Non riesco proprio

In data Sat, 05 Feb 2005 13:55:17 GMT, AleX ha scritto:

Ora, che differenza c'è tra r ed R? Cosa rappresenta fisicamente (o meglio meccanicamente) R?

Il formarsi di una farfalla, dopo aver superato 1 m di lunghezza, cosa significa? Che la radiazione decresce e poi ricresce al superamento del metro?

Per guadagno cosa intendi e come posso ricavarlo?

Ho fatto 2 semplici misure col tester.

Tensione: 13.60 V Resistenza: 38 ohm (fissi)

sapendo che la batteria è di 15 V, la resistenza interna della batteria e dei cavi che arrivano al lunotto è di circa 4 ohm. Abbiamo un totale di 42 ohm, quindi la corrente che circola è di circa 360 mA. Mi sembra giusto, giacché il lunotto è costituito da filamenti molto sottili. Un cavo che sopporta 500 mA è più che sufficiente, e comunque non credo di attaccare il tutto al lunotto e portare i cavi da dietro ad avanti, cerco di attaccarmi all'inizio del cavo che poi arriva al lunotto.

Quindi per avere una reattanza 100 volte più grande di 4 ohm, bisogna inserire una reattanza di 0.73 uH, o meglio 1 uH.

Approposito di disturbi, stasera ho scoperto qualcosa di nuovo. Sulle vie di paese, quando le stazioni non si prendono bene, sentivo un fortissimo ronzio che mi ha spinto a chiudere la radio. Ho creduto fosse l'auto, ma anche se acceleravo/deceleravo il ronzio era costante... poi ho scoperto cos'è! Indovina un pò?

Si, me l'aveva detto un amico... ora proviamo un pò il lunotto, poi a limite metto il filo e faccio 50 antenne diverse, e al posto dello switch metto un bel mixer da dj e prendo un autista che guida per me, mentre ascolto bene la radio :))

Alt, rettifica, ho controllato tutto pomeriggio.

Si.

Il cavo nero che va dallo stereo all'antenna non è il filo di massa ma l'antenna power, e quando chiudo lo stereo si chiude anche la lucina rossa. Solo che la lucina oggi non si accendeva proprio, così ho toccato il cavo del fusibile ed ha ripreso a funzionare (forse non faceva contatto bene). Il cavo di massa invece, quello che va dall'antenna alla carrozzeria non credo serva a molto.

Eh, infatti. Comunque altre domande:

un segnale radio che giunge all'antenna, mediamente quanta corrente fa passare nel cavo dell'antenna? E che ddp provoca? Vorrei fare un piccolo amplificatore di mio pugno, magari un integrato che inserisce un offset alla tensione del segnale d'ingresso, poi il transistor per aumentare la ddp e poi un condensatore. Che ne pensi? Altra cosa: come posso evitare che all'auto ogni volta che scendo/salgo prenda la scossa?Non credo ci siano cavi rovinati che toccano l'abitacolo... potrebbe essere un problema di disturbi radiati che restano nella lamiera?

Ciao

Artemis

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Artemis
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Artemis wrote in news:opslqwd8je7d5mx0@dream:

Se leggi bene l'ho già scritto :-) Comunque te lo ripeto. E' un modello. Con la R intendo la "resistenza di radiazione". E' quel valore che, moltiplicato per il quadrato della corrente in antenna ti da la potenza radiata nello spazio. Con r invece riassumo tutte le perdite, quindi r*I^2 è la potenza dissipata su di esse. Quindi non solo la potenza dissipata sul conduttore, ma anche quella che va a "scaldare" gli oggetti in prossimità dell'antenna.

Un'antenna che irradia in tutte le direzioni ugualmente avrà un diagramma sferico (in 3D) quindi una circonferenza se consideri un piano (ad esempio quello azimutale) ed il guadagno sarà unitario. (Antenna isotropica)

Nel momento che ci sono delle direzioni preferenziali (e quindi altre dove invece irradierà meno) ecco che il diagramma assume una forma diversa dalla circonferenza ed il guadagno diventa diverso da uno.

Ci sono vari modi per definirlo. Ad esempio è il rapporto tra la densità di potenza (fissato r in campo lontano) dell'antenna in questione nella direzione (theta,phi) e la densità di potenza dovuta ad un radiatore isotropo con la medesima potenza applicata in ingresso.

oppure

il rapporto tra la potenza da fornire all'antenna isotropica e quella fornita all'antenna in esame, per avere lo stesso livello di campo in una determinata direzione

Bear in mind: un antenna è un dispositivo passivo, se fa qualche parte guadagna, da qualche altre deve attenuare.

Bear in mind 2: non necessariamente è il guadagno quello che interessa di un antenna, ma il fatto che grazie al diagramma di radiazione direttivo è escludere segnali interferenti (o di non andare ad interferire) provenienti da direzioni diverse rispetto al segnale utile.

Considerato che c'è un attacco faston sul lunotto a quel punto potevi direttamente misurare la corrente, senza stare a fare 'sti conti.

In base a cosa arrivi a questi 4 ohm? E comunque , occhio che un conto è la resistenza in continua, e un altro il comportamento in RF.

Boh. Mi piace poco. Io metterei le due inmpedenze direttamente sugli attacchi del lunotto e preleverei da lì con il condensatore.

Non capisco bene il conto che hai fatto. Comunque io mi riferirei ad un numero che so per certo: l'impedenza di ingresso della radio (75ohm). Visto che rispetto al lunotto, quando funge da antenna, radio e impianto sono in parallelo, se fai l'impedenza di blocco molto maggiore di 75ohm sei a posto.

E come si puoi indovinare? Può essere di tutto: Semafori..., impianti di allarme..., linee elettriche..., i ripetitori A/V stile "striscia"...

Le norme stabiliscono, per il livello minimo di campo, valori da 48dBuV/m (250uV/m) nelle aree rurali, a 70dBuV/m (3.2mV/m) nelle aree urbane.

Quindi su un *dipolo* a quella frequenza significa avere ai morsetti, a vuoto, V=(lambda/pi)*E, quindi da 240uV a 3mV. Che chiusi sull'impedenza di ingresso del ricevitore (75ohm)ti diventano la metà.

why?

Che si apprezza la tua buona volontà, ma che forse è meglio pazientare qualche nozione tecnica in più ;-) Oppure, se è tanto per "rodare" le mani sulla pratica, orientati su una scatola di montaggio, stile Nuova Elettronica o Futura Elettronica Es:

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Elettricità statica. Da varie origini: il veicolo durante il movimento, lo sfregamento contro i sedili, etc. Nel momento che scendi te ti ritrovi al potenziale di terra, l'auto no.

Io, in genere, uso questo sistema: metto il piede in terra tenendo poggiata la mano alla portiera. La superficie di contatto è maggiore e il passaggio di cariche non è più avvertibile.

Oppure potresti mettere quella famosa "codina" che striscia per terra.

O infine, se ti piacciono gli effetti speciali, comprati un portachiavi con scaricatore a gas. ;-)

Anche perchè con 12V dalla batteria:

- non è avvertibile

- dove si richiuderebbe?

Sempre in fondo ti rovini.... ;-) Eppure li stai studiando "campi"... ;-)

Ciao, AleX

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AleX

In data Sun, 06 Feb 2005 15:57:29 GMT, AleX ha scritto:

Si c'era scritto, ma non capisco fisicamente cosa sia questa resistenza. Mi spiego: la resistenza che dissipa potenza è quella per cui gli elettroni urtano violentemente ai protoni e vengono rallentati (modello di Drude). Questo produce calore (oscillazioni nucleari). Cosa rappresenta fisicamente la resistenza di radiazione e come avviene questo fenomeno?

Antenna a guadagno unitaria?

Io però voglio capire perché la stessa antenna, fino ad 1 m irradia come due globi, poco dopo il metro irradia come una farfalla 3D.

Volumetrica o superficiale?

Okkey, quindi il rapporto tra la densità di potenza che irradia la nostra antenna e la densità di potenza che irradierebbe un'antenna a guadagno unitario con la stessa potenza in ingresso?

Juston! (giusto)

Non era keep in mind?

Come un asino non ci ho pensato :) anche perché non ho scattato alcun connettore. Però in compenso ho misurato due grandezze anziché una sola :)

Beh, la batteria è di 15 V nominali, ho collegato una resistenza in serie "x" e poi il lunotto di 38 ohm. La tensione sul lunotto è di 13.65 circa. Semplice partitore ed esce 3.90 ohm, o meglio 4 ohm :)

No, la resistenza della batteria e quella del lunotto mi occorrono semplicemente per misurare i cavi e per trovarmi il valore delle RF Choke.

Lo facevo per evitare di aggiungere altri cavi lungo l'auto...

Semplici:

V = RI V = XI

X = wL

dovendo essere X > di 2 ordini di grandezza rispetto alla resistenza della batteria, se la resistenza della batteria è 4 ohm, X deve essere 400 ohm.

400 = 2*pi*(87000000)*L

L = 0.73 uH

quindi L=1 uH è più che sufficiente.

Scusa ma le due bobine d'arresto non devono essere riferite alla resistenza della batteria, per proteggerla perché è come se fosse in corto con il lunotto? Se dovessi riferirmi allo stereo, dovrei metterne una da 14 uH. Ho fatto la simulazione e con due bobine da 1uH e il condensatore da 24 pF, funziona tutto. Se metto condensatori con capacità più alte, il segnale in continua viene isolato, ma passa oltre all'armonica di 88 MHz anche un armonica che mi fa oscillare il segnale di 88 MHz. Sembra una modulazione in ampiezza. Componenti:

3.5 mt di cavo coassiale non troppo spesso (x l'antenna) Un condensatore da 24 pF, 16 V 2 induttori da 1 uH, 500 mA. Uno switch

Provenienti dall'auto stessa ovviamente. Comunque i disturbi provenivano dal motorino che va entrare l'aria nell'abitacolo, per sbrinare i vetri o riscaldare l'ambiente. Era un fruscio costante che sovrastava letteralmente le stazioni che si sentivano poco. Appena lo spegnevo le stazioni si sentivano bene.

Infatti, stavo ragionando come se dovessi fare un amplificatore audio. Qui la frequenza è fissata e non variabile, e non occorre traslare il segnale affinché passino anche suoni a frequenza 0. Quindi basta il transistor :)

:)) Ah, oggi è stata una lezione fantastica quella di calcolatori elettronici. Alla fine del corso arriveremo a progettare un semplice processore, con tanto si software che faccia le 4 operazioni (na calcolatrice insomma, o quasi). Oggi abbiamo fatto sottoforma di porte and/or (cacchio, ci si fa pure il caffè con quelle!), comparatori, multiplexer, somma etc. etc. (nella somma e nel comparatore, abbiamo utilizzato lo xor). Tremendo... tremendo...

E non c'è gusto, mano al saldatore e via... naaa... aspettiamo allora, così progettiamo qualcosa di più istruttivo :) Oggi ho provato a costruire un piccolo altoparlante fai da te, con il magnete di una ventola di una cpu, un induttore e altra roba, ma mi sa che il magnete era troppo piccolo e l'induttore troppo piccolo anch'esso, perché neppure vibrava. Le tensioni audio sono così basse...

Bello! Cos'è?

Mannaggia!

Ancora non si può dire che li so studiando, perché col professore che mi ritrovo sto messo male. Comunque l'esercitatrice ho visto che è molto più brava, speriamo bene!

Ciao

Artemis

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Artemis

Artemis wrote in news:opslukmsy07d5mx0@dream:

Te lo detto. E' un modello. Rappresenta la potenza che viene irradiata.

Per quanto riguarda il meccanismo della radiazione, beh, per quello ci sono le equazioni di Maxwell, funzione di Green, etc etc.

Alcuni link:

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Questo è il fenomeno fisico e trova una correlazione con la grandezza macroscopica "resistenza"

Ma cerca di non fare confusione tra gli aspetti fisici e i modelli.

Come sono solito citare: "confondere il modello con la realtà è come andare al ristorante e mangiarsi il menù" ;-)

Pensa ad una scatola dove dentro c'è "qualcosa". Dall'esterno puoi misurare tensione e corrente. Vedi che il generatore fornisce una potenza attiva, ma quella potenza può essere convertita in calore, energia meccanica,essere irradiata etc etc.

Pensa anche alle linee di trasmissione, di lunghezza infinita: nel caso di linea senza perdite l'impedenza caratteristica assume valore reale sqrt(L/C). Quale è il significato?

1) che in qualsiasi punto della linea il rapporto tra V ed I è Z0 2) il generatore fornisce alla linea una potenza V^2/4Z0 3) la potenza fornita alla linea si propaga all'infinito (ogni sezione di linea vede la successiva come un carico Z0) 4) se "tagli" la linea e la termini su un resistore Z0 allora questa è potenza dissipata termicamente 5) se termini la linea su un antenna che mostra un imp.di ingresso Z0 questa potenza viene irradiata.

Antenna che irradia in un ugual maniera in tutte le direzioni. Dalla definizione di guadagno (o meglio, di direttività) vedi che il guadagno è unitario.

Ma occhio, che spesso viene preso come riferimento (quindi guadagno unitario) dipolo. Basta sapere che tra il dipolo a sua volta ha un guadagno di 1.64 (2.12dB) rispetto all'antenna isotropica.

??????????????? Questa non l'ho capita... quel parametro che vari non è la distanza dall'antenna, ma la lunghezza dell'antenna ed è espresso in lunghezze d'onda.

Immagina ora di piazzare il punto di osservazione ad una certa distanza e una certa direzione, guarda questo disegno per capire la discussione:

[FIDOCAD ] PL 50 20 50 55 4 LI 150 -35 50 55 LI 55 20 70 35 BE 50 35 60 35 60 25 60 25 LI 50 20 135 -55 TY 145 -50 12 3 0 0 0 * P

La sorgente non è puntiforme, il campo che osservi è dato dalla somma di tutti i contributi originati dalla corrente che scorre nel conduttore. Puoi vedere quindi che il contributo dovuto a ciascun segmento di conduttore giunge all'osservatore con una fase diversa rispetto agli altri e dipendente sia dall'angolo che dalla lunghezza dell'antenna.

A questo devi aggiungere che la distribuzione di corrente lungo l'antenna non è costante: per un dipolo elettrico corto è triangolare (max al centro, nullo agli estremi), per un dipolo a lambda/2 sinusoidale, (sempre con max al centro e nullo agli estremi) Quando l'antenna è più lunga di una lunghezza d'onda avrai più massimi e minimi della corrente lungo di essa.

modulo del vettore di Poynting. E' la densità di potenza sulla superficie.

Esatto. Oppure lo puoi vedere come la potenza che devi applicare in ingresso alle due antenne per ottenere la stessa densità di potenza.

Ecco quindi che un antenna che guadagna 20dB (G=100) ti permette di impiegare una potenza 100 volte inferiore di quella che ti servirebbe con l'isotropica.

In realtà sarebbe da aggiungere che il guadagno si definisce ai morsetti dell'antenna, mentre la direttività adotta la stessa definizione ma riferita alla potenza radiata. Tra le due definizioni ci sta l'efficienza dell'antenna cioè quanta della potenza di ingresso finisce per essere dissipata in calore.

N.B. non solo in calore sulla resistenza ohmica del conduttore che costituisce l'antenna, ma in generale su tutte le parti dissipative nelle immediate vicinanze. Per questo anche la resistenza di perdita è un modellizzazione.

Beh, la lingua di Shakespeare ha comunque molte sfumature :-)

A parte che la batteria nominale è 12V, comunque quello che avresti calcolato è la resistenza dei cavi di collegamento.

Per valutare la resistenza interna devi vedere la caduta di tensione che hai, ai morsetti della batteria, quando passi da circuito aperto a sotto carico. E comunque quella è una misura in continua, poco ti dice del comportamento in RF.

abbonda, abbonda che tanto male non fa...

A parte il fatto che non devono "proteggere" la batteria ma lo scopo è quello di evitare che il segnale ricevuto sia cortocircuitato dalla batteria (non avresti nulla da mandare all'autoradio)

Poi guarda questo schema:

[FIDOCAD ] MC 70 55 0 0 120 MC 45 55 0 0 450 MC 80 75 2 0 120 MC 85 60 0 0 115 TY 90 65 5 3 0 0 0 * Lunotto termico LI 45 55 70 55 LI 45 75 70 75 LI 80 55 85 55 LI 85 55 85 60 LI 85 70 85 75 LI 85 75 80 75 MC 90 55 0 0 170 LI 90 55 85 55 SA 85 55 MC 100 55 0 0 050 MC 110 55 0 0 074 TY 120 50 5 3 0 0 0 * Alla radio TY 60 45 5 3 0 0 0 * RF Choke TY 60 80 5 3 0 0 0 * RF Choke MC 45 75 0 0 045 SA 45 75 TY 20 95 5 3 0 0 0 * Schema equivalente per il segnale RF (in assenza di C e CHOKE): MC 35 110 0 0 480 MC 40 110 0 0 080 LI 35 110 40 110 LI 50 110 95 110 LI 35 130 35 150 LI 35 150 95 150 SA 70 110 SA 70 150 RV 25 105 55 155 3 TY 25 105 5 3 0 0 0 * Zantenna MC 70 125 1 0 080 TY 60 155 5 3 0 0 0 * Zin Autoradio LI 95 110 95 115 LI 95 150 95 145 MC 95 115 1 0 080 MC 95 125 0 0 450 RV 90 115 100 145 3 LI 70 110 70 125 LI 70 135 70 150 TY 105 120 5 3 0 0 0 * Ri TY 15 160 5 3 0 0 0 * Lunotto=antenna

Come vedi l'impedenza di ingresso dell'autoradio e la resistenza interna della batteria si ritrovano in parallelo. Scopo del choke è rendere quest'ultimo ramo praticamente un circuito aperto.

Mica tanto ovviamente: in alcuni posti qui in città arrivano disturbi pure dai semafori...

Nei kit antidisturbo un tempo davano anche i condensatori da mettere in parallelo ai motorini (riscaldamento, radiatore, tergicristallo), nonchè all'intermittenza delle frecce.

Ma non mi torna ugualmente...

Beh, fissata mica tanto: è una bella banda.

Sinceramente non li ho mai sentiti suoni a frequenza zero. Che dici, mi devo preoccupare ;-))))

Ti saresti divertito all'Istituto Tecnico :-)

Aspetta. IMHO questo è un approccio sbagliato, ti carichi di un doppio impegno.

Realizzare qualcosa che sai per certo *sicuramente* funzionante ti permette invece di arrivare ad un risultato certo concentrandoti sugli aspetti realizzativi: se non funziona saprai che c'è una "cappellata" manuale (da cercare e risolvere), non un errore di progetto. Sapesti quante volte un circuito non funziona semplicemente per delle saldature "fredde".(saldature fatte male).

Ti permette inoltre di fare delle prove del tipo "cosa succede se..." una volta che sei arrivato al dispositivo regolarmente funzionante.

Ti permette di analizzare, capire e comprendere scelte circuitali collaudate, cosi come di capire perchè altre soluzioni "fantasiose" non vengono usate.

Ecco... appunto... a questo mi riferivo... :-(

Certo, in teoria sai come funziona un altoparlante, ma da lì a costruirlo...

Piccola storiella della sera: Sul satellite (hotbird) c'è un canale televisivo tematico della Epson, dedicato alle tecnologie (ovviamente è in massima parte pubblicità Epson). Bene, c'è una specie di "reality" dove prendono un ingegnere, un fisico, un chimico, un biologo, etc etc e li mettono insieme su un isola deserta. Devono arrangiarsi con quello che conoscono (e con i materiali di recupero che hanno a disposizione). Quindi hanno provato a fare un alternatore per un generatore eolico, un motore a vapore azionato da specchi solari, etc etc.... Bene: la teoria la conoscevano... ma non gliene è riuscita nemmeno una... capito mi hai?

Una lampadina al neon...;-) Presente i cacciaviti cercafase?

AleX

Reply to
AleX

In data Tue, 08 Feb 2005 21:29:28 GMT, AleX ha scritto:

Nessuna confusione, cercavo semplicemente di capire fisicamente come sia possibile l'irradiazione. Tutto qui :)

Sisì, questo me l'avevi già detto :PPP

Si lo so. Ma la lunghezza dell'antenna è espressa in metri. Prima di un metro hai 2 globi, dopo un metro hai una farfalla...

Ma la lingua parlata inglese no :) Keep tuned!

No è 15 se leggi sull'etichetta. Ricordi che all'alimentazione dello stereo tempo fa avevo misurato 14.65 ohm? Beh, al lunotto misuro un volt in meno.

Circuito aperto -> 15 V Circuito a carico -> 13.60 (diciamo così)

Se applichi Thevenin ti trovi la batteria con due resistenze in serie, una è il lunotto e l'altra è la resistenza interna. Semplice partitore: Chiamo Vr la caduta sulla resistenza interna (r) e Rl la resistenza del lunotto:

Vr = (Vn * r)/(r + Rl)

r = (Vr*Rl)/(Vn - Vr)

r = (1.4*38)/(13.6) = 3.91 ohm circa 4 ohm

Non ci interessa il comportamento in RF, perché a noi serve la dimensione in continua della resistenza. Poi in base alla dimensione, calcoliamo una reattanza di 2 o 3 ordini di grandezza più grande. A noi interessa solo facilitare il passaggio del segnare RF nel coax dello stereo e attenuarlo molto con le bobine d'arresto per non cortocircuitarlo attraverso il ramo della batteria. Le resistenze r ed Rl e le eventuali RF Choke sono in serie, quindi attraversate dalla stessa corrente, per cui le reattanze basta sceglierle moltiplicando per 100 o 1000.

r = 4 ohm x = 400 ohm

in commercio esistono bobine d'arresto a larga banda (100 MHz) da 12 uH o da 18 uH (almeno su epm.it). Non credo però sia necessario arrivare a tanto :)

Ci sarebbero anche induttanze da 1 uH e corrente massima 700 mA, o da 2.2 uH, da 4.7 uH, ed hanno un rapporto Q/f = 55/5 (MHz):

valore (Q/f (MHz)) fres. R Imax MHz ohm mA

1uH 55/5.00 155 0.25 700 2.2uH 65/5.00 85 0.33 700 4.7uH 60/2.00 58 0.44 700

Che significa "fres."?

2 o 3 H?

Ecchè gaiser, che avete ripetitori al posto dei semafori???

Condensatori? Da mettere tra il conduttore e massa suppongo... altrimenti l'alta frequenza ti finiva dritta nell'alimentazione dell'auto, e la continua neppure passava se il condensatore era il serie.

=|

Inoltre l'offset serve ad innalzare il punto di lavoro, perché lavoriamo con segnali non continui, e il transistor verrebbe polarizzato prima in un verso e poi nell'altro.

Si qui ho sparato una mega cazzata... i suoni vanno dai 20 Hz (anche di meno) ai 20 kHz, non hanno frequenza 0. In realtà quello che intendevo era un segnale tipo sca(t).

Se funziona però non hai fatto altro che saldare solo 4 punti di stagno :) I resistori non hanno polarità, sui condensatori elettrolitici + e - ci sono disegnati, e gli altri condensatori non sono polarizzati. Non credo ci sia molto da apprendere, e poi se qualcosa non va, la saldatura è fatta male o è volato il tondino di rame alla basetta e fai un ponticello con i piedini che hai tagliato, dei componenti che hai già saldato.

Appunto, ma al fine teorico o come principio di funzionamento, non è che sia tanto comprensibile. Immagina uno come me, che il transistor ancora non lo ha studiato, salda i 3 terminali, incrocia 3 resistenze e piazza un condensatore. E beh? E ora come mai funziona? :) Mica posso smontarlo :) già al simulatore non mi riesce di fare un semplice circuito elevatore di tensione con 1 solo transistor, figuriamoci cosa posso capire da un circuito già montato :) Tutt'al più capisco (se non funge) che devo ruotare i piedini del transistor (sempre se non si è già bruciato).

E poi fa una bella fumata :)

Eh infatti.

Normalissimo. La teoria è ben lontana dalla pratica.

Ciao

Artemis

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Artemis

Artemis wrote in news:opslzzxywe7d5mx0@dream:

No, no... è espressa in lunghezze d'onda! Guarda meglio la applet. Comunque il discorso è quello. Per lunghezze minori di lambda il diagramma di radiazione ha la forma di un "otto" (considera che quella è il diagramma in un piano che contiene il conduttore. Sul piano normale invece avresti sempre un diagramma circolare). Il significato del diagramma di radiazione è quello di rappresentare in forma polare la funzione G(phi). Tanto più un lobo è stretto e tanto più è direttiva l'antenna.

Dicevamo, per lunghezze minori di lambda il diagramma assume la forma ad "otto" come si ricava dall'espressione del campo in funzione della corrente (qualcosa del tipo E=costante*I*dz*sin(theta)*e^(-j*2pi/lambda*r) )

per lunghezze superiori ecco che compaiono gli effetti della differenza di fase del percorso tra l'osservatore e ciascun punto dell'antenna).

Gli OM dicono Stay Tuned... ;-)))) (OM, Old Man, sono i radioamatori)

??? Non ho mai visto una batteria da auto con 15V *nominali*, giuro.

Aspetta. Può andare anche bene quello che stai facendo, basta che sai quello che fai. Cioè che non stai misurando la resistenza interna della batteria, ma quella complessiva batteria e linea di alimentazione. Nel tuo modello manca quest'ultima resistenza.

Guarda lo schema allegato:

[FIDOCAD ] MC 70 50 0 0 450 MC 75 45 0 0 080 MC 105 45 0 0 080 MC 125 55 1 0 080 LI 70 50 70 45 LI 70 45 75 45 LI 85 45 105 45 LI 115 45 125 45 LI 125 45 125 55 LI 125 65 125 70 LI 125 70 70 70 RV 55 30 90 80 3 TY 110 35 5 3 0 0 0 * rlinea TY 140 60 5 3 0 0 0 * Rlunotto TY 75 35 5 3 0 0 0 * ri

Se vuoi misurare la Ri della batteria devi stare vicino alla batteria, non al lunotto.

?? Stai scherzando? E se la batteria a 100MHz fosse un circuito aperto?

Esatto.

Ma il parametro di confronto è il carico (la Zin dell'autoradio) (come ti avevo messo nell'altro schema)

Comunque non è una cosa assolutamente critica, dimensionala come vuoi.

Che finalmente hai scoperto i componenti reali e gli effetti parassiti.

Quella è la frequenza di risonanza dell'induttanza con la sua capacità parassita: tanto più ti avvicini a quella frequenza tanto meno il comportamento sarà induttivo. Per f>fres invece di un induttanza ti ritrovi una bella capacità.

... senza arrivare a tanto ;-)

Elementare, Watson.

Si, ma il punto di lavoro si fissa con la rete di polarizzazione. Non c'è bisogno di un integrato traslatore di livello.

pessimo atteggiamento, ripeto. Provare per credere. Specialmente se ti dedichi a qualche montaggio RF.

Secondo te allora cosa ci stanno a fare gli studenti degli ITIS per 6 ore alla settimana in laboratorio con il saldatore in mano? :-)

Ci sono guasti bastardi... ;-)

Appunto, e a maggior ragione, per uno come te, che cerca di immaginarsi circuiti improbabili senza avere ancora studiato la teoria che ci sta dietro.

Prendi un circuito "collaudato", lo monti, funziona.(Beh, vedrai non sempre...) A quel punto prendi lo schema e vedi che hanno fatto certe scelte piuttosto che quelle che te reputavi logiche. Poi lo porti sul simulatore e confronti il risultato del simulatore con le misure che fai sul circuito funzionante. A quel punto ti sei fatto anche un idea di quanto è affidabile il simulatore. Poi puoi provare a cambiare qualcosa, andando nella direzione delle tue idee (lo schema che immaginavi) e confronti simulatore, circuito reale e aspettative. Vedrai che ce ne è di lavoro da fare.

Ti ricordi il thread sul circuito RLC? Quante informazioni si tirarono fuori da un circuito con soli tre componenti?

E chi ti ha detto che è li il problema? Magari il condensatore di bypass in parallelo alla resistenza di emettitore è saldato male e invece di guadagnare 100, guadagna 5. ;-)

Al limite. Ma almeno hai capito perchè il tuo schema apparteneva alla famiglia "mission impossible" ;-)

No. Non la teoria, ma una certa visione della teoria. Quella del menu del ristorante... ;-))))))

AleX

Reply to
AleX

In data Thu, 10 Feb 2005 23:00:11 GMT, AleX ha scritto:

Allora keep tunNed! :)

Io sulla batteria della twingo di mia nonna, quando ho messo i cavi l'altro giorno per farla partire, ho letto 14 V.

Vabbè questo è chiaro, ho trascurato la resistenza dei cavi che a stento raggiungono 1 ohm. Meglio ancora, se considero la resistenza della batteria come quella interna, perché è maggiore e mi spinge a prendere delle bobine RF Choke più grandi.

Meglio ancora, noi eseguiamo i calcoli, come se fosse sempre un cortocircuito. Dopo aver messo le protezioni, se poi il circuito prima delle protezioni risulta aperto, tanto di guadagnato, perché le protezioni in tal caso diventano inutili e il segnale va tutto nell'antenna. Non vedo il problema...

Quindi:

R = 75 ohm X = 7500 ohm

x = 2*pi*87*10^6*L

75*10^2 = 2*pi*87*10^6*L

75 = 2*pi*87*10^4*L

L = 13.72 uH

prendiamola di 14 uH e stiamo apposto.

:) f resonance :) E' un ottimo parametro perché ti dice fino a quanto hai un'induttanza :) bisogna prendere una L con fres. almeno a 110 MHz per sicurezza...

E di conseguenza l'induttanza non sarà più da X henry nominali... c'è qualche espressione che ti permette in base alla frequenza di calcolare l'induttanza relativa?

L = 2*pi*f

ma L diminuisce con l'aumentare della frequenza... bisogna introdurre un coefficiente di attenuazione... aspetta... vuoi vedere che con la formula del trasporto dell'impedenza, si ricava qualcosa?

Ed allora ditelo... :PP

L'ho fatto... provare per credere, i circuiti dei fascicoli che sto comprando in edicola li ho costruiti e anche modificati perché i cerchietti di rame attorno al foro dove entra il componente si sono staccati. Ma non ho imparato nulla se non a far meglio i ponti :)

A saldare i pezzi sotto la guida del professore, che sa bene cosa si può cambiare senza distruggere il circuito (almeno teoricamente dovrebbe saperlo) :) e se il circuito si rompe, paga la scuola :)

Quelli ci sono sempre, e con la pratica puoi imparare ad evitarli e a scovarli più velocemente... ma non dovrebbe essere compito di un tecnico?

:PPP

Può darsi che le mie scelte possono essere corrette, ma chissà per quale motivo non hanno adottato quella disposizione (surriscaldamento, comodità, etc.). Ma la vera ragione di quella disposizione non credo sia facilmente intuibile. Posso dire bene che 3 resistori anziché farli lontani, perché per ridurre spazio non li hanno messi affiancati? Magari non ci hanno pensato perché la roba che stai montando costa 2 euro, magari ci hanno pensato e tu non saprai mai perché hanno messo le cose così :)

Questo è già molto diverso...

Poco :)

Questo aspetto però riguarda sempre le simulazioni però, attenzione, non c'entra il montaggio. Puoi montare dopo aver simulato, ammesso che regga il tutto, ma qui si parla di simulazione. Puoi trovare a questo punto degli schemi già fatti su internet e li simuli, e poi eventualmente li costruisci, ma impari molto solo nella fase di raffronto con la simulazione, almeno questo è quello che penso, anche io ho esperienze a riguardo, non ho montato un solo circuito nella mia vita, ma tanti...

Certo e tutte teoriche. Magari in pratica vai a vedere, e chissà quanta roba non va.

Certo, ma con le conoscenze che ho, non credo che sia facile da un banale montaggio, giungere a queste conclusioni con un tester e un saldatore.

Si, con Giucas Casella... :)

Ciao

Artemis

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Artemis

Artemis wrote in news:opsl3hpp067d5mx0@dream:

A motore acceso o spento? Perchè durante la ricarica l'alternatore fornisce più di 12V (ovviamente). E anche a motore appena spento è intorno a quel valore.

Hai provato a verificare il tester? Non vorrei che ....

Nel caso in questione no,(anzi si, te lo spiego tra due righe), ma in generale per la tua cultura stavi commettendo un errore. Veniamo a quanto promesso due righe prima: i choke ti servono anche ad evitare che i disturbi *condotti* sull'impianto elettrico ti giungano direttamente all'ingresso antenna della radio. Insomma, quello che vuoi è che per la frequenza di lavoro il resto del circuito non esista.

Ma anche 33uH, 100uH e stai benissimo...

Esatto :-)

Naaa, io direi parecchio più su. Non meno di un ottava. Altrimenti anche se sempre induttiva ma il valore di Xl non è quello che ti aspetti.(Pensa alla curva del circuito RLC).

Direi di si.

A parte che forse volevi scrivere Xl=2*pi*f*L Ma in ogni caso con questa modelli l'induttanza ideale.

Un possibile modello per l'induttore reale è questo:

[FIDOCAD ] MC 45 40 1 0 080 MC 45 50 1 0 120 LI 45 65 45 60 LI 45 35 45 40 LI 65 35 65 45 MC 65 45 1 0 170 LI 65 55 65 65 LI 45 35 65 35 LI 65 65 45 65 LI 55 35 55 25 MC 55 25 3 0 000 MC 55 75 1 0 000 LI 55 65 55 75 TY 35 40 5 3 0 0 0 * Rs TY 70 50 5 3 0 0 0 * Cp TY 35 55 5 3 0 0 0 * L

dal quale ti puoi calcolare l'impedenza del bipolo equivalente. (Te la lascio ricavare,scriverla in modo testo è abbastanza noioso... ;-) )

E infatti te lo diciamo. Roma non fu fatta in un giorno.. ;-)

fascicoli in edicola? O che roba è? Che stai facendo? Un enciclopedia a fascicoli?

Beh, dovresti aver anche cominciato a vedere uno schema e capire come mai se ne sceglie uno piuttosto che un altro.

Beh, non esattamente. Questo sarebbe "addestramento" ;-) Lo scopo è invece proprio quello che ti ho già spiegato.

E cosa pensi che sia un ingegnere? Certo, magari non deve stare con il saldatore in mano, ma pensare a "compartimenti stagni" non ti permette di fare una buona progettazione. Il rischio che si corre sempre è quello di qualcosa che funziona "sulla carta", ma che una volta realizzato non ne vuol sapere di andare per questioni di ordine pratico.

Per farti un esempio: progetti qualcosa che deve andare in antartide, quindi lo coibenti per benino perchè "fa freddo". Per poi scoprire che, una volta cosi isolato, hai problemi di dissipazione termica.... ;-)

Quindi non sono corrette....

Qui stai parlando della disposizione circuitale (e qui apri un ulteriore capitolo: quello dello "sbroglio" dei circuiti, cioè del passaggio dallo schema alla board) ma io mi riferivo invece proprio allo schema, visto che più di una volta hai pensato a soluzioni fantasiose (non ultima l'integrato traslatore di livello). Come quando pensavi a come doveva essere fatto un oscillatore.Oppure quando chiedevi il modo di fare un amplificatore.

Dissipazione termica, compatibilità elettromagnetica, etc etc ce ne sono di motivazioni che riguardano la parte realizzativa.

No, è affidabile nei limiti del modello. Al di fuori rischi di prendere fischi per fiaschi...

No. No. No! Questo è sbagliato, perchè non puoi pensare di dare lo schema in pasto al simulatore ed ottenere il funzionamento reale. Proprio per quanto detto sopra. La realizzazione pratica è necessaria per validare il modello.

E invece va, va. :-)

Beh, te intanto hai il supporto dello studio universitario dietro, quindi l'autocostruzione ti serve per acquisire quel tipo di conoscenza che l'università non ti può dare. Non sei un autodidatta totale.

In ogni caso generazioni di tecnici e radioamatori si sono formati su testi tipo i corsi della "scuola radioelettra", sul "Radiotecnica per radioamatori" del Nerio Neri, sul Radio Amateur HandBook, su Nuova Elettronica, etc etc

Al limite prenditi un buon testo da ITIS (più di una volta ho consigliato il Cuniberti-De Lucchi-Di Stefani), magari un testo per il laboratorio e segui quello.

AleX

Reply to
AleX

In data Sat, 12 Feb 2005 22:41:46 GMT, AleX ha scritto:

La macchina di mia nonna, non partiva, quindi a motore spento. E come ho già scritto, sull'etichetta della batteria c'era scritto 14 V.

Funge che è una bellezza. Misuro spesso la tensione delle pile, la corrente dei trasformatori, la tensione dei trasformatori, resistenza di alcuni componenti etc...

E di questo non se n'era parlato, perché al momento stavamo considerando semplicemente l'effetto dei segnali provenienti dal lunotto, sul ramo della batteria.

Si certo, e per bloccare provenienti dal lunotto, basterebbe una reattanza di 2 ordini (anzi 3) di grandezza superiore all'impedenza dello stereo. Poi, per bloccare i disturbi provenienti dall'alimentazione dell'auto, questa è un'altra storia.

Ora che ci siamo, la prendiamo di 3 ordini di grandezza superiore, così arriviamo a 137 uH e non se ne parla più...

Rispetto a cosa?

Si, ero in molto in ritarto (come al mio solito) con la girl... :)

Scusa ma in questo caso lavoriamo a parametri distribuiti. E' come se considerassi una linea con piccole perdite, praticamente assimilabile ad una reale, dove la C in parallelo alla linea è molto piccola, perché i cavi non sono coax e quindi un armatura è il conduttore e l'altra è molto lontana. I dielettrici sono l'isolante del cavo e l'aria (e poi gli altri, cioè sedili etc.). Le perdite nel dielettrico sono molto minori rispetto a quelle nel cavo, per cui, si può usare la formula del trasporto d'impedenza e calcolare ad una tot. frequenza, in base alla lunghezza della linea, quanto vale l'induttanza.

Wow, esattamente lo schema che tu hai disegnato, io l'ho descritto a parole :) Comincio a migliorare :)) ma attento, c'è l'effetto sorpresa perché mi rovino sempre alla fine dell'e-mail :)

Z = (-j/wL + Rs) + jwCp)^-1

Eh lo so, i lavoratori già lavoravano 8 ore al giorno, quindi sono 3 i giorni, anzi 4, perché erano fiacchi :P

Piano, piano, e che è il 3° grado? Si chiama Elettronica digitale, i fascicoli costano un occhio, e dovrebbero essere 70 circa. Sono al 20°. In pratica costruisci un laboratorio digitale, con display a 7 segmenti, programmi con pic, fai prove guidate con i circuiti, astabili, bistabili, monostabili, porte etc. etc. etc. Danno una breadboard per fare questi esercizi, e non so in quale fascicolo daranno un altoparlante, probabilmente perché questo minilaboratorio genererà anche segnali a bassa tensione sinusoidali a frequenza regolabile e li invierà al diffusore. E' carina la cosa. Comunque l'altra volta ho chiesto in edicola se c'era Nuova Elettronica e mi hanno detto che è bimestrale e costa 3 o 4 euro. Ma doveva uscire a giorni, domani passo e lo compro se c'è, voglio iniziare anche io a comprare qualcosa, come fanno molti degli elettronici, e nuova elettronica mi sembra amato da tutti a quanto vedo. :)

Non è semplice sai? Leggi sotto...

Un tecnico un pò meno pratico e più teorico ma che sa sempre i limiti della realizzabilità di ciò che progetta. :)

Dimmi una cosa, cosa hai progettato tu nella tua carriera di ingegnere? Te lo chiedo a titolo informativo, perché deve essere davvero bello il primo progetto di proprio pugno, le difficoltà incontrate, le cose imparate etc... E soprattutto durante la progettazione, che difficoltà hai incontrato?

Alta resistenza termica.

Per forza. Però se ci pensi bene, se in antartide ci sono -60°C, e la temperatura interna è 0°C, hai una tensione termica di 60 °C. Quando la temperatura sale ed hai 100°C all'interno, il flusso della potenza termica uscente aumenterà, perché ti ritrovi 160°C di tensione termica, quindi dovresti prima pensare di risolvere i problemi di dissipazione e poi quelli di coibentazione, così da trovare un equilibrio tra il flusso che deve uscire e quello che uscirebbe a temperature normali (0°C). Morale della storiella: cosa devi coprire se quello dissipa calore e deve espellerlo? Significa che più è freddo meglio lavora, quindi isolalo soltanto per evitare la condensa no? :)))

Non è detto. Se invece non hanno impiegato chissà quali risorse, perché il prodotto cosa davvero poco, allora è inutile. Posso farti un esempio: l'altra volta ho visto un piccolo dispositivo (costa 4 euro), se lo vedi, già capisci che è di bassa qualità (componenti che rumoreggiano all'interno, plastica scadente etc.). Serve a non far prendere il sonno agli automobilisti, ossia, si mette intorno ad un orecchio e misura la sua inclinazione (l'inclinazione della testa), così se è troppo inclinata emette un beep. Ecco, è una grande fregatura, perché la testa si inclina a sonno pieno, anzi, molta gente apre semplicemente la bocca e chiude gli occhi. Se vai a guardare nei suoi circuiti, chissà quante cose troverai, che fanno davvero piangere. Altro esempio: lo stereo della ma auto, ha un tasto, LOC. Se lo pigi, la radio si sente disturbata, se non lo pigi si sente bene. Dovrebbe servire a localizzare meglio le stazioni ed eliminare i segnali delle stazioni adiacenti, per evitare sovrapposizioni di voci etc. etc... non funge bene :) Questo dipende dalla cultura dell'ingegnere e anche da quanto lo pagano e quanti soldi vuol buttare l'azienda. Quindi può darsi che io guardando il circuito avrei proposto soluzioni migliori, ma chi mi dice che la mia sia meno buona di quella adottata? Non lo saprò mai :)

Ora, lascia perdere che sia io con le conoscenze che ho, ad analizzare il circuito. Se tra qualche mese mi metti a progettare un amplificatore, magari riesco anche a farlo e anche bene. Era un esempio per farti capire che fantasiose o meno che siano le soluzioni, dal circuito non puoi risalire tanto facilmente al perché di quella scelta e non un'altra. Potrebbe esserci un aspetto anche economico dietro e magari io vado a lambiccarmi la testa credendo che si tratti di semplice compatibilità elettromagnetica. E' come montare un puzzle di 30 pezzi e poi chiedersi: perché il pezzo 20 è tagliato così e non come dico io? Vai a rispondere...

E cosa c'entra?

E quale di queste farà mai al caso del tuo circuito?

Approposito, noi stiamo facendo nel corso di elettronica, anche 4 ore (non sempre 4) di laboratorio con Pspice. E' davvero potente il linguaggio e francamente lo preferisco in forma testuale che grafica... anche se per progetti abbastanza complessi, credo sia meglio la parte grafica...

Questa frase l'ho già sentita...

Non ho detto questo. Puoi anche avere uno schema eccellente dalla parte del simulatore e poi fa una bella scintilla quando lo realizzi... e non sarebbe il primo caso. Come puoi trovare uno schema, lo realizzi e ti fuma. Se prima però lo passi al simulatore e ti accorgi che c'è un ramo in corto, magari può tornarti utile.

Senti deciditi, o il modello è come il menu e non va nella realtà, o il modello va però è come il menù... :P

Un'auto di latta...

Ciao

Artemis

Reply to
Artemis

Artemis wrote in news:opsl5ce3bk7d5mx0@dream:

Boh, che ti devo dire? Non voglio certo scatenare un flame su questo :-) (ma che auto è?) Solo che la cosa mi incuriosisce perchè realmente non ho mai visto indicato su batterie al piombo quel valore come tensione nominale.

Insomma... più che fungere dovrebbe misurare e non è detto che sia la stessa cosa :-PPP scherzi a parte, hai provato a misurare una sorgente realmente nota oppure a confrontare con uno strumento sicuramente tarato?

Ok. Magari, se non te la avvolgi da te, guarda i valori commerciali più vicini al valore scelto.

Pensa alla curva di un circuito LC. In questo caso a te interessa che il comportamento sia reattivo con un determinato segno, quindi devi essere (come frequenza di lavoro) certamente lontano dalla risonanza.

Quindi se consideri le frequenze in 88-108, non puoi prendere un induttanza con una "selfresonance" a 110MHz, perchè sei troppo al limite, già cominci a sentire l'effetto della risonanza.

In parte concentrati e in parte distribuiti (la capacità parassiti).

eh eh, troppo facile: a te interessa confrontare la Z dell'induttore ideale (Z=jwL) con quella dell'induttore reale, quindi da quella roba che hai scritto devi prendere la sola parte immaginaria. Eventualmente, uguagliando le due parti, puoi esprimere una Leq funzione della frequenza.

No, semplicemente che, per esperienza, ho visto che normalmente la qualità delle enciclopedie a fascicoli è medio-bassa, inferiore a molte riviste di elettronica. N.B. che c'è rivista e rivista: "elettronica pratica" ad esempio (ma esiste ancora?) può andare bene per un hobbysta che non distingue un trapano da un saldatore, ma appena ha imparato qualcosa smette di acquistarla.

ottima cosa.

Beh, IMHO in questo momento è in fase calante (ha avuto tempi migliori).

Forse un po' meglio "Fare Elettronica". Se ti interessa l'alta frequenza non è male "RadioKit Elettronica". Anche su "Elettronica Flash" c'è roba discreta. "CQ Elettronica" è in una fase di "bassa marea".

Quella di cui sento la mancanza è la vecchia "Elektor".

Prova a dare un occhiata ai siti delle riviste, in genere si può vedere l'indice delle annate, del numero in edicola, etc, magari ti fai un idea di cosa ti può interessare:

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Il problema è che all'uni rischi di diventare solo un teorico...

Ovviamente nulla: dovevo insegnare agli altri a fare bene... :PPPP

Guarda, di cose ne impari sempre di nuove ogni volta che ti capita un progetto nuovo. A volte credi di aver capito e poi, appena arrivi a dover tradurre in pratica ti accorgi che la documentazione non è affatto chiara.

A volte le più banali: tipo scoprire che il componente su cui hai basato buona parte del progetto è nella realtà irreperibile...

No. Perchè se vai a vedere le specifiche scopri che i componenti devono lavorare in range di temperatura ben precisi, tipo 0°-60°, quindi non puoi andare troppo sotto con la temperatura. Qui ci sono alcuni esempi (guarda la operating temperature).

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Questo mi ricorda un progetto di cui avevo sentito parlare anni fa: una microcamera puntata verso il guidatore che analizzava il battito delle ciglia (che è un movimento involontario) per decidere, attraverso un sw, se il guidatore si sta addormentando o meno.

Aspetta, qui forse hai frainteso. LOC serve a desensibilizzare la radio tramite un attenuatore (quindi è in grado di ricevere solo le emittenti locali, da qui il nome LOCal). Questo permette di ridurre l'effetto di sovraccarico agli stadi di ingresso.

Però, qualsiasi sia il motivo, vedi che viene usata una soluzione diversa dalla tua. E funziona. Se poi guardando diversi schemi dello stesso tipo continui a trovare quella soluzione e non quella che ipotizzavi te, dovresti cominciare a pensare che ci sia un motivo.

C'entra, perchè se ti fosti trovato davanti uno schema di un oscillatore o di un amplificatore buona parte del quesito ti si sarebbe subito chiarito. A volte è anche solo questione di termini, come quando non ci si intendeva sul componente "quarzo" e sugli oscillatori compatti a 4 piedini.

Ovviamente dipende da che segnali maneggi.

Hai visto che anche con swcadIII puoi passargli netlist in formato testo come con PsPice?

Va finchè sei nei limiti del modello ;-) Ma non è la realtà ;-))

Questo bisogna tenere in mente.

Ciao, AleX

Reply to
AleX

In data Mon, 14 Feb 2005 21:31:11 GMT, AleX ha scritto:

Niente :)

Twingo, te l'avevo già scritto.

L'alimentatore a tensione variabile. Porta 12 V nominali, e il tester ne misura 12.54V. Ma questo è normale.

Se l'avvolgessi da me dovrei considerare il nucleo sul quale avvolgerla (eventualmente il vuoto o su un tubetto di plastica cavo), poi prendere un cavo tipo quello del telefono (che almeno 360 mA di corrente li tiene) e non è semplice trovarlo, almeno qui da me e poi farmi il solito calcolo:

L = mu0*S*N^2/l

prendendo una superficie di mezzo centimetro di diametro, avrei:

S = 5 * 10^-3*pi

mu0 = 1.2566*10-6

l dipende dalla sezione del cavo e dal numero di spire, cmq non dovrebbe superare il cm.

l = 10^-3

N = Rad[L*l/S*mu0]

N = Rad[(137*10^-6 * 10^-3)/(5*pi*10^-3*1.25*10^-6)]

N = 2.64

possibile 3 spire? Così piccola?

Facciamo il calcolo inverso, voglio avvolgere almeno 10 spire, vediamo quanto deve essere il diametro:

S = (L*l)/(mu0*N^2)

S = (137*10^-6*10^-3)/(1.25*10^-6*10^2)

mi da un diametro di 0.34 mm!!!

Altro problema, perché se non hai i dati di targa, puoi sapere ben poco del tuo componente...

Si, e anche di brutto...

E anche questo è vero, ma inutile senza i dati di targa...

Si lo so, infatti io mi diletto a prenderla, così poi ho il laboratorio già fatto, con le istruzioni e tanti componenti a parte che posso utilizzare come voglio. Ed è interesante anche costruirlo...

Io quando ero molto piccolo, facevo un enciclopedia che si chiama Elettronica Facile, che tutt'altro era che facile, giacché al primo fascicolo spiegavano il tester e al secondo erano già agli amplificatori operazionali, decibel e roba varia. Ho provato a leggerla di recente, ma sempre incomprensibile resta... pazzesco! Immagino se era elettronica difficile...

Anche questo mi è stato detto...

Proverò pian piano a comprare queste riviste e vediamo qual è più congeniale...

Mmm... interessante...

Lo so, lo so... sento sempre i colleghi che appena fa un esempio il docente, dicono: "e finalmente un esempio..." oppure, dopo che il docente dice: "tot giorno andiamo in laboratorio e facciamo delle prove con gli strumenti" e tutti "finalmente!!!"...

:PPPPP

Si, mi è capitato, e più di una volta. Non che io abbia progettato qualcosa, ma anche il montaggio di una semplice capanna, che credevo fosse molto semplice, si è rivelata una perdita di tempo di quasi più di 2 ore (in 3 persone).

Good, è vero, mi è successo con l'accendigas elettronico (quello di qualche post fa).

Oggi il professore di elettronica ci ha illuminato sulle proprietà della materia e la sua dipendenza dalla temperatura. Inoltre i circuiti sono molto sensibili alla temperatura, alla radioattività naturale e del terreno stesso, alla luce etc. etc. Se non ci fossero questi problemi, i circuiti sarebbero molto più semplici, perché se molti circuiti funzionano anche a temperature diverse, c'è sempre un trucchetto dovuto all'aggiunta di altri componenti, che complicano il circuito ma che lo rendono più stabile (retroazione negativa ad anello chiuso).

Si è vero, ne ho sentito parlare anche io. Questo mi sembra già più veritiero, perché è davvero così, quando ti prende il sonno, il battito delle ciglia è irregolare e quasi assente (occhi chiusi), tranne per i medici stressati (con tanti tic agli occhi).

Che da me, non ce ne sono, sicuramente, perché peggiora solo il segnale ed attenua (sfuma) di poco. A volte aggiunge disturbi.

Insomma... dietro a quegli amplificatori ci stanno molti calcoli dietro, che non potrai mai ricavarti con gli occhi, soprattutto se sei inesperto.

Si, l'ho visto quando mi hai passato la netlist della linea di trasmissione...

Approposito, visto che sto nel gruppetto che cureranno la parte grafica del sito di questo newsgroup (ne avrai sentito parlare del fatto che vogliono aprire un sito), prova a dare un'occhiata a queste due interfacce che ho fatto tanto tempo fa (sono i miei 2 siti internet) e dimmi se te ne piace qualcuna o nessuna:

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Ciao

Artemis

Reply to
Artemis

Artemis wrote in news:opsl9fhmy07d5mx0@dream:

Ahh, beh, certo, i francesi fanno sempre a modo loro ... :PPP

Scherzi a parte, guarda, mi sembra veramente strano che abbia letto 14V. Se fosse quello il valore nominale avresti una batteria a 7 celle invece che 6.

Prendi ad esempio questa batteria:

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45Ah, 12V nominale Ed è proprio usata sulla twingo:
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Uhm, preferirei un altro tipo di sorgente di riferimento.Ad esempio le pile da orologio. E magari assicurandosi che le pile del tester siano cariche.

Le puoi avvolgere su ferrite per alzare il valore di L. Comunque mi pare che hai sbagliato a fare i conti.

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riprova con questi "on line calculator". (Formula di Nagaoka).

questo,intanto, mi sembra un perimetro... forse volevi scrivere S=(2.5*10^-3)^2*pi (e già si cambia di tre ordini di grandezza la superficie)

questo mi sembra *un millimetro*... (e qui si cambia di un ordine di grandezza)

Infatti hai sbagliato i calcoli :P I due errori ti hanno portato sull'N^2 un errore di quattro ordini di grandezza, quindi sull'N di due ordini di grandezza.

Infatti: N=236 o giù di lì.

Solo che, a questo punto, 236 spire su 1cm significherebbe usare un filo di

0.04 millimetri di diametro (isolante compreso). Ecco perchè si usa avvolgerle su ferrite.

Questo è ovvio. Ma mi pare che nella tabella che avevi indicato c'era tutto quello che serviva: L nominale, Q ad una certa frequenza, frequenza di autorisonanza. Che altro ti serviva?

Puoi esprimere tutta quella roba invece che in funzione di C e Rs, in funzione di Q e frequenza di autorisonanza.

ovviamente senza aver prima spiegato cosa è una differenza di potenziale, ad esempio... ;-)

Il problema è che loro credevano di renderla facile buttando in pasto al lettore un po' di nozioni scollegate.

E' sempre la solita storia: riuscire a semplificare senza tuttavia banalizzare.

Prova con "The Art of Electronics" (Horowitz).

Meno male. (Sempre che non stia a significare: "almeno non si va avanti con il programma..." tipico da scuola superiore ;-) )

Spesso invece l'atteggiamento era opposto: le esercitazioni in lab erano viste dagli studenti come un ulteriore ostacolo posto dal maligno professore su lungo cammino che conduceva all'ambita tesi...

Ad esempio la famosa reazione negativa :-) AleX

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AleX

In data Thu, 17 Feb 2005 07:34:47 GMT, AleX ha scritto:

:)

Appena posso, controllo.

La pila del tester l'ho comprata ieri, appena becco nonna con le pile dell'apparecchio acustico, mi armo di tester e provo :)

Ho cercato, ma da me, al negozietto non vendono induttanze!!! E quindi neppure ferriti.

Come sempre =)

Quella è la tabella che ho preso sui componenti di EPM. Per un'induttanza non mi conviene pagare 10 euro di corriere =)

E anche questo è possibile, ma più macchinoso. Dovrei considerare Wm, We e la cosa si complica. Comunque ho comprato il coax (75 ohm, come l'impedenza dello stereo), ed è bello spesso (nero). Due condensatori per fare da filtro passa banda (87-110 Mhz circa), di valore 18 pF e 27 pF ceramici (tensione 50-60V circa, quindi sto apposto). Il cavo è della stessa impedenza così ho meno riflessioni, ma resta un'altra cosa, che mi è venuta in mente oggi. Il lunotto è il generatore ma ha la resistenza interna pari alla sua impedenza, ossia 38 ohm. La resistenza del generatore è diversa dall'impedenza caratteristica della linea (75 ohm), quindi conviene che in serie aggiungo una resistenza di 37 ohm, così da ridurre il dislivello? Però considerando che a 108 MHz sono più di 1 GHz, la lunghezza d'onda, alla velocità della luce è 30 cm, e lambda/10 è 3 cm... potrebbe dar problemi un normale resistore da quasi 1 cm o 2 resistori da x e y valore e l1 ed l2 lunghezze in serie?

Si.

Libro?

Infatti ci vado ma non molto spesso (a quelle dove si sta davanti al PC con spice).

Retroazione negativa... =)

Ciao

Artemis

Reply to
Artemis

Artemis wrote in news:opsmc4rvqc7d5mx0@dream:

La reperibilità dei materiali è sempre un problema. Poi molto dipende da tipo di negozietto... se è il classico "elettricista- riparatore tv-ricambi elettrodomestici", è difficile che le abbia.

Ah, beh, certo. :-)

Ad ogni modo i ponti di misura RCL servono proprio a quello...

Beh, non proprio. Nel modello RF si deve considerare la resistenza di radiazione, quindi si dovrebbe fare due conti per vedere quanto è la Zg.

E in ogni caso (ti rovini in fondo come al solito ;-) ) non ti devi preoccupare delle riflessioni in quanto il cavo è terminato sull'impedenza adattata (la Zin della radio).

L'eventuale differenza di impedenza tra Zg e linea ti comporta solo che non sei in condizioni di max trasferimento di potenza, ma non la presenza di riflessioni (e quindi onde stazionarie) in linea.

Pessima idea. Semmai dovresti ripensare a quello che hai studiato su stub, trasformatori lambda/4, etc.

???? 108MHz=0.108GHz :-)

A 108MHz lambda è circa 3m, quindi fregatene pure delle lunghezze dei resistori.

Si.

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E a quelle con gli strumenti e i componenti veri? Che si toccano con "le mani"?

Su libri (es. il Cuniberti) e manuali (es. l'Hoepli o il Cremonese) la trovi scritta in entrambe le forme :-)

Ciao, AleX

Reply to
AleX

In data Thu, 17 Feb 2005 23:02:41 GMT, AleX ha scritto:

Comunque ricordi quell'accendigas? Mi è rimasto il nucleo in ferrite ed è di circa 3/4 cm... posso avvolgere lì il filo e tagliarlo in due pezzetti!

Good!

Ennò!

No aspetta, te l'ho detto che non ho problemi di riflessione tra il cavo e lo stereo... i problemi nascono dal fatto che il lunotto è di per se una resistenza ed è diversa dall'impedenza caratteristica, quindi un bel pò del segnale mi viene riflesso lì, prima ancora di entrare nel coax. Però non so fino a che punto si può considerare la resistenza del lunotto come una resistenza interna del generatore, visto che è già lui stesso l'antenna.

Ah ok.

Allora sto ok :)

Ci avevo pensato, ma come tu stesso m'insegni, molto spesso nella vita ti troverai a dover adattare il circuito alla linea, visto che i cavi sono tutti con impedenza caratteristica di 50-75 etc. e non dell'impedenza che trovi con Zt=Rad(Rg*Z0). Forse conviene che mi trovo l'impedenza d'ingresso vista ai morsetti del lunotto guardando verso lo stereo, poi imporre che questa sia uguale a 38 ohm, dopo di ché avrò anche una parte immaginaria. A quel punto posso adattare con stub in parallelo o con reattanze in serie ed eliminare la parte immaginaria. Dico bene?

Ops, un'altra gaff.

lambda/10 (Alex insegna) = 30 cm, sto apposto comunque.

Good!

Magari ci portassero lì. Ancora nulla, anzi ora sono in corso scioperi per

3 giorni. Addirittura si era parlato di non far sciopero ma di far saltare proprio la sessione d'esami. Vai su
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c'è una sezione dedicata ad una forma di protesta che hanno messo in pratica qualche mese fa, ossia le lauree di notte. I ragazzi si sono laureati dopo mezzanotte!

Good! :)

Ciao ciao

Artemis

Reply to
Artemis

Artemis wrote in news:opsmdyvimf7d5mx0@dream:

Anche. Oppure smonti una vecchia radiolina (l'antenna nelle radio AM è tipicamente una bobina avvolta su un nucleo di ferrite).

Semmai il problema è dato dalle caratteristiche magnetiche della ferrite: non sono (ovviamente... ;-) ) tutte uguali.

No, li non si riflette nulla: NO linea, No riflessioni.

Fa parte della resistenza interna (Rperdita+Rradiazione). BTW, per le antenne vale il principio di reciprocità, quindi i parametri in tx e in rx sono gli stessi.

E come pensi che si faccia? Con stub, trasformatori, etc. oppure con quadripoli a costanti concentrate (circuiti a T, pigreco, L, etc ) Ci si può costruire anche una linea con impedenza non standard per impiegarla come trasformatore. (Ad esempio in aria, oppure su circuito stampato. Dipende da frequenza e potenze in gioco).

Tutta roba in cui (essendo presenti solo L e C, siano esse concentrate o distribuite), la potenza che esce non può far altro che essere uguale a quella che entra (mentre cambi il rapporto V/I).

Ma non ti sognare di aggiungere una resistenza in modo tale da ottenere 50 (o 75ohm): il vantaggio dell'adattamento a quel punto è compromesso da un inutile dissipazione. Voglio dire: stai cercando di spremere fino all'ultimo picowatt la tua antenna e ci metti una resistenza?

No, perchè linea e carico (ingresso radio) sono adattati, quindi l'impedenza che vedi è sempre 75ohm.

Senza considerare che dovresti garantire l'adattamento su una banda di

20MHz. Un po' difficile.

In ogni caso non ti stare a preoccupare troppo dell'adattamento, in ricezione va benissimo cosi.

AleX

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AleX

In data Fri, 18 Feb 2005 14:40:03 GMT, AleX ha scritto:

La ferrite comunque di per se ha una permeabilità abbastanza alta da permettere sole 10-15 spire su 1 cm per avere poi una L da 137 uH.

Comunque una rettifica: il tester aveva la batteria scarica quando ho fatto le misure. I dati del lunotto sono:

resistenza: 5.1 ohm I che scorre: 2.77 A tensione: 14.52 V

da considerare nominalmente 15 V, 5 ohm, 3 A.

Come è possibile adattare per una banda di frequenze?

Okkey, ora devo solo cercare di portare quel coax grosso da dietro ad avanti senza che si veda... non è facile. Inoltre devo costruirmi le induttanze e queste sono un altro scoglio, dato che non ono più 360 mA a passare ma quasi 3 A.

Artemis

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Artemis

Artemis wrote in news:opsmijnmmv7d5mx0@dream:

Dai un occhiata a questi link:

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Boh, realmente inusuale, quasi da sospettare il regolatore difettoso: quei valori di tensione dovresti leggerli con il motore acceso e "allegro" di giri.

C'è da preoccuparsi sia per la batteria sia per eventuali dispositivi (radio, ad esempio) che ci colleghi.

Pensa che c'è chi ci fa sopra un intero libro:

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(non l'ho letto...)

qui ci puoi trovare qualche spunto interessante (e una bibliografia da approfondire):

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e questa direi che è una fonte autorevole:

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Avvolgi su una ferrite lo stesso tipo di filo che alimenta il lunotto.

AleX

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AleX

Pestando alacremente sulla tastiera Artemis ebbe l'ardire di profferire:

14.52 / 5. 1 = 2.84A
--
IBM: Itty Bitty Machines
News 2000 [v 2.06] / StopDialer / PopDuster - http://www.socket2000.com
Akapulce portal: http://www.akapulce.net
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Due di Picche

In data Sun, 20 Feb 2005 22:23:12 GMT, AleX ha scritto:

No, il problema è che i valori che ti ho dato non sono fissi ma oscillano, del tipo:

R va da 5.0 a 5.5 ohm La corrente va da 2.7 a quasi 2.9

Si, infatti ho eseguito le misure a motore acceso, perché a motore spento ero sui 12 V, ma non serve misurare a motore spento, visto che per far funzionare il lunotto dovrei tenere il quadro acceso (e a che serve?). Ho misurato a motore acceso e con tutto il resto spento (fari, sbrinatore, stereo etc.) ed ottengo una tensione di 14.xx, meglio comunque considerare

15 V nominali + 5 ohm che rendono 3 A, così vado in sicurezza.

Eh ma sei una banca dati di link! :)

"Ai triplI", beh certo :)

Proverò in questi giorni, sperando che mi vada bene.

Artemis

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Artemis

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