tastiera

Chiedo aiuto.

Debbo creare una specie di tastiera semplificata per disabili, da interfacciare con il PC come se fosse una tastiera normale.

Ho già fatto delle prove con dei contatti abbinati all'elettronica recuperata da una tastiera e interfacciati al PC, ma il risultato non è pratico, ed è poco affidabile. Vorrei quindi sostituire i contatti con dei circuiti basati sulle fotocellule, in modo da poter disporre i contatti secondo le particolari esigenze motorie.

Mi occorrerebbe un circuitino prototipo semplice ed economico, perchè i contatti sono circa trenta; magari anche in scatola di montaggio.

Grazie

ismlc

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io speriamo me la cavo
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"io speriamo me la cavo" ha scritto nel messaggio news:ZWibh.61816$ snipped-for-privacy@twister2.libero.it...

Hai un'idea delle dimensioni del singolo tasto "ottico" ? 2cm x 2cm ? Oppure ? Hai un'idea di cosa utilizzeranno gli utenti con problemi motori per interrompere il fascio ? Un dito ? Una nocca ? Oppure ?

Semplice e economico non saprei, ma ci possiamo lavorare su. Ancora domande. Ti serve per farne un prototipo o ne devi fare un certo numero ? La sostituzione ad un contatto meccanico non è immediata (direi che non è pratico mettere 30 relais). Hai previsto che ogni tasto possa fornire, per rilevare la pressione "ottica", un segnale 0 - 5V, per esempio ?

Saluti

--
simone.bern
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simone.bern

"simone.bern" ha scritto nel messaggio news:ekmla4$5cs$ snipped-for-privacy@aioe.org...

Grazie dell'interessamento

Anche 3x3cm

Le dita tese, con qualcosa applicato sulle dita atto a intercettare meglio la fonte luminosa.

Solo un prototipo, ne ho gia realizzato uno utilizzando appunto l'elettronica di una vecchia tastiera USB, sostituendo i tasti con dei contatti disposti lungo il perimetro del piano di scrittura. Ma sia perchè i contatti erano autocostruti e quindi avevo dovuto interporre una protezione antitaglio, sia per il fatto che erano disposti sui bordi e quindi necessitavano di una sicura pressione laterale, la cosa si è rivelata funzionale ma non molto pratica.

Ora penso di lavorare a un altro prototipo, ma stavolta con microcontatti professionali, però vorrei ispezionare la possibilità di una soluzione che prevede di disporre i tasti-sensori, sempre ai bordi, ma stavolta al di sotto del piano di scrittura e senza esercitare pressioni. Anziché una fotocellula, in alternativa, avevo pensato anche ad un circuito del tipo sensori di prossimità.

Il contatto deve solo chiudere il circuito some se fosse il tasto di una normale tastiera, a tutto il resto penserebbe il PC con cui è interfacciato. Con WinXP non c'è problema, si trova lui i drivers della tastiera e nemmeno inibisce la tastiera sua, sia con la soluzione portatile che con PC fisso. Con Win98 invece bisogna installare i drivers opportuni.

Non so se la cosa sarà pratica è funzionale, è solo un'idea che vorrei sviluppare, ma non riesco a farmene una perchè in Internet ho trovato solo soluzioni troppo complesse.

Grazie

Ciao, ismlc

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io speriamo me la cavo

"io speriamo me la cavo" ha scritto nel messaggio news:SjCbh.63107$ snipped-for-privacy@twister2.libero.it...

ok.

interfacciato.

nemmeno

Ragioni da informatico ...;-) Se vuoi 30 sensori aptici che chiudano il contatto di un tasto ti occorre:

1) un alimentazione per ogni circuito 2) il circuito, facilmente riproducibile in serie, se dopo il prototipo ne fai un'altro diventano 60 (!) 3) un piccolo relè o un interruttore a stato solido (non ho idea di quale sistema di multiplexing utilizzi una tastiera...)

Non è banale, non credi ? Comunque, ti propongo alcune soluzioni:

1) sensore capacitivo, costruito intorno ad una piazzola dello stampato. Si realizzano (abbastanza) facilmente con un approccio mixed-signal, in poche parole basta un micro con una periferica dipo capture-compare analogica, quasi tutti i pic ce l'hanno. Se utilizzi una faccia del PCB come sensore e l'atra faccia per montare i componenti, viene un sistema compatto (soprattutto se utilizzi un montaggio SMD). Con un firmware opportuno equalizzi in modo automatico la sensibilità del tasto. 2) barriera ottica. Questo è un po' più complesso, soprattutto su una superficie di 9cm2 ma incrociando un po' di emettitori e ricevitori si dovrebbe risolvere la questione. Il montaggio e la meccanica in questo caso non sono proprio banali. 3) sensori piezoelettrici, tipo buzzer. E possibile utilizzare un sensore piezoelettrico come sensore del tocco. La meccanica è banale (basta una goccia di silicone per fissare il buzzer sul PCB), ma si tratta di amplificare, condizionare e campionare il segnale. Non dovrebbe essere necessario ricorrere ad un micro, ma con un sistema di acquisizione intelligente secondo me si riescono a risolvere una serie di problemi di sensibilità e taratura.

prego

--
simone.bern
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simone.bern

"simone.bern" ha scritto nel messaggio news:ekn1ap$ge8$ snipped-for-privacy@aioe.org...

Ma non lo sono affatto e non sono nemmeno un tecnico elettronico. :-( Figurati dovrei anche andare a ripassare come si fanno i circuiti stampati. Ma sono abbastanza caparbio e soprattutto ho finalmente molto tempo a disposizione. ^__-

[...]

Dei semplici contatti realizzati e collegati con vernici conduttive a una doppia morsettiera, una di 8 e l'altra di 16 terminali, che è inclusa all'interno della tastiera; un'integrato ovviamente fa da interfaccia.

La combinazione dei contatti tra le due morsettiere che ho utilizzato è naturalmente limita all'alfabeto e qualche altro indispensabile comando. Purtroppo il circuito elettrico dei tasti non è manipolabile proprio per via che è costituito da delicata vernice conduttrice.

[...]

Perbacco! comunque grazie ai tuoi consigli, escluderei la soluzione 1 e 3; rimane quindi in campo la n2.

Non è necessario che tutta la superficie sia "sensibile"; 3x3 è lo spazio dove deve essere collocato il sensore, che puo' essere anche minuscolo, anzi è decisamente meglio che lo sia.

Per ridurre al minimo la dimensione della tavoletta-tastiera, la relativa parte elettronica forse sarebbe meglio posizionarla in una scatola separata.

Non ho bisogno di soluzioni esteticamente eleganti Io, come ti dicevo, con mezzi semplicisimi e poverissimi sono riuscito a ottenere una soluzione molto economica e quasi accettabile. Ogni volta che un tasto è azionato, c'è anche una conferma sonora, mentre contemporaneamente la scritta appare sul computer.

Il fatto è che non ho idea nè della complessità nè del costo di un circuitino di fotocellula che piloti un contatto, fossero un paio mi avventurerei, ma visto che sono tanti meglio prima valuti bene la situazione, sia economicamente che dal punto di vista della complessità realizzativa. Tieni conto comunque che le mie poche competenze elettroniche sono piuttosto vecchiotte.

Ciao, ismlc

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io speriamo me la cavo

"io speriamo me la cavo" ha scritto nel messaggio news:rcHbh.62589$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

come vuoi, io avrei investito un po' di "ricerca e sviluppo" sulla 3 e in secondo ordine sulla 1.

Ok, esistono sensori ottici che integrano un led tx e rx nello stesso package. Alcuni sono costruiti inclinati verso un punto di riflessione, cosicchè se tu poni un ostacolo in quel punto, lui riflette la luce e il led rx si eccita.

Esempio:

formatting link
Oppure cerca un po' con google sensori ottici a riflessione o reflective led sensor.

A quel punto devi amplificare il segnale e collegare un relè o un mos. Non ho esperienza diretta sulle tastiere, come ti dicevo, e sicuramente i tasti sono multiplexati quindi ogni soluzione allo stato solido va scelta con prudenza. Se qualcuno ne sapesse qualcosa... Se hai un budget per il progetto, una volta stabilizzato il prototipo la soluzione migliore è farsi fare i pcb in fabbrica. Prevedo 60-80 euro per

30-40 pezzi 3 x 3 cm. Per il materiale prevedi sui 3-5 euro a scheda, un po' di meno se si può fare a meno del relè. Se posso dare una mano per schema e file gerber, non è un problema.

Se puoi fare così si possono assiemare i PCB realizzando blocchi da N tasti.

Probabilmente dovrai schermare i singoli tasti. Si tratta di fare delle prove. Ma soprattutto considerando il tipo di utilizzo, ti devi porre come obiettivo un funzionamento stabile e ripetitivo.

--
simone.bern
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simone.bern

"simone.bern" ha scritto nel messaggio news:eknhgn$tjc$ snipped-for-privacy@aioe.org...

Ci sono di mezzo anche altre considerazioni.

Sì li ho visti proprio nel link che mi consigli sotto. Io che non sapevo di questo tipo di densori avevo pensato a una soluzione diversa; cioè dei fotosensibili da disporre sotto la superficie di scrittura, l'illuminazione ambientale (magari rafforzata per l'occasione) fa da sorgente. Ovviamente Il passaggio delle dita è l'ostacolo che eccita volontariamente la fotocellula.

Comunque mi pare buona anche la soluzione che mi suggerisci, specie quei modelli a riflessione che lavorano a una distanza di qualche cm.

Ho guardato, è interessante l'opzione con riflettore, ovviamente poi cercherò meglio. Grazie del consigli; io provavo con "fotocellula" con risultati scarsi.

Adesso non ho il prototipo sottomano, cercherò di vedere se tra i contatti c'è qualche tensione rilevabile con un tester, ma anche facendo così immagino che voglia dire poco.

Sottoporrò la faccenda al mio amico medico; siamo in due a essere interessati a questo progetto. Comunque niente badget, è solo il desiderio di sviluppare un'idea nata da esigenze locali e vederne la reale fattibilità. E' lui che ha chiesto aiuto a me ed io mi sto attivando. Ora vorremmo passare allo step 2, ovvero trovare una soluzione meno arrangiata, purtroppo ci mancano le competenze adeguate.

File gerber !? Ti ringrazio molto per la disponibilità.

Di preciso ora non lo so, dipenderà molto dalle esigenze tecniche della soluzione che eventualmente sarà scelta.

E' il problema che ho adesso, ma se c'è qualche errore non è una tragedia. Il rozzo prototipo ha dimostrato la potenziale buona funzionalità. Ma se lo porterò avanti, devrò risolvere meglio il problema della sicurezza visto che per i contatti ho utilizzato, sagomandoli, i lamierini scorrevoli che sono messi a protezione nei disk floppy da 3,5". Ora questi piccoli "rasoi" sono isolati da un foglio di plastica che proteggono le dita.

La soluzione benchè artigianale si è rivelata più sensibile dei microcontatti commerciali, ora ne ho trovato un tipo che forse soddisferà meglio le esigenze. Il problema vero è il loro montaggio, un vero impazzimento, e hanno anche loro un lamierino.

Ciao

ismlc

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io speriamo me la cavo

"io speriamo me la cavo" ha scritto nel messaggio news:QySbh.63144$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

Esatto. Inoltre non ho capito come pensi di fare per il cablaggio di ogni pulsante. Fai tutto a mano ? La soluzione più elegante sarebbe costruire una tastiera USB ex novo, ma il discorso ci porterebbe lontano. Vedi oltre.

E uno sponsor :-) ?

Potresti lanciare un progetto aperto in rete. Sono sicuro che riusciresti con poco sforzo ad attrarre le competenze HW e SW sufficienti e forse anche qualcos'altro. Ovviamente se non hai mire commerciali.

In ogni caso, la mia mail è in firma, se vuoi proseguire in privato.

--
simone.bern
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simone.bern

"simone.bern" ha scritto nel messaggio news:ekovc0$ifm$ snipped-for-privacy@aioe.org...

Lo sospettavo ;-)

Sì faccio tutto a mano, in fondo sono 60 fili che ben presto diventano meno della metà, poichè molti contatti sono in comune, quel che varia sono le combinazioni. Ho "studiato" la tastiera e ho visto la filosofia realizzativa, i fili sono tanti ma i contatti poi si riducono a 8+18. Ovviamente le combinazioni finali sono quelle della tastiera completa, cioè ben più dei 101 tasti, a me ne servono solo 30, che sono i sensori, che con le combinazioni si riducono a 6+10.

Troppo impegnativo, anche perchè probabilmente le condizioni di impiego varierebbero da caso caso, quindi meglio rimanere su una soluzione più artigianale ma nello stesso tempo elastica ad accettare eventuali modifiche. L'idea dell'elettronica in una scatola separata è per soddisfare questa esigenza di poter cambiare facilmente la tastiera periferica.

No dietro non c'è nulla, figurati che io non conosco nemmeno la situazione che fa nascere questa esigenza, so solo che si tratta di disabilità particolari. Il tutto lo considero una specie di volontariato e una occasione di manifestare la mia amicizia. Se poi l'idea è buona e funzionale, sarà la prova pratica sul campo che attirerà le competenze giuste. Ma a quel punto la cosa non sarà più di nessun interesse per me.

Preferirei contatti singoli, come sta avvenendo con te.

Ti ringrazio molto anzi moltissimo, ma per ora va bene anche così,:-)) Ti ho detto prima devo parlarne col mio amico medico, lo vedrò sabato e valuteremo il da farsi.

Intanto se potessi avere o trovare lo schema di un circuitino, adatto ai sensori riflettenti che mi dicevi, te ne sarei grato; preferirei poter utilizzare come base il modello che lavora alla distanza di almeno 3 cm. Così gli farei vedere anche la complessità generale di quello a cui andremmo incontro.

Ciao, :-)) ismlc

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io speriamo me la cavo

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