Conscio delle conseguenze, SB un bel dì scrisse:
Al pari di altre fonti di energia che non possono essere prodotte autonomamente (quindi petrolio, gas, uranio, etc...) anche il nucleare è sottoposto alle leggi delle lobby. Una persona sana di mente scarterebbe a priori il nucleare proprio pensando ai disastri che possono nascere. Siccome la storia (che a molti non insegna nulla, mentre il danaro insegna molto) ha dimostrato che le catastrofi sono inevitabili e non prevedibili non è saggio mettere in piedi delle barecche che, dopo un disastro, possono lasciare i proprio effetti in larghe aree per decine e decine di anni. In più gli effetti dei disastri nucleari non rimangono confinati ma si disperdono nell'ambiente (nubi radioattive, esplosioni, contaminazioni) allargando a dismisura il *range* di azione nefasta.
Qualcuno ha fatto l'esempio del crollo di una diga. Una catastrofe certamente ma, una volta cessato il danno, la cosa finisce lì. Se esplode una centrale a carbone, per esempio, avremo probabilmente un forte inquinamento nell'atmosfera ma NIENTE paragonato all'emissione di una nube radioattiva.
A chernobyl erano stati accumulati tutti i mezzi utilizzati nell'operazione che erano rimasti contaminati. Ebbene, annao dopo anno questi mezzi spariscono (rubati) per essere venduti come ferraglia che ci ritroveremo in ogni parte del globo...
Le maggiori catastrofi sono provocate dall'uomo non dalla natura. Solo un pazzo scriteriato e dedito unicamente al conteggio delle mazzette di soldi può pensare di perforare per kilometri il fondo del mare per estrarre petrolio... Perchè sulla terraferma una fuoriuscita la puoi contentere (con fatica ma che la fai) in mare diventa un disastro.
Le conseguenze, queste sconosciute.