Se è una pompa, si può considerare che il carico sia proporzionale ai giri, quindi diminuendo la tensione con un variac dovrebbe calare i giri in modo abbastanza progressivo, e il calo della coppia è compensata dal calo del carico: il motore è asincrono, quindi ha la velocità di scorrimento dalla sua. Le ruote dei lunapark di tanti anni fà, facevano la partenza dolce usando uno reostato costituito da tre lame che scendevano progressivamente immergendosi in acqua salata contenuta in un fusto tipo barile di greggio. Vabbè che il motore era trifase, ma anche la pompa in oggetto dovrebbe comportarsi similmente.
Le ruote dei lunapark lo facevano solo in partenza, mentre invece mi pare che per quanto riguarda la pompa la regolazione dovrebbe durare per un tempo considerevole... In più non vorrei che la partenza delle ruote panoramiche che tu dici fosse la partenza trifase (appunto come dici) con reostati per limitare la corrente di spunto del motore. L'effetto "partenza dolce" era secondario (ed in quel caso provvidenziale...), lo scopo principale era di limitare la corrente di spunto come nell'avviamento stella-triangolo... Inoltre il fatto che si abbia un risultato accettabile (anche se nel caso della pompa non ne sarei sicuro, soprattutto a lungo termine e nelle varie situazioni di carico in cui si può venire a trovare) non significa che sia il modo giusto per regolare in velocità un motore asincrono... ciao
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Paolo Squaratti
"Colonnello, prova con questa...
...Indio, tu il gioco lo conosci..."
Se ho sbagliato non l'ho fatto apposta...
Forse era per non scaraventare nel vuoto chi vi era sopra...
Inoltre il fatto che si abbia un risultato
Per regolare in "modo giusto" ci vuole una reazione, ovvero un = rilevatore di giri, dopodich=E8 v=E0 bene anche un regolatore = zerocrossing se il motore non =E8 nato per le alte frequenze, come le = lavatrici. Credo che i banchi di bilanciature gomme abbiano quello. Bisogna vedere che campo di regolazione necessita, ma non mi sembra che = occorra una partenza da zero regolata, se non solo una modifica della = portata.
Probabilmente i motori delle ruote panoramiche erano asincroni a collettore con resistenze rotoriche, che assicurano coppia di spunto elevata con limitate correnti di spunto.
Appunto ho detto che era *provvidenziale*, permetteva di limitare la corrente di spunto del motore ed in più garantiva una partenza dolce, che oltre a non scaraventare nel vuoto le persone permetteva di non spaccare ingranaggi, alberi e quant'altro seguiva il motore...
Parlando in termini controllistici, per regolare una qualsiasi grandezza (in questo caso la velocità) ti serve un segnale in retroazione (in questo caso una tachimetrica o qualsiasi altra cosa che ti permetta di misurare il numero di giri). In termini più pratici, se tu conoscessi una legge che lega la tua grandezza in uscita alla tua grandezza in ingresso in maniera abbastanza affidabile, potresti controllarlo anche in anello aperto. Quello che però dicevo era in termini elettrotecnici. Un motore asincrono è nato per viaggiare ad una frequenza prossima a 60*f/p, quindi per variarne la velocità nel modo giusto dovresti variare f, e di conseguenza V come fanno gli inverter, appunto. Vi sono motori che sono entro certi limiti regolabili in velocità attraverso altre tecniche, ad esempio alimentandoli con treni di sinusoidi. Questo va a discapito dello scorrimento, che mediamente in un periodo di tempo sarà più elevato. Questi motori solitamente sono quelli a rotore esterno (ad es. molti ventilatori), che permettono una migliore dissipazione del calore provocato dall'aumento di scorrimento... ciao
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Paolo Squaratti
"Colonnello, prova con questa...
...Indio, tu il gioco lo conosci..."
Se ho sbagliato non l'ho fatto apposta...
Erano ovviamente asincroni, con inserzione stella triangolo, come si = faceva anche nei torni e nelle segherie L'alternat.iva sarebbe potuto essere stata in continua, ma avrebbe = necessitato di un gruppo motore-generatore, visto l'assenza dei = raddrizzatori solidi. Ma io ricordo benissimo il particolare delle tre lame fatte a pinna di = squalo...
Per Paolone: mi sembra che stiamo dicendo la stessa cosa. Per Tommaso: mi piacerebbe essere illuminato sugli asincroni con = collettore, io conosco grosso modo questi tipi di motori:
1.. Motori sincroni trifase: siccome vanno lanciati, non ricordo altri = usi tranne Enel, 50 anni f=E0, per il rifasamento 2.. Motori asincroni trifase: quelli comunemente usati per i = macchinari di vario genere 3.. Motori asincroni monofase: fino a circa un cavallo, con = condensatore per la fase fittizia ( vecchie lavatrici) 4.. Motori asincroni monofase di piccola potenza con spira in corto = per l'avviamento ( ventilatori,vecchi giradischi) 5.. Motori in CC con magnete permanente e collettore a spazzole, = giocattoli e piccola automazione, Anello di Pacinotti. 6.. Motori in CC/CA con collettore e spazzole, detti anche a = repulsione, tipicamente i trapani, vecchi treni, filobus ecc. 7.. Generatori con indotto eccitato in continua ed alimentato mediante = anelli, piccolo esempio l'alternatore dell'auto; di fatto sono motori = sincroni.
essitato di =A0un gruppo motore-generatore, visto l'assenza dei raddrizzato= ri solidi.
ualo...
Probabilmente il reostato di avviamento collegato agli anelli...
L'avviamento a stella-triangolo credo si usi su motori con rotore comunque in corto.
Quasi, ma non proprio...
re, io conosco grosso modo questi tipi di motori:
i usi tranne Enel, 50 anni f=E0, per il rifasamento
Lo si fa ancora adesso negli impianti di pompaggio dove si usa l'alternatore come motore sincrono.
ri di vario genere
Quelli con rotore a gabbia.
ore per la fase fittizia ( vecchie lavatrici)
er l'avviamento ( ventilatori,vecchi giradischi)
attoli e piccola automazione, Anello di Pacinotti.
ne, tipicamente i trapani, vecchi treni, filobus ecc.
e anelli, piccolo esempio l'alternatore dell'auto; di fatto sono motori sin= croni.
O, meglio, generatori che, di fatto, di "sincrono" hanno ben poco visto che la frequenza della tensione generata e' poco importante.
Un asincrono con rotore avvolto col capo di ciascuno dei tre avvolgimenti collegato ad un anello calettato sull'albero su ci appoggiano delle spazzole che possono essere collegate ad un reaostato o a serie di resistenze di valore fisso per dare una variazione a gradini e che, alla fine della fase di avviamento vengono collegate fra loro mettendo in corto gli avvolgimenti rotorici.
Altro sistema per limitare lo spunto e' quello di utilizzare una doppia gabbia, a volte realizzata di materiale di diversa resistivita' o con sezioni diverse.
Al link di seguito trovi quanto ho scritto sicuramente in modo piu' chiaro di quanto non abbia fatto io:
Si, certo, in Italia si contano sulle dita, e sono comunque generatori = reversibili; quello pi=F9 piccolo ove ho messo le mani era da 190 = Megawatt.
Esatto
Nascono generatori, ma se volessi usarli come motori dovresti usare la = solita formula N.giri=3D 60*f/paio di poli
Ok, =E8 sempre il solito tranne che anziche la gabbia di scoiattolo = c'=E8 l'avvolgimento; il fatto =E8 che tu avevi parlato di collettore, = da qui la mia perplessit=E0. .
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