Grazie, ho dato un occhiata anche agli altri. Molto istruttivo (per me, intendo). Ho capito cosa si appresta a formare il nuovo ordinamento di ingegneria: giovani periti pronti per l'industria.
Desolante.
Io sono dell'idea che un edificio debba posare su fondamenta, se le fondamenta sono queste, non oso pensare al livello culturale medio che ne deriverà.
Perlomeno mi son fatto una idea abbastanza precisa su dove mandare mio figlio a studiare.
tu ragioni da perito. Non è un offesa, non potresti fare altrimenti, ti hanno insegnato cosi.
Accetta un consiglio. Prima che sia troppo tardi, cerca di apprezzare questi esami. A te, che sei abituato (troppo, secondo me) a ragionare in modo pratico, sembrano brutti e inutili. Io, con qualche anno più di te alle spalle, ho imparato che sono quelli che ti insegnano a ragionare.
Io non sostituirei i corsi di geometria, fisica e matematica con nessuno dei cosiddetti corsi 'professionalizzanti'.
ARGH, ma perchè quando dico le cose mi saltano tutti addosso ??
Eppure ci provo a mettere avverbi e altre paroline in punti tattici per rendere la mia frase più funzionale....ma evidentemente non ci riesco....
Se sono un perito in elettronica significa che ho fatto un terzo anno di elettronica (digitale) e un quarto e un quinto anno di sistemi. Qualcosa di elettronica digitale la sapevo, e qualcosa di assembler pure. Avevo le basi per non perdermi in tutti quei termini strani che facevano rizzare i capelli a molti compagni provenienti dai più svariati licei.... tutto qui!!!!!!!
Ok, ora spero che tu argomenterai queste tue insinuazioni.
Proprio l'esame di calcolatori....sai.....ad ogni appello passano un terzo degli studenti....chissà perchè.... ma quello che mi dà noia è il modo offensivo verso le mie scelte e l'università che frequento, quindi ti pregherei di giustificare quello che hai detto
Beh, sì, sicuramente è una cosa buona e giusta pensare in termini astratti in modo da ricondursi sempre a termini matematici......infatti quello che mi dà fastidio del corso non sono tutti quei vettorini o quelle matrici o tutto il resto....mi danno fastidio tipo gli esercizi che ci fa fare in preparazione all'esame.
Del tipo data la retta tale trovare il piano tale....a cosa mi serve una cosa del genere ?
Difficilmente uso le formuline pronte, semplicemente perchè non le trovo oppure perchè magari ne ignoro l'esistenza. Mi fai un esempio di un caso in cui una formulina, che tu chiami pronta, non funziona ?
Quando andavo all' ITI non ci facevo caso, ma adesso all'università ho conosciuto un sacco di nuove persone, anche di altre regioni italiane, e si meravigliano di cosa facciamo all' ITI a Firenze. In molti posti all' ITI ci vanno gli scarti, quelli che non hanno voglia di fare niente..... da noi è considerata la scuola più specializzata per le materie matematiche e compagnia bella! Tant'è vero che anche ai corsi del tipo Analisi o Fisica noi dell' ITI siamo MOLTO avvantaggiati rispetto a chi ha fatto un classico o uno scientifico! Sarà perchè ci siamo già scontrati da un bel pezzo con il calcolo differenziale ? Sarà perchè quello che abbiamo studiato forse lo abbiamo studiato meglio di altri nostri colleghi periti ?
non ho fatto nessuna insinuazione, ho espresso un mio pensiero mi pare in modo abbastanza chiaro.
non mi sognerei nemmeno di esprimere giudizi sulle tue scelte. Ti è stato fatto notare che:
hai fatto l'esempio di due corsi frequentati. Dei due hai mostrato di apprezzare molto quello in cui a tuo dire hai imparato di meno; cito
hai definito brutto quello che teoricamente avrebbe duvuto insegnarti di più
hai scritto
e a me viene in mente che probabilmente lo stato di alta impedenza tu lo conosci in modo superficiale.
Ho l'impressione che la facoltà di ingegneria si appresti a sfornare una nuova generazione di periti. Tutto qua. Non ho nulla contro i periti, solo mi spiace vedere figura di ingegnere svilita in questo modo.
In fondo se uno vuole fare il perito, non basta l'istituto tecnico, mi chiedo? Cosa ti da in più la facoltà di ingegneria, a parte qualche corso "professionalizzante".
Non so come gestiscano questa situazione negli USA ma in Italia la scappatoia delle aziende si chiama "contratti a termine". Scaduti i contratti cambi il personale "obsoleto" con altro più "aggiornato". Che il personale "aggiornato" sia fisicamente diverso o sia sempre "l'obsoleto" riciclato, per le aziende non cambia nulla: nel primo caso hai la gente che sa quello che ti serve per il tempo che ti serve e nel cui stipendio non includi il pagamento delle sue potenzialità; nel secondo idem perché solitamente chi si "ricicla" lo fa a proprie spese (quindi niente spese per corsi di aggiornamento) e in maniera non "ufficiale" (quindi non dimostrabile e perciò stesso non retribuibile).
Come vedi la faccenda l'hanno incaprettata proprio bene...
Fatti male :-). Almeno ai periti non cercavano di dare troppa teoria, mentre adesso l'universita` sta cercando di fornire ancora un po' di teoria e corsi profesionalizzanti, con il risultato di fare male entrambe le cose.
In molti atenei c'e` aria di fronda, molti si stanno chiedendo se per caso le varie riforme non abbiano solo pesantemente peggiorato la qualita` senza troppi vantaggii.
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Una materia la si e` capita bene solo se si sanno fare anche gli esercizi. Solo leggere la teoria e trovarla ragionevole non serve!
Vero che non hai la minima idea del fatto che algebra lineare ha delle applicazioni pratiche? A partire dai segnali di modo comune e differenziale rispetto ai segnali V1 e V2 (cambiamento di base ortogonale di uno spazio di segnali), alla retroazione con le equazioni di sistema dinamico...
Per la geometria le cose sono piu` complicate. Non ci sono esempi diretti di rette e piani, ma di curve e superfici linearizzate si` (o cose che si chiamano manifold, in italiano credo varieta`).
Servono per fare una saldatura? no, ma un ingegnere non fa le saldature.
Continuo ad avere i miei dubbi :-).
Non cadere in questo tranello. I piu` avvantaggiati sono quelli che non hanno mai visto analisi e sanno che devono partire dal primo giorno a studiare sodo, con le spiegazioni date all'universita`. Molte persone che credono di aver fatto alle superiori analisi e la prendono alla leggera, scoprono in ritardo che il livello di approfondimento e il linguaggio sono ben diversi.
Perito e calcolo differenziale mi sembrano un ossimoro :-).
Saper fare la derivata di un polinomio non vuol dire sapere il calcolo differenziale :-).
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Non ti sono saltata addosos, ti ho fatto notare che se all'uni ti insegnano cose che sai gia`, allora perdi tempo e soldi, mi pare una considerazione ragionevole.
Il fatto che tu poi dica di saperle "grossomodo" e`, IMO, l'indicazione che ancora non hai capito la differenza tra un perito e un ing. Un ing sa che la proprieta` di linguaggio e` uno strumento indispensabile per capire, altro che "grossomodo" :-)
Se questo e` tutto quello che vedi al corso di algebra lineare, allora ribadisco la mia opinione che l'uni di oggi e` una perdita di tempo e di soldi. Se invece vedi anche gli spazi vettoriali, le basi ortogonali, i cambiamenti di base e cose del genere, forse ti conviene impararle bene, compreso come si fa ad usarle (aka esercizi) perche` poi li userai parecchio
cto in cui non puoi appicare i modelli linerarizzati di piccolo segnale? come progetti la retroazione di un cto non tempo invariante?
Ho seri dubbi in proposito
lo dicono tutti i periti, che poi in genere ripetono l'esame perche` non hanno capito che il linguaggio dell'analisi non e` quello usato alle superiori
Saper fare le derivate non e` calcolo differenziale, e il fatto che tu non lo sappia e` indice del fatto che quando dici di essere avvantaggiato nei corsi di analisi stai peccando di presunzione, cosa che abbiamo fatto tutti da giovani matricole, ma che tutti abbiamo pagato caro.
"Franco" ha scritto nel messaggio news:bridfj$3o6o7$ snipped-for-privacy@ID-60973.news.uni-berlin.de...
... snip...
siamo
scientifico!
Su questo hai pienamente ragione. Il fatto di partire conoscendo niente implica che per imparare ti debba dare da fare subito e con estrema serietà. A meno che tu sia un novello Laplace (e nota bene che non ho indicato Einstein :-))) ).
Su questo però hai torto. Io ho frequentato un ITIS (dove l'ultima S sta per statale, quindi una scuola accessibile a tutti) e in matematica si erano affrontati i sistemi lineari di ordine n. Per carità è solo una parte infinitesima del calcolo differenziale (concedetemi la battuta) però è pur sempre qualcosa. In più avevamo anche studiato le trasformazioni di Laplace (non so se mi spiego).
Saluti
-- GG
Ogni giorno, ogni ora ti cambia: ma mentre negli altri la rapina del tempo è piú evidente, in te invece non è manifesta poiché non avviene sotto i tuoi occhi - Seneca
Ho tolto il cross-post, questo e` solo su hobby elettronica.
Si`, meglio di nulla certamente. Ma le cose utili mi pare che di solito non vengano dette. Ad esempio che gli autovalori della matrice del sistema differenziale sono le frequenze proprie del sistema, da cui poi si ricava che i poli di un sistema non dipendono (tranne casi patologici) da dove si mette l'ingresso o si prende l'uscita del sistema. Queste cose qui le ho ancora usate recentemente quando cercavo una soluzione generale per circuiti a retroazioni multiple.
Non avendo fatto l'itis, non so bene cosa voglia dire fare le trasformate di laplace. Calcolo delle funzioni di trasferimento con le s, trasformate e antitrasformate con le tabelle probabilmente si arrivano a fare. Ma capire cos`e` veramente una trasformata di laplace mi pare piu` difficile, saper calcolare davvero una trasformata o una antitrasformata, o anche solo un circuito in cui sono presenti delle condizioni iniziali su C e L mi pare che proprio non si faccia.
Io vedo costantemente gente che "sa" la trasformata di laplace ma non sa quali sono le dimensioni della variabile s :-)
Mi sbaglio?
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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