Disposizione varicap nel ricevitore

Hi! Ho trovato questo schema, vintage ma anche semplice da fare, solo che non mi convince il varicap messo in quel modo:

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Che senso hanno la resistenza da 1 M e il condensatore da 47 pF?

diodo? Grazie

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Bishop
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Serve per polarizzare a massa il catodo del varicap.

Isola la tensione di polarizzazione del varicap e lascia passare la rf.

Elettricamente non cambia niente.

Si trova in serie al varicap percio' la capacita' complessiva diminuisce, ma probabilmente e' calcolato per avere un range di frequenza volutamente ridotto.

Piuttosto vedo altre stranezze in quel circuito.

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Dimonio Caron

Dimonio Caron ha scritto: > Si trova in serie al varicap percio' la capacita'

complessiva diminuisce, e non va bene. Se tolgo quel piccolo condensatore rischio di rompere il varicap? Oppure non sarebbe meglio montarlo secondo la configurazione classica con anodo a massa, catodo in serie al condensatore da 10 nF il quale ha un capo collegato alla base? Quindi niente resistenza da 1M.

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Bishop

Dimonio Caron ha scritto:

Credo di aver scoperto l'arcano: cercando in rete ho trovato quest'altra versione dello schema:

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97f/image.jpg
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Bishop

ari

Puoi scegliere il valore che vuoi per quel condensatore. Per esempio, con 100 nF sfrutti la massima capacita' del varicap. A proposito, che sigla ha quel varicap? Non ne conosco con capacita' cosi' grandi.

Comunque mi lascia perplesso quello schema, T1 e' polarizzato con base e collettore e massa. E' uno stadio amplificatore o funziona a reazione?

E poi T1 e T2 sono alimentati con la tensione del led, circa 1,8 volt, perche' cosi' bassa?.

retroazione niente, abbassa ulteriormente solo l'alimentazione di T1.

La tensione di alimentazione del varicap non e' stabilizzata.

Non so, bisognerebbe leggere la descrizione di quel circuito per capire a cosa serve.

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Dimonio Caron

Dimonio Caron ha scritto:

1SV149

Sinceramente non ne ho idea. Credevo fosse a reazione ma cercando in rete non ho trovato nulla di simile a riguardo. Posso dire

fruscio.

T2 lo vedo come un semplice transistor amplificatore che amplifica

parallelo all'emettitore.

in serie abbassano drasticamente la tensione. Mi ricorda quei ricevitori per onde medie a transistor che funzionano con una sola pila stilo.

Su trova qualcosa cercando "Conrad Kurzwellen radio"

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Bishop

c'e' il BB509 che ha 25-600pF G.

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news.aioe.org

"LAB" ha scritto:

Che rivela solo interferenze :(

in onde medie. Ho provato a staccare la rete elettrica ma alcune

opera di un buontempone.

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Bishop

in

lta

uno

Mi lascia comunque perplesso la mancanza di polarizzazione in base a T1,

che vorrebbe dire che il transistor lavora al limite della saturazione -

elta progettuale troppo lungimirante >:)

regola il guadagno, in maniera da fissare il punto d'innesco per

in assenza di segnale, esce un bel fruscio forte (tipo uno scroscio di temporale su una lamiera).

tensione del varicap sarebbe come dar la cera ad un pezzo di carbone ;)

Ciao!

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i3HEV, mario

Il transistor usato in quel modo mi ha ricordato gli schemi degli anni 60 dove c'era solo una bobina, un diodo al germanio (qui sostituito dal transistor) e un transistor amplificatore audio.

il fruscio cessa.

Comincio a crederlo anche io.

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Bishop

ah, bei ricordi... ero piccolino e pieno di sogni :)

riferisci tu erano dei semplici rivelatori di inviluppo, mentre qui il

complicato - per non dire un bel casino! :)

cosa piuttosto interessante, ha un curioso meccanismo intrinseco di controllo automatico del guadagno che lo rende praticamente utilizzabile

anche in contesti non banali.

Per inciso, ho letto da qualche parte (e te la vendo senza garanzie di sorta...) che i superreattivi, dopo essere praticamente spariti negli anni 80, sono tornati di moda ed impiegati abbastanza ampiamente nei telecomandi, grazie anche alla banda intrinsecamente molto larga che permette di ricevere segnali digitali senza troppi problemi. L'unica

ne' troppo grande ne' troppo piccolo (nell'altro secolo, si andava in

direi che questa sembra una buona conferma della mia ipotesi :)

Ciao!

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i3HEV, mario

"i3HEV, mario" ha scritto:

schema adatto ma una trasmissione in morse l'ho sentita. Ovviamente anche le emittenti broadcasting si sentono.

O almeno quelli che vendono su eBay a poco prezzo. Mi chiedo come fanno a funzionare: un superreattivo genera continuamente rumore

essere sempre attivo la sua uscita dovrebbe essere sempre a livello logico alto. Mi sfugge il modo in cui i costruttori sono riusciti a far 'capire' al modulo RX la differenza tra rumore e segnale.

Grazie per il tuo post

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Bishop

"Bishop" ha scritto nel messaggio news:nmsa3q$pcd$ snipped-for-privacy@gioia.aioe.org...

----

infatti la scritta KW-Lupe significa in tedesco "Lente di ingrandimento" ( = fine ) per onde corte (Kurze Wellen).

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robby_1

i

tosto

e,

re

.

ina

sia necessariamente un ricevitore superreattivo, potrebbe essere semplicemente a reazione. Dovrebbe avere una seconda induttanza per bloccare periodicamente le oscillazioni. A meno che P1, R2, C3, R1 e C2 non causino il quenching in altro modo, ma sarebbe per me la prima volta che vedo una cosa simile.

In pratica un solo transistor oscilla su due frequenze contemporaneamente: quella di ricezione e quella di quenching, dell'ordine delle decine o centinaia di kHz. Il tempo che l'oscillatore impiega per andare a regime sulla frequenza di ricezione e' in funzione del segnale che gli arriva dall'antenna e la modulazione viene rilevata all'incirca col principio del PWM.

E' un modo di funzionamento piuttosto geniale inventato ai tempi delle valvole, direi impossibile da progettare solo sulla carta. Una volta le valvole erano le parti piu' costose di un ricevitore, percio' ci si ingegnava a trovare soluzioni molto fantasiose per limitarne il numero necessario. Io ho tentato anche di fare un ricevitore superreattivo a

10 GHz con un oscillatore mosfet hemt, risonatore dielettrico e quenching esterno, ma senza successo. L'oscillatore andava a regime troppo velocemente, in decine di ns, forse per il Q troppo basso o per il guadagno troppo alto del mosfet. Poi il mosfet e' perito per i maltrattamenti ho lasciato perdere.
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Dimonio Caron

"robby_1" ha scritto:

stato facile capire che cambiando il condensatore da 47 pF con

varicap. P2 svolge il suo lavoro senza problemi anche se non mi piace molto l'idea di mettere il collettore direttamente a massa (o al positivo nel caso di un npn) se voglio azzerare il volume.

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Bishop

"Bishop" ha scritto nel messaggio news:nn0785$8ih$ snipped-for-privacy@gioia.aioe.org...

nel tuo schema mica va a massa, i 3 terminali di P2 sono separati tra loro.

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alfio

"alfio" ha scritto:

resistenza da 10k.

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Bishop

, per esserne sicuri, bisognerebbe averlo tra le mani e provarlo :)

io credo invece che il quenching sia dovuto alla polarizzazione balenga:

secondo me, all'aumentare del segnale, in base si forma un potenziale positivo che arriva a diminuire il guadagno di T1 sotto al punto

ca attraverso R1 eccetera.

divertito ad affrontare la questione dal punto di vista teorico, studiandomela per bene e cercando un po' di articoli di buon livello

funzionato come previsto al primo colpo - quindi direi che con pazienza si fa :)

a quelle frequenze i risonatori hanno tipicamente un Q molto alto, forse

avresti dovuto cercare di smorzarlo un po' - ma ovviamente sono solo chiacchiere, ci vorrebbe la sfera di cristallo... ;)

Ciao!

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i3HEV, mario

sufficientemente forte il soffio si attenua fino a sparire, lasciando in

uscita solo il segnale utile, e questo ovviamente rende meno difficile

esiste un legame (statistico) tra i suoi valori nei vari istanti, mentre

semplice", per un sistema digitale a valle del ricevitore, capire se una

cosa sia segnale o rumore, ed anche separare l'uno dall'altro.

piacere mio :)

Ciao!

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i3HEV, mario

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