Condensatori di filtro

Qualche giorno fa ho fatto un alimentatore duale prendendo un trasformatore con presa centrale (0-4 e 0-4V), ponte di diodi da 1.5 A e due condensatori da 2200 microF da 16V. Ora ho la necessità di usare il secondario, sempre con presa centrale, da cui escono 0-11 e 0-11V. La tensione in uscita si porta a 17.4V contro i 16V sopportati dai condensatori. Siccome ora ho intenzione di stabilizzarla con i ua7X12, e quì arrivo alla domanda, secondo voi mi conviene cambiare condensatori di filtro? Per il momento non chiedo molto a questo alimentatore, ma a regime mi servirà circa 1 A. Quindi, per ora posso lasciare questi e più avanti li cambio? Come si calcolano i valori di questi condensatori da anteporre ai ua7XXX? nei datasheet vedo che mettono un cond. 0.33mf in ingresso e un 0.1mf in uscita ...

Ringrazio Max

Reply to
Massimiliano Liva
Loading thread data ...

"Massimiliano Liva" ha scritto nel messaggio

Si, volendo fare i pignoli dovrebbero avere una tensione di almeno il doppio di quella erogata del secondario, questo per i possibili picchi di tensione. Secondo me potresti anche usarne da 1000 uF 35V.

Io uso abitualmente 0,1- 0,1 ed e' sempre andata bene.

Ciao Celso

.¸¸.·´¯`·.¸¸.·´¯`·.¸¸.·´¯`·.¸¸.·´¯`·.¸¸.·´¯`·.¸¸.·´¯`·.¸¸.

pagina d'elettronica:

formatting link
`·.¸¸.·´¯`·.¸¸.·´¯`·.¸¸.·´¯`·.¸¸.·´¯`·.¸¸.·´¯`·.¸¸.

----== Posted via Newsfeeds.Com - Unlimited-Unrestricted-Secure Usenet News==----

formatting link
The #1 Newsgroup Service in the World! 120,000+ Newsgroups

----= East and West-Coast Server Farms - Total Privacy via Encryption =----

Reply to
Celsius

ua7XXX?

Ok, grazie mille! Ma mi spiegi una cosa: ma a che serve il condensatore da 0.1 prima del ua78XX se ha in parallelo in C da 1000mF?

Thanks Max

Reply to
Massimiliano Liva

Il 25 Set 2007, 09:31, "Massimiliano Liva" ha scritto:

trasformatore

condensatori

16V

Sicuramente si`. Tieni presente che la tensione riportata sui condensatori elettrolitici non e` un parametro assoluto. Non credere che un condensatore da 16 V quando lo fai lavorare a 20 esploda. Semplicemente sembra funzionare ma in realta' la sua vita si riduce drasticamente. Cosi' come sua la vita si allunga se lavora a tensioni inferiori. Tieni presente che alla tensione nominale un condensatore puo' avere una vita di un migliaio di ore, mentre a meta' della sua tensione nominale la vita puo' essere delle decine di migliaia di ore. Per questo e` molto importante usare elettrolitici con tensioni nominali molto piu` alte della tensione di lavoro. Nel tuo caso non userei condensatori da meno di 30 volt.

Quei condensatori servono allo stabilizzatore per evitare oscillazioni e rumori. Devono essere condensatori ceramici, non elettrolitici.

-------------------------------- Inviato via

formatting link

Reply to
brown fox

Massimiliano Liva ha scritto:

La National nel suo "Voltage Regulator Hanbook" dice che il condensatore in ingresso (0,22) è richiesto se il regolatore è posto lontano dal condensatore di filtro dell'alimentazione; per quello d'uscita (0,1 ceramico) specifica che, benché non necessario, migliora la risposta ai picchi transtori. Ciao, Paolo

--


questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito 
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
Reply to
pieffe

Disse una volta uno tosto che frequenta questi luoghi:

***** Nei regolatori positivi il condensatore di ingresso serve per garantire la stabilita` dell'anello di regolazione che c'e` dentro l'integrato, mentre quello di uscita serve ad abbassare l'impedenza di uscita ad alta frequenza, quando l'anello di regolazione arriverebbe in ritardo. *****

coals

Reply to
coals

Questa risposta mi piace molto!!! Considera però solo i regolatori positivi. Ho notato che in certi datasheet i valori dei condensatori in questione sono diversi nel regolatore negativo. (ma non riesco a trovare dove l'ho visto ora) Diceva qualche cosa a proposito il "tosto" di cui sopra ... o qualche considerazione a riguardo?

Grazie mille a tutti. Siete sempre gentilissimi Max

"coals" ha scritto nel messaggio news:46f8d9e3$0$36451$ snipped-for-privacy@reader5.news.tin.it...

Reply to
Massimiliano Liva

da

A vuoto. Ma quando ci applicherai il carico da 1 A scender=E0, presumibilmente intorno a 15 V o meno. Potrebbe non restare margine per i regolatori a 12 V, che con 15 V in ingresso sono al limite.

Anzi, se consideriamo il ripple certamente non ci starai.

lla

Ti hanno gi=E0 risposto, ma vado un po' controcorrente: 17 V non sono mortali per un elettrolitico da 16 nominali (non =E8 che a 16,01 si fotte:-) per=F2 la prudenza =E8 una buona cosa.

li

Devi cambiarli soprattutto per un'altra ragione: per 1 A nelle tue condizioni sono piccoli, e temo che non esista un valore abbastanza grande. Con 1 A e 2200 micro ti devi aspettare un ripple di circa 4,5 Vpp. Perci=F2 all'uscita del raddrizzatore avrai ~15 V sul picco del ripple e ~ 10,5 V sul minimo del ripple. Non c'=E8 margine nemmeno per regolatori 7X09 a 9 V

Se anche tu mettessi C da 10'000 micro, avresti un ripple di circa 1 V pp con 1 A di asorbimento. C'=E8 da aspettarsi che almeno 0,5 Vpp di ripple passino oltre il regolatore.

Temo che dovrai cambiare trasformatore. Oppure mettere in serie ciascun secondario da 11 V con un secondario a 4 V dell'altro trasfo (se sono separati al centro)

Ciao

Tullio

Reply to
Tullio Mariani

Ottimo ... ho fatto il circuitino senza carico e funziona usando 2 secondari

0-11V.

Ho 4 secondari nel trasformatore in ordine: 0-11 0-4 0-4 0-11. Qui sotto metto il numero del piedino del trasformatore e i secondari: non è molto chiaro ma speri di farmi capire meglio.

1--(0-11)--2 3--(0-4)--4 5--(0-4)--6 7--(0-11)--8

Allora ... il prototipo l'ho fatto unendo il piedino 2 col 7 (che diventa il comune) e prendendo la tensione trasformata dai piedini 1 e 8.

Quello che mi stai consigliando tu è lo schema seguente: unire piedini 4 e 5 che diventano il comune unire i piedini 2 col 3 e il 6 con l' 7 prelevare la tensione trasformata dai piedini 1-8

Giusto? Max

"Tullio Mariani" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@50g2000hsm.googlegroups.com... > Ora ho la necessità di usare il secondario, sempre con presa centrale, da

A vuoto. Ma quando ci applicherai il carico da 1 A scenderà, presumibilmente intorno a 15 V o meno. Potrebbe non restare margine per i regolatori a 12 V, che con 15 V in ingresso sono al limite.

Anzi, se consideriamo il ripple certamente non ci starai.

Ti hanno già risposto, ma vado un po' controcorrente: 17 V non sono mortali per un elettrolitico da 16 nominali (non è che a 16,01 si fotte:-) però la prudenza è una buona cosa.

Devi cambiarli soprattutto per un'altra ragione: per 1 A nelle tue condizioni sono piccoli, e temo che non esista un valore abbastanza grande. Con 1 A e 2200 micro ti devi aspettare un ripple di circa 4,5 Vpp. Perciò all'uscita del raddrizzatore avrai ~15 V sul picco del ripple e ~ 10,5 V sul minimo del ripple. Non c'è margine nemmeno per regolatori 7X09 a 9 V

Se anche tu mettessi C da 10'000 micro, avresti un ripple di circa 1 V pp con 1 A di asorbimento. C'è da aspettarsi che almeno 0,5 Vpp di ripple passino oltre il regolatore.

Temo che dovrai cambiare trasformatore. Oppure mettere in serie ciascun secondario da 11 V con un secondario a 4 V dell'altro trasfo (se sono separati al centro)

Ciao

Tullio

Reply to
Massimiliano Liva

Se la numerazione dei piedini rispetta la disposizione degli stessi, mi sembrerebbe piu' semplice questo:

- collegare 2 con 3;

- collegare 6 con 7;

- collegare 4 con 5;

- Utilizzare due diodi a doppia semionda con gli anodi collegati rispettivamente ai piedini 1 e 8 e con i catodi collegati fra loro.

Il positivo in uscita del raddrizzatore e' il punto comune unione dei due catodi ed il negativo e' il ponticello che mette in comune i piedini 4 e 5 del trasformatore.

Sempre che le "polarita'" degli avvolgimenti siano quelle indicate.

Saluti.

--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Reply to
Tomaso Ferrando

Bello .... così dici?

[FIDOCAD] MC 50 45 0 0 120 MC 65 45 0 0 120 MC 80 45 0 0 120 MC 95 45 0 0 120 LI 50 40 105 40 LI 50 40 60 40 LI 50 35 105 35 LI 50 45 50 65 LI 60 45 65 45 LI 75 45 80 45 LI 90 45 95 45 LI 105 45 105 65 MC 50 30 0 0 120 MC 60 30 0 0 120 MC 70 30 0 0 120 MC 80 30 0 0 120 MC 90 30 0 0 120 LI 50 30 50 20 LI 100 30 105 30 LI 105 30 105 20 SA 65 45 SA 80 45 SA 95 45 MC 50 65 0 0 200 MC 105 65 2 0 200 LI 65 65 90 65 LI 75 65 75 85 SA 75 65 LI 80 45 80 80 LI 80 80 125 80 LI 75 85 110 85 MC 110 85 1 0 170 MC 125 85 1 0 170 LI 125 80 125 85 LI 110 95 125 95 LI 120 95 120 100 MC 120 100 0 0 045 MC 125 80 0 0 020 MC 75 85 2 0 010 SA 50 20 SA 105 20 MC 80 20 0 0 070 TY 60 15 5 3 0 0 0 * 220 V

"Tomaso Ferrando" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mygate.mailgate.org...

secondari

non è

Reply to
Massimiliano Liva

Mi spiegi come calcoli il ripple? Qual'è la formula che unisce corrente, capacità del condensatore e le tensioni del ripple (oltre alla frequenza delle semionde) ?

Reply to
Massimiliano Liva

Massimiliano Liva ha scritto:

A me, con 1A e 2200uF, e raddrizzatore a ponte, risulta un ripple di 0.8V. La formula che uso è tratta da "Manuale degli alimentatori", di Luigi Colacicco, ed è questa: Vripple= mA x (K/uF), dove K è uguale a 4.8 per raddrizzatore ad una semionda, e a 1.8 per onda intera. Quindi: VR=1000 x (1.8/2200)=0.8V. Se la cosa vi sembra errata vi prego di dirmelo.

Giuliano

--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito 
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
Reply to
JUL

Sono contrario alle formule applicate senza sapere perch=E9, fanno sbagliare facilmente (esperienza personale:-).

Allora faccio il pedante rompiballe, che tra l'altro mi diverte pure. Mettiti comodo :-p

Sul picco di alternata il cond si carica (quasi) istantaneamente alla tensione massima possibile. In presenza di assorbimento questo valore =E8 uguale al picco di alternata meno un paio di volt (i due diodi in serie del ponte). Tra un picco e l'altro passano 10 millisecondi, e il condensatore si scarica di un valore che dipende dalla capacit=E0 del condensatore e dalla corrente assorbita dal carico.

Facciamo conto che la corrente assorbita sia costante durante quei 10 ms di scarica, il che torna abbastanza se il ripple =E8 piccolo o se a valle c'=E8 uno stabilizzatore per la tensione da applicare al carico (il tuo caso).

Pi=F9 grande =E8 la corrente, pi=F9 il condensatore si scarica rapidamente, pi=F9 la tensione cala (a parit=E0 di tempo e di capacit=E0 di C).

Pi=F9 grande =E8 la capacit=E0, meno cala la tensione (a parit=E0 di tempo e di corrente).

Pi=F9 lungo =E8 il tempo tra una carica e l'altra, pi=F9 fa in tempo a calare la tensione ai capi del condensatore.

Chiama Vr la differenza di tensione tra picco e valle del ripple, ovvero il Vpp del ripple. C la capacit=E0, t il tempo tra i picchi di carica, I la corrente assorbita. Dovrebbe essere facile capire che:

Vr =3D I*t/C

Con i tuoi valori:

Vr =3D 1 A * 0,01 s / 0,0022 F =3D 4,5 V

Se non ti =E8 chiaro, prova a fare il confronto con un modello idraulico (nei casi semplici funziona): C =E8 un serbatoio d'acqua, I =E8 una perdita alla base del serbatoio, V =E8 il livello del serbatoio, t =E8 il tempo per cui dura la perdita.

A te di tutto questo non sar=E0 fregato niente, ma io non avevo sonno. :-p

Ciao

Tullio

Reply to
Tullio Mariani

Finche' non mi si vede...

Non saprei, su questo PC non ho il Fido...

Buona fortuna!

Saluti.

--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Reply to
Tomaso Ferrando

Mi sembra errata :-)

Considera l'equazione che lega carica capacit=E0 e tensione:

C =3D Q/V

e che la corrente =E8 la carica trasportata nella unit=E0 di tempo:

I =3D Q/t

Combinale e fai i conti con le unit=E0 MKSA. Nella formula che posti c'=E8 un errore di un qualche fattore e mi ricorda un po' le unit=E0 a capocchia stile nuova elettronica (a parte che forse vorrebbe riferirsi al valore efficace).

La regola di bazzica da ricordare =E8 che 1 A in uscita da 10'000 microF d=E0 circa 1 Vpp di ripple con onda intera o doppia semionda (intervalli di carica 10 ms), 2 Vpp con singola (20ms, la usa ancora qualcuno? :-)

Ciao

Tullio

Reply to
Tullio Mariani

"Tullio Mariani" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@y42g2000hsy.googlegroups.com...

confermo, dal Sedra-Smith:

La tensione di ripple Vr può essere espressa in funzione della frequenza (f=1/T) come:

Vr = Vp/(f*C*R) raddrizzatore a una semionda Vr = Vp/(2f*C*R) raddrizzatore a doppia semionda e a ponte

con Vp tensione di picco e considerando una corrente I costante R=Vp/I:

Vr = I / (f*C) radrizzatore a una semionda Vr = I / (2f*C) raddrizzatore a doppia semionda e a ponte

quindi con un raddrizzatore a ponte per I = 1 A, C =2200uF:

Vr = 1 /(2*50*0,0022) = 4,54 Vpp

saluti, luigi

Reply to
digital84

Mi piacerebbe dirvi che è farina del mio sacco. Ma non è così! :( E' del saggio di prima...

****** Per l'elettrolitico di ingresso, dipende da che tensione hai a disposizione. Se l'elettrolitico serve da filtro dopo un ponte raddrizzatore, la capacita` dipende dal ripple che vuoi ottenere e dalla corrente di carico. Detto Vrpp il ripple picco picco e Io la corrente, per trovare la capacita` basta fare C=Io/(2 f Vrpp), dove f e` la frequenza di rete. Se assorbi 1A e vuoi 3V di ripple, devi mettere circa 3300 µF. Piu` il condensatore e` piccolo, piu` il ripple aumenta, e minore e` la corrente di picco impulsiva sui condensatori e diodi. *********

poi:

********* La formula semplifcata, che sovrastima il ripple e`:

Vr=Io/(2 f C) con Io corrente di uscita, f frequenza di rete, C capacita` del condensatore e Vr e` il ripple picco picco.

Formula un po' piu` precisa, di seconda approssimazione:

La tensione di ripple piu` precisa, Vrp e` data da

Vrp=Vr(1-0.5*SQRT(Vr/Vpk)) dove Vr e` il ripple stimato con la prima formula, SQRT e` la radice quadrata e Vpk la tensione di picco dopo i diodi.

Il ripple "vero" e` ancora un po' piu` piccolino a causa delle approssimazioni, e soprattutto perche' la tensione di rete assomiglia sempre piu` a un trapezio piuttosto che a una sinusoide.

Devi togliere la caduta sui diodi del ponte (alcuni volt), poi considerare il fatto che la tensione sul condensatore ha del ripple (una stima del ripple picco picco e` Vr=Io/(2 f C)) e quindi la tensione media che hai sul condensatore e` pari al picco (dopo i diodi) meno meta` della tensione di ripple picco picco.

Non commetti nessun errore. E` molto piu` precisa di quella semplificata che uso normalmente (C=I0/(2 f Vr). Quelle che hai indicato sono le formule di progetto (dato il ripple trovare C), mentre quelle che sono piu` abituato a usare, ma dovrei perdere l'abitudine, sono quelle di analisi (dato C trovare il ripple).

Il problema di tutte queste formule e` che suppongono una tensione sinusoidale, mentre quella reale e` ababstanza distorsta, con vantaggi per i diodi (meno corrente di picco) e minor ripple.

****************

e ancora:

****************

La capacita` dipnede dal ripple picco picco che vuoi ottenere. Una buona stima e` data da:

C=Io/(2 f Vr)

Dove Io e` la continua che deve erogare l'alim, f la frequenza di rete (50 Hz) e Vr il valore di ripple picco picco che vuoi ottenere.

Una formula un po' piu` precisa (ma viste le tolleranze degli elettrolitici non ne vale la pena) e`:

C=Io/Vr*(T/2-Tcond)

Dove T/2 e` la meta` del periodo di linea (10 ms in europa), e Tcond e` il tempo di conduzione dei diodi.

Per avere Tcond devi prima trovare l'angolo di conduzione alfa

alfa=arccos(1-Vr/Vpk)

Dove Vpk e` la tensione di picco cui si caricano i condensatori, e Vr e` la tensione di ripple picco picco e arccos e` l'arco coseno (inv cos): occhio a prenderlo in gradi. Se non ti piacciono gli arccos, questa e` una formula approssimata:

alfa=81*sqrt(Vr/Vpk)

sqrt e` la radice quadrata.

Dato alfa, il tempo di conduzione e`

Tcond=alfa/(360 f)

dove f e` la frequenza di rete.

Se aumenti il valore di C aumenta il picco di corrente che passa attraverso i diodi.

Una stima della corrente di picco nei diodi e`

Ipk=Io*360/alfa = 4.44 * Io * sqrt(Vpk/Vr)

con Io la corrente incontiunua che prelevi all'uscita.

************

spero di aver fatto cosa gradita. coals

Reply to
coals

Ciao ... grazie della spiegazione chara e dettagliata. Sono andato a vedermi le formulette varie tutto è come bene dici tu! Il problema è che subito dopo aver postato il messaggio ho cercato tale formula e ho trovato questo link

formatting link
(dove deduco che O con dieresi è segno di radice e una specie di Y è simbolo di infinito) dove C=(0.173 * I) / (F * Vr) in pratica la formula è uguale alla tua ma moltiplicata per il fattore 0.173

La spiegazione anche in questo sito è semplice, ma purtroppo alla fine fa un po' di confusione (1 semionda, 2 semonde, frequenza ... etc) e non capisco da dove salti fuori questo fattore 0.173 A te viene in mente qualcosa?

Ciao Max

"Tullio Mariani" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@y42g2000hsy.googlegroups.com... > >Con 1 A e 2200 micro ti devi aspettare un ripple di circa 4,5

Sono contrario alle formule applicate senza sapere perché, fanno sbagliare facilmente (esperienza personale:-).

Allora faccio il pedante rompiballe, che tra l'altro mi diverte pure. Mettiti comodo :-p

Sul picco di alternata il cond si carica (quasi) istantaneamente alla tensione massima possibile. In presenza di assorbimento questo valore è uguale al picco di alternata meno un paio di volt (i due diodi in serie del ponte). Tra un picco e l'altro passano 10 millisecondi, e il condensatore si scarica di un valore che dipende dalla capacità del condensatore e dalla corrente assorbita dal carico.

Facciamo conto che la corrente assorbita sia costante durante quei 10 ms di scarica, il che torna abbastanza se il ripple è piccolo o se a valle c'è uno stabilizzatore per la tensione da applicare al carico (il tuo caso).

Più grande è la corrente, più il condensatore si scarica rapidamente, più la tensione cala (a parità di tempo e di capacità di C).

Più grande è la capacità, meno cala la tensione (a parità di tempo e di corrente).

Più lungo è il tempo tra una carica e l'altra, più fa in tempo a calare la tensione ai capi del condensatore.

Chiama Vr la differenza di tensione tra picco e valle del ripple, ovvero il Vpp del ripple. C la capacità, t il tempo tra i picchi di carica, I la corrente assorbita. Dovrebbe essere facile capire che:

Vr = I*t/C

Con i tuoi valori:

Vr = 1 A * 0,01 s / 0,0022 F = 4,5 V

Se non ti è chiaro, prova a fare il confronto con un modello idraulico (nei casi semplici funziona): C è un serbatoio d'acqua, I è una perdita alla base del serbatoio, V è il livello del serbatoio, t è il tempo per cui dura la perdita.

A te di tutto questo non sarà fregato niente, ma io non avevo sonno. :-p

Ciao

Tullio

Reply to
Massimiliano Liva

Non ti fidavi? :-)

Allora proprio non ti fidavi... :-p

simbolo

0=2E173

fa un

Cos=EC impari!

Visto. C'=E8 un po' di confusione tra Vr come =E8 indicato nel grafico, dove =E8 chiaramente il ripple picco-picco, mentre Vr al denominatore nell'ultima formula, essendo derivato a rovescio da ' r ' fattore di ripple (che =E8 definito come rapporto tra valori efficaci) dovrebbe essere il valore efficace del ripple.

Per inciso, a me tornerebbe che il Vrms di onde triangolari/denti di sega sia uguale a Vp/sqr(3) e non Vpp/sqr(3) come sembrano intendere loro.

Come risultato finale, alla fine si dimenticano di quale misura hanno usato nella formula, rimoltiplicano per sqr(3) e sovrastimano di tale fattore o il ripple pp che si ottiene dato C, o (a scelta) il C necessario a ottenere il ripple Vpp richiesto.

Tra l'altro, anche la formula che ti davo io fa delle assunzioni che portano a una (leggera) sovrastima del ripple. Ad esempio, se teniamo conto che la carica non =E8 proprio istantanea, allora possiamo ridurre un po' il condensatore (il tempo di carica 'rosicchia' la durata del tempo di scarica). Idem ma un po' meno se consideriamo scarica su R costante invece che a I costante.

Ciao

Tullio

Reply to
Tullio Mariani

ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here. All logos and trade names are the property of their respective owners.