Problema lm338k

Salve, come da soggetto ho il seguente problema. Ecco lo schema:

formatting link

che è in pratica lo stesso identico schema preso dal datasheet del componente, prodotto dalla ST Microelectronics (Typical Application -

+1.2V to +25V ADJUSTABLE REGULATOR).

Ci sono alcune cose che non mi tornano. Nel datasheet si calcola con tale espressione:

Vo = 1.25V * (1 + R2/R1)

l'uscita dell'alimentatore, ed è esplicitamente riportato che l'ingresso deve essere >= 28 V.

Nel circuito R2 è un potenziometro da 5 kOhm ed R1 una resistenza da 120 ohm. Se fate due conti vi accorgete che l'uscita dovrebbe essere 53 V, e non mi sembra una cosa possibile (o è possibile?).

Inoltre ho montato il circuito dell'indirizzo che ho scritto prima, ma all'uscita del trasformatore ho 27 Vrms. Dopo ponte e condensatore ho circa 35 VDC (chiamiamoli DC) che vanno in ingresso al regolatore. Al posto della resistenza da 120 ohm, al negozio me ne ne avevo una da 2 Mohm (1/4 W) per errore, e dopo montato potevo con il potenziometro variare la tensione tra 0 e 13 V circa (ma anche questa relazione non riesco a spiegarmi, se tengo presente quell'espressione scritta sopra). Poi pensando di aver invertito Adj e Vin (data la tensione che veniva fuori), ho invertito i cavi ed ottenevo sempre 0 V. Rimettendo le cose apposto avevo sempre 0 V. Allora ho risaldato da capo tutti i fili mettendo la resistenza da 120 corretta. La resistenza da 120 ohm (1/4 W) è andata in fiamme. Ho inserito una resistenza da 100 ohm 2 W e iniziava a far fumo... variando il potenziometro la tensione va da 30 a 35 V, ed i collegamenti li ho controllati attentamente. E' possibile che sia rotto il regolatore? Come è possibile verificare se è rotto o meno?

Spero che qualcuno mi possa aiutare.

Grazie anticipatamente

Artemis

Reply to
Artemis
Loading thread data ...

no, manca il contributo della Iadj che va postmoltiplicata per R2

hai bruciato il lineare, cambialo!

-ice-

Reply to
ice

ice ha scritto:

Si, c'era anche l'espressione che dici, con la Iadj*R2. Il problema però è che questo termine va "aggiunto", quindi grava ancor di più sui calcoli. Se metti R2=5000 ohm, R1=120 ohm, ottieni un guadagno di 42.6, che moltiplicato per 1.25 dà un valore di tensione anomalo, in più aggiungi il termine dell'Iadj*R2 e siamo proprio lontani. Com'è possibile?

Ho notato che la Vin massima deve essere 35 V, mentre credo che la tensione d'ingresso che gli ho fornito sia superiore (quasi 36 V), è possibile che l'abbia bruciato per questo? Che dici, abbasso la tensione con un diodo da 4 A posto in serie a Vin? Tanto il regolatore deve tirarmi fuori 3 A.

Grazie ancora per la risposta

Artemis

Reply to
Artemis

non è che grava, corregge al primo ordine ;)

è possibile... la formula data non tiene conto della Vin e del drop-out e nemmeno della corrente di output per cui se tu metti un valore molto alto per R2 (5k nel tuo caso) è chiaro che viene una soluzione non accettabile.

Guarda: Vout=1,25*(1+1200/120)+45*10^(-6)*1200=13,8V che è giusto! ora calcoli la Vin_minima per garantire questo: Vin_min(Iout, tj)=Vout-Vdrop_worst(5A, -75°C)=(13,8-3)V=10,8V

bene, ora bisogna regolare il ripple affinchè questi 10,8V siano garantiti e allo stesso tempo la Vpeak non superi la Vin_max del lineare. Il tutto si traduce in un ripple basso e quindi condesatori di livellamento molto molto generosi! Il ripple dipende da I, C ed f ma su I (5A) ed f (100Hz se ci piazzi un rettificatore a doppia-demionda) non puoi agire per cui devi aumentare C!

Poi ci sono altre 100 cose di cui tenere conto! Ad esempio se metti dei grossi elettrolitici (come devi perchè ti serve un ripple contenuto) avarai anche una corrente di spunto elevatissima! Quindi non ti basta che il ponte regga 5A ma deve essere in grado di sopportare decine e decine di ampere per "pochi istanti" (il grafico da guardare è il "maximum non ripetitive peak forward surge current") quando accendi e ti trovi in condizioni particolari (C scarchi ad esempio). Bisogna calcolarsi questa corrente (che dipende da f e dalla temp ovviamente) sapendo la Rout del trasfo e la ESR dei condesatori e dimensionare il ponte di conseguenza. A volte è necessario pure inserire una NTC in serie Poi c'è da considerare anche il fatto che la Vf del ponte dipende (oltre che dalla temp) dall I-forward Poi c'è da dimensionare il dissipatore

no

c'è il discorso di prima sulla corrente di surge... poi c'è anche il fatto che il diodo che metti in seria ti fa una caduta che non è costante ma cambia in funzione di vari parametri come la I-fwd fai bene i conti per evitare di far lavorare il lineare fuori specifica

la soluzione "semplie" (e stupida) è quella di sovradimensionare tutto... cmq ti dico che usare un linere per avere 3A con Vout variabile potrebbe non essere semplice subito e soprattutto non credo convenga alla soluzione switching Con Iout=3A, Vin=35V e Vout=5V hai 90W da dissipare!!! Il massimo ammesso è di 50W per il case to3 e con una differenza (Vout-Vin) max di 15V... quindi qui sei fuori specifica

-ice-

Reply to
ice

ice ha scritto:

Nell'esempio che hai fatto dopo, aggiunge solo 54 mV, su un calcolo di

30-40 V.

Quindi vado sul sicuro che non si è bruciato il lineare per questioni di guadagno, ma probabilmente perché stupidamente ho invertito i terminali...

Per garantire 13,8 V si devono avere minimo 10,8V in ingresso?

Ho utilizzato una C da 4700 uF, 50V, elettrolitico chiaramente.

Questo è un parametro del ponte vero?

La tensione essendo presa dalla rete, presuppone una corrente con frequenza 50 Hz. La Rout del trasformatore è 0.7 ohm e la ESR del condensatore non dovrebbe superare i 2.5 ohm. Ho trovato il datasheet del ponte che sto utilizzando, ed i dati salienti sono questi:

If: 25 A Peak Forward Surge Current 8.3 ms single half sine-wave: 300A Maximum Istantaneous Forward Voltage at forward current 7.5A DC: 1.1 V Operating temperature: -55 °C TO 150 °C

Poi c'è il grafico Maximum Non-repetitive Forward Surge Current, che riporta sulle ordinate "Peak Forward Surge Current (A)", e sulle ascisse "Number of cycles at 60 Hz", che non ho capito cosa siano questi cicli a

60 Hz (forse è un modo per indicare frequenze a multipli di 60 Hz?). Infatti a 1 ciclo a 60 Hz, riporta 300 A di corrente. Poi decresce. Nel mio caso devo considerare 60 Hz (alimentazione) o 120 Hz (ripple)?

La Maximum Instantaneous Forward Voltage at forward current 7.5A DC è

1.1 V, ma ho controllato nella tabella e a 3 A (come serve a me) è addirittura 0.75 V. Questa tensione non deve essere moltiplicata x 2? (doppia semionda).

Pure? E in questo caso a parte il regolatore cosa riscalda?

La tensione massima ammessa dovrebbe essere 35 V. Se consideriamo che il trasf. restituisce 27 V efficaci, 27*1.41 = 38.07 V. Poi abbiamo la caduta di tensione dovuta al ponte che teoricamente dovrebbe essere

0.75V*2 = 1.5 V, dunque la tensione d'ingresso dovrebbe essere 36.57 V. Alta?

Guarda, a me principalmente interessa la 24 V, 3 A, poi le altre tensioni le userò veramente pochissimo (3-4 minuti una volta ogni tanto). La cosa principale è che non si distrugga il circuito o il regolatore, che poi anziché darmi 19.5 V me ne dia 20 o 18 di V non è così importante. L'importante come ho detto sono i 24 V e 3 A.

Quello schema però è preso dal datasheet della ST, che produce proprio il componente. Possibile vi sia tale falla? Comunque posso evitare magari che si scenda a tensioni così basse magari impedendo che la tensione scenda sotto i 17 V, ponendo in serie al potenziometro una resistenza fissa, che dici?

Grazie ancora per il tuo aiuto, spero di ricevere presto una replica, lunedì dovrò montare il tutto.

Artemis

Reply to
Artemis

Forse c'e' un segno sbagliato e di volt in ingresso dobbiamo garantirne un po' di piu' di quanti ne pretendiamo in uscita... Ho forse capito male?

Saluti.

--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Reply to
Tomaso Ferrando

sì, ovviamente ci andava un "+"

-ice-

Reply to
ice

si

se poi metti un radrizzatore a doppia semi-onda (ponte) hai f=100Hz

ok

la seconda

ii se usi un ponte come nel tuo caso. Ma ricorda che se cala If (es il carico chiede solo 100mA) cala anche Vf e quindi in ingresso al lineare hai una tensione maggiore...

il lineare è da alettare e forse anche forzare la ventilazione per il resto non dovresti avere problemi di calore

si, anche perchè non stai considerando il load-regulation del trasfo e (discorso di prima) la Vf del ponte che è funzione della corrente assorbita dal carico se il carico chiede 100mA anzichè 3A la Vf del ponte non arriva ad 1V totale e il trasfo non ti da 27VAC (come quando chiedi 3A) ma di più... es

28VAC --> 28*sqrt(2)-1=38,6V_peak

non è questione di precisione... se regolato per 10V di uscita e piano piano calano significa che il lineare è in protezione termica... sconsigliato perchè la giunzione si degrada alla svelta (come sottolineato sul datasheet, dovrebbe pure esserci un grafico che stima la vita utile)

ma il carico assorebe sempre e cmq 3A?

nessuna falla, se ben ricordo il ds parla di 28V non 35V e poi non parla di corrente di uscita in quello schema di esempio... il limite è dato dal case in pratica... to3=50W (correttamente dissipato) per cui se chiedi Vout=1,2V con Vin=28V potrai disporre di circa 1,8A (900mA con case to220) ripeto cmq che non bisogna affidarsi alla protezione interna del regolatore... se hai Vin alta e sai che possono essere impostate Vout basse allora devi fare un po' di conti e metterci delle protezioni oltre a dissipare adeguatamente (pena: brini il lineare) secondo me l'unica applicazione per un lm338 che conviene allo switching è chiedere in uscita una tensione fissa del tipo Vin=12V, Vout=5V, Iout=5A (Pd=35W, ok per la versione K)

si, qualcosa del genere (non devi scendere sotto i 19V circa con Vin=35V e Iout=3A)

-ice-

Reply to
ice

a patto che usi poi quei 35W per scladare qualcosa tipo cella peltier!

-ice-

Reply to
ice

ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here. All logos and trade names are the property of their respective owners.