GALVANOSTEGIA E GALVANOPLASTICA

Salve a tutti, vorrei fare qualche esperimento come da oggetto. In pratica vorrei cominciare con la ramatura di un oggetto metallico. Gradirei sapere dove posso reperire modeste quantità di solfato di rame. Al consorzio agrario mi hanno detto che vendono solo confezioni da 25 kg. Inoltre quale alimentatore posso usare? Quelli piccolini che si usano per gli apparecchi elettronici possono andare bene, tipo questo?

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Se avete suggerimenti ulteriori sono ben accetti anche perchè successivamente vorrei passare a fare la ramatua di materiali non metallici. Grazie del vostro aiuto. Saluti Capitano Nemo

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Capitano Nemo
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Probabilmente 25 kg al consorzio li paghi tanto quanto una modesta quantita presa altrove. O prova presso i venditori di piante.

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Byebye from Verona, Italy

Bernardo Rossi              b.rossi@tin.it
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Bernardo Rossi

"Capitano Nemo" ha scritto nel messaggio news:44aaacb2$0$3124$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

La cosa che piu' conta, e che e' poco considerata, e' la tensione tra anodo e catodo. Esiste una tensione specifica ottimale per ogni soluzione di sali che si sta usando. Purtroppo non ho piu' i libri su questo argomento e non ti so aiutare. Quello che succede se non si usa la tensione giusta e' che di solito si ha scarico di idrogeno indesiderato. Nel caso di una ramatura potrebbe anche non essere importante. Inizialmente non vedrai una superficie ramata in quanto si scarica CU atomico che e' nero. Man mano che prosegue l'elettrolisi il rame atomico si converte. Ecco, diciamo che l'idrogeno in eccesso potrebbe creare una superficie ramta porosa. Io ti consiglierei un alimentatore a tensione variabile, da 0 a 12 volt. Le tensioni in gioco di solito sono tra 1 e 5 volt. Altra considerazione sulla corrente. Quanta piu' corrente l'alimentatore e' in grado di erogare piu' rapido sara' il processo ( sembra ovvio ma e' meglio ribadirlo). Quindi il tipo di alimentare da te indicato mi sembra proprio inadatto.

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Polesano

"Capitano Nemo" ha scritto nel messaggio news:44aaacb2$0$3124$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

Io ho ramato uno Zippo che è venuto abbastanza bene. Il solfato di rame l'ho comprato in consorzio, 5Kg 5 euro. Occhio alle varie "politglie bordolesi", dev'essere solfato di rame in cristalli. Nella soluzione ho aggiunto anche un po di acido solforico. Ho fatto esperimenti anche con nitrato di rame ma produrlo è molto pericoloso (NO2 in grosse quantità). Credo che sia di fondamentale importanza l'agitazione della soluzione durante la deposizione, che altrimenti avviene in gran parte in direzione dell'elettrodo. Io mettevo più elettrodi in vari punti e mescolavo continuamente, ma una forte agitazione tipo con una pompa sarebbe molto migliore credo.

Olivier

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Olivier

Polesano ha scritto:

che sia poco considerata, è abbastanza opinabile. Ciò che invece è più importante, è che il parametro "elettrico" più critico sostanzialmente è la densità superficiale di corrente (nemmeno la corrente in senso estensivo).

Che la tensione richieda si un ottimo controllo (ma solo in virtù del suo riflesso sulla corrente, i) ma non sia affatto un parametro così tipico o cmq una costante del dato materiale, si verifica facilmente prendendo due celle geometricamente molto diverse e caricate con stessi elettrodi (come materiale) e stesse soluzioni. Ebbene, le diverse celle hanno differenti tensioni ottimali. Invece, per lo stesso materiale, le densità di corrente ottimali devono essere simili. Perchè la tensione è così variabile ? Semplice, perchè a fronte di un contributo minimo costante (le E° standard più le eventuali sovratensioni) ci sono cadute ohmiche variabili in cella, che se le correnti sono forti (come quando vuoi deporre molto materiale nell'unità di tempo), danno un contributo rilevante. Chiaro che se uno opera in regime di corrente prossima a zero, allora le tensioni applicate approssimano le fem teoriche, ma operativamente questo non ha quasi senso.

Mah .... varia anche molto con la geometria di cella e le correnti desiderate. Le J invece, dovrebbero essere rispettate per ottenere depositi con le caratteristiche richieste (tipicamente compatti, a meno che non vuoi fare catalizzatori)

questo può essere vero, anche se ricadiamo nel fatto che una errata tensione si traduce in correnti sproporzionate (che mandano in saturazione di corrente lo ione voluto, e oltre, cominciano a causare scarica di ioni estranei)

Si, rame, argento, piombo e stagno (ovviamente anche oro) soffrono poco l'interferenza dell'idrogeno. Zinco (molto elettropositivo) e nichel (bassa sovratensione) ad es. la patiscono di più

atomico ? Mah ... che confusione. Il cambio di colore e compattezza cambiano con la grana cristallina. Microcristallino, al limite amorfo, si può ancora dire. Atomico pare suggerire l'idea di atomi isolati, che è irrealistico

ma no .... semplicemente crescono i cristalli (talvolta si ristrutturano, perchè il fatto che esista una corrente catodica netta non implica necessariamente che esista anche una componente catodica non nulla, ma minoritaria. Naturalmente nell'equilibrio redox, pur prevalendo la riduzione, di solito i cristalli più piccoli (maggiore energia) e più difettosi e amorfi, tendono a essere ridissolti e fagocitati dai vicini più grandi e cristallini. Inoltre con correnti molto errate può benissimo rimanere perennemente un deposito amorfo e incoerente.

questo si, è vero

ciao Soviet_Mario

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Soviet_Mario

"Soviet_Mario" ha scritto nel messaggio news:BfCqg.27490$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

Solo ora mi accorgo del crosspost, infatti non mi spiegavo la presenza di Soviet su hobby-fai-da-te, la cui spiegazione, didattica e sicuramente piu' precisa della mia, speriamo sia compresa dall'autore del post.

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Polesano

Capitano Nemo ha scritto:

[CUT]

Ho archiviato qui

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nella cartella "Consigli" un paio di documenti "Ramatura" e "Bagni galvanici" dove forse trovi spunti utili. Per la ramatura di oggetti non metallici io ho ottenuto buoni risultati con la grafite spray, quella per ripristinare lo strato conduttivo dei tubi catodici (mi pare si chiami "Graphit 33"). Siccome conduce poco, l'oggetto grafitato lo ricopro avvolgendo spire di filo di rame spaziate di 3-5mm. Quando mostra parecchie zone rosa, tolgo il filo e continuo la deposizione. Ciao, Paolo

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pieffe

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