Commutare due alimentatori

Dai che non è grave: era uno degli inventori del transistor (bipolare, il FET risale ad almeno vent'anni prima).

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asdf
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Il 26/11/22 20:27, pcf ansiagorod ha scritto:

E fare in modo che per il periodo di scambio rimangano in funzione entrambi gli alimentatori?

Mi spiego: Un relè separato per ogni alimentatore, in entrata e in uscita (ma se vuoi mettere il diodo in uscita su ogni alimentatore, non potresti lasciare le uscite collegate risparmiandoti la commutazione anche sui 12v?)

Visto che se ho ben capito spetterebbe ad Arduino il compito di controllare i relè, non gli potresti fare accendere l'alimentatore spento e attendere un secondo prima di spegnere l'altro?

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Pierluigi

Ma magari, sarebbe un'ottima soluzione solo che ho sempre visto presentare come un tabù il concetto di alimentatori in parallelo, persino se con i diodi.

Con arduino forse non posso fare virtuosismi ma con le temporizzazioni e le FSM me la cavo un pochino quindi non sarebbe un problema.

Come sempre resto confuso su cosa si possa fare e cosa no :/

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pcf ansiagorod

pcf ansiagorod ha scritto:

io penserei a dei mosfet in commutazione, se vuoi una commutazione molto piu veloce, i mosfet ,li puoi recuperare da delle schede madri e metterli in parallelo per avere una bassissima Ron ps-essendo dei mosfet N,devi commutare il lato -V, non il +V (realizzato da me ,per commutare una batteria su un inverter di alimentazione di un sistema solare termico)

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emilio

Ma tutta questa cosa sarebbe per usare un alimentatore o l'altro a seconda della corrente assorbita dal carico???...

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LAB

Sì, ma a questo punto ci rinuncio, troppe alternative, possibilità, varianti. Io posso fare quello di cui sono capace e soprattutto gli spazi fisici per lavorare mi consentono. Qualche relè e diodo posso metterlo insieme ma non oltre. Se devo spendere anche 20-40 euro per questa funzionalità probabilmente li ammortizzerei a fine vita prevista dell'impianto.

Collegherò direttamente quello più potente e pazienza per quei

5-10 W a vuoto che decresceranno all'aumentare del carico (intendo la potenza sprecata).
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pcf ansiagorod

Suppongo VA, misuro tra 21 e 25 mA di corrente a vuoto su tutti e quattro mA più mA meno.

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pcf ansiagorod

...

Praticamente tutti gli alimentatori a commutazione hanno dei diodi in serie "all'uscita", per cui se metti una tensione, con la polarita` corretta, sull'uscita di un alimentatore spento non capita nulla di male, al piu` alimenti l'optoisolatore che manda indietro il segnale di feedback.

L'unico caso molto didicevole ed estremamente raro e sfigato potrebbe essere l'isolamento della retroazione fatto con un trasformatore di segnale collegato all'uscita che viene sconnesso periodicamente dalla tensione di uscita con un segnale che arriva dal trasformatore principale. Credo di non averne mai incontrati!

Cio` detto, se sono alimentatori normali, puoi collegare in parallelo direttamente le uscite, senza diodi che sono gia` dentro, e addirittura tenere il piu` piccolo sempre acceso e attivare quello grande solo quando serve. Se uno vuole proprio fare il figo si puo` regolare l'alimentatore grande a una tensione di qualche decimo di volt maggiore di quello piccolo, cosi` quando interviene quello grande, quello piccolo riduce a zero la potenza erogata.

Per vedere se sia una strada percorribile bisogna misurare la corrente assorbita dall'uscita dell'alimentatore spento o che non eroga, e la potenza assorbita dalla rete.

Altra osservazione che dovevo fare prima, ma mi sono dimenticato. I valori di rendimento dichiarati, specie non a pieno carico, vanno sempre presi con le pinze: sarebbe opportuno misurare effettivamente le potenze consumate, ma misurare la potenza di un carico che molto probabilmente non ha il PFC e` un casino.

Per avere una idea della variazione del rendimento con il carico, vedere qui

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Franco

Ma dire VA non 'contiene' l'informazione che non si conosce l'angolo di sfasamento? Altrimenti avrei potuto provare a calcolare la potenza effettiva.

Mai più nella vita collegherò l'oscilloscopio alla tensione di rete senza avere una sonda differenziale che non ho né probabilmente avrò mai :D Ho solo il mio fido multimetro HP per questo genere di misure pericolose :D

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pcf ansiagorod

Il 29/11/22 17:00, pcf ansiagorod ha scritto:

Infatti le misure di potenza si fanno con apparecchi appositi, non ncecessariamente costosissimi...

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LAB

Grazie a tutti come sempre. Non mi resta che procurarmi lo schema e vedere se hanno già i diodi come sicuramente sarà. Nel frattempo preparo la prossima domanda collegata al problema.

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pcf ansiagorod

Basta provare a mettere una tensione sull'uscita (con polarita` corretta) dell'alimentatore spento e misurare quanto consuma.

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Franco

Semplice e geniale, appena posso provo :) Grazie!

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pcf ansiagorod

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