Vorrei sapere se esistono schemi elettrici di questi aggeggi elettromedicali. So che le macchine sono brevettate ma tanto non intendo certo produrle e il principio di funzionamento a quanto ne so non =E8 brevettabile.
Il fatto =E8 che dovrei fare questa terapia per un bel po' di tempo, il SSN non la passa nonostante il riscontro di efficacia in letteratura medica, e i costi sarebbero per me fuori questione. Alternative terapeutiche non ce ne sono.
Ho provato a vedere se ci fosse un usato ma i prezzi sono fuori questione anch'essi, soprattutto conoscendo il principio di funzionamento e quindi che genere di circuiti possano essere. 10000 eur per un generatore di radiofrequenza a 500 kHz mi pare un po' troppo.
Con guuuuugl non ho trovato niente, qualcuno sa qualcosa o ha gi=E0 provato ad autocostruirsela?
thanks!
Apx
--=20 "Tesoro, ora che sto per morire devo confessarti che ti ho tradita con la tua migliore amica" "Non agitarti amore, lascia che il veleno faccia il suo effetto"
non conosoco il funzionamento so per=F2 che se =E8 brevettato il brevetto e= relativo schema base =E8 depositato e pubblico, scaricabile anche online f= ai una ricerca nel registro col nome o ancora meglio col numero di brebetto= , occhio che se =E8 americano il numero potrebbe cambiare.
--=20 b1teck Al mondo esistono solo 10 tipi di persone... Chi conosce il codice binario e... Chi no!!!
Si' e' vero, su internet trovi scritto che e' brevettato, ma io il brevetto non sono riuscito a trovarlo. Inoltre anche Nuova Elettronica lo vende chiamandolo "apparato per diatermia" (non in kit), lo trovi nella prima pagina del loro sito, non so cosa ci sia di realmente brevettato. Non voglio entrare nei dettagli, ma trovi qualcosa anche sul mulo...
Io ho fatto un progetto mio: un push-pull di MOSFET IRF630 alimentati a 30V pilota un trafo in ferrite (senza traferro) con primario a presa centrale e secondario con diversi tappi. I MOS sono pilotati da un altro trafo (toroidale), stavolta con presa centrale sul secondario e primario pilotato da un IRFD110, sempre alimentato a 30V. I finali li ho polarizzati in classe B (appena sopra la soglia), mentre il pilota e' in classe A. Ho preferito usare la classe B, anche se i finali diventano piuttosto caldi quando "pompo" qualche decina di W, per evitare di irradiare armoniche, purtroppo l'applicatore ed il corpo umano fanno da antenna. Tutti gli stadi hanno feedback gate-drain (RC serie) e resistenza in serie al gate per limitare/stabilizzare il guadagno ed evitare autooscillazioni. La potenza massima e' circa 70 W, che e' il massimo consentito dalla legge italiana per la diatermia. Non ho messo alcuna protezione, bisogna stare attenti a non cortocircuitare o sovraccaricare l'uscita.
Come eccitatore per ora uso un generatore hp, con livelli 0.8-1.5Vpp su 50 ohm, sempre a 470 kHz in sinusoide. All'inizio pensavo di fare un oscillatore con un filtro ceramico da 470 kHz, ma poi mi sono trovato bene col generatore hp... Come alimentatore ne uso uno da banco, se non si lavora alla max potenza 30V
3A sono sufficienti.
Per regolare la potenza posso agire su:
- presa del secondario
- tensione di alimentazione
- livello di ingresso
Come applicatore ho usato un foglio di inox per la massa e un raccordo di plastica da idraulica con su un pezzo di foglio di inox per il manipolo. Non e' una bellezza, ma funziona. Foto:
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Ho fatto anche delle prese ad alta tensione per l'applicazione capacitiva, ma non ho mai provato ad usarle. Col mio trafo di uscita ho 4+4 spire sul primario e prese a 8,13,35,77 spire sul secondario, tutto in filo Litz (primario molto grosso). Se dovessi rifarlo, per l'applicazione resistiva farei il secondario con
8,13,20 spire. La scelta poi dipende da quanto lontano e' il punto di applicazione dalla massa. Ad esempio applicando la spalla con massa sull'avambraccio la R e' alta e farebbero comodo le 20 spire (con 13 non ottengo tutta la potenza, pero' va bene; con 35 sovraccarico). Applicando un malleolo con la massa sul tallone ci vogliono le 8 spire.
Non ho uno schema in bella, ma solo un po' di foglietti con schizzi e conti che non ho avuto la pazienza di riordinare... magari mi ci metto! Pero' anticipo che i trasformatori li ho realizzati da ferriti di recupero, per cui saranno da rifare su materiali diversi e con numeri di spire da ripensare. Potrei anche pubblicarlo sul mio sito, mi preoccupa un po' il brevetto...
Ultima cosa: come gel ho usato un tipo da encefalogramma (gentilmente regalato da un amico), ma ho provato anche il Fastum Gel, che e' un buon conduttore e aiuta la terapia: lo evito sulla massa. Essendo RF ad alta frequenza fenomeni del tipo ionoforesi non dovrebbero esserci, per cui non c'e' rischio di assimilare il medicinale in maniera anomala.
Ciao, Non esiste una LEGGE italiana sul settore:esistono norme CEI generali armonizzate a livello europeo e specifiche per la tipologia, una norma NON è equiparabile ad una legge. In questo caso sugli elettrobisturi e per terapia onde corte ai quali sono molto simili ( freq >250Khz fino a 4Mhz,e 27.12Mhz (40.68Mhz "vietati" in Italia), max potenza erogata 400W eff ). DEVONO,per norma, tollerare per un tempo indefinito il corto circuito dell'uscita come il funzionamento senza carico e il controllo dell'applicazione degli elettrodi sul tessuto. Sostanzialmente ciò che cambia sono le parti applicate al paziente che nella TECCAR è opportuno che evitino ciò che si cerca con l'elettrobisturi cioè una elevata densità di corrente solo su un elettrodo, oltre ai tempi di trattamento ed al modo con cui si controlla l'erogazione di energia più coerente con le esigenze dell'elettroterapia a onde corte o microonde. Naturalmente sono diverse le impedenze complesse di carico della macchina per: cavi, elettrodi capacitivi e non, impedenza equivalente del tessuto interessato. Solo nel caso di indagine penale esiste una legge che definisce le norme CEI come riferimento per la costruzione a buona regola d'arte ed in questo caso è come se lo fossero. Ricordo che i 3500Vac per 1 minuto, ed il limite di 50 microampere con
263Vac applicati tra le uscite e la terra consigliano di usare un trasformatore in uscita( distanza tra primario e secondari >8mm ). La curva di erogazione della potenza la ottenete con feedback dallo stadio finale verso l'alimentatore dello stesso variandone la tensione. Non serve lavorare in classe lineare,le reattanze dello stadio finale e di adattamento delle impedenze (30-2000 ohm ) faranno da filtro. CISPR 11 definisce che gli altri utilizzatori prossimali debbono "tollerare" ed essere "protetti" da questi disturbi. Auguri.
Non mi riferivo alle norme per la costruzione a regola d'arte, ma ai limiti prescritti per l'applicazione sul corpo umano. A questo proposito ieri ho solo riportato quello che avevo letto sul sito di Nuova Elettronica: [... si tratta di una macchina per diatermia per uso estetico (allineata per i valori della potenza col decreto FAZIO) e fisiatrico...] Poco fa ho cercato il famigerato decreto, che e' il n.110 del 12/5/2011 e si riferisce all'uso estetico. Parla di 25 W massimi per il resistivo e 50 W per il capacitivo, tra 400 e 1500 kHz. Vedi ad es.
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alla categoria "APPARECCHI PER IL TRATTAMENTO DI CALORE TOTALE O PARZIALE". Ho visto data-sheet di apparati TECAR molto piu' potenti (almeno nominalmente), non so se siano legali in Italia. Forse per uso medico. Comunque non l'ho mai usato su di me con piu' di 60 W all'alimentatore (30-40 in uscita, forse meno), altrimenti l'effetto termico diveniva eccessivo.
Riguardo al fatto di lavorare in classe lineare, nel mio caso e' essenziale, perche' l'uscita non e' filtrata. L'adattamento di impedenza e' fatto mediante scelta del rapporto spire sul trasformatore. Essendo l'impedenza di carico altamente variabile, ho preferito evitare filtri in uscita, che avrebbero rischiato di far vedere allo stadio di potenza impedenze inaspettate in quanto "ruotate" rispetto a quelle di uscita.
grazie molte a tutti! Purtroppo metterlo in piedi dalla descrizione per me =E8 difficile, ma prover=F2 con Nuova Elettronica e incrocio le dita.
ciao!
Apx.
--=20 "Tesoro, ora che sto per morire devo confessarti che ti ho tradita con la tua migliore amica" "Non agitarti amore, lascia che il veleno faccia il suo effetto"
Il 30/01/2014 22:08, Alessandro Di Stasio ha scritto:
infiammato/calcificato la situazione non si era modificata di una virgola. Poi sono stato da uno specialista che mi ha consigliato le onde d'urto e in quattro dico quattro
come a me, la macchina ti serve per un problema specifico, prima di sudarci sopra magari verifica che ci sia l'indicazione terapeutica. Io ancora risento dell'impatto economico della cura con la TECAR e vorrei tanto avere la macchina del tempo con il senno di poi.
ciao!
Apx
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- Nonna, hai visto le pillole di LSD che
avevo lasciato in giro?
- Al diavolo le pillole, hai visto il drago
A proposito ho notato che Elektor e' ferma ad agosto 2013, ne stiamo perdendo un'altra? Cmq per il mal di schena da contratture, quello che vi impedisce anche di saldare, sto trovando notevolmente utile i TENS, in 3-4 gg mi rimettono in sesto, Giorgio
i tendini infiammati da calcificazione (es. sindrome di Haglund) la Tekar non serve a un tubo, almeno non da sola, e le onde d'urto
In casi di calcificazione pesante non si scappa: serve l'intervento e successiva riabilitazione. Sei stato fortunato: a me 20 sedute di onde d'urto non hanno fatto assolutamente nulla, se non permettermi di esplorare soglie del dolore che non conoscevo.
Elektor versione italiana edito dalla Inware, ha terminato la sua vita con il numero di Luglio/Agosto 2013. Agli abbonati e' stato terminato il periodo di abbonamento con la rivista in inglese.
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