dimensionamento switching

ciao a tutti, non sono un esperto e quindi mi rivolgo a voi, sto da un p=F2 di tempo cercando di studiacchiare qualcosa sugli alimentatori switching ma ovviamente non basta. Tra gli ic piu vecchi e semplicciotti mi sono imbattuto sul datasheet del tl494. avete presente l'esempio di dmensionamento di uno step down da 24Vac (raddrizzati) 3A a 5v a 10A? Molte sono le cose che vorrei chiedervi ma parto da poche: la scelta dell'induttore si basa sul duty cicle, sulla frequenza di commutazione e sulla corrente di ripple (che gia non ho ben capito cosa =E8), analogamente anche il condensatore finale dipende dal ripple della tensione desiderato e dalla frequenza di commutazione e altro giusto? ora la mia domanda =E8: ma se io voglio fare un alimentatore tipo da lab. a tensione regolabile (partendo da 20 vac raddrizzati) come posso fare il dimensionamento, sia la corrente che la tensione saranno variabili. Quindi mi domando si f=E0 un dimensionamento su parametri medi o massimi, o proprio non si pu=F2 fare in questo modo. Vabb=E8 in breve vi butto la un'altra domanda la frequenza di commutazione come si sceglie? verrebbe da sceglierla piu alta possibile cos=EC da ridurre gli induttori; ma sono certo che non =E8 cos=EC banale vero! Ringrazio in anticipo chi avr=E0 la pazienza di dedicarmi un p=F2 di tempo, anche perch=E8 immagino che non sia semplice affrontare l'argomento cos=EC alla vai insomma. ciao!

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Max
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Max ha scritto:

Posso risponderti in merito alla frequenza: non troppo alta e per la risposta dei componenti attivi e perche' nel passaggio da on a off e viceversa il transistor si trova in uno stato di dissipazione: diciamo in maniera molto approssimativa che conduce facendo una caduta e quindi dissipa. In fondo perche' aumentando la frequenza ddel microprocessore di un PC aumenta la sua dissipazione? per lo stesso motivo, cioe' nei transiti di tensione c'e' dissipazione non nulla, maggior frequenza implica maggior transiti. Ciao giorgio

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Giorgio Padoan

capisco... e a che valore mi dovrei attenere i 50kHz mi sembrano pochini posso arrivare a 100?

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Max83

con i lineari come te la cavi?

raddrizzati come? con un diodo? con un ponte?

se fai un alimentatore stabilizzato in tensione, la tensione =E8 fissa! cio=E8 tu la imposti e poi il circuito la mantiene stabile... poi ci puoi aggiungere una litazione in corrente, una soglia regolabile oltre la quale l'alimentaore non eraga ulteriore corrente

Quindi mi domando si f=E0 un dimensionamento su

si dimensiona per il caso peggiore

hai mai realizzato un alimentatore? di che tipo? partire con uno switching non =E8 semplice subito :)

sugli switching ho letto interessanti AN della texas e anche della maxim... hai guardato i loro siti?

-ice-

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ice

cioe' nei transiti di

pi=F9 "transiti" ma che si esauriscono in meno tempo... :)

-ice-

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ice

Ciao E 3A non sono precisamente una ..correntina !!! Gia' per piste e fili,oltre che per diodi ecc ,servono precauzioni . Fino ad 1 A ..tutti io santi aiutano ..ma poi.........

Ciao Giorgio

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non sono ancora SANto per e-mail
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giorgiomontaguti

beh dai ho fatto un pochina di esperienza: come tutti sono partito da un ali con 317 che ad ogni corto partiva qualcosa, e alla fine ne ho fatto uno migliore da 120w con un lm723 che mi pare sia molto vecchio ma mi ha dato soddisfazione... poi mi sono buttato sulle modifiche agli atx per pc e vedendo gli ottimi risultati speravo di convertire anche il linear a switching.

ponte + condensatori.

saperlo pe=F2 il caso peggiore...

no nn ancora a dire il vero mi ero buttato sul tl494 perch=E8 ne ho a dispozione e un p=F2 li conoscevo.

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Max83

Max83 ha scritto:

Beh, sul datasheet del componente ci saranno delle formule che ti permettono di calcolare l'induttore in base ai vari parametri (corrente, tensione, frequenza, ondulazione massima che desideri...). Tu ti imponi di rispettare una ondulazione massima e in base alla formula, considerando fisso il valore dell'induttore, vai a vedere in corrispondenza di quali parametri hai il caso peggiore. Ad esempio consideri un valore credibile di induttore, partendo da quelli degli esempi che ci saranno sul ds, stabilisci una frequenza a cui vuoi lavorare, e guardi a che valori di tensione e corrente si ha l'ondulazione più alta. Se questa supera i limiti che ti eri imposto fai i dovuti aggiustamenti al valore dell'induttore e ripeti la procedura finchè non trovi di stare nei limiti imposti nel caso peggiore. ciao

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Paolo Squaratti 
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Paolone

Il 20 Mag 2009, 10:20, Max ha scritto:

Costruire un alimentatore a commutazione, che funzioni realmente, è molto complesso. Se non hai a disposizione un buon oscilloscopio difficilmente riesci a capire se il comportamento è come previsto. Devi dimensionare i semiconduttori, dimensionare i dissipatori, scegliere i componenti giusti e ciliegina sulla torta renderlo stabile e questo è un bel casino. Dimenticavo il dimensionamento dei magnetici e la loro relativa costruzione non è una passeggiata. Questo non vuol dire che devi lasciare perdere, ma devi avere obiettivi un pò più bassi rispetto a un alimentatore da laboratorio. Ti devi armare di tanta pazienza e tanta voglia di studiare e non pretendere di realizzare subito qualcosa che funzioni. Dagli errori si impara di più che dai successi.

Stefano

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stefano delfiore

to

i
e

icavo

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e di

gia il mio problema =E8 proprio che non ho un oscilloscopio in effetti, anche se facessi dei tentativi non potrei mai vedere se lavora decentemente.

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Max83

Hai dato un'occhita in internet, francamente non mi sono mai posto la questione. Ad occhio dovrebbe essere un valore di compromesso tra le velocita' dei componenti attivi, la dissipazione che aumenta con la frequenza dei transiti, ed il filtro induttanza, elettrolitico. Darei un'occhiata a certi IC tipo L296 predisposti per fare con pochi comp. aggiuntivi un buon switch fino a 4A. Dal suo datasheet dovresti trovare la fr. max a cui lavora.

Ciao giorgio

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Giorgio Padoan

cioe' nei transiti di

Se ti riferisci al PC considera che a "riposo" in realta' sta continuamente eseguendo il codice di un loop per svolgere le funzioni atte a far funzionare il sistema operativo, con tutti i suoi servizi (a soldoni quei programmi eseguiti in background) e quelli delle applicazioni. In altre parole "non sta mai fermo" :-)

Ciao giorgio

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Giorgio Padoan

cioe' nei transiti di

Se ti riferisci al PC considera che a "riposo" in realta' sta continuamente eseguendo il codice di un loop per svolgere le funzioni atte a far funzionare il sistema operativo, con tutti i suoi servizi (a soldoni quei programmi eseguiti in background) e quelli delle applicazioni. In altre parole "non sta mai fermo" :-)

Ciao giorgio

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Giorgio Padoan

si stavo infatti proprio guardando adesso a proposito di l296....

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Max83

te

non mi riferivo a questo che cmq =E8 vero ma solo in parte... la frequenza di clock oggigiorno viene regolata in funzione delle richieste

mi riferivo al fatto che se tu aumenti la frequenza di clock i fronti per unit=E0 temporale aumentano in numero =E8 vero ma sono pi=F9 brevi per cui il bilancio energetico alla fine potrebbe non peggiorare poi tanto

imho il fatto cruciale =E8 che se "f" sale anche "P" sale a patto di considerare identici i tempi di commutazione; questo succede quando si mantiene la stessa tecnologia e si spinge di pi=F9 il clock

se invece passiamo a tecnologia diversa allora l'aumento di frequenza viene reso possibile da tensioni di lavoro pi=F9 basse e fronti pi=F9 ripidi

-ice-

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ice

E fanno bene cosi' dissipa di meno specie a "riposo"

Puoi spiegarti meglio? ti riferisci al dimensionamento diverso di L e C? Naturalmente mi riferivo a parita' di "velocita'" della tecnologia impiegata.

se invece passiamo a tecnologia diversa allora l'aumento di frequenza viene reso possibile da tensioni di lavoro più basse e fronti più ripidi

-ice-

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Giorgio Padoan

E fanno bene cosi' dissipa di meno specie a "riposo"

Puoi spiegarti meglio? ti riferisci al dimensionamento diverso di L e C? Naturalmente mi riferivo a parita' di "velocita'" della tecnologia impiegata.

se invece passiamo a tecnologia diversa allora l'aumento di frequenza viene reso possibile da tensioni di lavoro più basse e fronti più ripidi

-ice-

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Giorgio Padoan

Giorgio Padoan ha scritto:

Però la potenza assorbita (e quindi la dissipazione) dipende in qualche maniera dalla potenza di calcolo richiesta (secondo quale legge precisa ora come ora non lo saprei dire, ma più potenza di calcolo richiesta equivale a più potenza assorbita). Prova a fare il confronto mediante la durata della batteria di un portatile tra visualizzare più o meno staticamente un pdf o riprodurre divx o peggio realizzare rendering 3d... Poi sono quasi sicuro che i moderni sistemi PC riducono la frequenza di clock del processore in presenza di carichi di calcolo ridotti... ciao

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Paolo Squaratti 
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Paolone

Giorgio Padoan ha scritto:

Non è per far polemica, ma per favore riusciresti a quotare in modo corretto durante le risposte? Capire cosa scrivi tu e cosa hanno scritto gli altri è sempre un'impresa... :)

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Paolo Squaratti 
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Paolone

"Paolone" ha scritto nel messaggio news:4a1b0f66$0$6835$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

In effetti piu' calcolo corrisponde a piu' transiti su maggior circuiteria. La mia era una considerazione di massima per far capire il perche' aumentando il clock delle CPU si assiste ad un aumento del dissipatore di calore. Nel discutere mi viene in mente il primo P100 che vidi aperto, aveva la CPU grandicella ma senza alcun dissipatore ed e' stato rottamato per passaggio a PC nuovo, non e' bruciata. Sul quoting abbi pazienza ma e' l'outlook che fa' tutto lui, cerchero' di rimediare quando sbaglia.

Ciao giorgio

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Giorgio Padoan

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