Condensatore caricato messo in parallelo

Ne era stata iniziata la discussione in un altro thread

Per semplificare i calcoli metto di avere due condensatori da 2F ciscuno, uno caricato con 10V e dunque con energia E1=1/2*C1*V1^2=0.5*2*10^2=100J e con carica Q1=C1*V1=2*10=20C

Mettendo in parallelo il condensatore carico con quello scarico

1) si conserva la stessa carica Q2=Q1=20C

pertanto V2=Q1/(2*C1)= 5V mentre per l' energia: E2=1/2*C2*V2^2=0.5*4*25=50J

Dunque, avessi fatto scaricare il solo condensatore carico su di una resistenza, ne avrei ricavato 100J di lavoro invece facendo scaricare i condensatori, quando messi in parallelo, ne ricaverei 50J di lavoro

..la domanda era in quale modo fosse finita la differenza di energia..

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rondine
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Il 01/11/2016 06:26, rondine ha scritto:

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bye 
!(!1|1)
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not1xor1

rondine wrote in news: snipped-for-privacy@googlegroups.com:

Prima prova a risolvere questo che ti avevo proposto nell'altro thread:

/QUOTE ON

hai un condensatore C caricato alla tensione V. Quindi Q=CV E=(1/2)CV^2 una volta carico, viene rimosso l'alimentazione. Idealizza pure il tutto.

aumentando la distanza tra le armature.

Cosa avviene a Q, V ed E? /QUOTE OFF

Ciao, AleX

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AleX

che facendo avvicinare le armature,

atore, queste avrebbero compiuto un lavoro pari L=F*dS, tale che compenserebbe l' energia mancante

..per concludere, io metterei

ci occorre sempre di fare i conti con la differenza d' energia, che da qualche parte del circuito e del circuito ..va pur mandata ..anche quella!

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rondine

rondine wrote in news: snipped-for-privacy@googlegroups.com:

campo, che veniva ad aumentava l'energia potenziale.

Comunque ok.

meccanici di natura elastica (kx^2) (vedi l'attrazione tra le armature)

ideali e che una variazione di energia in un tempo nullo significa potenza

Ciao, AleX

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AleX

Il 01/11/2016 11:10, rondine ha scritto:

a, in Italiano non ce l' hai..

cercando di sintetizzare, dice che se usi un interruttore elettronico

meccanico nell'arco elettrico o nella fusione del contatto e per emissione di onde elettromagnetiche e la soluzione al problema consiste nell'inserire un induttore tra i condensatori in modo da evitare picchi di corrente e ridurre le conseguenti perdite

--
bye 
!(!1|1)
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not1xor1

che pur immaginando un omino, che strappi un elettrone dopo l' altro dall' armatura del condensatore carico, portando elettrone dopo elettrone, sull' armatura di quello scarico, fino allo stesso potenziale, l' omino farebbe con le forze in gioco, spese meno rese nella sommatoria, quel lavoro che apparentemente ci mancava

..allora ci rimarrebbe solo da capire che cosa succede nello spazio del cam po delle forze che tengono attratte tra di loro le cariche sulle armature..

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rondine

... immagazzinando l'energia sotto forma di campo magnetico per poi rilasci arla successivamente, con beneficio del rendimento totale. Infatti in una maglia LC l'energia rimbalzerebbe da un componente all'altro indefinitamente se non fosse per la porzione dispersa a causa della ESR di C, la dispersione del campo magnetico H dovuta ad elementi assorbenti cir costanti l'induttanza L e le resistenze intrinseche R del circuito in gener ale.

Piccio.

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Piccio

La conoscete la storia di pinocchio il gatto e la volpe, moderna ..che il gatto e la volpe dissero a pinocchio di sotterrare le carte di cre dito invece dei soldi

ele rubarono di notte dimenticandone per fortuna una, che vi nacque appunto la pianta, facendone mille

che nessuno seppe mai

bho!

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rondine

Il 01/11/2016 6.26, rondine ha scritto:

Ci deve essere un transitorio di corrente: se il secondo condensatore si carica a spese del primo (e viceversa) non puo'

farlo istantaneamente altrimenti avremo una I=dQ/dt infinita. Tale I e' limitata dalle resistenze dei conduttori.

Per cui nel transitorio si ha dispersione di energia (con potenza =RI^2) nei conduttori per effetto joule.

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Giorgio

Giorgio non so se ti sei alzato ora ma il problema di



volevo invece convincere AleX che qualcosa della fisica classica

secondo me..

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rondine

Il 02/11/2016 11.27, rondine ha scritto:

Era una mia conferma

Se le armature sono rigide cosa dovrebbe accadere a parte stati di diversa carica

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Giorgio

..Io pensavo a quello che si potesse conservare nello spazio anche cosiddetto assolutamente vuoto ..e a me veniva in mente la costante di Planck, che ha le dimensioni di un momento angolare e che potresti almeno dimensionalmente scrivere come prodotto di m*c*lambda=h

ecco, secondo me nello spazio dove esiste il campo del condensatore staziona una energia E1=m*c^2 uguale ad: 1/2*C*V^2, quella del condensatore

E1/c=m1*c va a modificare il prodotto del momento angolare in m1*c*lambda1=h

dove appunto per l' energia differente dal resto dello spazio

uoto..

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rondine

Il problema era stato posto tanti anni fa dal mio ex-ex-ex-ex capo, e l'unica spiegazione possibile era l'emissione di onde radio.

modello matematico che dia un risultato per un caso teorico? Nel caso di una divisione per zero si esce dal campo di esistenza della funzione

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LAB

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