Vorrei "riprendere" ( in modo benevolo e spero non me ne voglia ) paky per la frase da lui scritta e da me sopra riportata.
Concordo con paky che l'orecchio umano ha 1 sua "curva " di risposta in frequenza, sensibilita' e dinamica ( si proprio come 1 ricevitore radio ), univoca per ogni soggetto e differente tra orecchio dx e sx, ma non per questo l'ampli di regola viene progettato per sopperire a queste carenze. A tal fine puo essere agevolmente utilizzato 1 equalizzatore/controllo di toni, i quali sopperiscono ( insieme ad altre apparecchiature ) anche a sopperire a carenze della stanza dove sono i diffusori ( quindi attenuazioni su determinate frequenze o altri problemi ). Progettare 1 amplificatore che abbia 1 curva di risposta per ogni acquirente diviene improponibile, quindi preferibile renderlo il piu ideale possibile.
Un amplificatore ideale che quindi ripropone in uscita il segnale in ingresso amplificato senza aggiungere o togliere altro, che venga costruito a valvole, transistor, mosfet, igbt, ecc., poco importa avranno tutti lo stesso risultato. In pratica se avete ascoltato ( meglio misurato a laboratorio facendo tutti i test canonici, compresi intermodulazione, slew rate, smorzamento, misura della impedenza dinamica in ingresso/uscita ) 1 ampli valvolare che suonava meglio di 1 a transistor, significa che quello a valvole era costruito/progettato meglio del 2°. Dato che l'orecchio umano in genere tollera distorsioni di qualche punto %, dire " ho sentito 1 ampli che suona meglio di un'altro", e' poco indicativo. Purtroppo l'elevato costo della strumentazione idonea per fare tutte le prove agli ampli ( non solo distorsione con 1 segnale sinusoidale ) ha portato alla conseguenza di poter scrivere qualunque "caratteristica tecnica" su di 1 ampli, visto che nessuno ( o pochissimi ) ha modo di confutare i dati dichiarati.
Saluti Riccardo