Again(!)...

NO! Non mi riferisco al modello di un noto accessorio per usi ludici, ma al solito FET impiegato in una configurazione che ancora una volta non

arrivare a conclusioni certe, anche se qualcuno aveva all'epoca ipotizzato la "cascode di fet+transistor" (o qualcosa del genere), ipotesi certo plausibile, che tuttavia stavolta non regge, visto che qui mancherebbe... il "transistor" (mezzo "duale" 2SC1583, nel caso di allora)!...

si trova in qualche modo accoppiato a un altro suo simile (Q1), per cui

qualche parametro che con la temperatura varia nel secondo FET che fa da buffer, ma quale?... Oppure, a linearizzare in qualche modo l'andamento della scarica del condensatorino di temporizzazione da 680 pF?! Boh! 'Sti progettisti giapponesi mi fanno sempre incavolare e a dire il vero stavolta non riesco neanche a spiegarmi per bene il funzionamento di tutto l'oscillatorino "CLOCK" a rilassamento (peraltro apparentemente

uno o su entrambi i "misteri"...

S.M.

P.S. - Preciso che il terminale "in basso" del... mistery-fet (dovrebbe essere il source, ma non si sa mai, ho incontrato anche FET usati "al contrario"!...) finisce su un potenziometro da 2 mega collegato a massa, che collegato a reostato regola la frequenza del ciospo...

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Synth Mania
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Synth Mania ha scritto:

Forse posso rispondermi da solo...

Stando a questo PDF, direi che il FET collegato in quel modo realizzi, entro certi limiti, una sorta di generatore di corrente costante in

da 2 mega)...

generatore di corrente costante!...

S.M.

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Synth Mania

essere, ma prendila con beneficio di inventario. Fabio

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Fabio

Fabio ha scritto:

A direi il vero non saprei proprio... In entrambi i circuiti la funzione del FET collegato in modo canonico, mi sembra(va) chiaramente identificata in quella di buffer tra condensatore di temporizzazione e circuito seguente, anche se il funzionamento del "CLOCK OSC" mi rimane ancora oscuro nei particolari (non capisco come venga realizzata la funzione "trigger di schmitt)... Nel primo circuito ( - si tratta di un VCO audio di precisione, dove tutto il "siliciume" a sinistra del C2 da

6200 pF in pratica funge da unigiunzione programmabile...) forse il FET "strano" Q5 (2SK30A) ha a sua volta la funzione di "separatore" tra il sottrattore di corrente (uno dei due transistor della coppia integrata 2SC1583) e il circuito di carica-scarica, insomma una specie di "inseguitore di corrente" invece che di tensione, probabilmente per facilitare il lavoro del transistor Q6, vista la precisione richiesta e le

Forse... Nell'altro circuito (), mi sembra che quella di generatore di corrente costante per il condensatore da 680pF sia abbastanza plausibile come compito per il FET Q2, anche se apparentemente, ai fini del lavoro da svolgere, sembrerebbe indifferente che la forma d'onda primaria generata sia una rampa lineare oppure logaritmica... Se i FET impiegati fossero normali tipi europei sarei perfino tentato di provare a montare questo circuitino di CLOCK con e senza FET, giusto per

limitato...), ma per il momento soltanto un impotente... "BOH! & DOPPIO BOH!"... :-)

S.M.

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Synth Mania

Fabio ha scritto:

Ho fatto ulteriori ricerche in rete e sembra proprio che avessi

un generatore di corrente costante (impostata nella fattispecie dal potenziometro da 2 mega posto fuori schema), mentre quello impiegato nel

("current buffer") tra il collettore del transistor di scarica (1/2

2SC1583) e il condensatore di temporizzazione da 6200 pF (con relativo FET separatore d'uscita). A quanto pare quelli che m'erano sembrati impieghi "strani", sono invece applicazioni tipiche dei FET collegati "a gate comune"...

S.M.

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Synth Mania

Non essendoci tensione al drain piu' che da generatore variabile lo vedrei usato come "resistenza variabile" di una RC che fa modificare la frequenza all'oscillatore. G

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news.aioe.org

news.aioe.org ha scritto:

di... "succhiatore" di corrente (current sink)... :-)

S.M.

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Synth Mania

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