Trasformatori di tensione senza induttanza

Senza disegnare tanto metto questo circuitino, con quel che passa il simula tore, pensando ad una fase a 200V in corrente continua (che ho dunque separato) ed un neutro messo a terra

carico costante, che su 4 Ohm, con circa 16V, sono circa 4 A, con una ondulazione, come nel grafico simulato, di circa 45mV, ancora filtrabile

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Un regolatore di questo tipo sarebbe fattibile anche con componenti SMD risultando davvero piccolo ed economico per mille usi, tipo lampade LED..

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rondine
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Il giorno sabato 8 ottobre 2016 13:00:56 UTC, rondine ha scritto:

l carico costante,

Forse non ti rendi conto delle micidiali correnti che dovranno scorrere nei MOS durante la commutazione. Prova a vedere quanto dissipano col simulatore che parliamo poi di rendimen ti. Ad occhio, non ci dovrebbe essere molta differenza di rendimento sostituend o i due MOS con due resistenze opportunamente dimensionate. Se i componenti fossero ideali, dovresti vedere dei picchi di 200V sul cond ensatore di BT e una corrispondente corrente infinita. Meglio sarebbe usare molti condensatori configurandoli successivamente in s erie-parallelo con numerosi MOS con prestazioni decadenti rispetto a qualsi asi convertitore a trasformatore (e costi assurdi).

Piccio.

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Piccio

Il 08/10/16 15:00, rondine ha scritto:

Se hai il neutro in comune dov'e' l'isolamento tra entrata e uscita?

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Giuseppe³

Piccio ha scritto:

n il carico costante,

D

nei MOS durante la commutazione.

imenti.

uendo i due MOS con due resistenze opportunamente dimensionate.

condensatore di BT e una corrispondente corrente infinita.

in serie-parallelo con numerosi MOS con prestazioni decadenti rispetto a qualsiasi convertitore a trasformatore (e costi assurdi).

e OUT?

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emilio

"Se hai il neutro in comune dov'e' l'isolamento tra entrata e uscita?"

Te l' ho simulato su di un filo solo per fare prima la simulazione,

zzato partendo

pochi giorni fa..

OUT?"

..nella non conduzione di un MosFet in alternanza con l' altro quando ?

he su di un trasformatore che scarica tra i due avvolgimenti

PS

a me sembra di star sempre a parlare con degli addetti di qualche call cent er che se hai una qualche idea te la negano per farla semmai loro e per di

in qualunque forum vada..

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rondine

Il giorno sabato 8 ottobre 2016 16:30:08 UTC, emilio ha scritto:

e OUT?

Infatti, considerando che un MOSFET quando brucia va in corto 100 volte su

100.

Piccio.

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Piccio

Il giorno sabato 8 ottobre 2016 17:05:44 UTC, rondine ha scritto:

nter che se hai una qualche idea te la negano per farla semmai loro e per d

E' solo una sensazione. E' che ti vogliamo bene e non desideriamo farti perdere troppo tempo con ci rcuiti che non funzionano in modo ideale. Considerate le ESR dei condensatori, la Ron dei MOS, l'inesistente isolamen

carico. Anche nel tuo schema se non carichi l'uscita in modo costante hai delle flu ttuazioni e a vuoto arrivi a BT = AT.

Piccio.

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Piccio

Piccio! ma se vuoi ti ci metto il controllo della tensione spegnendo l' osc

a ..che te lo faccio con un trigger di schmitt? Ed un pochino d' induttanza (dove occorre) per smussare i picchi che dici p

una protezione,

tile, di un simil circuitino,

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rondine

Piccio ha scritto:

center che se hai una qualche idea te la negano per farla semmai loro e

n circuiti che non funzionano in modo ideale.

va dal carico.

fluttuazioni e a vuoto arrivi a BT = AT.

io direi di lasciarlo perdere! mi sa tanto di troll....inoltre non

a caso dove gli capita

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emilio

Il giorno sabato 8 ottobre 2016 19:05:44 UTC+2, rondine ha scritto:

Questo dovrebbe farti insospettire...

mandi

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zio bapu

L' 08/10/2016 21:45, rondine ha scritto:

Ah, ma "con un po' di induttanza dove occorre" e' facile, specialmente se non ti interessa isolare il neutro!

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Come l'hai proposto in origine e' un classico esercizio di elettrotecnica. In riferimento al tuo

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(dove non riesco a leggere bene il valore di C2, mi pare 6300 uF, anche se e' un valore "strano") Consideriamo il primo ciclo, appena acceso il circuito, perche' e' piu' semplice da analizzare. Lasciamo perdere la carica di C1, supponiamo sia gia' a 200 V con Q1 chiuso e Q2 aperto. L'energia in C1 e' E1 = 0.5*C1*V^2 = 0.66 J, mentre la carica e' Q = C1*V = 6.6 mC Ora apri Q1 e poi chiudi Q2. C1 e C2 si ritrovano in parallelo, per una capacita' totale di Ct = 33+6300 = 6333 uF. Per la conservazione della carica la tensione scende a V2 = Q/Ct = 1.042 V L'energia ora quanto vale? E2 = 0.2*Ct*V2^2 = 3.44 mJ Ops... e' lo 0.5% di efficienza energetica... ma dov'e' finita la differenza???? (e' un quiz solo per rondine!)

Nei cicli successivi la tensione di C2 piano piano sale, per poi stabilizzarsi ad un valore di equilibrio tra l'energia immessa e quella trasferita sul carico. Il ragionamento resta analogo. La carica di C1 alla chiusura di Q1 pone un problema molto simile ed e' anch'essa inefficiente.

Ciao! (cosi' non ti rispondono sempre gli stessi!)

--
RoV - IW3IPD 
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RoV

"Lasciamo perdere la carica di C1, supponiamo sia gia' a 200 V con Q1 chiuso e Q2 aperto. L'energia in C1 e' E1 = 0.5*C1*V^2 = 0.66 J, mentre la carica e' Q = C1*V = 6.6 mC Ora apri Q1 e poi chiudi Q2. C1 e C2 si ritrovano in parallelo, per una capacita' totale di Ct = 33+6300 = 6333 uF. Per la conservazione della carica la tensione scende a V2 = Q/Ct = 1.042 V L'energia ora quanto vale? E2 = 0.2*Ct*V2^2 = 3.44 mJ Ops... e' lo 0.5% di efficienza energetica... ma dov'e' finita la differenza????" [penso nel generare il campo elettrico]

Ma.. ti sei dimenticato che il condensatore scarica, primo! sul carico da 4 Ohm! mentre il secondo condensatore prende e rende da per conto suo, livella

Pertanto io lo impostavo con la conservazione dell' energia E quindi se il condensatore si carica alla tensione V1 di linea e si scarica fino alla tensione V2 di uscita per N volte al secondo, ti ritrovi trasferita una potenza P=[(0.5*C*V1^2)-(0.5*C*V2^2)]*N ...moltiplicata per il rendimento

l rendimento non c' era per nulla, con quest' altra simulazione pur essendomi limitato a trasformare da 50 a c irca 14V, per via dei componenti nella libreria del simulatore, il rendimento non ? ? certo male! Dall' idea sarebbe da farci un progettino, migliorato e regolato, da saldar e

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rondine

Il 09/10/2016 16:17, RoV ha scritto:

usato per moltiplicatori, filtri, regolatori di livello, ecc...

ovvero per elaborare un segnale, non come regolatore di alimentazione

quelli di uno switching (elevato rumore ed EMI)

con google probabilmente si trovano maggiori dettagli

--
bye 
!(!1|1)
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not1xor1

not1xor1 ha scritto

usato per moltiplicatori, filtri, regolatori di livello, ecc...

ovvero per elaborare un segnale, non come regolatore di alimentazione

quelli di uno switching (elevato rumore ed EMI)"

Ma cosa c' entra??? Ma per favore non riempirmi il tema di post strafuoridose! non faccio trippa per gatti, mi diverto ad evolvere idee e basta! Lo sai te l' hanno fatto prima anche non so dove ma a me non me ne frega ni ente!

l' hai capito come ho messo che funziona o no? il tema sta proseguendo con quello!!!

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rondine

sbagliato...

tempo" e non dubito che si conservi. La domanda e' infatti DOVE e' finita la differenza di energia. Perche' la conservazione della carica vale di sicuro, a meno che non ci riesca qualche reazione nucleare... pero' quella differenza non e' ne' su C1, ne' su C2. E tantomeno sulla resistenza da 4 ohm, che per farsi percorrere dalle cariche avrebbe bisogno di tempo, mentre stiamo parlando di un fenomeno che avviene fin dal brevissimo istante in cui Q2 si chiude. Dai, riprova!

Se diminuisci il rapporto C2/C1 il rendimento aumenta, per esempio con C2=C1 e' 50% (sempre poco!) Come hai misurato il rendimento?

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RoV

"Se diminuisci il rapporto C2/C1 il rendimento aumenta, per esempio con C2=C1 e' 50% (sempre poco!) Come hai misurato il rendimento?"

Prova pure mettendo per C2 un valore anche di 10000uF e non cambia nulla se non il livellamento. Qui funziona la conservazione dell'energia! e lo conferma il simulatore dove ho misurato il rendimento Che subito te ne fai un ' idea dai calcoli che ti ho messo, ricavando il rendimento per il secondo MosFet dal valore della tensione d' uscita letto sulla simulazione

P=[(.5*10E-6*50^2)-(.5*10E-6*14.3^2)]*5000*Rend=14.3^2/4

==> (0.0125-0.001)*5000=51.12 ==> 57.5*Rend = 51.12 Rend=51.12/57.5=0.89 ossia l' 89%

Come vedi anche dai calcoli C2 non c' entra niente! lo potresti anche togliere e il valore dell' energia trasmessa dal condensatore al carico non cambierebbe

..con la conservazione della carica come dici, ad ogni ciclo, di energia ne sparirebbe un po, che alla fine sommandosi quanta sarebbe l' energia sparita.. cosa impossibile!

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rondine

Hai ragione la cosa non tornerebbe nemmeno se fosse tutto la carica del condensatore C1 a venir trasportata! Per cui I=C*V*f*0.5=10E-6*50*5000=2.5 A

mentre la I calcolata con i numeri della mia simulazione verrebbe I=V2/R=14.3/4=3.575 A

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rondine

P=[(.5*10E-6*50^2)-(.5*10E-6*14.3^2)]*10000*Rend=14.3^2/4

==> (0.0125-0.001)*10000=115 ==> 115*Rend = 51.12 Rend=51.12/115=0.44 ossia il 44 %

Avevo sbagliato i conti

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rondine

..adesso mi sono convinto anche io che i conti vanno fatti con la conservazione della carica e che quindi il rendimento finale

..mi ricordavo che il campo elettrico come quello magnetico si conservano come rapporto di Energia/Volume e con questo mi spiegavo a na so la differenza..

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rondine

Sara' che non stai trolleggiando... Comunque te lo aveva gia' detto Piccio, sui MOS: fronti di commutazione e RDSon. A rigore anche sull'ESR dei condensatori, che pero' nel simulatore sara' probabilmente zero.

Ciao,

- RoV - IW3IPD

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RoV

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