Gli alimentatori switching presenti in stampanti, fax, tv, vcr, ecc. che sono alimentati dalla 230V e generano una o piu' tensioni di basso valore si chiamano "alimentatori OFF LINE" ???????? Scusate la domanda da ignorante.
mandi
Gli alimentatori switching presenti in stampanti, fax, tv, vcr, ecc. che sono alimentati dalla 230V e generano una o piu' tensioni di basso valore si chiamano "alimentatori OFF LINE" ???????? Scusate la domanda da ignorante.
mandi
"zio bapu" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@f18g2000yqd.googlegroups.com...
Na bella domanda!
La prima cosa che mi viene in mente è che per off-line si intenda il fatto che vi sia isolamento tra rete e tensione DC data dal trasformatore ad alta frequenza.
Ma ricordo nel progettare uno switching che bisognava assicurare che l'alimentatore stesso mantenesse la tensione in uscita per il massimo carico di targa per un semiperiodo d'onda.
Non saprei ma conoscendo gli ammmmmericani e la loro mente contorta voterei per la seconda definizione. Anche alla luce di cio':
The PSMA Handbook defines off line power supply, power factor, and power factor correction as:
Off Line Power Supply -- 1) A power supply in which the ac line voltage is rectified and filtered without using a line frequency isolation transformer.
2) A power supply switched into service upon line loss to provide power to the load without significant interruption. Also called Off Line Switchers (OLS)."El_Ciula" :
Sì, sono i gruppi di continuità che intervengono quanto sentono l'interruzione dell'alimentazione, con tempi d'intervento misurati in pochi millisecondi, contrapposti a quelli on line che sono sempre in funzione, forniscono loro stessi la forma d'onda in uscita anche in presenza di alimentazione funzionante, e garantiscono tempi di intervento nulli.
El_Ciula:
Breve per "directly off the line", quindi non isolata. Tipici esempi sono gli alimentatori a reattanza capacitiva o quelli puramente resistivi. Per piccole correnti, tipo quelle usate in stand-by, sono più economici ed efficienti di quelli con trasformatori a 50Hz.
Gli alimentatori moderni gestiscono direttamente la tensione di rete e usano un trasformatorino per alta frequenza sia come induttanza che come trasformatore di isolamento. Credo che "off line" si applichi anche a questi tipi di alimentatori, in quanto buona parte dell'elettronica è, appunto, collegata direttamente alla linea.
Questa è tutt'altra cosa.
"F. Bertolazzi" ha scritto nel messaggio news:xs42fzprtbza$. snipped-for-privacy@40tude.net...
Non so sai se si riferiscano a quello, per:"a line frequency isolation transformer" credo intendano dire che la linea venga raddrizzata direttamente poi che ci sia a valle un TF ad alta frequenza ad isolare altro discorso.
Sarebbe bello sapere a che serve sapere questa cosa all'amico, perchè sinceramente quelle definizioni li, e altre che ho trovato sono molto discutibili.
Sapere come chiamare un alimentatore di quel tipo (per metterlo per iscritto) Visto che la cosa non e' univoca lascio stare, o esiste un termine preciso? Grazie a tutti.
Il problema è capire in italiano di quale tipo, se è un alimentatore ad alto rendimento è un alimentatore a commutazione (genericamente) o non lineare.
Lavora ad alta frequenza, così facendo in un piccolo spazio si ha una alta resa, con trasformatori piccoli, operano sopra i 20Kz per non creare troppi disturbi ai dispositivi audio e per non generare se non con armoniche un fischio di loro.
Si chiamano alimentatori switching.
"Francesco "Potortì"" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@tucano.isti.cnr.it...
Eh perchè A COMMUTAZIONE cioè in italiano fa schifo, vero? :P
"El_Ciula" :
Si chiamano alimentatori switching o alimentatori a commutazione.
"Francesco "Potortì"" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@tucano.isti.cnr.it...
Ah ecco perchè lo avevo scritto sopra il primo tuo post. :)
no, non fa schifo, ma non è giusto: in italiano si chiamano alimentatori a *parzializzazione* - comunque ormai tutti li chiamano switching... :o/
-- 73 es 51 de i3hev, op. mario Non è Radioamatore, se non gli fuma il saldatore! - Campagna 2006 "Il Radioamatore non è uno che ascolta la radio" it.hobby.radioamatori.moderato http://digilander.libero.it/hamweb http://digilander.libero.it/esperantovenezia
Veramente commutazione è paro paro la traduzione del termine inglese, e non parzializzano una fava, visto che sono oscillatori in tutto e per tutto a partire da una rettificata filtrata. Ci son varie tecniche non cominciamo a fare gli scienziati del lemma. Grazie.
Ok, grazie, pensavo avessero un nome specifico per differenziarli dai DC-DC che un nome lo hanno: step up , down, flyback ecc.. Vada per switching (fa piu' figo rispetto a commutazione :-p)
mandi
che sia la traduzione letterale non avevo dubbi, ma non è che questo voglia dire molto... fin dai lontani anni 70, quei regolatori si chiamano "a parzializzazione" perché la regolazione avviene parzializzando il tempo durante il quale la corrente viene trasferita dal rettificatore al successivo filtro passa basso, il cui scopo è di separare la componente spettrale media (continua), proporzionale al tempo di accensione, dal ripple che viene scartato. Se poi tu li vuoi chiamare "a commutazione", sei libero di farlo... al massimo, qualcuno si accorgerà che sbagli, ma non casca il mondo.
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Sinceramente io dopo una vita di elettronica e sapendo esattamente come funzionano, non li ho mai sentiti chiamare così, è come se uno chiamasse un registratore a nastro, magnetofono, potrà essere esatto, ma se non si conoscono le radici linguistiche non si riesce a capire cosa sia. La vedo pari pari...
Con cio' anche googolando mi esce di tutto meno che switching, anche se su qualche trattato teorico li chiamano anche così.
Abbiamo imparato qualcosa di nuovo. :)
"El_Ciula" :
Che non sia una di quelle parole tecniche inventate nelle università e che non sono mai riuscite a sfondare?
vero, è più difficile capire il termine, ma non di meno intere generazioni hanno chiamato "magnetofono" il registratore a nastro, e prima di quello il registratore a filo :)
io veramente quel termine l'ho imparato, mooolto prima dell'università, negli ormai lontani anni 70 dalle riviste di settore, a cominciare dalla mitica CQ Elettronica che pubblicò degli ottimi articoli sulla materia quando qui da noi era ancora praticamente sconosciuta... :)
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btw, ho un vago ricordo che "magnetofono" fosse un marchio registrato di Geloso, che fece conoscere i registratori in italia al largo pubblico...
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Citazione da pagina 25 del libro "I transistori nei circuiti di stabilizzazione" di V.J.Karpov (Quaderni di elettronica - Editoriale Delfino - 1965 circa): "sono fondamentalmente possibili due tipi di regolazione: la regolazione continua e la regolazione per commutazione". Per eventuali contestazioni rivolgersi al traduttore dall'edizione originale tedesca, il sig. Mario Borsani. Per quello che ho capito io leggendo in rete il termine offline si riferiva inizialmente agli alimentatori a batterie, poi la definizione e' stata adottata anche per tutti gli alimentatori che hanno una tensione di uscita DIVERSA da quella di linea. Altrimenti non si spiegherebbe perche' qui:
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