Non riesco proprio

In data Fri, 07 Jan 2005 09:11:07 -0800, Franco ha scritto:

In realtà è lineare solo per b = 0. Infatti, una funzione è lineare se:

per ogni u1,u2 e k1,k2 si può scrivere:

f(k1u1+k2u2) = k1f(u1)+k2f(u2)

se questo viene fatto considerando la y=ax+b:

y(k1u1+k2u2) = a(k1u1 + k2u2) + b

k1f(u1)+k2f(u2) = k1(au1+b) + k2(au2+b)

eguagliamo:

ak1u1 + k1b + ak2u2 + k2b = a(k1u1 + k2u2) + b

a(k1u1 + k2u2) + b(k1+k2) = a(k1u1 + k2u2) + b

come vedete i termini di a sono uguali, ma quelli di b differiscono, per cui l'unica condizione è b=0.

Ciao

Artemis

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Artemis
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In data Fri, 07 Jan 2005 17:51:40 GMT, AleX ha scritto:

Ma vaaaaaaaa...

Questa benedetta carta... l'ho vista l'ho vista, ma non so usarla!

Vabbè tanto o elimini la parte immaginaria del componente con lo stub, o trovi x e d tale che zin sia reale, la le soluzioni della lunghezza dello stub coincidono.

Oky!

Ahahaha... intendevo dire che siccome la funzione è y=x^2, se tu facessi:

(acos(w1t)+bcos(w2t))^2

non verrebbe una di quelle espressioni che mi hai scritto.

Come? Era questo quello che volevo capire.

Mi sconvolgi la vita... come non è lui? Lui permette l'amplificazione della ricezione di un segnare (appunto quello alla frequenza di risonanza) mentre attenua di 3 decibel gli altri che stanno a -+Rad(2) dalla sua frequenza... no?

Quindi il tuo selettore, apparte il filtro, sarebbe l'oscillatore variabile, che seleziona la frequenza semplicemente aumentando e diminuendo le sue oscillazioni, in modo tale che viene amplificato dal filtro successivo, il segnale di 455 kHz che viene fuori dalla differenza tra il segnale d'ingresso e il segnale dell'oscillatore... giusto?

Ahhh... ecco! Non ci avevo pensato...

Dipende se i filtri sono del 1°, 2°, 3°, 4° ordine o più...

Si, il merito lo ricordo, ma cosa c'entra qui? Non è il fattore moltiplicativo (per la tensione/corrente) che dice quanto meglio risuona la struttura?

Good!

Ah ok, quindi si ritorna un pò al discorso dell'oscillatore ad onda quadra, che alla fine, se l'onda va in un filtro, esce l'armonica sinusoidale/cosinusoidale che risuona nel filtro. In breve, quando questo segnale composto da quelle armoniche scritte da te, entra nel filtro, passa più amplificato il segnale per cui è stato progettato il filtro, il resto viene attenuato.

PWM e condensatori?

Ciao Artemis

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Artemis

Gia`, proprio cosi`. y=a*x+b non e` una funzione lineare, anche se il suo grafico e` una retta, perche' non soddisfa i criteri di linearita`. Pero` considerarla non lineare pare brutto :-). Fa parte delle funzioni lineari affini.

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

In data Fri, 07 Jan 2005 13:29:39 -0800, Franco ha scritto:

In fondo non è neppure tanto cattiva, infatti per approssimarla in serie di Fourier, la consideri come somma di due funzioni e applichi la proprietà della linearità:

f1 = ax f2 = b

f(t) = serie(f1) + serie(f2)

Artemis

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Artemis

Artemis wrote in news:opsj83i2oplvp2u2@dream:

Sapessi quanti cercatori di funghi si sono avvelenati per errori di stampa... ;-)

E questo è un problema. Perchè spiega tanto. Al solito, visto che tra poco e niente ci corrono infiniti dB, ecco un applet utile per capire qualcosa:

formatting link

La soluzione si. E' l'intorno alla soluzione che mi preoccupa.(Altra cosa che si vede con la carta di Smith).

Certo che no. Quello che ti ho scritto ti serviva per arrivare alla soluzione

esamina il doppio prodotto che viene fuori dal quadrato di cui sopra:

2abcos(w1t)cos(w2t)

Adesso guarda: cos(x+y)=cos(x)cos(y)-sen(x)sen(y) cos(x-y)=cos(x)cos(y)+sen(x)sen(y) sommi membro a membro e ti viene: cos(x+y)+cos(x-y)=2cos(x)cos(y)

cosa noti?

Eh gia, non è lui. Pensa che in alcuni ricevitore quel circuito LC è fisso e tarato in fabbrica.

-3dB equivale a 0,707 in tensione... un po' poco per reiettare il canale adiacente. Un canale AM ha una larghezza di banda di 10kHz. Il filtro dovrebbe avere un Q variabile, da un estremo all'altro della banda (520-1600kHz) da 52 a

160. Ma in un filtro non conta soltanto la banda passante, ,ma anche quanto sono ripidi i fianchi (tipicamente si da la banda a -3dB e a -60dB). Fare un filtro con un buon fattore di forma e variabile come frequenza centrale non è proprio agevole.

A dire il vero nella storia della radio ci sono anche esemplari di ricevitori a "sintonia diretta", ma in generale la cosa è rognosa, anche perchè ti serve una lunga catena di stadi di amplificazione da mantenere tra loro allineati quando cambi la frequenza sintonizzata. In un ricevitore supereterodina invece la catena di amplificazione si allinea una volta per tutte.

Beh, tieni a mente che la selezione la fa il filtro. Oscillatore e mixer "traslano" lo spettro dei segnali in ingresso facendo in modo che la riga spettrale (o meglio, il "pacchetto" visto che si parla di un segnale modulato) desiderata caschi nella "finestra" del filtro.

Uhmmm, quando ti esprimi così mi fai pensare che non hai capito. Cosa intendi per "aumentando e diminuendo le sue oscillazioni" ? L'ampiezza picco picco dell'oscillazione è costante. La frequenza, una volta impostata, *non* deve variare.

Si, è cosi.

Ricorda la chiave inglese... :-)

1) il filtro deve essere "sintonizzabile" 2) dobbiamo ottenere un "buon" filtro (Q e fattore di forma) ad alte frequenze.

Stiamo parlando di un ricevitore AM, ma il principio vale per qualsiasi ricevitore.

Se da un punto di vista "sistemistico" il tuo ragiomento fila, da un punto di vista di ingegnerizzazione è molto più conveniente fare un filtro

*fisso* a frequenza più bassa e traslare in modo controllato lo spettro. (Alcuni motivi li ho scritti sopra).

N.B. che sempre da un punto di vista sistemistico l'intero ricevitore continua ad apparire come un filtro variabile.

E' anche quello, ma non solo: lo puoi mettere in relazione con la banda passante Q=f0/B

Se prendi un condensatore carico e lo scarichi su un induttanza hai un andamento oscillante (sinusoidale, smorzato per via delle perdite), alla frequenza di risonanza del circuito LC (palleggio di energia tra induttanza e capacità). Questo il principio di base.

Ciao, AleX

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AleX

In data Fri, 07 Jan 2005 22:44:30 GMT, AleX ha scritto:

L'ho vista, è un bell'esempio, ma non ho potuto dedicargli molto tempo... la vedrò meglio dopo gli esami, altrimenti non riesco a farmi propagazione e controlli contemporaneamente (controlli devo fare scritto e orale). Grazie comunque, mi serviva!

okkey!

il doppio prodotto è uguale alla somma di cos(x+y)+cos(x-y).

quindi nel segnale ci stanno:

(acos(x))^2 (bcos(y))^2 cos(x+y) cos(x-y)

ma il termine "ab" del doppio prodotto dove va a finire?

=) ed io che nella risonanza ci avevo investito tanto...

Si.

Altro aspetto che non mi consola...

Il filtro riesce ad amplificare solo i segnali ad una frequenza fissa, mentre l'oscillatore te lo regoli di conseguenza, in modo che cambiando la sua frequenza, fai variare la f0 che sottratta/aggiunta ai segnali che entrano, ti fanno passare un solo segnale alla frequenza del filtro... in fondo lo sporco lavoro di selezione lo fa il mixer (grazie all'oscillatore).

Mmm... eh beh sono sempre mixer e osc. che fanno tutto :P io dò il merito a chi lavora :))

La frequenza delle oscillazioni, non l'ampiezza...

? scusa, ma l'oscillatore non ha la stessa frequenza sia quando ascolti in

512 kHz sia quando ascolti a 600 kHz... ovviamente quando ti sintonizzi su altri canali radio, l'oscillatore varia la sua frequenza, non è fissa di fabbrica.

Qualche giorno te la tiro in testa! Poi sai quanti dadi vedi... sul tuo bel cranio!

Più le frequenze sono alte e più il Q si può ottenere meglio per via di omega. Ecco perché tempo fa mi ero buttato nella risonanza ad alta frequenza... ma non conoscevo l'esistenza dei "parametri distribuiti", riflessioni etc. etc. etc. ma ora se ci penso con i dovuti accorgimenti non è del tutto impossibile... è solo che non ho proprio i mezzi. Ora ho capito anche perché quando smonti la ps2 e vedi quelle piste che terminano a vuoto cosa sono... sono stub (microstriscia)! Al contrario di chi pensa che siano predisposizioni per le modifiche che l'ingegnere fa apposta, e che è tutta una strategia di mercato... Ho degli amici che hanno quei circuitini che si illuminano quando chiami col cell... se lo guardi bene, sono 2 batterie, un diodo e un induttore... il resto è tutto microstriscia. L'induttore fa da antenna, la sua reattanza viene eliminata dallo stub in modo che crei risonanza ad una precisa frequenza (1800 Mhz), e la batteria amplifica il segnale da mandare al diodo... solo che manca qualcosa... un transistor! Dove sarà?

In effetti si...

f0 cos'è? La frequenza? Quindi bisogna ottenere:

B = f0/Q

tale che B sia di 10 kHz.

Si... il problema è caricare il condensatore senza far fluire nulla nell'induttore e poi collegarlo all'induttore, il tutto dinamicamente, cercando di accorgersi quando il condensatore si scarica, per ricaricarlo...

Poi c'è la tecnica, che mi sfugge. Dimmi una cosa, visto che insegni elettronica, nel prossimo periodo ho proprio elettronica 1, cosa saprò fare dopo il corso di elettronica? E poi, alcuni miei amici non possono fare l'esame perché gli manca chimica (io fortunatamente alla prima botta l'ho passato)... ci sono richiami di chimica?

Ciao Artemis

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Artemis

Un filtro non amplifica (e neanche un trasformatore amplifica :-))

???

E allora quando ti dicevamo che non si poteva fare, al posto di incazzarti tanto perche' non eri andato a documentarti?

No, mi suona sospetta l'interpretazione. Non credo proprio che ci siano degli stub (a meno che non ci sia un modulatore RF, ma anche li` mi pare poco probabile)

Non sarei cosi` sicuro, ma non ho fatto i conti.

Le batterie non amplificano!

Ci sono modi migliori di farlo, senza nessuna commutazione. Ad esempio puoi fare un circuito che "risolva" una equazione differenziale i cui coefficienti sono determinati da L e C, e in modo tale che gli autovalori dell'equazione siano immaginari puri :-)

Praticamente nulla :-). In realta` dipende dai contenuti del corso.

Di solito no, a meno che non ci sia qualcosa sulla tecnologia di fabbricazione dei dispositivi, ma sono richiami enormemente blandi.

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

In data Sat, 08 Jan 2005 08:37:53 -0800, Franco ha scritto:

Giusto, ho confuso V=|Vg|*Q (|V| > |Vg| se Q > 1)

Q = wL/R

se L = 10^-7 e la frequenza è 10^9, hai certamente un Q > 1 se R < 2*pi*f

Perché non potevo imparare un corso intero di propagazione, circuiti a parametri distribuiti, riflessioni e annesse eq. differenziali... la differenza è molto grande.

Perché scusa, l'adattamento per te è solo possibile nei moduli RF? L'oscillatore della ps2 è a 1 GHz o più. A frequenze così alte, non credo basti rimpicciolire solo i componenti per rispettare l> induttore... il resto è tutto microstriscia. L'induttore fa da

Sono adattati questi cosini, per risuonare a 1800 MHz

Il transistor che manca all'appello si, ed esso non funziona senza batteria :) Solo con la risonanza, il diodo non si accende.

E quindi a seconda dei valori dell'equazione diff., si determina la soluzione t.c. sia immaginaria, quindi si determina la pulsazione dell'onda oscillatoria.

sin(|Im(lambda)|*w)

Grazie, sei sempre così ottimista :)

Appunto, è una grande cazzata la propedeuticità, immagina che in elettrotecnica la propedeuticità era fisica 2 (per via delle resistenze e dei condensatori) e calcolo 2 (integrali), che poi non abbiamo fatto un solo integrale in elettrotecnica. Qualcosa nelle dimostrazioni, ma molto poco, anzi più matrici che integrali.

Ciao Artemis

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Artemis

Artemis wrote in news:opskad1sgvlvp2u2@dream:

esatto, quindi le frequenze f1+f2 e f1-f2. Un altra cosa: hai lasciato i termini "semplici" al quadrato. Nota bene che il quadrato di un coseno è una funzione sinusoidale avente frequenza doppia (puoi riapplicare la solita formulina di prima)

A moltiplicare cos(x+y) e cos(x-y). Questo è un punto importante: l'ampiezza dei prodotti dipende dall'ampiezza dei segnali in ingresso.

Eh, ti serve, ma devi sapere dove. Ad esempio nel filtro a frequenza intermedia, oppure nell'oscillatore, etc etc.

Non è che ti deve o non ti deve consolare. Te hai un problema e devi trovare una soluzione tecnicamente possibile. (e magari tenendo d'occhio anche l'onere economico).

Uhm, non mi piace affatto questo modo di interpretare. E' fuorviante. Non è che in uno schema ci mettiamo dispositivi in più tanto per fare. Se non c'è l'amplificatore a frequenza intermedia (e relativo filtro), non esiste il ricevitore, esattamente come non esiste se manca il mixer o l'oscillatore.

Guardala cosi: invece di muovere la finestra del filtro sullo spettro, tiene fermo il filtro e muovi lo spettro.

Ah, ecco. Cosi va meglio.

Beh, la tua frase era di difficile interpretazione. Sembrava che avevi capito che mentre ricevi qualcosa (una stazione prefissata) la frequenza sale e scende...

Uhmmm, non vedo le faccine :o) Veramente, forse non ti rendi conto e ti pare che ti prendo in giro, ma te lo posso assicurare sia per esserci passato io (da studente) che per via del mio lavoro. E' tipico una volta acquisito uno strumento pensare di avere in mano la panacea di tutti i mali. In realtà più cose impari e più ti accorgi di non sapere (e ti vien da sorridere riguardando al passato).

Però più sono alte più entrano in gioco gli effetti parassiti.

Come ho avuto altre volte modo di dirti, i filtri a radiofrequenza si fanno con altre strategie. Ad esempio filtri al quarzo, filtri ceramici, filtri meccanici. Senza escludere i filtri a costanti distribuite come le cavità risonanti.

Guarda ad esempio questo catalogo della muRata (uno dei più importanti produttori di filtri ceramici):

formatting link

Capisci adesso perchè ti facevo l'esempio della chiave inglese? :-)

Uhm, è vero oltre una certa frequenza si deve lavorare ragionando in termini di linea di trasmissione, ma non sono del tutto certo che siano stub. Non ho modo di verificare, quindi lascio la questione in sospeso.

Eh,vabbè, c'è chi della dietrologia ne ha fatto una scienza esatta ;-)))

Non necessariamente è uno stub (anzi, vista la lunghezza d'onda mi sembrerebbe troppo piccolo). E' più facile che sia un condensatore piano realizzato mediante un circuito stampato doppia faccia.

La batteria non amplifica.

Mi pare strano che ci sia la batteria. Il può essere totalmente passivo in quanto il campo elettrico del cell a cosi breve distanza è sufficiente per accendere il led. Forse la batteria c'è per accendere il led anche senza cellulare (ergo lo usi per illuminare la porta di casa quando cerchi le chiavi al buio...)

Hai presente l'altalena? Dai una spinta ogni tanto ed il sistema si mantiene in oscillazione.

Elettronica 1 dovrebbe essere in massima parte "fisica dello stato solido", quindi dovresti vedere come funzionano qualitativamente e quantitativamente da un punto di vista di elettroni, lacune, livelli energetici etc, i diodi, transistore bjt, fet, mosfet, etc.

In altre parole, ancora niente di pratico. :-)

Ciao, AleX

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AleX

Piu` salgono le frequenze, minori sono i valori di L necessari (e metti SEMPRE le uniata` di misura con i numeri). 100 nH a 1 GHz fa una reattanza di 630 ohm circa: tipicamente servono delle reattanze piu` basse. Ad alta frequenza si possono ottenere dei Q elevati nei risonatori, ma non sono costruiti con induttori discreti.

Vero! Pero` potevi almeno avere il sospetto che quanto di stavano dicendo potesse avere un fondo di verita` :-)

Solo per i segnali praticamente monocromatici.

Si`, ma essendo i segnali a spettro largo, si devono fare degli adattamenti a larga banda, con gli stub non ci si riesce.

Questo si`, ma non necessariamente con uno stub capacitivo.

Non so cosa sia t.c. e vedere il seno del modulo della parte immaginaria non mi piace molto. Guardala dal punto di vista dei sistemi dinamici: devi far arrivare i poli del sistema sull'asse immaginario del piano s.

Adesso scappo, vado in aeroporto e per un paio di giorni non ci sono.

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

In data Sat, 08 Jan 2005 10:34:20 -0800, Franco ha scritto:

Questa è una conseguenza, per questo dico che è più semplice. Prova ad ottenere un Q di 50 con una frequenza di 50 Hz e una resistenza di 1 ohm... dovresti costruire un induttore enorme, ed è possibile, ma più difficile da realizzare. Invece quando la frequenza è alta, puoi tranquillamente ottenere il merito che vuoi (anche se devi comunque tener conto che non lavori più a parametri concentrati e quindi ci sono effetti parassiti etc.), pur dovendo fare innumerevoli considerazioni sulle capacità e induttanze distribuite. Meglio questo però, che avvolgere metri e metri di rame su un nucleo in ferrite e avere un circuito grande quanto una lavatrice.

Per induttori discreti, ti riferisci ad induttori costituiti da un "discreto" (intero) numero di spire, anziché ad una linea che è induttiva poiché ha induttanze parassite distribuite per unità di lunghezza (induttanza, credo, non discreta)?

Il sospetto ce l'avevo, altrimenti avrei già proceduto a costruire quell'affare :)

La frequenza di oscillazione, varia di poco, non credo scenda da 1 GHz a

800 MHz, ma ha un errore massimo di +- 100 Hz (quando va proprio male), non di più. Poi, qualsiasi oscillatore, varia i suoi parametri a seconda della temperatura. Il clock è quello, non varia di troppo. Guarda che le ps2 sn costruite con un accuratezza che non t'immagini. Ho smontato la mia per eseguire la modifica qualche mese fa, credimi, dissipatori ovunque, la ventola molto potente, piste microscopiche, viti che tengono saldo ogni pezzo, che nemmeno se cade a terra si muovono i pezzi.

Vabbè io conosco solo il trasformatore a lambda/4 e lo stub (per il momento), per questo ho supposto fossero stub, sono tratti di piste che finiscono a vuoto, quindi possono essere tanto condensatori quanto stub. Poi se erano in corto circuito, magari erano induttori.

Comunque pulsano con una frequenza che non è 1800 MHz (altrimenti l'occhio non percepirebbe la pulsazione)... potrebbe esserci qualcosa che rallenta, non so un timer? O questo è dato dalla frequenza che non è sempre a 1800 MHz ma varia, e il diodo pulsa solo quando il cell trasmette a 1800 Mhz?

Tale Che.

Beh la parte immaginaria o è -2i o 2i, sempre 2w è la pulsazione, per cui il "valore assoluto" (non modulo) della parte immaginaria moltiplicato omega.

In modo che la parte reale sia nulla, e la soluzione sia oscillatoria. Comunque non occorre creare un circuito che "risolva" l'equazione differenziale, basta semplicemente progettare un circuito che metta in pratica la soluzione differenziale.

Buon viaggio :) e portami qualche regalo eh! :PP

Ciao Artemis

Reply to
Artemis

Artemis wrote in news:opskcb7pjtlvp2u2@dream:

esatto.

Cosa intendi dire?f1 e 2f1 sono segnali diversi.

Se guardi lo spettro in ingresso vedi due righe, a f1 e a f2 in uscita vedi, f1,f2, 2f1, 2f2, f1+f2, f1-f2.... Non capisco la tua affermazione.

Si,l'ampiezza dei prodotti di conversione è proporzionale a quella dei segnali di ingresso. Anzi, dalla relazione ingresso/uscita tra i prodotti di conversione e il segnali di origine (tipicamente espressa in dB) si riconosce l'ordine del prodotto di conversione.

Non necessariamente in risonanaza: potrebbe anche essere un passa basso (o un passa alto), Se la frequenza immagine cade sempre fuori dalla banda che vuoi ricevere.

per questioni di implementazione pratica in genere si sceglie *superiore* di 455kHz. In un caso l'oscillatore deve variare da 65kHz a 1145kHz, cioè una variazione di quasi *venti* volte da un estremo all'altro della scala di sintonia. Nell'altro caso invece deve variare da 975kHz a 2055kHz cioè una variazione relativa di poco più del *doppio*.

Certo, perchè quando moduli in ampiezza un segnale quello che ottieni, nel dominio della frequenza, è traslare la banda del segnale modulante in alta frequenza (a destra e a sinistra della portante). Con la conversione di frequenza eseguita dal mixer anche il "pacchetto di righe" costituito dal segnale modulato viene traslato.

No, prima del passabasso c'è il demodulatore AM (rivelatore di inviluppo), che estrae l'informazione contenuta nelle variazioni dell'inviluppo del segnale RF (questa è l'interpretazione nel dominio del tempo. Nel dominio della frequenza lo puoi vedere come un altra conversione di frequenza in cui gli attori sono la portante stessa e le sue bande laterali. Ma questa è tutta un altra storia).

Con quanto aggiunto sopra, si. (Sempre parlando di terminologia tecnica: rettificato non mi pare adeguato al contesto).

Ti ripeto, è fuorviante questo modo di leggere il fenomeno. Non c'è nessuno che fa lavoro in più o in meno.

tutto dipende dalla precisione che vuoi ottenere. Quando devi tener conto anche del vento, beh, allora le due formulette non bastan più.

Quello che voglio dire è che hai in mano un bel modello, ma devi sapere quando, come e perchè applicarlo. Anche quando conoscerai le "equazioni differenziali pazzesche" non è detto che dovrai usare quelle (invece delle due formulette) solo "perchè adesso le conosci". Sarebbe un errore altrettanto grave (se non altro per via dell'onere computazionale) dell'usare le due formulette là dove non sono applicabili.

Uhm, boh. I segnali in gioco non sono sinusoidali, ma piuttosto qualcosa di simile ad onde quadre. Quindi lo spettro è a larga banda. Se hai qualcosa di risonante, ad esempio sulla fondamentale, ti ritrovi segnali sinusoidali.

Si fanno, si fanno :-)

Eh, vabbè, quando "abbini" i componenti hai un nuovo dispositivo.

Con 1W ad 1m hai quasi 6V/m come campo elettrico.

FATTORE di merito, per favore. Merito da solo non significa niente.

Vedi sopra.

Reazione positiva. (positive feedback). Ovvero riportare all'ingresso di un amplificatore parte del segnale di uscita (con la fase giusta) in modo da "autosostenere" l'uscita. Quando la condizione di fase e ampiezza si verifica per una sola frequenza (e qui entrano in gioco i circuiti LC) allora hai un generatore sinusoidale. Altrimenti hai generatori non sinusoidali.

Se hai tempo guarda qui:

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Ciao, AleX

Reply to
AleX

Artemis wrote in news:opskcc9tn6lvp2u2@dream:

Occhio che sono in gioco due relazioni:

la frequenza di risonanza (proporzionale a 1/sqrt(LC) ) e il fattore di merito (che puoi mettere in relazione con sqrt(L/C) )

Ma non è un segnale monocromatico (=1 sola riga spettrale). Il clock è un onda quadra, quindi avrà le sue brave armoniche.

AleX

Reply to
AleX

In data Sun, 09 Jan 2005 16:32:30 GMT, AleX ha scritto:

Aspetta, non capisco invece cosa dici tu. Dunque nello stadio LC cosa entra? Dovrebbe entrare:

s = cos(w1t) + cos(w2t) = cos(x)+cos(y)

questo segnale (sarebbe la modulante a bassa frequenza e la portante ad alta frequenza), come fa ad essere considerato f1+f2 etc. etc.?

465 kHz sapevo...

In che caso?

E quest'altro caso cos'è?

Si, questo lo sapevo...

???

Nella pratica che fa? Cos'è l'inviluppo?

Classica risposta da ingegnere. Tutto è relativo :)

Allora qui si spiega perché si vedono le pulsazioni del led. Infatti sintonizzando il tutto alla frequenza di 1800 MHz, il cell non trasmette sempre su quella frequenza, ma varia, quindi, ci passa si e no 3 o 4 volte al secondo su quella frequenza. Il problema nuovo, che mi è venuto in mente, è che i led sono 2 (uno verde e uno rosso) e si accendono alternatamente. Questo non credo sia possibile grazie alla risonanza...

? Se prendi il tester e metti i puntali vicino ad un cellulare mentre inoltra una chiamata è già assai se raggiungi qualche millivolt. Come fai con un watt ad avere 6 V/m? C'è qualche relazione che regola l'irraggiamento di un componente che assorbe tot potenza?

Ok, fattore di merito :)

Retroazione?

Retroazione :)

Good!

Sembra difficile da farsi...

Leggerò tutto con calma.

Ciao

Artemis

Reply to
Artemis

In data Sun, 09 Jan 2005 16:40:24 GMT, AleX ha scritto:

Quindi? Se la frequenza è alta e devo avere un fattore di merito alto, non ho tanti problemi, mentre se ho 50 Hz e voglio ottenere un fattore di merito alto, sono cacchi amari!

Sisì, so cosa vuol dire monocromatico. L'ho appreso in fisica tecnica, con l'irraggiamento.

Ah ecco, non avevo considerato l'onda quadra =)

Ciao

Artemis

Reply to
Artemis

"Artemis" wrote

455kHz e' uno dei tanti standard in uso. Qui in Italia va (o andava) di piu' il 470kHz. Ma puoi trovare altri valori, anche bassi come 200-300 kHz (vecchi ricevitori con stadio AF)

Nel caso si intenda utilizzare la frequenza somma all'uscita dal mescolatore (poco conveniente, perche' una armonica dell'scillatore locale puo' cadere in banda di Media Frequenza (i 455kHz, o quelli che sono)

Si utilizza la frequenza differenza all'uscita dal mescolatore (le armoniche dell'oscillatore locale non cadono in media frequenza)

ciao, Piero

Reply to
Gatto Murr

Artemis wrote in news:opskcszxuolvp2u2@dream:

No. Sono entrambi due segnali in alta frequenza. Ti ho fatto l'esempio di due segnali in ingresso "monocromatici" in alta frequenza. Praticamente le portanti, *non modulate*, di due canali distinti (f1 e f2)

Quello non è s(t) in ingresso, quello è il segnale di uscita.

quindi, in ingresso: Vi(t) = cos(w1t) + cos(w2t) = cos(x)+cos(y),

in uscita: Vu(t)= cos(w1t) + cos(w2t)+cos(2w1t)+cos(2w2t)+cos((w1+w2)t)+cos((w1- w2)t)+...

No. Lo standard è da decenni 455kHz.

465, 470 ed altri valori sono standard ormai obsoleti.

Nel caso che avevi ipotizzato te: l'oscillatore locale funzionante ad una frequenza 455kHz *inferiore* rispetto quella da ricevere.

oscillatore locale funzionante ad una frequenza 455kHz *superiore* rispetto quella da ricevere.

(La banda per la radiodiffusione in onde medie va 560kHz a 1600kHz).

ora lo vediamo se lo sai... ;-)

Ecco. Non lo sapevi.

Nella modulazione di ampiezza l'informazione è contenuta nelle variazioni di ampiezza della portante (variazioni che avvengono in funzione della modulante). In altre parole s(t)=(1+m(t))*cos(wt) L'inviluppo è quella figura descritta dai picchi del segnale portante. Al solito, ecco un applet istruttiva sul tema.Dove puoi vedere l'aspetto sia nel dominio del tempo (l'inviluppo) che nel dominio della frequenza (le bande laterali)

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La rivelazione di ampiezza, nel modo più tradizionale e semplice, tagliando le semionde (negative o positive, non fa differenza), in questo modo estrae l'informazione dall'inviluppo.

Seee, ti piacerebbe avere un semplice LC con un fattore di merito cosi alto :-) E poi, mica tutte le frequenze vengono scansionate durante una chiamata. Quindi su che frequenza lo tareresti?

In realtà il lampeggio è dovuto al segnale che viene trasmesso a "burst" durante la procedura di connessione. (Mai avvicinato un cellulare alle casse audio del pc durante una chiamata?)

Esistono led lampeggianti; gli dai tensione e loro lampeggiano...

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No. Direi che non è cosi che si misura il campo elettrico...

Certo che c'è... (vedi esami di campi elettromagnetici e di antenne).

S=P/(4*pi*r^2) (densità di potenza, W/m^2) E=sqrt(120pi*S) (campo elettrico, V/m)

quindi, se preferisci tutto in una formula semplice: E=sqrt(30*P)/r (r + la distanza in metri)

La puoi usare ovunque? (La famosa chiave inglese...) Certo che no :-) Quella relazione vale, in spazio libero, nella zona di campo lontano (r>lambda o r>2D^2/lambda, a seconda di quale è maggiore. D è la dimensione dell'antenna).

Inoltre questo discorso vale per un antenna che irradia ugualmente in tutte le direzioni. Per antenne diverse devi tenere conto della direttività.

Se guardi gli schemi (ci sono anche nel link che ti ho postato) vedrai che non è cosi. Il problema è farlo bene. O fare in modo che non lo faccia quando non deve (a volte gli amplificatori preferiscono fare gli oscillatori....)

Ciao, AleX

Reply to
AleX

"Gatto Murr" wrote in news:k1iEd.662793$ snipped-for-privacy@news4.tin.it:

No, in entrambi i casi, una frequenza differenza.

fx>fol

520-65=455 1600-1145=455

fx

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AleX

"AleX" wrote

giusto, me ne sono accorto poi a letto di aver scritto una stupidaggine :-(

ciao, Piero

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Gatto Murr

Ok, il tuo prof, appena rientrato dalle vacanze, mi ha gentilmente mandato il testo dell'esame. E c'e` una piccola differenza rispetto a quanto avevi riportato tu: l'impedenza Z0 delle linee NON e` da 100 ohm, ma da 50 ohm, e quindi la soluzione banale di niente stub e l'altra linea lunga lambda/4 non funziona.

Domanda per AleX, che potrebbe avere una carta di smith a portata di mano: probabilmente si riesce a fare solo con lo stub, senza dover usara la linea in lambda/4. Pero` bisognerebbe verificare che si riesca ad arrivare sulla sezione BB' con una parte di conduttanza pari a 1, e poi si mette a posto la suscettanza con lo stub.

Ciao

--

Franco

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Franco

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