Proximity switch

Vorrei costruirmi un piccolo sensore di prossimita' del tipo elettromagnetico che rilevi la presenza di materiale metallico quando posto a qualche mm da esso.

Il segnale verrebbe amplificato esternamente con un opamp comparatore ma quello che mi interessa e' la realizzazione della sonda. Guardando un sensore di quelli in commercio si nota un tubetto metallico esterno mentre l'interno e' nascosto/fissato da una colata di resina. Penso che dentro vi siano due bobine avvolta su di un nucleo per cui avvicinando um corpo metallico il flusso magnetico aumenta.

Ci sono anche sensori a 2 fili, non capisco bene come funzionino, probabilmente l'elettronica controlla la corrente che passa nella bobina.

Forse qualcuno di voi ha dei consigli pratici o un link su come realizzare l'oggetto cioe' i materiali da utilizzare, il dimensionamento, ecc.

Grazie e ciao a tutti, Roby.

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Carlo Cotica
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"Carlo Cotica" ha scritto nel messaggio news:vLKek.26978$ snipped-for-privacy@twister2.libero.it...

... ....la mia esperienza mi porta ai sensori ad effetto di Hall, molto precisi ed efficienti, oppure ad ampolline di vetro (come i vecchi reed relay) con contatto che si chiude in presenza di campo magnetico (generalmente un piccolo magnete), sistema molto usato nei sensori di sbarramento per gli antifurti domestici. Spero che ora possa trovare maggiori indicazioni in Google. Ciao Stevez

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stevez

Vi sono due tipi fondamentali di proximity: quelli in grado di rilevare con continuit=E0 e quelli "impulsivi". I primi sono attivi (elettronica a bordo ed in genere 3 fili), i secondi sono composti da una bobina ed un magnete permanente (2 fili).

I primi hanno un oscillatore ben compensato in temperatura a bordo ed un demodulatore in grado di rilevare perdite per correnti parassite (Focault). In genere sono a scatto, ma ne esistono tipi anche lineari. Molto importante =E8 la forma della bobina captatrice. Solitamente =E8 una sorta di tazza metallica in cui il circuito magnetico si chiude in aria. Affacciando del metallo, cambia la riluttanza complessiva e si rilevano le perdite che circuitalmente sono viste come un carico ohmico in parallelo all'elemento oscillante LC.

I secondi sfruttano il fatto che un target metallico deforma e varia il campo magnetico autoinducendo nella bobina un impulso. Sono usati in genere per misurare velocit=E0 di rotazione di ruote foniche pi=F9 che presenza di oggetti (finecorsa ecc.).

Ciao. Piccio.

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Piccio

Una possibilita` e` di avere un oscillatore al limite dello spegnimento, con bobina aperta come descriveva Piccio. Quando un conduttore si avvicina alla bobina, l'oscillatore si spegne e il segnale e` ottenuto dalla corrente di alimentazione dell'oscillatore.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

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