeopteryx

usano array di sensori e li correlano in modo astuto:

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Si passa da derive di quasi 1 grado/s per ogni singolo sensore, a una deriva complessiva sotto ai 0.5 gradi/ora.

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Fletto i muscoli e sono nel vuoto.
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dalai lamah

In data febbraio 2021 alle ore 20:58:16, dalai lamah ha scritto:

bile)

filtri di Kalman a 15 stati,Allan,matrici ,sensori correlati ..non ci ho capito niente... *** riusciresti a spiegarlo in parole povere comprensibili a un non-laureat= o? Grazie in ogni caso.

Mi sembra un articolo che mostra l'enorme differenza di capacit=E0 di ri= solvere certi problemi tra ingegneri progettisti e poveri tecnici come me, ennesimo esempio per quelli che dicono spesso"meglio un perito che un in= gegnere". Si,forse a riparare schede ,a disegnare un PCB o inventarsi un accrocchi= o funzionante in mezza giornata,magari dimostrando senso pratico contro = teoria inapplicabile in tempi brevi. In altre parole,se sei fermo in mezzo alla strada meglio un elettrauto c= he un fisico quantistico. Ma gi=E0 la sola padronanza della matematica esclude chi non ce l'ha dal= l'affrontare molti argomenti

***sto cercando di capire in modo spiccio,senza riuscirci e per capire d= a dove salta fuori quella radice di N sensori sono finito alle Feynman = Lectures on Physics,che scopro essere famosissime.

Comunque ero partito da qui,e non so nemmeno se queste premesse siano es= atte: C'=E8 un solo sensore calibrato in fabbrica,ma ora c'e' una grandezza fi= sica applicata che non si conosce,anche supponendola per semplicita' cos= tante,l' uscita del sensore se ne va in giro per conto suo,derivando in = modo imprevedibile,se fosse prevedibile sapremmo quanto compensare con u= n valore noto. Per sapere quanto compensare dovrei ogni tanto calibrare,cioe' applicare= una grandezza fisica nota, vedere quanto l'uscita si discosta da quel che dovrebbe, e tenerne conto= quando misurero' la grandezza incognita.Per=F2 non posso farlo. Se invece di un sensore ne ho 4 vicinissimi e sottoposti alla stessa gra= ndezza fisica l'articolo mi dice che c'e' qualcosa che mi pu=F2 essere utile.Ma cosa? La grandezza fisica vale sempre 100 ,e all'inizio,appena calibrato @t=3D0 OUTA=3DOUTB=3DOUTC=3DOUTD=3D100 ma dopo un certo tempo @t=3D10 OUTA=3D97 OUTB=3D98 OUTC=3D95 OUTD=3D99 Come faccio a sapere quant'=E8 la grandezza reale?Con cosa calibro "in c= orsa" per capire di quanto sbaglio?Poi cosa =E8 cambiato,la sensibilit=E0= dei sensori,cio=E8 OUT/grandezza o il loro offset, cio=E8 (grandezza@OUT=3D0 - grandezza=3D0). Forse mi pu=F2 aiutare il rumore ,cio=E8 il traballamento di ogni grande= zza,magari il rumore, cio=E8 la continua variazione di OUT in pi=F9 e in meno,oppure i rumori = dei 4 sensori hanno qualcosa di fisso,di costante,che mi permette di quantificare la deriva ma qui mi= fermo.

PS tutto questo perch=E8 non riesco a dormire,ho guadagnato esattamente =

0 dall'inizio dell'anno lavorando tutti i gg 7/7 e mi tocca aprire PIVA = con molte incognite per far saltar fuori cifre da operaio part time
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blisca

Il 03/02/2021 20:58, dalai lamah ha scritto:

L'ultima frontiera della precisione (e del costo) credo sia coi sensori a fibra ottica

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Tecnologia molto recente, una ventina/trentina d'anni Mi par di capire che misurano la rotazione come differernza di fase tra un segnale campione e lo stesso che passa attraverso la fibra Non capisco bene dove sia il costo delle diverse migliaia di dollari, perche' ci sara' pure qualche km di fibra dentro, ma per il resto non e' che devono essere robe stratosferiche

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RobertoA

circonda. Ormai anche partendo con una laurea

acquisire certi metodi, e nemmeno tutti. Si ha anche

In un mondo ideale di persone che non devono procurarsi da mangiare, dopo i cinque anni di ingegneria servirebbero altri 4 di pratica per poi presentarsi ragionevolmente produttivi al lavoro. Di fatto queste di queste

per gli avvocati, stages e soprattutto affiancamento nel mondo ingegneristico. Oppure specializzazione praticamente obbligatoria in medicina, e tanto altro. Per gli ingegneri

E allora uno potrebbe dire al mondo accademico di "virare" verso l'inserimento praecox :D nel mondo del lavoro, e

paga un prezzo.

Ebbene, io sono uno di quelli che viene sempre perculato per i soliti motivi :D nel senso che appartengo alla famigerata categoria. Ho studiato nel secondo momento

professori del calibro di Silvestroni (un 70% dei docenti era a quel livello) eppure... Sono uscito che sapevo poco e adesso ho pure dimenticato le basi. Certo, calcolare il

che avrei voluto fare, e rimarco MOLTO che erano aspirazioni MEDIE (ovvero: non ho mai avuto l'aspettativa di poter fare l'analisi aeroelastica delle torri gemelle) sono uscito sapendo quasi niente.

Ora mi metto nei panni di un professore del biennio di ingegneria. Tolgo, tolgo, di questo non chiedo la

appresso a tante cose si finisce col pensare che "la formula" sia quasi sempre la soluzione.

Quindi in sintesi: troppa roba da sapere per via del progresso della nostra specie, vita media e professionale

soluzione a questo problema di rincorsa biologico-culturale.

le conseguenze, ma se uno si pone in modo modesto e interlocutorio sta al superiore comprendere che potrebbe

Esistono poi eccezioni: magari uno non sa distinguere una

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Archaeopteryx

Rispondo qui sotto a Archaeopteryx

Dipende. Certo, oggi si perde la vista di assieme dell'Ingegneria Ma se hai la fortuna di lavorare proprio nel campo in cui sei specializzato, allora forse (forse) hai modo di progredire e di essere velocemente produttivo.

Confermo! Ma anche Castagna (Macchine), Vivarelli (Turbine e profili alari), Lozupone (Fluidodinamica), Gravina (Scienze delle costruzioni, tutta in calcolo tensoriale, viva Ricci Curbastro che li ha inventati; Einstein ringrazia) e altri ancora.

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ArchiPit

Indubbiamente uno strumento potentissimo. Ho un ricordo simpatico sull'argomento. Io avevo Ceradini come professore e per l'intero anno fui sempre assalito da quel senso di oppressione di quando la sfiga ci perseguita; aveva impostato la Scienza delle Costruzioni in modo quasi totalmente matematico mentre al gruppo M-Z era stato assegnato il suo perfetto opposto (professore molto "praticone", matematica ridotta all'algebra e qualche integrale facile facile, e non sto scherzando). Col senno di poi e riallacciandomi a quanto dicevo, adesso mi accorgo che rispetto a quello che servirebbe sapere non ho avuto nemmeno un'infarinatura vaga sul calcolo tensoriale,

A un certo punto dello studio capito su un teorema atroce di tre pagine fitte e abbondanti in cui non c'era nemmeno una formula che non avesse indici. Non mi entrava in testa (sintomatico che ne abbia scordato il nome) e non sapendo

l'adesso professor Angelo Luongo, a detta di alcuni forse uno dei 3-4 migliori conoscitori della meccanica dei

cultura infinita, sapeva davvero tutto e chi sa ora a che

appunti del prof, alza gli occhi con un'espressione di sconforto, e mi pare che disse "oh, no, ancora..." o

pagine, scrisse quattro righe di formule brevi e facili facili. Ceradini era un mostro pure lui, eppure anche i grandi possono incartarsi.

Anni fa bruciai quasi tutti i libri in un momento di dispiacere, ma conoscendomi spero di aver conservato il fascicolo con la dimostrazione originale di Luongo. Forse

Certo che esistono tante persone straordinarie, uno dei pochi lati positivi del mondo e della vita.

Boh, mi sono lasciato prendere dai ricordi... Ogni tanto mi capita.

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Archaeopteryx

Ah, nemmeno io ho approfondito... tengo l'articolo da parte ormai da anni nel caso che mi torni utile. :)

governa e alle informazioni precedenti che ha accumulato (fra le quali anche la "correlazione" fra le varie fonti), poi confronta la stima con il segnale reale e aggiorna le informazioni.

per hobby, a meno che non sia un maniaco. :-)

degli anni e dei neolaureati con i quali ho purtroppo avuto a che fare. Diciamo che una laurea (non umanistica) certifica che non sei un completo

chi non ha una laurea, esistono un sacco di valide motivazioni per le quali qualcuno potrebbe non averne presa una.

comprendere prima la simbologia e le convenzioni utilizzate, ma per il resto per capire come funzionano effettivamente le cose e metterle in pratica serve soltanto tempo e materia grigia.

dottorando, ossia una persona pagata per lavorare otto ore al giorno sullo

Una delle tante cose fondamentali che un percorso di laurea non ti insegna

sotto-problemi, elaborare un piano ed eseguirlo. Immagino che ad esempio questo potrebbe essere un buon punto di partenza per comprendere i filtri di Kalman:

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La pagina esordisce con la frase "Kalman Filter is an easy topic", cosa di cui tendo a dubitare, ma diamogli il beneficio del dubbio. :)

Kalman. Poi si potrebbe iniziare a fare esperimenti per comprendere meglio la teoria: al giorno d'oggi non ci vuole niente a collegare un sensore a una Raspberry Pi o a un Arduino e scrivere piccoli pezzi di codice, o

alla teoria per confermare i propri risultati. Dopo avere fatto tutto questo, probabilmente l'articolo sui giroscopi

migliore. Molte volte ho letto articoli che a prima vista sembravano ottimi, per poi scoprire una volta acquisita una certa competenza sull'argomento che erano inutili per qualche motivo: facevano ipotesi

In ogni caso stiamo parlando di un processo di apprendimento che a seconda

questione, sospetto che l'ordine di grandezza (partendo da zero) oscilli fra le settimane e i mesi.

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Fletto i muscoli e sono nel vuoto.
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dalai lamah

Nemmeno io! E da anni, poi!

quando ne vedo uno cerco di allontanarlo.

Io li ho ancora quasi tutti, custoditi religiosamente in libreria: capirai, col sangue che ci ho versato sopra non avrei potuto! Su molti ci sono disegnini, appunti, dimostrazioni, parolacce, invettive, zanzare schiacciate e relative macchie (vere) di sangue... No, per me sono ricordi troppo importanti, non avrei potuto buttarli.

Nemmeno quelli del biennio, per me quasi mortale (stavo per cambiare

anche recuperato un po'

Anche io ho dimenticato molto, e sono arrivato alla conclusione, dopo tanto penare, che molto di quello che ho studiato sia servito solo a scolpirmi nella pietra pochi, pochissimi, concetti fondamentali

personale, dalla meccanica (turbine per le centrali elettriche; io sono un meccanico) all'elettronica (automazione prima e telecomunicazioni poi).

percentuali...

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ArchiPit

Purtroppo nel panorama lavorativo italiano il desiderio di fare qualcosa

viene visto solo come un ostacolo al businnes... anni di studio, sudore e rinunce buttati al vento... lasciamo stare

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Indirizzo email non valido, no messaggi privati grazie.
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Flavio

Rispondo qui sotto a Flavio

Vero, ma in parte.

Comunque nel mio caso conoscere gli integrali mi ha fatto arrivare alle

E' che il mondo del lavoro non ha bisogno di integrali, ma di percentuali.

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ArchiPit

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