Occorre la misura dell'impedenza dell'anello di guasto, dove molti strumenti (tipo HT o ASITA) forniscono sul display direttamente la corrente (Ik) del corto circuito, che devi poi rapporate alle tue protezioni onde verificarne il coordinamento. Detti strumenti non sono reperibili facilmente (costano) ma gli elettricisti ormai li hanno quasi tutti. Se l'impianto non è molto esteso, si può misurare la resistenza dell'anello di guasto, che strumenti anche di costo inferiore misurano, ma il dato potrebbe discostarsi da quello effettivo (calcolato con l'impedenza). In linea di massima tale valore si aggira sui 4500A, ma negli ultimi anni non è difficile trovare anche dei 6000A. Non so a cosa ti serve, ma sappi che tutti i MT in curva C nelle abitazione (normalmente non superiori ai 32A) si possono considerare coordinati anche senza la misura. Il problema nasce con interruttori da qualche centinaio di ampere dove occorre regolare la Im (corrente magnetica) onde rientrare in coordinamento
"dantez2003" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@f14g2000cwb.googlegroups.com... come si fa a misurare la corrente di cortocircuito a monte di un impianto? Bisogna per forza mettersi nelle mani del gestore che deve fornire i dati? Chi garantisce che questi dati siano esatti o che non provengano da stime approssimative (magari obbligando ad una spesa superiore per installare apparecchiature che tengono una corrente di cortocircuito più elevata, magari provocando un sottodimensionamento delle apparecchiature dell'impianto)? Si può provare facendo un cortocircuito?