dubbi su inclinometro / girocompasso

F. Bertolazzi ha scritto:

Probabilmente per applicazioni a medio/basso costo hai ragione. Ma dove serve la massima precisione si usano sempre accelerometri analogici. Sto parlando di accelerometri da 10 k$ per navigazione inerziale di aerei e missili. Il segnale dell'accelerometro viene poi convertito in frequenza con una dinamica di almeno 10e5 a 1 e solo successivamente elaborato in digitale. Probabilmente si preferisce un convertitore tensione-frequenza rispetto a un ADC da 24 bit perche' il VFC ha una risoluzione infinita ed esegue una integrazione analogica in modo intrinseco, quindi alla fine il sistema risulta piu' preciso.

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Dimonio Caron
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L'uscita dell'ADXL202 (e simili) è un'onda quadra di ampiezza variabile. Questa viene messa a disposizione (da passabassare e mandare ad un ADC) ed usata per il modulatore a larghezza di impulso il quale dà un'altra coppia di uscite (2 assi). Quindi questo segnale non è "nativo" e i tuoi discorsi sul rumore fanno un po' acqua :-p

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Pasu

Dimonio Caron:

Non credo venga affatto convertito, ma che sia l'uscita stessa del servoamplificatore che alimenta i solenoidi che tengono la "massa libera" in posizione fissa.

Ma non vedo cosa c'entrino questi con il genere di accelerometri di cui si parlava.

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F. Bertolazzi

Pasu:

Ampiezza? Facciamo duty-cycle?

Sarebbe una soluzione abbastanza demenziale, avendo a disposizione anche un'uscita analogica. E' comunque più facile e preciso, con un controller, misurare un duty cycle che una tensione analogica.

Non c'è dubbio.

Ma che c'entra?

I tuoi fanno parecchia grappa ;-)

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi ha scritto:

Se vuoi puoi cercare i datasheet degli accelerometri Q-Flex, adesso di proprieta' Honeywell. Vedrai che escono tutti in corrente, tranne forse soltanto uno che esce in digitale ma e' di (relativamente) scarsa precisone.

C'entrano perche' sono dello stesso tipo. In realta' gli accelerometri si possono dividere principalmente in due sole grandi categorie: quelli che hanno una risposta che parte da una certa frequenza, esclusa la componente continua, e quelli sensibili anche alla componente continua. Poi le tecnologie impiegate possono essere di tanti tipi, ma alla base ci sono queste due classi. La prima si usa tipicamente per misure di vibrazioni, la seconda per misurare accelerazioni vere e proprie, anche costanti e ricordo, se serve, che la cosiddetta forza di gravita' e' un'accelerazione costante. La differenza quindi tra un accelerometro come sensore inerziale e uno per determinare l'inclinazione consiste esclusivamente nella precisione con cui misurano l'accelerazione, enormemente maggiore nel primo caso.

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Dimonio Caron

Dimonio Caron:

Che c'entrano? Sono forse accelerometri "closed-loop"?

E quindi? Perché tiri in ballo le vibrazioni, quando è chiaro fin dall'inizio che parlavamo di accelerometri inerziali?

Manco per sogno, una forza non è un'accelerazione, l'accelerazione può essere l'effetto di una forza applicata a una massa.

Oqquesta chi te l'ha comunicata?

Dai, capita a tutti di dire castronerie. L'essenziale è, poi, non incaponirsi o arrampicarsi sugli specchi.

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi ha scritto:

Evito per il momento di commentare quanto hai scritto sopra perche' ho l'impressione che tutto derivi da una tua errata comprensione del secondo principio della dinamica.

Qui sbagli, l'accelerazione di una massa e' SEMPRE l'effetto di una forza. Forza=massa*accelerazione Non e' una questione da poco, e' uno dei principi fondamentali della fisica che spiegano il nostro universo. Se la massa e' costante, come accade quasi sempre, noterai che forza e accelerazione sono equivalenti.

Beh, ti invito a riflettere su f=m*a, sul fatto che un dinamometro possa indifferentemente misurare pesi e accelerazioni, e sul perche' molti tipi di bilancia, ma non tutti, debbano essere messi in bolla per pesare correttamente.

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Dimonio Caron

Dimonio Caron:

No, ho scritto altro.

Boh, può darsi, non so a cosa tu ti riferisca. Di certo la tua comprensione dell'italiano è solo parziale, come puoi vedere subito sotto.

Certo. Ma che c'entra? Io ho scritto un'altra cosa, ovvero che l'accelerazione può essere l'effetto dell'applicazione di una forza.

Altri effetti potrebbero essere una deformazione anelastica, il contrastare un'altra forza, l'infrangersi contro un vincolo, il trasformarsi in energia termica, potenziale e chi più ne ha ne metta.

Non farmi dire cose che non ho detto, e non continuare ad introdurre nuovi argomenti che c'entrano poco o nulla.

La massa è quasi sempre costante? La massa de che? Cosa farnetichi?

Avresti potuto dire che, essendo la forza di gravità proporzionale alle masse interessate, queste possono essere elise dall'equazione ed infatti si otterrà sempre la stessa accelerazione. Non pretendo tanto, ma almeno risparmiati amenità come questa, che non ti fa onore.

Sì, lo so, ma, di nuovo, che c'entra? Dai, lasciamo perdere, va'.

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F. Bertolazzi

Acc... Mi ero dimenticato di questo thread

Pasu:

FB:

Nono, ampiezza. Dai un'occhiata ad un datasheet di uno di 'sti cosi.

P:

FB:

Ma questa *è* l'uscita analogica!

FB: > E' comunque più facile e preciso, con un controller,

Più facile non so. Più preciso, dipende. So solo che fino a qualche anno fa i uC con ADC a bordo erano ben pochi e questa è la giustificazione che danno nei datasheet, che sono sempre interessanti letture ;-)

P:

FB:

C'entra che più conversioni e modulazioni fai più rumore introduci e la tua tesi, ti ricordo, era che misurando il duty-cycle hai meno rumore. Io invece dico che dipende dal tuo ADC: se fa meno rumore del modulatore interno all'ADXL quello che dici non è vero. Tutto qui.

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Pasu

Pasu:

Nel senso che oggi avevi voglia di tirare il belino a qualcuno e ti sei ricordato di me? ;-)

Nono, duty cycle.

Eh, non fossero così vecchi che la Analog Devices non ti fa più vedere il datasheet (quando ho scritto la mia risposta c'era ancora)...

Comunque ti confermo che sei tu a dover dare un'occhiata un po' più attenta a detto datasheet.

Non confondere l'uscita analogica, disponibile sui pin Xfilt e Yfilt con quella "digitale" (che può essere passabassata, ma è chiaramente più lenta) disponibile su Yout e Xout.

Io non mi riferivo allo ADXL. Questo componente l'hai tirato fuori tu.

Ogni Casa ha i suoi sistemi, la AD misura quanto dell'uscita di un oscillatore passa attraverso i due condensatori, la Freescale misura direttamente la capacità col sistema dello switched capacitor, la ST misura il livello di carica dei condensatori dopo un impulso di lunghezza nota, addirittura ho scoperto che la Memsic fa degli accelerometri in cui una piccola quantità di gas viene scaldato e l'accelerazione misurata con delle termocoppie che vedono da che parte è "salito".

Texas e National pare che siano usciti dal business. Evidentemente la tecnica dell'oscillatore basato sulla capacità del cantilever non era granché...

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F. Bertolazzi

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