[+ o - OT] Per chi volesse intraprendere una nuova carriera...

invii il curriculum agli indirizzi a fondo pagina:

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Questo è ciò che può capitare sfogliando una rivista di radio elettronica del marzo 1957 :-)

Ciao.

p.s.: postato anche sul retrocomputing

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Telespalla Bob
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Il logo col Mercurio alato e le orbite fa pensare che di strada un tecnico Univac ne abbia fatta parecchia...

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Arrangiologo

Una volta era cosi': fare, produrre, costruire, inventare, erano valori primari dai quali derivava immancabilmente un riconoscimento economico. Quindi lavorare per una grande industria innovativa era motivo di orgoglio e di ammirazione. Le riviste degli anni 50-60 sono piene di quel tipo di pubblicita'. Oggi siamo diventati piu' pratici: i soldi sono il valore primario a prescindere da come li fai, anzi se riesci a farli in fretta, senza studiare e faticare significa che sei piu' bravo degli altri. Se tu invece sei costretto a lavorare per guadagnare, significa che vali poco. Se addirittura ti piace lavorare, sei un alienato. I risultati di questa filosofia abbiamo appena iniziato a vederli.

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Dimonio Caron

Tendo ad essere d'accordo. Discutendo con gli studenti, mi rendo conto che molti studiano elettronica... sperando di diventare manager e farne il meno possibile. Lascio immaginare la motivazione (ed i risultati) :-(

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Darwin

Per completezza (e anche per aggiungere materiale di discussione) ho fatto qualche ricerchina e penso che le orbite del logo si riferissero a questo:

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(ICBM Titan)

3,75 megaton payload Proprio un bel lavoro, il tecnico Univac...
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Arrangiologo

Arrangiologo wrote in news:d47b2dde-febd-4a42-bb2f- snipped-for-privacy@36g2000yqu.googlegroups.com:

Beh, niente di nuovo se si considera i marchi Sperry e Remington...

;-)

Ciao, AleX

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AleX

AleX:

Poi ci hanno fatto a pezzi. Honeywell s'è presa l'aerospace, Sperry Marine se l'è presa la Grumman, la Unisys mi sa che non esiste più.

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F. Bertolazzi

Il Sun, 07 Feb 2010 05:56:34 -0800, Darwin ha scritto:

Realtà. E' la pura realta. Azienda che conosco molto bene, industria nel campio dell'automazione, faccio un paragone semplice: il progettista arriva a circa 35k euro/anno, il controller, il commerciale, il marketing quasi il doppio. Per ogni progettista ci sono circa 6/7 figure non tecniche. A parità di livello/ retribuzione, i benefit non sono *mai* assegnati ai progettisti. Nelle aziende simili le situazioni sono simili. Cosa si puo' desumere? Il progettista vale (molto) poco, probabilmente perche' genera un ROI (molto) basso. Oppure perche' non esiste piu' il bisogno di fare, di essere 'h*mo faber', di immaginare e realizzare, perche' in questo preciso contesto industriale ed economico non serve.

Penso ad un esempio: la rivoluzione dell'iPod e derivati in cosa consiste? Non certo nella capacita' di decodificare un flusso mp3 e di pilotare un display a colori (cosa gia' presente da tempo in altri prodotti, pure piu' economici). L'aspetto tecnico semplicemente non esiste, oppure e' marginale.

Per fortuna che l'elettronica si digerisce quasi solo per passione, quindi chi resta a bordo si diverte. Ma il tetto sotto cui vivere non si compra con il divertimento, quindi...

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SilverLeo

Un bel giorno SilverLeo digitò:

La ragione è semplice: un'azienda con un ottimo progettista e un mediocre commerciale ha prodotti ottimi che comprano in pochi, un'azienda con un mediocre progettista e un ottimo commerciale ha prodotti mediocri che comprano in molti. Poi ci sono le aziende con ottimi progettisti e ottimi commerciali, ma sono troppo belle per durare, e quindi prima o poi vengono distrutte da un qualche direttore finanziario. :)

P.S. Comunque 70k netti per un commerciale di una ditta di automazione mi sembrano tanti!

--
emboliaschizoide.splinder.com
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dalai lamah

re

Purtroppo, la verit=E0 =E8 questa...

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Darwin

dalai lamah ha scritto:

Anche a me, visto che sono dall'altra parte della barricata (sempre che questa esista).

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SilverLeo

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